AMIANTO: OPERAI CI STANNO
FREGANDO!
E’
in discussione alla XI commissione del senato il testo definitivo di Tapparo,
dopo l’integrazione degli emendamenti presentati al vecchio testo. La nuova
proposta di legge, che deve cambiare la 257, è peggiore della prima.
Qualcuno
si era illuso che con gli emendamenti qualcosa potesse migliorare. Ciò non è
avvenuto.
Nel
nuovo testo l’esposizione subita dagli operai all’amianto non viene più
dimostrata con dati oggettivi, ma in base all’appartenenza ad una serie di
categorie lavorative e alla presunta presenza di una determinata quantità di
fibre di amianto aereo disperse nell'ambiente lavorativo. Il tutto verrà
stabilito dal Ministero del Lavoro, tenendo presente “i caratteri
merceologici dei materiali contenenti amianto utilizzati” e le indicazioni
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Organizzazione Internazionale
del Lavoro. In pratica un operaio può avere lavorato l’amianto, può averlo
respirato, può essersi ammalato anche di mesotelioma, ma, se non appartiene ad
una delle categorie indicate dal Ministero e non ha respirato la quantità di
fibre d'amianto stabilita, non viene riconosciuto esposto.
Si
ufficializza così per legge una discriminazione che era già presente
nell’applicazione della 257. E’ spesso capitato, infatti, che di due operai che
lavoravano nello stesso reparto, presso lo stesso macchinario, ma con mansioni
diverse, uno veniva riconosciuto e l’altro no. Questa discriminazione, con il
testo Tapparo, diventerà legge ed avrà valore retroattivo. Questo vuol dire
che i lavoratori che sono stati riconosciuti esposti ed hanno già maturato i
contributi figurativi per l’abbuono pensionistico, se non sono già andati in
pensione all’applicazione della nuova legge, rischiano di perdere gli anni di
abbuono. Infatti basterà non appartenere alle categorie a rischio stabilite
dal Ministero per essere tagliati fuori. Quindi, diritti che si credevano
acquisiti spariranno. Alla Sofer, per esempio, dove tutti, compresi gli
impiegati, erano stati beneficiati della 257, si rimette tutto in discussione e
chi non è già in pensione con l’entrata in vigore della nuova legge può perdere
gli anni di abbuono su cui già poteva contare.
Questa
legge è micidiale. Essa prevede che a chi si ammala di amianto, ma non
appartiene ad una delle famigerate categorie di rischio, sarà estremamente
difficile dimostrare in sede legale le responsabilità dell'azienda per il
“danno biologico” subito. Infatti, la nuova legge proposta stabilisce che le
categorie di rischio del Ministero “costituiscono elementi di riferimento
... per tutti gli aspetti relativi alla tutela previdenziale ed anche per
l’individuazione delle responsabilità”.
SE
IL TESTO TAPPARO PASSA LA QUESTIONE DELL’AMIANTO IN ITALIA E’ CHIUSA. I tempi di discussione al senato si prevedono veloci.
Operai
se non ci muoviamo ora è finita. Costruiamo e partecipiamo all'Assemblea
Nazionale Operaia di Napoli contro l'amianto, da organizzarsi nel prossimo
mese.
Un gruppo di operai e di
delegati della Sofer di Pozzuoli, dell’Avis di Castellammare, dell’ex Italsider
di Bagnoli, dell’Ansaldo Trasporti di Napoli, dell’Alenia e dell’Alfa-Lancia di
Pomigliano, della Demag-Innse di Milano, della Voith, ex Riva Calzoni di
Milano, della Marelli, ex Borletti di Corbetta (MI), della Siemens-Italtel di
Cassina De' Pecchi (MI), della Fiat New Holland di Modena.
Per contatti: tel. 0338/8486542; 0347/5393145
ftp. Napoli, 13/05/99 E-mail rgdis@tin.it