Vogliono cancellare i benefici previdenziali

Il dibattito parlamentare ci frega solo la lotta paga!

 

Operai la questione amianto è grossa: milioni di esposti, migliaia di morti previsti.

La 257 doveva aiutare solo le fabbriche dell’amianto a ristrutturarsi. Ha aperto anche per noi la possibilità di andare in pensione prima. Un misero contentino è vero, ma con un costo già troppo alto per lo stato e per i padroni. Oggi non vogliono darci più niente.

Per loro la 257 deve essere completamente eliminata. La stessa sinistra ci ha già tentato, ma non ci è riuscita. Per un governo che ha fatto gli interessi dei padroni dicendo di rappresentare gli operai, la cosa non era facilmente presentabile. Così, si sono ingolfati nel dibattito parlamentare su proposte antioperaie di ogni tipo senza arrivare ad una conclusione.

Berlusconi e la sua ciurma non hanno i problemi dei rappresentanti della sinistra. Loro vogliono andare diritti e veloci a mettere “le cose a posto” per i padroni e per lo stato. Hanno scelto un leghista, Brambilla, per il lavoro sporco e si sono posti un limite: entro il 18 marzo 2002 la 257 deve essere sostituita da una nuova legge.

Il testo è conosciuto. Esso prevede difficoltà ancora maggiori per il riconoscimento dell’esposizione. Una drastica riduzione dei benefici da sei mesi a tre mesi all’anno per i nuovi riconosciuti e per coloro che già hanno avuto il riconoscimento ma non sono ancora in pensione. Dal 1° gennaio 2007 i benefici non potranno superare i cinque anni.

Il sindacato e la sinistra hanno subito minacciato fuoco e fiamme. Una sceneggiata. In fondo sono contenti che qualcuno risolva questo “annoso problema per le casse dello stato”. Infatti, la maggior parte di quello che propone il centrodestra era già contenuto nei vari testi presentati dalla sinistra. Nell’ultima proposta dei DS, (testo Battafarano, n° 349 del 28/6/2001) si stabilisce addirittura “un limite di 180 giorni dall’entrata in vigore della legge per la presentazione delle domande” e poi basta, chi dentro e chi fuori! Inoltre i benefici per l’amianto non possono essere “cumulabili con eventuali altri benefici previdenziali che comportino l’anticipazione dell’accesso al pensionamento”, tipo, per esempio, i “lavori usuranti”.

Nella sostanza la sinistra è d’accordo nel liquidare la 257 a tutto sfavore degli operai, ma deve fare un po’ di opposizione anche a Berlusconi e, allora, chiede a gran voce che “la riforma della legge sull’amianto passi attraverso il necessario dibattito parlamentare”. Con queste premesse possiamo ben immaginare come “difenderanno i lavoratori” in quella sede!

Si affossa la 257 solo dopo aver discusso!

Berlusconi non ci ha perso niente ad accontentarli, tanto in Parlamento ha la maggioranza, nel frattempo però, tutte le “agitazioni” del sindacato sono rientrate.

La fregatura è in avvicinamento!

Il sindacato e la sinistra non si batteranno. Tuttalpiù cercheranno di salvaguardare in parte i diritti acquisiti degli operai già riconosciuti (perché sono pochissimi), ma butteranno a mare tutti gli altri (che sono milioni).

Con questo credono di salvare la faccia e le casse dello stato, ma faranno solo un favore ulteriore ai padroni e sottovaluteranno ancora una volta Berlusconi. Infatti, chi vieterà al governo di destra, dopo aver liquidato la maggior parte degli operai avvelenati dall’amianto, di ridurre anche i diritti acquisiti di pochi altri?

Solo la mobilitazione unitaria e indipendente di tutti gli operai esposti può tenere ancora aperta la questione amianto. 

Il dibattito parlamentare ci frega solo la lotta paga!

 

COORDINAMENTO OPERAIO CONTRO L’AMIANTO

 

fip. Napoli 19/01/2002      Per contatti:         http://space.tin.it/associazioni/nqrbov/              e-mail    rgdis@libero.it