"La Nuova Via"- Chiesa Cristiana

Domenica 05.02.2003                                                                                            Past. Paolo Agosta

Danzatori dell’Eterno

2 Samuele 6:14;22

2Samuele 6:14 Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al SIGNORE.

15 Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportarono su l'arca del SIGNORE con gioia  e a suon di tromba.

16 Mentre l'arca del SIGNORE entrava nella città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardò dalla finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava davanti al SIGNORE, lo disprezzò in cuor suo.

2Samuele 6:20 Come Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figlia di Saul, gli andò        incontro e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!»

21 Davide rispose a Mical: «L'ho fatto davanti al SIGNORE che mi ha scelto invece di   tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del  SIGNORE; sì, davanti al SIGNORE ho fatto festa.

22 Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da loro, sarò onorato!»

Il messaggio di oggi si rivolge nella nostra vita come indicazione per un nuovo proposito di cammino davanti al Signore per questo inizio di anno

Il periodo storico in cui si svolgono gli avvenimenti sono quelli in cui Israele comincia a vivere il periodo di prosperità migliore poiché un re secondo il cuore di Dio cominciava a regnare. Ma oggi a noi non interessa la storia ma il messaggio che viene rivolto alla nostra vita da questi avvenimenti, e più nello specifico riguarda Davide e la sua attitudine dì servizio a Dio.

Vestito da servitore di DIO

Cominciamo con il guardare con quali abiti si cinse Davide e che cosa rappresentano questi nella nostra vita.

2Samuele 6:14 Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al SIGNORE.

ancora più particolareggiata è la descrizione in:

1Cronache 15:27 Davide indossava un mantello di lino fino, come anche tutti i Leviti che portavano  l'arca, i cantori, e Chenania, che dirigeva la musica fra i cantori; e Davide aveva sul mantello un efod di lino.

I vestiti che Davide indossava non erano quelli regali che specie nelle grandi cerimonie un re indossa, ma si vestì da portatore dell'arca, si vestì come coloro che inneggiavano le lodi all'Eterno, lui in quel momento non era il re, ma era il servitore, del vero RE, non cercava di innalzare la sua statura come dignità, ma al pari di un servitore di Dio ne volle prendere anche i vestimenti, per essere del tutto uguale a coloro che avevano l'onore di servire in quel momento Dio, lui non volle per nulla essere differente dal popolo che con grande festa e giubilo conduceva l'arca a Gerusalemme.

La sua felicità fu tale che volle rendere il proprio servizio all'Eterno, sapendo bene che non poteva toccare l'arca, si mise a danzare per tutto il tempo che l’arca veniva trasportata, in quel momento non era più il re che stava davanti alla presenza di Dio e del popolo, ma era l'uomo che aveva un cuore secondo il cuore dì Dio, e nulla gli importava di ciò che gli altri pensavano, in quel momento tutto se stesso tutte le sue forze erano dedicate all'Eterno ed alla Sua gloria.

Immaginate in questo momento quale grande festa, doveva essere quella di stare trasportando finalmente l'arca entro le mura di Gerusalemme, la parola ci descrive questo momento come un momento di grande festa di immensa gioia, di grida di giubilo, di suoni dì corni, trombe, cembali, cetre ed arpe.

Cosa vuole Dio da noi?

E' naturale chiedersi cosa vuol dire oggi il Signore?

Perché ricordarci questo episodio conosciutissimo della vita di Davide?

Quale messaggio ci dà oggi il Signore per la nostra vita cristiana?

La risposta è semplice, e comincia con una domanda che sì pone nella nostra vita di cristiani di credenti, dì uomini e donne che conducono una vita che barcolla fra eccessi di cristianità, a totali momenti dì glacialità spirituale (sempre se vogliamo un messaggio schietto, non fatto dì cose piacevoli ma dì schietta e vera realtà):

La domanda è:

Sapresti danzare davanti a Dio?

Si questa è la domanda che oggi come cristiani è bene farci, per far si che il cammino che

intraprendiamo con il nuovo anno sia un cammino totalmente diverso, sia fatto non secondo

una monotona vita cristiana, che costellata di qualche, sprazzo di vera comunione, con lo Spirito, cerchi poi per i restanti giorni dell'anno di non agonizzare nelle ansietà che quotidianamente, si affacciano nella nostra vita, il messaggio di oggi può certamente risuonare eccessivamente forte, ma è bene per la nostra stessa vita che ogni tanto la voce dello Spirito tuoni dentro di noi per riportarci in quella condizione originale quando avendo appena conosciuto il Signore, ci lasciavamo condurre in ogni cosa dalla Sua voce.

Oggi il Signore fa tuonare la Sua voce dentro di noi con questa parola dicendoci chiaramente cosa vuole Egli da noi.

Veri danzatori

Il Signore cerca uomini e donne, che danzino davanti alla Sua presenza che si lascino infiammare dallo Spirito Santo, che si lascino trasportare dall'unzione della Sua, presenza, che si facciano divorare dal Suo zelo.

Il vestito della semplicità e purezza

Il Signore cerca uomini e donne che come Davide siano capaci di spogliarsi di quegli. abiti di finta regalità, che si sappiano riconoscere servi e strumenti, che si lascino rivestire e sappiano indossare e portare il vestito della semplicità e della purezza, e che in piena libertà sappiano trasmettere anche, a chi gli sta attorno quella freschezza di un'unzione che diventa indelebile, che non può essere vinta da nessuna cosa che si eleva contro di essa poiché forte della presenza di Dio.

Questo è quanto oggi il Signore sta chiedendo di lasciare fare nella nostra vita.

Disprezzati

2 Samuele 6:16 Mentre l'arca del SIGNORE entrava nella città di Davide, Mical, figlia di Saul,          guardò dalla finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava davanti al SIGNORE, lo disprezzò in cuor suo.

2Samuele 6:20 Come Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figlia di Saul, gli andò         incontro e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!»

Di una cosa sono certo che nel momento in, cui la nostre vite ricominceranno ad essere nuovamente cambiate e ricominceremo a danzare veramente per Dio, allora inizieremo a vedere anche quanto disprezzo sarà versato su di noi, e proprio da coloro, che mai ci saremmo aspettati che lo facessero, e spesso sono proprio i nostri stessi familiari, a volte anche gli stessi fratelli e sorelle in Cristo, ricordiamo in questo episodio che fu la stessa moglie di Davide figlia del re Saul a disprezzare l'onore e l'innalzamento che venivano resi all'Eterno, ed. in questo sì adempiono le parole di Gesù

Matteo 10:21 Ora il fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i, figli  insorgeranno      contro i genitori e lì faranno morire.

22 E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato fino alla fine, sarà salvato

Ma sarà allora che cominceremo a vedere la vera opera di Dio attraverso di noi, questo è il momento in cui non ci importerà più di cosa sì potrà pensare di cosa si potrà dire su di noi, poiché, non saremmo più noi a muoverci a parlare, ma quella nuova vita rinnovata dentro noi dallo Spirito di comunione che agirà attraverso noi.

Allora come Davide potremo rispondere alle varie Mikal figlia di Saul

2Samuele 6:21 Davide rispose a Mical: «L'ho fatto davanti al SIGNORE che mi ha scelto invece di   tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del SIGNORE; sì, davanti al SIGNORE ho fatto festa.

22 Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da loro, sarò onorato!»

Il vero cristiano, cioè colui che ha permesso al Signore di compiere quell'opera meravigliosa che consiste in un vera trasformazione, sarà veramente in grado di fronteggiare ogni situazione con la stessa determinazione e certezza che fu di re Davide, e cercherà l'onore non nelle cose che sono destinate a perire, ma nelle cose che Dio ha destinato per l'eternità.

In quanto a Mikal figlia di Saul, così come per coloro che rifiutano, o che hanno abbandonato la conoscenza di Dio si, adempiono le parole conclusive del

Cap. 6 di II Cronache

In quanto a Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.

Il loro destino è quello di non avere eredi, ne futuro alcuno ma il loro unico destino è quello della fine nella morte eterna.

Amen

 

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