“La
Nuova Via"- Chiesa Cristiana
Giudici 2:1;5
Giudici 2:1 Or l'Angelo dell'Eterno
salì da Ghilgal a Bokim e disse: «Io vi ho fatto salire
dall'Egitto e vi ho condotto nel paese che avevo giurato di dare ai
vostri padri.
Avevo anche detto: "Io non romperò mai il mio patto con voi.
2 Ma voi non farete alcuna alleanza con gli abitanti di questo
paese e demolirete
i loro altari". Voi però non avete ubbidito alla mia voce. Perché avete fatto questo?
3 Così ora dico: lo non li scaccerò davanti a voi; ma essi
saranno come spine nei
vostri fianchi, e i loro dèi saranno per voi un laccio».
4 Appena l'Angelo dell'Eterno ebbe detto queste parole a tutti i
figli d'Israele, il
popolo
alzò la voce e pianse.
5 Perciò chiamarono quel luogo Bokim e vi offrirono sacrifici
all'Eterno.
La storia del popolo d’Israele è
forse la storia più meravigliosa che possa esistere, poiché è la storia di
un popolo scelto da Dio, ed è per questo che nella sua storia troviamo per la
nostra vita di cristiani, non solo esempio, ma anche consiglio, affinché
imparando dagli errori di questo popolo, noi possiamo affrontare ogni
difficoltà, avendo una chiara visione degli eventi avvenuti possiamo trarne
consiglio per gli eventi che oggi avvengono nella nostra vita.
La lettura di oggi prende spunto dall’entrata
in possesso del popolo d’Israele della terra promessa, dopo aver vagato per
40 anni, adesso è giunto il tempo dell’adempimento della promessa di Dio.
La parola di oggi ha un netto ed
importante significato per noi che come fu per il popolo d’Israele, ancora
noi oggi ci troviamo sul punto di prender possesso del terra che il Signore ci
ha promesso.
Or l'Angelo dell'Eterno salì da
Ghilgal a Bokim e disse: «Io vi ho fatto salire
dall'Egitto e vi ho condotto nel
paese che avevo giurato di dare ai vostri padri.
Avevo anche detto: "Io non
romperò mai il mio patto con voi.
Colui che si rivolge al popolo è l’Angelo dell’Eterno, che è la figura di Gesù, infatti si rivolge al popolo non come Colui che reca un messaggio, ma come Colui che ha adempiuto alle Sue parole: Egli è Colui che ha liberato e dato promesse al popolo, e che con loro ha stretto un patto.
Oggi allo stesso identico modo Gesù parla alla nostra vita, ed è per questo che oggi vogliamo più che mai ascoltare la Sua esortazione non come siamo abituati a fare, ma aprendo e spandendo il nostro cuore davanti alla Sua presenza.
Io
vi ho fatto salire
La parola di Dio inizia con il ricordare come il popolo scelto sia stato prima di tutto liberato dalle mani del nemico (oggi il Signore sta ricordandoti, che tu sei stato scelto, e che sei stato liberato da quella finta libertà che il mondo ti dà e ti dava).
Vi ho condotto nel paese
Il Signore si pone ancore come Colui che conduce il popolo nella via,
Giovanni
14:6 Gesù gli disse: «Io sono la
via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre
se non per mezzo di me.
è attraverso il completo abbandono e nella certezza della sua guida che possiamo raggiungere la meta che ci viene posta davanti, senza la sua guida, senza la sua luce è impossibile raggiungere il paese promesso.
Luca
2:32 per essere luce da
illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
Giurato
Il Signore ancora ricorda il giuramento
che ha fatto Egli, e Dio adempie sempre ai Suoi giuramenti.
Il
Patto
Ma Egli non giura soltanto, stringe
anche un patto con il Suo popolo, un patto che da parte Sua no sarà mai
rotto.
Ma
voi non farete alcuna alleanza con gli abitanti di questo paese e demolirete
i loro altari". Voi però non avete ubbidito alla mia voce.
Perché avete fatto questo?
Il patto che viene fatto però impone il non allearsi o
associarsi con gli abitanti del paese, anzi impone di distruggere ogni cosa, e
questo affinché nessuna radice di passato potesse risorgere, affinché il
popolo di Dio non fosse portato alla tentazione di allontanarsi dall’unico
vero Dio e andasse a servire dei stranieri e che erano in realtà delle
trappole per la loro vita.
Ma purtroppo non tutte le tribù d’Israele riuscirono
ad avere vittoria sui propri nemici, e non perché Dio non volesse aiutarli,
ma perché spesso in determinate tribù, si preferì avere nel proprio mezzo
degli stranieri, vuoi per curiosità, vuoi per incapacità di avere una ferma
volontà, qualunque sia la causa, questa fece si che si scatenasse un effetto
a questa inadempienza.
Così ora dico: lo non li scaccerò
davanti a voi; ma essi saranno come spine nei
vostri fianchi, e i loro dèi
saranno per voi un laccio».
Ciò che il popolo non volle rigettare e
rifiutare nell’immediato, divento una condizione di vita per il popolo d’Israele,
Dio non volle scacciare più i primitivi abitanti anche se più avanti il
popolo lo chiedesse, ma molti divennero servi di Israele,e pertanto come servi
erano nemici dei loro padroni, altri si fortificarono nei territori che
Israele non riuscì a conquistare, tendendo insidie e tranelli a tutto il
popolo d’Israele.
Ma
non solo i popoli divennero insidiosi dal punto di vista materiale, ma le loro
usanze i loro costumi, ed in maggior ragioni gli svariati idoli e dei che essi
avevano, cominciarono ad entrare nella vita quotidiana del popolo di Dio,
così, queste abitudini ed idolatrie, segnarono le vicende di tutta la storia
d’Israele, che alterna momenti di splendore, poiché riesce a donarsi
totalmente a Dio, a momenti di grande tristezza, tribolazione, persecuzione, e
sconfitta, poiché si è lasciato prendere dal laccio degli dei stranieri.
Una
ferma considerazione.
A questo punto della storia ci viene imposto di fermarci per considerare
adesso la nostra vita di cristiani, che così come il popolo d’Israele ha
stretto un patto con Dio.
Consideriamo
il fatto di ciò che oggi è la nostra vita spirituale, possiamo veramente
dire di non aver fatto restare alcun vecchio abitante nella nostra vita, è
sicuro che noi non abbiamo fatto alleanza con alcuni di loro?
Prima
di rispondere voglio che leggiamo insieme un verso che si trova poco prima
scritto nello stesso libro:
Giudici 1:27 Manasse invece non
scacciò gli abitanti i Beth-Scean e dei suoi villaggi limitrofi, né quelli i
Taanak e dei suoi
villaggi limitrofi, né gli abitanti di Dor e dei suoi villaggi limitrofi, né
gli abitanti d'Ibleam e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti di Meghiddo e dei suoi villaggi limitrofi,
perché i
Cananei erano risoluti a restare in quel paese.
Ora
voglio dirti questo tutto ciò che prima era in te ingaggerà una battaglia
fino all’ultimo sangue, poiché è risoluto a restare nel tuo paese, non
vorrà andarsene e per cacciarlo è necessario ingaggiare una dura battaglia.
Ora
tu devi essere risoluto pienamente convinto, che ciò che possiede il tuo
paese deve andarsene, deve abbandonare la tua città ed i villaggi limitrofi,
non vi è più posto per loro in ciò che è il tuo corpo, la tua mente e il
tuo cuore, il cananeo deve portare via con sé ogni cosa che gli appartiene,
nessun altare deve rimanere in piedi, basta anche un piccolo idolo, per
compromettere tutta quanto il progetto di meravigliosa benedizione che Dio ha
per te, e se non vuole lasciare la tua città allora muovigli guerra e
distruggilo all’interdetto.
Il Signore stasera ti sta chiedendo di considerare bene
la Sua parola essa è chiara e senza mezzi termini, o ascolti ubbidendo, ed
adempiendo in te ciò che il Signore ti ha chiesto, o sarai come il popolo d’Israele,
costretto a convivere a causa della sua disubbidienza ad un chiaro comando,
con momenti di grande benedizione, a momenti di profondo abbandono di Dio e
delle Sue benedizioni.
Appena l'Angelo dell'Eterno ebbe detto queste parole a tutti i figli d'Israele,
il popolo
alzò la voce e pianse.
Perciò chiamarono quel luogo Bokim e vi offrirono sacrifici all'Eterno.
Il popolo quel giorno si rese subito conto che la vita
fatta di grande benedizioni, sarebbe stata certamente frastagliata di momenti
di grande abbattimento, e per questo si pentirono, anche se il loro pentimento
era giunto tardi, poiché l’Eterno aveva già parlato.
Quel
luogo fu chiamato Bokim che significa coloro che piangono, ed Israele ancora
oggi piange.
Ma
per noi oggi, vi è ancora la possibilità di trasformare il nostro pianto in
gioia, dando ascolto alla parola che Dio oggi rivolge alla nostra vita, se
riconosci che ancora in te vi è una radice di vecchio, se hai lasciato che
qualche desiderio antico albergasse ancora in te se non riesci a liberarti da
qualcosa che ti costringe ancora oggi a vivere una spiritualità una comunione
con Dio fatta a metà, bene oggi se tu lo vuoi le mani di Gesù sono pronte a
prendere le tue, e a risollevarti, a sanarti, a liberarti, da tutto ciò che
ancora ti impedisce di realizzare la pienezza della Sua presenza in te.
Non
vi è nessuna cosa che può vincere l’amore di Dio per te, nessuna cosa è
più forte del Suo amore per te, lasciati vincere dal Suo amore, e vincerai
sopra ogni cosa.
Al
Signore sia la Gloria
AMEN