La storia del professor Armando Ferraro narrata dal nipote Mario Mignola

 

    Lo zio Armando era figlio di Amalia e di Celestino Ferraro, i miei nonni materni.

    La sua vita è degna di particolare citazione per la sua grande intelligenza e la sua grande capacità di capire e risolvere i problemi. Nacque a Porto Said il 24/12/1895 e morì a Miami (negli Stati Uniti) il 1/7/1982. Conseguì la laurea nel 1924 in medicina a soli 20 anni! E' il caso di dire che fu un "enfant prodige" tanto è che le cronache del tempo ne evidenziarono "l'exploit" con un lusinghiero commento pubblicandone persino la foto sui giornali.

    Vincitore di borse di studio in Olanda e negli Stati Uniti, optò per quella americana presso l'università di Washington. Mente eletta, non tardò ad emergere professionalmente al punto di raggiungere la notorietà in campo internazionale.

    Partecipava a cicli di conferenze nelle università americane ed europee. Fu il primo a capire l'importanza della psichiatria e, scorporandola da quella di neurologia ove vi era solitamente associata, ne fece istituire una cattedra autonoma. Ciò avvenne nel maggio 1950 a seguito di una sua celebre conferenza su argomenti di psico-somatica svoltasi presso l'Università di Milano e presentata dal prof. Riquez, direttore della Clinica di Neurologia. A seguito nacque anche la facoltà di Psichiatria. Il primo responsabile della nuova cattedra da noi in Italia, fu l'allora prof. Lorenzo Cazzullo dell'Università di Milano.

    Affermatosi in campo mondiale svolse lezioni di psichiatria presso l'Università di Parigi ed al Cairo, ove venne insignito con medaglia d'oro nel 1966 conferitagli dal corpo accademico egiziano alla presenza di innumerevoli personalità locali ed internazionali. Il "Journal d'Egypte" ne diede ampio resoconto.

    Nel febbraio 1966, a seguito di una delle sue tante conferenze, gli fu affidata un'ampollina contenente un lobo del cervello di Mussolini per effettuarvi esami, studi e deduzioni. Di ciò fu dato ampio risalto nel "Mattino" di Napoli il 12/2/1966.

Dall'Album dei ricordi dell'aprile 1966: da destra il prof. Ferraro, mia sorella Gianna, mio cugino Nino; da sinistra mio cognato Ahmed, Norma, moglie del professore, e, per chiudere in bellezza, io, Mario, sulla soglia dei miei giovanili 50 anni!!

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