Rinaldo Pensa

    oggi vive in Florida, negli Stati Uniti d'America, ed è nato ad Alessandria nel 1927. 

    Racconta brevemente la sua vita. 

    II mio bisavolo Guglielmo Pensa approdò ad Alessandria nel lontano 1849. Medico di professione laureatosi a Pisa nel 1830, per combattere l'inesorabile artrite che lo affliggeva, abbandonò la sua Livorno per il sole caldo dell'Egitto ed iniziò, così, uno dei rami (vi era già un suo fratello) del ceppo dei Pensa in Egitto. 

    Mio nonno Vittorio ed i suoi figli: Olga, Alberto, Antonio ed Enrico, erano imparentati con le famiglie Vascotto, Lupis, Laussac, Lubitch ed Ewald. 

    Mio padre Antonio, nato ad Alessandria nel 1885 (ivi deceduto nel 1942 all'età di 57 anni), frequentò la Scuola Svizzera, fu soldato nella guerra del 1914-18 e fu ferito in battaglia. Dopo aver trascorso diverso tempo negli ospedali militari, ritornò in Egitto dove sposò mia madre Valentina Carasso, anch'essa nata ad Alessandria e educata dalle Soeurs de la Miséricorde (deceduta a New York nel 1994 a 93 anni). 

    Fu così che, letteralmente, la mia lingua materna fu ... il francese. Iniziai gli studi alla Francesco Crispi, passando poi al ginnasio. Ma, con lo scoppio della seconda guerra, per un anno dovetti proseguirli in francese al college Saint-Marc (che trovai molto avvincente) e dove trovai anche Roberto Capua e Roberto Frangini, miei compagni alle Scuole Littorie. Di questo scorcio di vita trascorsa al Saint-Marc, ricordo ancora i miei compagni di banco: Henri Chaaraoui, Pierre Dumonteil, Antoine Falca e George Chrisostomou. 

    Una volta riaperte, frequentai le Scuole dei Salesiani Italiani (Don Bosco) alla Via l° Khédive. Fu questa una scuola di guerra, hélas, che, ciò nondimeno, mi portò fino al conseguimento del diploma di Maturità Scientifica (l'equivalente del Bac francese). 

    Nell'autunno del '46 arrivai a Roma per iniziare gli studi universitari alla facoltà di architettura. 

    A Roma trovai un buon numero di compagni di scuola: Roberto Romesi e Silvano Colloridi (facevamo assieme del canottaggio al club "CICA" al porto d’Alessandria), Mario Carrese, Ferdinando Fognani, Adriano Vinci, Sandro Monti e Giuseppe Luri (Cairo), anch'essi universitari. 

    L'anno seguente, mio malgrado, dovetti interrompere gli studi. Fu questo un periodo di spostamenti frequenti. 

    Infatti, da Alessandria mi trasferii al Cairo (1948-49) dove ritrovai Hans Falesitch. Nel '50 ero a Genova dove ritrovai Isacco Levi, compagno di classe alla Francesco Crispi. Poi, ritornai ad Alessandria ('51-'52) dove riallacciai i legami con gli amici di un tempo: Claudio Falanga (il padre era un direttore della Banca Commerciale italiana in Alessandria), Tino Battigelli, Luciano Dalli, Luciano Piperno, Piero Hasda, Pino Diodovich, Giampiero Palladini, Piero Gioioso e Norman Gonzi (un lontano parente). In quel periodo alloggiavo alla Pensione "Ailema" (di Amelia Vigoriti), la quale pensione si trovava nello stabile sopra la pasticceria "Monaco" e trascorrevo, così, piacevolmente e spensieratamente la mia "vie de garçon" in compagnia di un gran bel gruppo di amici. 

    Ma eccomi ancora una volta di ritorno al Cairo ('52-'53), dove trovai Fulvio Prinzivalli e vari amici ed amiche del "Maadi Sporting Club". 

    Nel novembre del '53 sono nuovamente a Roma dove sono stato assunto dalla società aerea Air France. 

    Gli undici anni all'Air France furono anni di gioventù gloriosa, trascorsi con gusto e "panache" in mezzo al jet-set internazionale. Gran bei ricordi e quanti magnifici incontri. Senz'altro un gran bel periodo che fu anche uno di riallaccio con vecchie amicizie e conoscenze alessandrine. Rividi, infatti,: Mario Turrini e conobbi suo fratello Stenio; ritrovai Roberto Romesi, Giambattista Monti, Gianpiero Constantino, Luciano Piperno, Ennio Colloridi (alla Gondrand), Alcibiade Pagano e Piero Riches (divenuto sacerdote). 

    Nel '65, passai al servizio dell'Alitalia dove, contrariamente a quanto mi aspettavo, mi mandarono a Milano con l'incarico di organizzare e rinnovare il Servizio Passeggeri della loro Stazione Partenze di Milano Centro. Sennonché, insoddisfatto di questo mio incarico ed ancor più del clima di Milano, me ne tornai a Roma dove trascorsi due anni del tutto improduttivi. 

    Nel '67 poi, riapparve la mia ex-fidanzata Diane Sumner Rossner. 

    Ci sposammo a Londra, dopodiché mi vidi catapultato negli Stati Uniti: a Los Angeles prima (luogo di nascita di mia moglie Diane) ed in seguito a New York dove trovai impiego nella sezione internazionale della ditta di prodotti farmaceutici e veterinari "Pfizer". 

    Negli anni 70 divorziai e durante questo decennio ripresi finalmente gli studi alla "Fordham University" di New York dove conseguii una laurea in "International Economics". 

    Ormai gli anni passavano velocemente e dopo essermi messo in pensione nel '92 (ma essere stato richiamato dalla "Pfizer" con un nuovo incarico in qualità di consulente), nel '96 mi sono trasferito sulla costa atlantica del sud della Florida, a Pompano Beach, una fattispecie della Sidi-Bishr alessandrina (con tanto sole e tanta spiaggia). 

    Ed ora, ogni qualvolta mi trovo a passeggiare sul bagnasciuga ed ammiro questo vastissimo oceano atlantico che mi sta di fronte, con tutti i suoi colori cangianti, l'accavallarsi delle onde - tutto uguale come una volta a Stanley Bay (comprese le alghe) - non posso fare a meno di ritornare con i miei ricordi alla nostra "Skandarìa" di "kan zaman". 

 

Quest’articolo è stato anche pubblicato nel bollettino n°21 dell’AAHA.

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