OSPEDALE ITALIANO UMBERTO I 

del Cairo

di Vanda Buzzino de Chedid

    Nell'anno 1900 vivevano al Cairo trentamila italiani.

    La nostra collettività, in continuo aumento, costituita da professionisti, operai, artigiani, era molto laboriosa, attiva e piena d'iniziative; una tra queste fu la fondazione della Società Italiana di Beneficenza.

    Durante la riunione del Consiglio della Società del 14/12/1900 fu approvata la decisione di costituire un Ospedale destinato, in origine, a dare assistenza agli italiani indigenti.

    Fu così che, promotore il console Edoardo Toscano, animatore il prof. Empedocle Gaglio, il 24 dicembre 1902 si pose la prima pietra dell'Ospedale Italiano Umberto I che aprì le sue porte, esattamente un anno dopo. Una lapide nell'ingresso ricorda I nomi dei primi generosi donatori, molti altri ne seguirono l'esempio. Tra i tanti donatori si ebbe pure la Casa Reale d'Italia e l'Autorità  Consolare del Cairo. Questo permise, insieme alla dedizione del personale ed all'opera benemerita della Società di Beneficenza, d'incoraggiare il piccolo Ospedale verso un futuro di progresso ed ampliamento.

    Difatti, al primo Padiglione, che costituisce la facciata storica, si aggiunsero a breve scadenza altri fabbricati attigui, finché, nel 1912 sorse il Padiglione di Chirurgia Settica che porta il nome d'Empedocle Gaglio.

    Con I fondi accumulati, di lasciti e donazioni, la Società provvide ad ulteriori ingrandimenti: la Casa delle Suore, la lavanderia, la bella Chiesetta dalle linee armoniose (1925), recentemente ristrutturata, il Padiglione Pezzi (1930). 

    Nel 1935, la Società di Beneficenza acquistò un altro lotto di terreno che, insieme al primo, costituisce fino ad oggi l'area complessiva della proprietà pari a mq 27.075. Si costruì nel 1938 il Padiglione Degenti Cronici (ora in parte Maternità), seguito da Maternità e Geriatria.

    Con il sopraggiungere della seconda guerra mondiale, l'Ospedale non rallentò l'operato, ma dette maggior impulso alle sue opere assistenziali ed umane ed ottenne da governo egiziano, nel 1941, di accogliere e curare gli internati civili italiani infermi. Quasi miracolosamente, in pieno periodo bellico, l'Ospedale si arricchì di un nuovo importantissimo Padiglione: il vasto Reparto Isolamento; questo Reparto, costruito nel 1944, fu finanziato con I fondi prelevati dal sequestro dei beni italiani in Egitto.

    Nel 1958 fu rimodernato il Reparto Medicina, il Padiglione Chirurgia Settica e costruito il Blocco Operatorio dedicato a S.E. R. Prunas. A completare l'attrezzatura ospedaliera si sono aggiunti: il Reparto Radiologia, il Laboratorio, la nuova Maternità (1976).

    Nel 1978, in collaborazione con l'Aiuto Tecnico Italiano (Cooperazione Sanitaria), si sono realizzate: una Scuola Infermieristica, un Centro Emodialisi, una Sezione di Terapia Intensiva.

    Al terzo piano del Reparto Maternità sono ricoverati in Geriatria, i nostri vecchi italiani indigenti ai quali l'Ospedale fornisce ospitalità, assistenza, cure mediche e medicine.

    L'assistenza dell'Ospedale é affidata alle suore delle Pie Madri della Nigrizia coadiuvate dal personale infermieristico e domestico, circa 300 elementi. L'Ospedale oggi dispone un totale di 250 Ietti.

    Recentemente, nel processo in atto per migliorare gli standard d'intervento, sotto la benemerita guida del Presidente della Società di Beneficenza, il Cav. di Gr. Croce Luigi de Luca, la dedizione dei membri del Consiglio Direttivo e l'entusiastica guida del Direttore Sanitario Dott. Roberto Orfanelli, nonché l'appoggio dell'Ambasciata d'Italia, si é provveduto alla ristrutturazione dei reparti, al miglioramento dei servizi ed all'acquisto di nuovi macchinari:

    Il "vecchio" Ospedale si sta modernizzando per essere una struttura di grande utilità alla Comunità Italiana e al Paese che ci ospita, continuando la sua lunga tradizione e il suo indiscusso prestigio, per iniziare degnamente il nuovo millennio.

Da sinistra: un giovane medico egiziano, il Chirurgo Dr. Orfali, altro medico egiziano, il Comm. Vittorio Buzzino, Vice Presidente della SIB (Società Italiana di Beneficenza), la Madre Superiora Suor Teresa, S.E. l'Ambasciatore d'Italia Francesco Aloisi de Larderel, il Cav. di Gr. Croce Luidi De Luca Presidente SIB, il Direttore Sanitario, Dr. Roberto Orfanelli.

Ritorno all'indice

Home page