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REGOLAMENTO - Ma che succederebbe in caso di arrivo a pari punti al primo posto? La domanda è lecita considerando il 2-1 per il ......... dell’andata e l’1-0 .................di ieri. Il regolamento prevede - per l’assegnazione dei titoli sportivi, scudetto compreso - i seguenti criteri: punti scontri diretti (............. e ............. 3 a testa); differenza reti scontri diretti (2-2, quindi nuova parità, non valgono le reti in trasferta); differenza reti generale (in questo momento il ............ vanta un +33, la ................ +31)

SUPERLEGA RIMANDATA, DAL 2018 NASCE LA CHAMPIONS 2.0 CHE SCONTENTA TUTTI

9,2

Appuntamento rimandato per la Superlega. In attesa di varare la Nba o la Nfl del pallone, le grandi d’Europa rinviano a denti stretti la nascita del campionato europeo di club sul modello americano, e sanciscono la “tregua armata” con l’Uefa. Via libera, intanto, alla nuova Champions League. Venerdì, a Nyon, sono stati comunicati i dettagli del nuovo format della Champions, che verrà posto in vigore dall’edizione del 2018-2019.

La Champions League 2.0, come qualcuno già l’ha ribattezzata, sarà formata da 8 gruppi da 4 squadre (32), con 26 squadre direttamente ai gruppi (quattro a testa Inghilterra, Spagna, Germania e Italia; due a testa Francia e Russia; una per Portogallo, Ucraina, Belgio e Turchia più le vincitrici di Europa League e Champions) alle quali aggiungere quattro squadre dai playoff per campioni e due dai playoff per “non” campioni. Poi i premi, 2.4 miliardi di euro che verranno così suddivisi: 15% market pool; 30% partecipazione; 25% risultati stagionali; 25% ranking storico.

In buona sostanza, l’Italia avrà quattro posti, ma il fattore determinante sarà sempre e comunque il ranking: dovesse scendere al quinto posto, i posti per il nostro Paese si dimezzerebbero e tornerebbero ad essere 3. Ecco perché la nuova Champions League non nasce sotto i migliori auspici ed anzi rimangono forti le perplessità di federazioni di primo piano come la Liga spagnola e la Premier League inglese, secondo le quali la nuova formula non garantisce la svolta auspicata. L’Inghilterra voleva e vorrebbe una formula in grado di portare nella competizione Manchester United, Manchester City, Chelsea, Arsenal, senza dimenticare il Liverpool, mentre il rischio è quello di tornare ad avere due o tre di questi top club fuori dai giochi a vantaggio del Leicester di turno che evidentemente non ha lo stesso appeal mediatico né tanto-meno simile spessore “politico”. Analogo malumore è stato palesato dalla Spagna, dove Real Madrid e Barcellona spingono per la Superlega ritenendo che le potenzialità economiche e i fatturati realizzabili siano nettamente superiori alla Champions League attuale o anche a quella rivisitata.

Nonostante, in definitiva, non si sia ancora concretizzato il piano per la Superlega le liste d’accesso per le piccole si faranno sempre più restrittive ed è questo il segnale forte che la Uefa ha voluto dare alle grandi del calcio europeo per convincerle ad archiviare, o per meglio dire a rimandare, il progetto di un mega-torneo a compartimento chiuso. Ma Inghilterra e Spagna restano in trincea e la sensazione è che anche Germania e Italia nei prossimi mesi torneranno a ripensare gli scenari. La Superlega per adesso va nel congelatore, ma saranno i numeri e gli incassi che saprà determinare la nuova formula a dire quanta vita avrà la Champions League 2.0. In caso di flop, dal 2020 i giochi potrebbero riaprirsi: l’American dream del pallone è una tentazione che resta forte.

7,3

 

 

 21 agosto 2016,Medagliere Rio De Janeiro 2016

 

Qualificazioni Mondiali 2018, l'Italia pesca la Spagna

Gli azzurri contro i fortissimi spagnoli in un girone che comprende anche Albania, Israele, Macedonia e Liechtenstein

 

E

 

JUVENTUS E CALCIOPOLI, LA SPADA DI DAMOCLE DELLA CLAUSOLA COMPROMISSORIA

22.3

http://iogiocopulito.ilfattoquotidiano.it/

juventus-e-calciopoli-la-spada-di-damocle-della-clausola-compromissoria/

 

 

Esplode Football Leaks, tutti gli affari segreti del calcio: nel mirino Mourinho ma anche Inter, Juve e Milan(02-12-16)
 

Stadi vuoti, mai così male da 10 anni

Invenduta quasi la metà dei biglietti

19,2

 

Spettatori in calo nelle prime due giornate del massimo campionato italiano che vede il 49% di biglietti invenduti e una contrazione dell'8% rispetto all'affluenza dell'ultimo decennio. Strutture vecchie un'unica squadra che vince a mani basse e poche stelle in campo non favoriscono questi numeri. Più nel dettaglio, gli spettatori che in questo esordio di campionato hanno seguito la propria squadra allo stadio sono stati 426.388, l'affluenza più bassa mai registrata nei primi due turni degli ultimi dieci anni, in flessione del 5% rispetto alla scorsa stagione, quando i tifosi sugli spalti erano 446.782, e del 9% rispetto al campionato 2014-2015 (con 466.640 spettatori)....(leggi tutto)

 

Dalla farsa alla presa per il culo bella e buona: in chiaro l'ultima pantomima (su TV8 sul canale 8 del DGT) di una delle più disastrose partecipazioni europee degli ultimi trent'anni.

Macchia Europa L. e problema FFP. L'Uefa non fa sconti. La classifica dopo Atalanta-Inter 2-1 del 23-10-16:

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pazza Inter, le 8 migliori rimonte

 dell’ultimo decennio (leggi in sez. sport)

SERIE A: CATANIA-INTER 2-3, 3 marzo 2013

E’ storia recente. Il primo tempo più brutto della stagione dell’Inter fa posto a una ripresa tutta cuore e carattere. Al Massimino, la formazione nerazzurra entra in campo senza testa, e dopo nemmeno di venti minuti di gioco va sotto 2-0 per via delle reti di Bergessio e Marchese. Stramaccioni inserisce Stankovic e Palacio nella ripresa e ribalta il risultato con la doppietta dell’argentino ex Genoa e con il primo gol stagionale di Alvarez.

Il tabellino

Catania: Andujar; Alvarez, Spolli, Rolin, Marchese; Biagianti (32' st Almiron), Lodi; Izco, Castro, Gomez; Bergessio (40' st Cani). All. Maran
Inter: Handanovic; Zanetti, Chivu, Juan Jesus, Pereira; Guarin (32' st Cambiasso), Kuzmanovic (1' st Stankovic), Gargano; Schelotto, Rocchi (1' st Rocchi), Alvarez. All. Stramaccioni

Reti: 7' Bergessio, 19' Marchese, 7' st Alvarez, 25' st e 47' st Palacio.

PARLA NURSANTO IL TRADE

 D'UNION TRA THOHIR E

 MORATTI NEL 2013.

Conosce bene Thohir ed anche Moratti, che nel 2010 gli regalò due biglietti per assistere alla finale di Champions di Madrid. Nursanto non ha dubbi: «Erick si è stufato dell’Inter. Vuole venderla». I perché sono tanti: problemi di Borsa, il crollo del prezzo del carbone (affare di una sua società), i 173 milioni di dollari che Rosan Perkasa Roeslani deve rimborsare all’azienda di cui era direttore generale (la Brau). Un crac che ha fatto mancare un sostegno vitale alle casse nerazzurre.

Entong racconta: «Tre anni fa Erick era all’apice della ricchezza: i valori di Borsa avevano raggiunto picchi inimmaginabili. Lui ed i suoi amici, Rosan fra questi, erano disposti a investire un miliardo in un club di prim’ordine. Quando Moratti chiese solo 300 milioni per il 70% dell’Inter, pensarono ad uno scherzo. Erano convinti di aver fatto l’affare della vita: se ci costa così poco, dicevano, in qualche anno facciamo degli utili e andremo alla grande. Cresceremo e vinceremo. E invece…».

Invece non è andata così: «O meglio, sembrava potesse succedere. Il primo anno è stato perfetto: Erick ha avuto una grandissima esposizione mediatica, lui è il più vanitoso della sua famiglia e non a caso si occupa di media e comunicazione.Sulla carta aveva un piano perfetto, ma in realtà si è trovato a sborsare ogni anno somme sempre più ingenti senza un ritorno. E non sa come fare: la famiglia ha meno cash per via del crollo dei titoli, l’unica azienda dei Thohir che funziona è la Adaro, ma è di proprietà di Garibaldi, il fratello. Non brilla nulla, in questo momento: pensate che ha dovuto fare un’opa sulle sue reti radiofoniche incassando la miseria di cinque milioni di dollari. E perde peso anche la sua rete televisiva, Jak Tv, che ha puntato tutto sul basket: ma chi guarda il basket in Indonesia?. Erick pensava che l’Inter lo facesse diventare più potente anche in patria e invece qui gli rimproverano di aver investito finora più o meno 380 milioni per un club straniero, invece di metterli nello sport indonesiano. E sapete quanto valgono questi soldi da noi? In più si aggiunge la perdita di appeal del calcio italiano: i tifosi vogliono vedere in tv e comprare le maglie del Manchester City, Chelsea e Arsenal. Poi vengono le due spagnole: dell’Inter importa a pochi. Lui ha cercato di far crescere l’interesse per la squadra comprando un quotidiano, Topskor, ma i risultati sono modesti». Così ecco il perché della ricerca di nuovi investitori, assicura Nursanto: «Si sta guardando intorno e se troverà un acquirente venderà. Ha capito che mai e poi mai guadagnerà un dollaro con il calcio italiano e con l’Inter. Ma lo ha capito troppo tardi».Xavier Jacobelli, sul sito di Tuttosport, ha confidato di aver sentito una confidenza di una persona vicina a Massimo Moratti, che avrebbe confermato la volontà dell’ex presidente di tornare a capo del club: “Domenica sera, a Milano, un importante interlocutore dell’ex presidente, che ne conosce bene umori e passioni interiste, si è lasciato scappare una confidenza: “Massimo non vede l’ora di tornare al comando in società, ma dipende soltanto da Thohir”. Il presidente del Triplete, galvanizzato anche dalla rimpatriata di Mourinho, ufficialmente ripete che nell’Inter continua a stare benone, quale azionista di minoranza nella misura del 29,50 per cento e supertifoso, ma viene dipinto come fortemente preoccupato per la piega che gli eventi stanno prendendo. Per Thohir si profila questo scenario: o la squadra vince almeno la corsa al terzo posto per tornare in Champins, sia pure passando sotto le forche caudine del preliminare o il signore indonesiano dovrà cedere il club, se non sarà riuscito trovare in Asia i partner che cerca”.

IL MANIFESTO e Calcio e Politica

Krz-Attack (The Councelor)

CALCIOPOLI, EX-CIRIELLI ED ASSOCIAZIONI A DELINQUERE: DA DEI DELITTI E DELLE PENE ( Beccaria, 1764) A DEI DELITTI E DELLE PACCHE (SULLE SPALLE)

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Societa ed economia Interna

Mediaset, Vivendi punta al 30%

I francesi vanno alla guerra totale e continuano a rastrellare in Borsa. Nessun accordo dopo gli incontri con i vertici di Fininvest(21-12-16)

Vivendi vuole salire fino al 30% del capitale, vicino quindi alla soglia massima oltre la quale è necessario lanciare una offerta su tutto il capitale. La quota sarebbe, comunque, sufficiente per bloccare ogni accordo di Mediaset con un'altra società estera. Di fatto Mediaset si trova bloccata con Fininvest senza nessuna via d'uscita, perché se volesse consolidare la propria posizione con acquisti sul mercato incorrerebbe nell'obbligo di lanciare un'offerta su tutto il capitale, un'operazione che ai valori attuali di Borsa è di 4,2 miliardi di euro.

Dopo l'incontro tra Pier Silvio Berlusconi e l'ad di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, in cui non è emersa alcuna volontà di trattare, i francesi hanno deciso di andare allo scontro totale. In precedenza avevano fatto sapere di voler salire fino al 20%. Ora alzano l'asticella. Lo scontro tra le due media company è nato dal mancato accordo per la cessione da parte di Mediaset Premium ai francesi. Vivendi aveva presentato una offerta, ma poi si era defilata. E Fininvest aveva lanciato un'offensiva legale, senza giungere ad una conciliazione. Da qui la mossa ostile dei francesi. In una recente intervista De Puyfontaine ha dichiarato di voler comprare titoli in BOrsa per potersi sedere a un tavolo e trattare. 

Leggi: Lo straniero alle porte e l'inutile linea del Piave di M. GIANNINI

Al nuovo rastrellamento di azioni, Fininvest ha risposto chiedendo l'intervento della Consob, l'Authority che vigila sul corretto andamento degli scambi in Borsa. In un comunicato la controllante Fininvest ha fatto sapere di aver presentato un esposto per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate nei confronti di Vivendi. L'atto fa seguito alla denuncia presentata da Fininvest alla procura di Milano il 13 dicembre scorso e inviata per conoscenza anche alla Consob. Nell'esposto odierno, si chiede alla commissione di esercitare i poteri che le norme le attribuiscono in materia (art.187-Octies d.Lgs. 24 Febbraio 58/1998).

A difesa del gruppo italiano ha provato a schierarsi anche l'Agcom, l'authority che vigila sul mondo delle comunicazioni, sostenendo che Vivendi, già azionista di controllo di Telecom Italia, non può avere una quota dominante in Mediaset, altrimenti violerebbe i limiti della legge Gasparri sulla raccolta delle risorse pubblicitarie.

L'assemblea di Rcs dà il via all'era di Urbano Cairo(29-09-16)

L'editore alessandrino ha conquistato quasi il 60% del gruppo delCorriere della Sera e viene confermato presidente dall'assemblea che ha rinnovato i vertici e allargato il cda a 11 componenti

 

Monte Paschi, lascia l’ad Fabrizio Viola
Goldman Sachs, il report che aiuta Renzi
Vince il no? Salvataggio banche a rischio
(8 settembre 16)

Gli Agnelli lasciano l'Italia, l'assemblea di Exor approva il trasferimento in Olanda
ECONOMIA E FINANZA

Gli Agnelli lasciano l'Italia, l'assemblea di Exor approva il trasferimento in Olanda,3 settembre 2016

Elkann: "Non è un escamotage
per pagare meno tasse"

Banche, sindacati sul piede di guerra sui maxi-tagli ipotizzati da Renzi

Banche, sindacati sul piede di guerra sui maxi-tagli ipotizzati da Renzi

Minacce di sciopero se non verranno convocati dall'esecutivo

 

Elicottero monetario: così la Bce potrebbe “regalarci” 1.300 euro a testa. Si tratta del cosiddetto QE per il popolo invece che per le banche.

Si chiama ‘elicottero monetario’, ed è la declinazione di quel famoso Quantitative Easing invocato per il popolo invece che per le banche, con l’obiettivo di nutrire una ripresa finora oggettivamente refrattaria agli stimoli profusi dalle banche centrali.

“Si pongono interrogativi riguardo alla direzione in cui andrà l’Europa e alla sua capacità di tenuta a fronte di nuovi shock” – ha detto Mario Draghi a Washington a margine del Fondo Monetario – “è necessaria un’azione determinata dei governi con politiche fiscali più orientate alla crescita, dando la priorità agli investimenti pubblici e alla riduzione delle tasse sul lavoro”. E se i governi non si muovono, la banca centrale è pronta ad azionare l’arma del denaro a pioggia, invadendo il terreno della politica fiscale. Se i canali tradizionali non funzionano, l’alternativa è una sola: far arrivare direttamente i soldi in tasca ai cittadini, aggirando l’intermediazione delle banche.

Secondo i calcoli di Nordea, la prima banca scandinava, la Bce potrebbe permettersi di stanziare 444 miliardi euro per la distribuzione di liquidità direttamente ai consumatori. Tenendo conto che nella zona euro gli abitanti sono 340 milioni, si tratterebbe di 1.300 euro a testa. Un bel regalo che potrebbe essere fatto in contanti o acquistando titoli di Stato direttamente all’emissione e non sul mercato secondario come avviene oggi. E per evitare che la politica dei tassi negativi finisca per innescare una corsa alla liquidità da parte dei risparmiatori, le banche centrali potrebbero decidere di passare a una ‘fantasy monetary policy’: stampare denaro per finanziare tagli di tasse allo scopo di uscire dalla spirale deflazionistica.

 

Financial Times: con il no al referendum conseguenze per la crescita dell'Italia e per l'Eurozona

 

Produzione industriale, i numeri di un disastro che non ha precedenti

Dal dopoguerra non s’era mai visto un crollo come quello degli anni scorsi. E con Renzi? L’indice in ventotto mesi è passato da 91,6 a 91,8: l’Italia non riparte

Due elettori mediani commentano il fatto politico del giorno: “Hai visto che scandalo? Poi dicono che c’è la crisi! Ma il problema è che se sò magnatitutto…”. L’amico, sconsolato: “Che ci vuoi fare: ogni popolo ha i politici che si merita…”. Su queste parole i due si congedano, ebbri di assolutoria autocommiserazione. Ognuno di noi ha assistito a simili siparietti. Qualcuno invece potrebbe essersi perso un fatto che apparentemente non ha nulla a che vedere con quanto precede. Il 5 agosto scorso, alle 12:19, l’Ansa ha twittato: “Istat, economia frena, meglio ultimi mesi”. Frenare, in italiano, significa diminuire la propria velocità. Letto così, il lancio sembrerebbe indicare che l’economia italiana cresca di meno (freni), ma che negli ultimi mesi la situazione stia migliorando (cioè si stia tornando a crescere di più). Nei dati leggiamo che a giugno l’indice della produzione industriale (Ipi) è diminuito dello 0,4%, mentre a maggio la diminuzione era stata dello 0,6%.

L’Ansa ha ragione: la velocità dell’economia italiana è diminuita. Quindi tutto bene? Non me ne voglia l’agenzia di stampa, ma direi di no. Non stiamo andando “meglio” (crescendo di più): stiamo andando “meno peggio” (diminuendo di meno). Non stiamo frenando: stiamo andando a marcia indietro, e questa non è una sfumatura, ma un fallimento epocale.

Renzi è in carica dal febbraio 2014, quando l’indice della produzione industriale era a 91,6. Ventotto mesi dopo l’indice è a 91,8: un aumento dello 0,2%, e questo mentre l’Unione Europea, nostro principale cliente, è ripartita, passando dall’1,4% al 2% di crescita fra 2014 e 2015. Certo, nessuno si aspetta che oggi la produzione industriale possa raddoppiare in un decennio, come al tempo del miracolo economico (fra 1955 e 1965), con un paese da ricostruire. Ma il -18% del decennio 2005-2015 è una catastrofe senza precedenti.

Negli ultimi 64 anni le due annate più infauste per l’Ipi sono state il 2009 (-19%) e il 1975 (-9%). La terza ce l’ha regalata Monti (-6% nel 2012), riportando l’indice ai valori di 26 anni prima (ma questo i media ce l’hanno taciuto, vantando i successi delle “riforme”). Da quando siamo nell’euro, un anno su due è stato in rosso (ci verrebbe un bel titolo, che nessun giornale ha mai scritto).

Le recessioni, naturalmente, ci sono sempre state: il problema è che oggi non ci sono le riprese. Questo non è un caso: è il cambio rigido, che in caso di crisi costringe a tagliare i salari per recuperare competitività. Rendere i lavoratori ricattabili col Jobs act facilita il compito. Incassata questa “riforma” la Confindustria ricambia il favore al governo: i suoi economisti elogiano la riforma costituzionale, con uno studio sbriciolato daMassimiliano Tancioni sul “Menabò di etica ed economia” (cosa che la stampa allineata non credo vi abbia detto). Quanto agli industriali, poverini, loro proprio non arrivano a capire che dipendenti sottopagati sono clienti col braccino corto: distruggere il mercato interno per inseguire quello estero non è una buona idea, e il fallimento di Renzi è tutto in questa frase (che lui non capirebbe, e che chi lo circonda, occupato a mettersi in salvo, non ha tempo di spiegargli).

I danni dell’euro sono ormai conclamati. L’ultimo rapporto sui mercati esteri del Fondo monetario internazionale, pubblicato il 27 luglio, è cristallino: a 17 anni dall’adozione, l’euro è ancora troppo forte di circa il 5% per Italia e Francia, e troppo debole di circa il 15% per la Germania (nessun giornale italiano ve l’ha detto, ma ai francesi ne ha parlato il Figaro). Non a caso il 29 aprile il dipartimento del Tesoro americano ha messo la Germania nella lista dei manipolatori di valute (cosa che avete letto solo qui). I nostri media, però, continuano tetragoni a ripeterci che ci siamo scelti degli ottimi compagni di strada (sarebbero quelli della Volkswagen, per capirci), e che se non ce la facciamo è colpa nostra.

Il grafico è eloquente: gli episodi di contrazione prolungata dell’Ipi sono tre, e coincidono con l’entrata nel Sistema Monetario Europeo (inizio degli anni ’80), con il suo irrigidimento (inizio degli anni ’90) e con l’entrata nell’euro (dal 1999). È naturale che in un paese esportatore come il nostro l’eccessiva rigidità del cambio porti con sé de-industrializzazione. Porta anche accresciuta mobilità dei capitali, che fa molto comodo all’industria finanziaria. Insomma: alle banche.

Come dimostra Luigi Zingales sul blog dell’Università di Chicago, queste controllano in vari modi i giornali, con l’unica eccezione del Fatto Quotidiano (ipse dixit). Sarà per questo che qui ogni tanto trovate notizie non allineate. Torno al punto: per scegliere bene i politici, gli elettori hanno bisogno di informazioni corrette, senza le quali la democrazia non funziona.

Se siamo nei guai, quindi, non è solo per colpa dei politici che ci siamo scelti noi (e che quindi ci meriteremmo), ma anche per colpa dei media che ci hanno scelto le banche (e che forse non ci meritiamo). Non è insomma colpa loro se, bombardati dal messaggio che “va tutto bene”, gli italiani non riescono a scegliere politici che facciano anche i loro interessi, e non solo quelli della finanza internazionale. Parafrasando Brecht: “Sventurata lademocrazia che ha bisogno di blogger”.

 

Vivendi non compra più il 100% di Mediaset Premium e riduce offerta al 20%. Il titolo del Biscione crolla in Borsa,26-07-16

Vivendi intende "acquistare soltanto il 20% del capitale di Mediaset Premium e arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile". E' quanto si legge in una nota diffusa da Mediaset, secondo la quale il gruppo francese "elude un riscontro puntuale ad un'intimazione rivoltale da Mediaset ad adempiere ai propri obblighi contrattuali, finora inadempiuti". Un dietrofront secco rispetto all'offerta fatta lo scorso aprile, che prevedeva invece l'acquisto del 100% di Premium e la possibilità di arrivare al 5% di Mediaset in tre anni. Una vera e propria doccia fredda per l'azienda della famiglia Berlusconi e per i suoi azionisti. In Borsa il titolo, sospeso per alcuni minuti dalle contrattazioni, ha perso il 14%. "Ieri, 25 luglio, l'amministratore delegato di Vivendi ha verbalmente comunicato che Vivendi non intende comunque onorare il contratto stipulato": ha scritto Mediaset riferendosi al' a.d. di Vivendi Vincent Bollorè. Per Mediaset questo costituisce "una novita' assoluta e non concordata", e "rappresenta una palese contraddizione con gli impegni assunti da Vivendi mediante il contratto firmato l'8 aprile scorso". Pertanto, il cda Mediaset (convocato il 28 luglio) prendera' "ufficialmente posizione su detta proposta e sulla gravissima comunicazione" dell'a.d. di Vivendi. La societa' di Cologno Monzese si dice "fermamente determinata a far valere ogni proprio diritto in ogni sede".

Il gruppo di Cologno Monzese ha anche spiegato di aver ricevuto ieri uno schema alternativo dell'operazione. In sostanza Vivendi, confermato lo scambio del 3,5% del capitale di Vivendi e del 3,5% del capitale di Mediaset, propone di acquistare soltanto il 20% del capitale di Mediaset premium e di arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile.

Vivendi in una nota in risposta a quella diffusa da Mediaset, si legge, "desidera chiarire che il suo ceo, Arnaud de Puyfontaine, in una lettera datata 21 giugno ha informato Mediaset circa differenze significative nella analisi dei risultati di Mediaset Premium, per i quali le due società sono attualmente in trattative". Inoltre, prosegue la nota, "il gruppo ha effettuato ieri una proposta per raggiungere un nuovo accordo, in termini diversi, in modo da proseguire le trattative". Vivendi, conclude la nota "conferma la sua volontà di costruire una grande alleanza strategica con Mediaset e Mediaset Premium".

 

Mediaset: accordo fatto con Vivendi, Premium passa ai francesi(8-4-2016)

Il cda del Biscione ratifica l'intesa.Mediaset Premium alla francese Vivendi
 

Bce a sorpresa azzera tutti i tassi - diretta tv ,10 marzo 2016
Draghi: piano contro stallo crescita e inflazione

 

LA DECRESCITA PERENNE di Bifo Berardi

Con il crollo della Cina, termina il "sogno" degli economisti "eterni"

Mario Draghi ripete l’esorcismo estremo: «Whatever it takes». Ma il pericolo attuale non è più quello di un collasso finanziario come nel 2008. Il pericolo è quello di una crisi di sovrapproduzione globale, e di una stagnazione di lungo periodo. Il crollo delle borse non è che un segnale. Da sei anni le banche centrali prestano denaro a costo zero, e da un paio di anni il petrolio scende ininterrottamente. Cionostante la domanda cala, e la stagnazione persiste, si aggrava, tende a divenire recessione.

Il 10 gennaio il New York Times ha pubblicato un articolo di Clifford Kraus dedicato agli effetti che il calo della domanda cinese produce sull’economia globale: «Per anni la Cina s’è ingozzata di ogni tipo di metalli e di energia perché la sua economia si espandeva rapidamente; le grandi aziende hanno ampliato aggressivamente le loro operazioni di estrazione e produzione, scommettendo sulla prospettiva che l’appetito cinese sarebbe continuato per sempre. Adesso tutto è cambiato. L’economia cinese si contrae. ........(leggi l'articolo)

I suoi 500.000mila euro erano diventati 800
Piccolo azionista Pop Vicenza si suicida


Adusbef: ‘Complicità Consob-Bankitalia’. La disoccupazione risale all'11,7 per cento(31-05-16)Il ministero delle Riforme, da cui dipende l’attuazione del programma, non vuole dare dati. E allora abbiamo fatto i conti noi. Da febbraio 2014, cioè dall’arrivo a Palazzo Chigi, il governo Renzi ha approvato in tutto 339 provvedimenti legislativi che, con effetto a cascata, hanno prodotto 831 decreti a cui dare attuazione. Dopo la consultazione di tutto il materiale disponibile online sui siti ufficiali, mancano all’appello 484 (831-347) provvedimenti indispensabili a far decollare le riforme, anche le più importanti e sbandierate. A cui si aggiungono i duecento ereditati dai due governi precedenti. Al suo arrivo, il premier promise di velocizzare la macchina.

Piattaforma Christo Lago d'Iseo 675

"USAMI COME VUOI" 
("E PER IL TEMPO CHE TI SERVE")

La lettera-zerbino di Christine Lagarde

 a Nicolas Sarkozy che imbarazza

 il Fondo Monetario Internazionale 
BLOG Armeni: "Lagarde-Sarkozy, il

 bondage del potere" 


Concorso scuola, Giannini: E' passato chi era preparato su metodi di insegnamento

Concorso scuola, Giannini: "E' passato chi era preparato su metodi di insegnamento"

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Craco la città fantasma che ha stregato il cinema

LE IMMAGINI

Craco la città fantasma
che ha stregato il cinema

 

"Bomba d'acqua" paralizza Roma -   foto   code, strade bloccate, Metro allagata

"Bomba d'acqua" paralizza Roma - foto 
code, strade bloccate, Metro allagata
,31 agosto 2016

 

Maltempo: nubifragio su Milano foto 
evacuata una scuola, guasti nel metrò

Strade e cantine allagate, circolazione in tilt
RepTv Prigionieri dell'acqua nell'auto in panne

Rep tv Germania, quattro morti per inondazioni nel sud-ovest

30 maggio 2016

E' salpata la Harmony of the Seas 6.300 passeggeri, è la più grande

CROCIERE / LE IMMAGINI

E' salpata la Harmony of the Seas
6.300 passeggeri, è la più grande

Video La presentazione del "gigant

Sull'ultimo treno di bambù sopravvissuto ai Khmer Rossi

Sull'ultimo treno di bambù
sopravvissuto ai Khmer Rossi

Il lago Urmia è uno specchio rosa Tutta colpa dell'estrema siccità

LE IMMAGINI / IRAN

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Siria, Isis distrugge il Tetrapilo di Palmira e facciata teatro romano  foto prima/dopo

Siria, Isis distrugge il Tetrapilo di Palmira
e facciata teatro romano foto prima/dopo

La città rioccupata dai jihadisti a dicembre. Mosul sembrava cadere da un momento all'altro, ed invece l'Isis ha dimostrato capacità rigenerative tenendo la capitale ed addirittura riconquistando territori perduti come Palmira....(20-01-2017)

 

   
 

 

 
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BATTAGLIA DI MOSUL. Iraq, sembrava proseguire  l’avanzata irachena verso
Mosul, ma questa HA SUBITO UN BRUSCO STOP.  L’Isis cosi' apre nuovo fronte a ovest
e sud ovest per  alleggerire la pressione RIOCCUPANDO CLAMOROSAMENTE PALMIRA, persa nel marzo 2016.(22-12-16)

A Kurdish peshmerga fighter shoots during an operation to attack Islamic State militants in the town of Naweran, near Mosul, October 23, 2016. REUTERS/Azad Lashkari

•STRAGE DELL’ISIS: UCCISI 284 CIVILI. CADAVERI GETTATI IN FOSSA COMUNE

•AL JAZEERA E CHANNEL4: GUERRA SENZA FILTRI IN DIRETTA SU FACEBOOK.

La cripto-coalizione all'assalto nel tentativo di strappare il qUINTO snodo chiave dopo palmira, raqqa, ramadi e falluja (23-10-16)

 

STRAGE DI BERLINO DEL 19 DICEMBRE 2016: nove morti ad un mercatino di Natale ad opera di un delinquente tunisino radicalizzato che dopo aver ammazzato l'autista polacco di un TIR si è scagliato addosso alle bancarelle col mezzo falciando una cinquantina di persone. Poi è riuscito incredibilmente a fuggire. Il 14 luglio a Noizza furono falciate novanta persone con la medesima modalità.

Il terrorismo e le morti che esso causa non sono mai terminati. Il fatto è che le bombe che cadono sui bambini siriani, afghani, pakistani o irakeni non sono piene di cioccolato ma di esplosivi devastanti. Sovente anche di fosforo bianco, una sostanza che brucia lentamente come un acido fino a corrodere le ossa. Come definire in maniera alternativa da “terrorismo” quei crimini, ordinati per procura, che ha dovuto subire il popolo siriano negli ultimi anni? Chi ha appoggiato i ribelli anti Bashar al Assad? Buona parte dell’Europa, Qatar, Arabia Saudita e ovviamente gli Stati Uniti. Chi era la frangia più incisiva dei ribelli? Al Nursa e l’Isis cioè i famigerati terroristi finanziati dai Paesi occidentali per eliminare un presidente eletto.Un presidente che si era permesso nel 2009, di rigettare (ed è probabilmente questa la vera ragione della guerra) la proposta di un gasdotto (Qatar-Turkey pipeline) voluto da Qatar, Arabia, Turchia e dai manovratori Usa le cui multinazionali svolgono sempre il ruolo predominante. Al Assad non ha voluto tradire gli interessi dell’alleato russo che per questa ragione lo difende; Putininfatti, aiutandolo, tutela il tornaconto del proprio Paese.

I mass media ci stanno ripetendo del gesto di un bambino di 12 anni colpevole di aver portato un pacchetto bomba con all’interno dei chiodi in un mercato tedesco. Un pacchetto che verosimilmente non sarebbe potuto esplodere. Ci rendiamo conto? Un bambino di 12 anni salito agli altari della cronaca mondiale per la sua “radicalizzazione”, mentre per anni è calato un imbarazzante silenzio, per esempio, sulle terribili cluster bomb made in Usa che stanno devastando Paesi non allineati come Libia, Siria, Iraq, Afghanistan. I morti e i feriti negli ultimi anni sono stati milioni.

Sono 20 anni che le élite dominanti nei Paesi occidentali adoperano in larga scala il terrorismo contro i Paesi arabi. La religione è una scusa. Il fine è accaparrarsi fonti energetiche e accontentare la brama di guadagno della potentissima industria degli armamenti. La medesima lobby che ha imposto al nostro Paese l’acquisto dei difettosi F-35, capitali spesi per strumenti di morte che invece potrebbero essere usati per istruzione, trasporti e sanità.

Ma se un giorno il nostro Paese dovesse avere un governo che davvero fa gli interessi dei cittadini e non delle lobby che governano la politica, allora sul serio dovremmo temere il terrorismo. E non mi riferisco al terrorismo di qualche deviante o folle islamico non integrato in occidente, ma un terrorismo ben più pericoloso, come già lo abbiamo avuto in Italia (si pensi Bologna), che subito spingerebbe l’opinione pubblica a dichiarare guerra ai fantasmi del terrore.

Vorrei rammentare che furono gli Usa a partire dalla fine degli anni ’70, a finanziare il radicalismo islamico in Afghanistan per volontà di Zbigniew Brzezinski consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di Jimmy Carter. Finanziando Bin Laden e compagni, volutamente si fece cadere nella trappola l’Urss che invase l’Afghanistan subendo una dolorosa sconfitta. “L’Afghanistan diventerà il loro Vietnam”, auspicò Brzezinski. Furono le armi statunitensi e i fiumi di dollari a far vincere i jihadisti, quelli che poi Ronald Reagan equiparò ai padri fondatori Usa. Quei “combattenti per la libertà” che invitò persino alla casa Bianca.

 

 In arrivo qualcosa come 600.000 persone dal Nord Africa e Medio Oriente, 31 agosto 2016:

Migranti, in arrivo ondata di settembre
e già 145mila sono arrivati in Italia

 

Il governo: "Allarme, ma niente emergenza" 
Papa dirigerà personalmente interventi vaticani
 
Video A decine si gettano in mare a vista soccorsi

Lampedusa, la lunga notte degli sbarchi 
A Taranto mille in arrivo su una nave video

 

Mondo

 

BATTAGLIA DI MOSUL. Iraq, prosegue l’avanzata irachena verso
Mosul. Ma l’Isis apre nuovo fronte a ovest
per cercare di alleggerire la pressione.

A Kurdish peshmerga fighter shoots during an operation to attack Islamic State militants in the town of Naweran, near Mosul, October 23, 2016. REUTERS/Azad Lashkari

•STRAGE DELL’ISIS: UCCISI 284 CIVILI. CADAVERI GETTATI IN FOSSA COMUNE

•AL JAZEERA E CHANNEL4: GUERRA SENZA FILTRI IN DIRETTA SU FACEBOOK.

La cripto-coalizione all'assalto nel tentativo di strappare il quarto snodo chiave dopo palmira, raqqa, ramadi e falluja (23-10-16)

 

Migranti, la Gran Bretagna costruirà  un muro di due chilometri a Calais

Migranti, la Gran Bretagna costruirà 
un muro di due chilometri a Calais

Londra pagherà due milioni di sterline

"Contro l'Isis in difesa della democrazia"
Karim Franceschi, "partigiano" in Siria

Italiano, 27 anni, ha combattuto con i curdi
Videoclip in anteprima La storia in un docufilm

Foto  Asia Ramazan Antar,  morta in battaglia a 20 anni la combattente curda

Foto Asia Ramazan Antar,
morta in battaglia a 20 anni
la combattente curda

Conosciuta anche per la somiglianza con Angelina Jolie

 

Giulio Regeni fu seviziato
e marchiato. Madre: “Usato
come se fosse una lavagna”

 

 L'isis sotto assedio nel 2016

Siria, Turchia: 'No alla tregua con i curdi   voluta da Usa'. Convocato ambasciatore

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Iraq, forze irachene a Falluja   video   -   foto   battaglia contro l'Is per riconquistarla

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L'isis attacca Turchia, Francia e Germania: killer-kamikaze in attacchi simultanei ad Ankara, Nizza e monaco di Baviera(luglio 2016)

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Strage di Monaco, semplicistico spiegare il problema con la ‘follia’

Venerdì 22 luglio. Tardo pomeriggio. La tv ed i giornali ci informano dell’ennesima strage. È come un film che si ripete. Parigi, Nizza, Monaco.......

 La narrazione intorno all’evento assume una forma imprevista. Il terrorismo di matrice jihadista sembra non c’entri nulla. Ne segue disorientamen

Nei giorni seguenti leggiamo pagine che tentano di correre ai ripari rispetto al vuoto di significato che lascia l’assenza della diagnosi di terrorismo. L’ipotesi cavalcata è quella della follia. I problemi psichiatrici del diciottenne Ali Sonboly, insieme alle sua lunga esperienza di vittima di bullismo, sembrano svolgere egregiamente la funzione di sedare l’ansia da incomprensibilità del fenomeno, semplificandolo al punto da non lasciare nulla alla riflessione critica.

Parlare dell’autore della strage come di uno “squilibrato” e definire gli eventi come strage della follia sembra avere l’esito di abdicare alla comprensione di quanto avvenuto. Ricorrere alle diagnosi psichiatriche sembra rappresentare la difficoltà culturale di pensare e comprendere i fenomeni di marginalità e violenza di cui stiamo parlando.

Lo squilibrato è tale ovunque si trovi, è solo, fuori da qualunque rapporto che possa rendere intellegibile gli eventi, fuori dalla storia, indipendente dal contesto di appartenenza, dai luoghi in cui è cresciuto e quelli in cui sogna di andare. Squilibrato è il nome che diamo all’impensabile, può essere definito tale solo se si fa fuori il contesto e quando questo avviene, per illudersi di comprendere non resta che aggrapparsi disperatamente alle più variopinte descrizioni dei deficit individuali che non spiegano ma descrivono semplificando.

Nelle pagine scritte sulla strage, timidamente compare il contesto ma solo come sfondo, non sembra entrare nell’analisi del fenomeno. In un dialogo, il giovane killer tedesco-iraniano dichiara la sua appartenenza ad un’area chiamandola Hartz IV, zona periferica di Monaco di Baviera, il cui nome deriva da misure di welfare entrate in vigore nel 2005 relative al sussidio pubblico e all’indennità di disoccupazione. Parla di esperienze di violenza vissute a scuola, utilizza la parola “bullismo” forse con l’ipotesi di fornire nessi causalistici tra la propria violenza e quella subita, dice anche diessere “in cura psichiatrica” ed urla invettive contro gli stranieri. Con questo quadro credo che parlare di follia e del disturbo depressivo diagnosticato al giovane rappresenti la decisione di non voler capir

ATTACCHI A BRUXELLES. COLPITI AEROPORTO E METRO ALL'ORA DI PUNTA(22-03-2016)

ATTACCHI A BRUXELLES. COLPITI AEROPORTO E METRO ALL'ORA DI PUNTA

 

Terrorismo, arrestato il super-ricercato di Parigi   foto

Terrorismo, arrestato
il super-ricercato di Parigi

e.

 

NY, cinque fermi. ‘Si teme cellula attiva’
Polizia dà la caccia a 28enne afghano
“Terrorismo con legami internazionali”
(18-09-16)

Orlando, il killer frequentava chat gay Obama: 'Distruggeremo l'Is'   diretta tv

Altra carneficina negli Usa;Orlando, il killer frequentava chat gay
Obama: 'Distruggeremo l'Is' 
diretta tv
 

Trump: "Il presidente preferisce i nemici"
Video La casa / Governo Usa: estremismo interno 
Foto Le armi delle stragi, tutte prese legalmente 
Rep tv AR 15, il filo rosso dei massacri Usa 
Il ritratto L'imam che ha ispirato Omar video

Trump: stop immigrazione. Clinton: non demonizzare Islam 
Foto Morto ragazzo della chat  video / Colpi su pareti 
Rep tv Ex moglie: mi picchiava / Padre appoggiava talebani(14-06-16)

Texas, blitz della polizia in un Walmart  ucciso l'uomo che si era barricato dentro

Texas, blitz della polizia in un Walmart 
ucciso l'uomo che si era barricato dentro

Spari e panico, "gli ostaggi stanno tutti bene"
L'aggressore era un ex dipendente 
foto

 

Diario di un anno(2 giugno 1943-10 giugno 1944). Milano, Garzanti,1947. in-8, pp. XL,208,bross. Prima edizione, rara ed autorevole testimonianza di ciò che avrebbe dovuto rappresentare l'insurrezione partigiana nei confronti degli Alleati.

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IL SOFTWARE ED IL MANUALE PER SVOLGERE IL MARKETING ON LINE SU TRADEDOUBLER E ZANOX: COME FARE? COSTO 31 EURO -
Rossi E. Una spia del regime.Documenti e note....Milano,Feltrinelli,195,In-8,pp.272,bross. con sovracc di A.Steiner. I documenti originali che permettono di ricostruire l'inquietante vicenda di Carlo Del Re, spia e confidente della polizia fascista e poi nazista durante il ventennio. Costo 25 euro
I padroni del vapore. Bari,1955. In-8,pp. 292,ill.,bross.,sovracc. con ill. d iMaccari. L'economia del regime. Costo 21 euro
La liberazione dell'Emilia Romagna. Barazzoni-Gilioli, Milano 1979. In-8,pp.240 con alcune ill. in b/n, bross. Costo 15 euro

 

 
 
 
 
 

.ESTERI

 

Austria, Hofer ammette sconfitta
Van der Bellen eletto presidente

Il candidato verde surclassa il populista
fermo al 46,4% secondo prime proiezioni

Austria al bivio: ballottaggio nazionalisti-Verdi
L’Europa guarda Vienna e teme l’effetto domino
. Riesplode l'ultradestra. Come ad inizio novecento,l'ultra destra galoppa.

 

Non solo Riforme: lo “spareggio” di domenica tra Hofer e Van der Bellen agita la Ue. Una vittoria del
primo aprirebbe all’ipotesi di “Oexit”. E potrebbe segnare le elezioni alle porte in Francia e Germania
(04-12-16)Vienna sarà il primo esame per la destra in Europa occidentale. Dopo l’annullamento di maggio per irregolarità e il rinvio del 2 ottobre per un difetto nelle buste, il 4 dicembre l’Austria eleggerà il suo Capo di Stato. All’ultimo ballottaggio, il Verde Alexander Van der Bellen era riuscito a vincere con un distacco di soli 31mila voti. Con gli Stati Uniti che hanno eletto il candidato più populista della sua storia, la Brexit che non fa più così paura come alla vigilia e i gruppi xenofobi in ascesa, l’elezione del membro del Fpö potrebbe rappresentare il punto di rottura tra il passato dei partiti tradizionali e una nuova era vittoriosa per i movimenti populisti e ultranazionalisti

Germania, Commerzbank prepara taglio di 9mila posti di lavoro e niente dividendi. E con Deutsche Bank fa paura all'Ue

La falla negli istituti bancari tedeschi continua ad allargarsi. Alle pesanti perdite registrate ieri da Deutsche Bank che hanno trascinato giù i listini europei, si aggiunge un'altra grana per Berlino: Commerzbank, la seconda cassa del Paese, sta preparando il taglio di novemila posti di lavoro in un solo anno e la sospensione del dividendo per il 2017. Un altro segnale che non rassicura affatto gli investitori: anche oggi i listini sono frenati dall'andamento del sottoindice bancario e dal settore auto.

Il titolo di Commerzbank perde il 2,99% sulla scia dei tagli annunciati dalla testata economica specializzata tedesca Handelsblatt. La banca fondata ad Amburgo avrebbe in cantiere "drastiche misure" per ristrutturare i conti dell'istituto. Almeno queste sembrano essere le intenzioni del nuovo Ceo Marin Zielle per arginare l'emorragia in corso: dall'inizio dell'anno "il titolo di Commerzbank ha perduto il 35% del suo valore", ha ricordato Handelsblatt, e per questo Zielke, subentrato a maggio alla guida della banca, punta a ottenere una svolta su tre terreni critici: "digitalizzazione, crescita e ricavi crescenti". Due saranno i pilastri del rilancio, "una divisione per i clienti aziendali e una per quelli privati": "Nella prima verranno convogliati i clienti delle grandi aziende e l'investment banking, la seconda sarà riservata ai piccoli imprenditori e ai clienti privati".

Misure più "dolorose" rispetto a quanto precedentemente trapelato, ma ancora non ufficializzate e in attesa di passare al vaglio del Consiglio di sorveglianza. Nelle settimane scorse si era già parlato dei tagli ai posti di lavoro ma non della sospensione del pagamento dei dividendi per il 2017.

Il segnale che arriva da Commerzbank apre un altro fronte nella partita che si gioca tra Berlino e Francoforte, sede della Deutsche Bank. Il primo istituto bancario della Germania infatti fa i conti con le turbolenze di questi giorni: ieri il titolo ha perso il 7,5% e le azioni hanno toccato il minimo storico al prezzo di 10,55 euro.

Gli investitori hanno puntato il dito contro il titolo bancario per l'incertezza che pesa sui conti: incertezza legata alla maxi multa da 14 miliardi di dollari che il Dipartimento di Giustizia americano ha comminato per l'inchiesta sulla vendita di obbligazioni garantite da mutui subprime. Una mossa, per inciso, letta da molti osservatori come una ripercussione per la condanna dell'Antitrust europeo nei confronti di Apple alla restituzione di 13 miliardi di tasse non versate all'Irlanda.

Nel ping pong tra Berlino e Francoforte non hanno aiutato le voci del netto rifiuto opposto da Angela Merkel a un "aiuto di Stato" per risollevare i conti dell'istituto o di un intervento del governo presso il Dipartimento di Giustizia americano. Voci poi smentite dal portavoce della cancelliera Seibert che ha definito le indiscrezioni riportate dalla stampa tedesca come "speculazioni". Anche Deutsche Bank ha fatto sapere di non avere alcun bisogno del sostegno statale.

"E' inimmaginabile un aiuto alla Deutsche Bank con i soldi dei contribuenti", ha dichiarato il parlamentare Hans Michelbach della Csu, partito che fa parte del blocco che sostiene l'attuale governo. In questo senso, il sostegno economico del governo alle banche rappresenterebbe un altro duro colpo alla credibilità della Merkel, alla ricerca della riconferma per il cancellierato ma in costante crisi di consenso come dimostrano le ultime tornate elettorali in Germania. Soprattutto perché, come fa notare Bloomberg, la rigidità applicata dalla Germania sull'applicazione delle norme europee era stata venduta ai tedeschi come l'unico modo per evitare in futuro salvataggi bancari con i soldi dei cittadini.

E tuttavia per la vicenda della "più grande fonte di rischio sistemico nel mondo", come l'Fmi a giugno ha definito la crisi di Deutsche Bank, non si vedono ancora soluzioni all'orizzonte. "Voglio solo dire che Deutsche Bank è una parte del settore finanziario e bancario tedesco e, naturalmente, speriamo che tutte le aziende, anche se si trovano ad affrontare problemi temporanei, possano svilupparsi nella giusta direzione", ha detto la cancelliera. Governo e banche continuano a lanciare messaggi rassicuranti ai quali gli investitori, al momento, non sembrano però dare molto credito.

 

Colombia, sorpresa a referendum su pace
tra il governo e le Farc: vittoria del no
Il presidente: ‘Ma il cessate il fuoco resta’

Brexit, la Gran Bretagna al bivio - La videoscheda

Regno Unito sceglie la Brexit. Cameron si dimette
Ue: “Rispettiamo il voto, ora uscita sia veloce”

E' il turno della Spagna:stallo politico e fuori dall'Europeo di Calcio

Austria, tra i viennesi tentati dalla Brexit  "Se vince la destra via dalla Ue"

Austria, tra i viennesi tentati dalla Brexit 
"Se vince la destra via dalla Ue"
;con la clamorosa decisione della corte costituzionale, il ballottaggio alle presidenziali è da rifare. Aveva vinto il rappresentante verde per un pugno di voti. Ora, dopo Brexit, le cose sono cambiate e con l'estrema destra al potere anche l'Austria può sganciarsi...

Reportage Vento del nazionalismo torna a soffiare

Esteri

Turchia, colpo di stato fallito. La diretta – Il premier: “Saranno puniti”. Erdogan riprende il potere. “265 morti, 2839 militari arrestati e 3mila giudici rimossi”,16-07-16

Dopo ore di bombardamenti e combattimenti i militari hanno fatto marcia indietro. Il popolo in strada a difesa del presidente. Il premier: "Pena di morte? Vedremo". Rimossi e in manette anche magistrati accusati di fiancheggiare l'imam considerato un terrorista. Il giorno dopo la notte più lunga per la Turchia – con 265 morti, centinaia di feriti, 2.839 militari arrestati, 2.745 giudici rimossi e una decina di magistrati fermati – è già arrivata la resa dei conti. “I golpisti sono nelle mani della giustizia turca e saranno puniti come meritano. Sono peggio del Pkk – dice il primo ministro turco, Binali Yildirim -. La Turchia ha risposto nel modo migliore ai terroristi”. Che potrebbero pagare con la vita il fallito golpe: “La pena capitale non è prevista dalla Costituzione turca, ma valuteremo la questione dal punto di vista legale”. Del resto il presidente Erdogan ha promesso che “i traditori” pagheranno “un prezzo alto”. In diretta televisiva, il premier descrive il caos di venerdì notte come “una pagina nera per la democrazia in Turchia” ed elogia la polizia e le forze di sicurezza. Non tutto sembra chiuso e definito: un gruppo di 150 militari è ancora asserragliato nel quartiere generale del comando delle Forze armate ad Ankara: i soldati ribelli vorrebbero trattare la loro resa. Altri 700 militari, invece, si sono consegnati alle forze di polizia. Il fallito golpe sta generando anche una tempesta diplomatica tra la Turchia e Stati Uniti. E Ankara richiede l’estradizione di otto golpisti – sette militari e un civili – che hanno chiesto asilo ad Atene.Le autorità turche intanto hanno diffuso un allarme alle frontiere di terra e agli aeroporti del Paese per bloccare i membri del movimento Gulen. Secondo l’agenzia Anadolu le autorità hanno scoperto un piano di fuga in base a delle liste ritrovate in cui sono elencati nomi di comandanti e loro vice da collocare in luoghi di responsabilità qualora il golpe avesse avuto successo. Nel mirino del governo anche la magistratura: sono stati rimossi 2.745 giudici tra cui cinque membri del Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri (Hsyk) della Turchia, riunitosi per un vertice straordinario. Sono stati arrestati una decina di magistrati membri del Danistay, una della autorità giudiziarie più importanti della Turchia nell’ambito amministrativo, equivalente del Consiglio di Stato. Altri 48 membri del Danistay sono ricercati. È così cominciata l’azione di contrasto contro il cosiddetto ”stato parallelo”. Guidato, secondo le autorità turche, dall’imam Fetullah Gulen in autoesilio in Usa. Contro cui si è scagliato il premier: “Il paese che lo sostiene non è amico”.  Il segretario di Stato americano, John Kerry, ha replicato di non aver ricevuto alcuna richiesta per estradare il religioso musulmano. Kerry ha chiesto alla Turchia di consegnare le prove sul fatto che l’ex imam sia dietro al golpe fallito.

 

Francia, ancora proteste contro il jobs act scontri in varie città, 25 agenti feriti   video

Francia, ancora proteste contro il jobs act
scontri in varie città, 25 agenti feriti
 video(28-04-16)Guerriglia prosegue fino al 16 giugno 2016....

Corteo a Parigi contro la riforma del lavoro, tensioni con la polizia. In testa lo striscione: "Per il ritiro. Per nuovi diritti"

14 giugno 2016 Fra petardi, fumogeni e clacson ha preso il via subito dopo le 14 il gigantesco corteo che oggi attraverserà la città di Parigi per dire No alla legge di riforma del lavoro voluta dal governo socialista, in un'atmosfera di tensione palpabile fra manifestanti e forze dell'ordine.

La tensione è sfociata ben presto in scontri, con centinaia di militanti col volto incappucciato che hanno lanciato oggetti contundenti e bottiglie contro gli agenti, che a loro volta hanno replicato con i gas lacrimogeni. Il bilancio provvisorio delle violenze è di 42 fermi e 40 i feriti. Tra questi 29 agenti delle forze dell'ordine e 11 manifestanti.

La manifestazione è partita da Place d'Italie per arrivare a Les Invalides. Alla testa del corteo, fra decine di bandiere della Cgt, il principale sindacato francese, campeggia un grande striscione con la scritta: "Pour le retrait. Pour de nouveaux droits" ("Per il ritiro. Per nuovi diritti"). Al fianco del corteo anche migliaia di giovani, alcuni dei quali con casco o con volto mascherato, che gridano "Parigi, alzati in piedi".

Per questa grande manifestazione contro la riforma presentata dalla ministra del lavoro Myriam el Khomri decine di migliaia di persone sono confluite dalla provincia nell'ile-de-france. La Cgt ha organizzato oltre 600 pullman da tutta la Francia per raggiungere la capitale e spera in una partecipazione ancora maggiore del 31 marzo, quando avevano manifestato 1,2 milioni secondo gli organizzatori, appena 390.000 persone secondo la polizia. Altre manifestazioni sono state organizzate oggi in una cinquantina di città di provincia.

"La nostra determinazione resta intatta. Bisogna che il governo ascolti le rivendicazioni di coloro che contestano la legge - ha detto alla France Presse Philippe Martinez, leader della Cgt - Il Governo ha una grande responsabilità per quello che accade da tre mesi a questa parte".

Politica Interna

 

 2017

"Catturiamo tutti i parlamentari": perquisiti in tutta Italia leader del movimento dei Forconi

Da Como a Taranto, operazione della Digos su un documento istigatorio. Indagati i responsabili. Che replicano: "Era una provocazione, ci aspettavamo una reazione simile". La polizia sta eseguendo una serie di perquisizioni nei confronti di leader ed esponenti del Movimento dei Forconi in diverse parti d'Italia.

Gli uomini delle Digos, coordinati dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, stanno operando a Ascoli, Campobasso, Como, Firenze, Latina, Roma, Taranto e Treviso.

Destinatari delle perquisizioni sono aderenti al movimento che hanno manifestato l'intenzione di realizzare  una serie di azioni per eseguire il cosiddetto "ordine di cattura popolare" (pubblicato il 29 dicembre 2016 sul blog del movimento), un documento redatto da alcuni tra le persone ora indagate e dal contenuto fortemente istigatorio con il quale si incitano i cittadini ad "arrestare" tutti i parlamentari della Repubblica, gli esponenti del governo e persino il presidente della Repubblica.

"La nostra era una provocazione e ci aspettavamo una reazione simile. Ci processino pure, ma ci dicano se la sentenza della Consulta è giusta o no", replica Danilo Calvani, leader del movimento 9 dicembre. "Mi hanno sequestrato il computer - afferma - per cercare qualcosa di eversivo. Siamo stati noi a presentare le denunce in varie procure d'Italia contro i politici, che occupano abusivamente il posto dopo la sentenza della Consulta e ci aspettavamo una reazione simile. Quello che ci viene contestato è che non possiamo sostituirci allo Stato".

Tra i perquisiti ci sono anche i responsabili dell'aggressione al parlamentare forzista Osvaldo Napoli, avvenuta davanti a Montecitorio lo scorso 14 dicembre. L'intervento di polizia e carabinieri consentì di evitare conseguenze per Il deputato di Fi e identificare e denunciare 14 persone. Dalle indagini è inoltre emerso che gli indagati hanno depositato in alcuni uffici di polizia l' "Ordine di cattura popolare" e hanno postato sui social network diversi proclami di rivolta sociale.L'ordine di cattura popolare. Si legge nel fantomatico documento, che parte dall'accusa dell'elezione non valida dei deputati con il porcellum, dichiarato incostituzionale, come l'Italia sia "in una grave situazione di insostenibilità giuridica, che si perpetua nel tempo, con grave rischio delle libere e democratiche Istituzioni della Repubblica. Tocca, pertanto, al Popolo sovrano, attesa l’inerzia intollerabile della magistratura e dei vertici delle forze di polizia, peraltro abusivi in quanto nominati da governi abusivi, di procedere nei confronti dei governanti e parlamentari abusivi nei termini di legge". E quindi l'autonominato Comitato per la Legalità "emana ordine di cattura popolare a carico delle persone, dianzi indicate (l'elenco va da Mattarella e Napolitano a tutti i singoli deputati, ndr) la cui esecuzione spetta alla polizia giudiziaria, avvertendo che se ciò non dovesse essere adempiuto saranno i cittadini ad operare in conformità alle norme in premessa e del codice di procedura penale".

M5s Genova: Voltaire è dalla parte della Cassimatis, caro Grillo

A settant’anni suonati non immaginavo di dovermi imbattere nel revival di alcuni tra i più indecenti e meschini orrori novecenteschi; coniugazioni di protervia e servilismo, seppure nel canonico passaggio dalla tragedia alla farsa. Che altro sono se non una riedizione della caccia alle streghe le pratiche retrostanti l’affermazione del Torquemada-garante Grillo che “la democrazia ha le sue regole”? Nel caso variabili a piacere, per criminalizzare chicchessia secondo capriccio o convenienza.

Di che altro si tratta se non di logiche da processo staliniano il baluginare di accuse infamanti, eppure indicibili e mai specificate, con cui il Grande Inquisitore Grillo ha condannato al rogo la molesta Marika Cassimatis? Sulla base del singolare assunto giuridico “fidatevi di me”.

Che altro sono se non “compagnos de route” da Guerra Fredda i commentatori che hanno legittimato il repulisti sulla base di prove inoppugnabili (seppure non controllabili), loro assicurate da autorevoli colonnelli del Movimento? Anche se un tempo gli aderenti alla congrega degli allineati alla verità ufficiale si chiamavano Jean Paul Sartre e György Lukàcs, mentre i loro odierni epigoni esibiscono un retroterra culturale ben più modesto (e magari pop).

Essendo concittadino della strega destinata alle fiamme (seppure virtuali, ma non per questo meno ustionanti) mi sento in dovere di testimoniare in suo favore. Non perché abbia niente a che spartire con lei, ma per amore di verità. E di decenza, visto che non è tollerabile far passare la tesi giustificazionista dello scempio di umanità in corso, sostenendo spudoratamente che la Cassimatis sarebbe un’infiltrata dell’ultima ora; quando milita nel Movimento da un lustro, con una dedizione che in altri tempi mi spinse perfino a litigarci.

Dunque, la solita tecnica del processo imbastito su prove fasulle che ci riporta indietro di mezzo millennio, al clima che lo storico Carlo Ginzburg descrisse nel suo celebre studio “Il formaggio e i vermi”: i processi per eresia che diventavano immense operazioni manipolative delle psiche dei coinvolti, compresa quella del processato. Che alla fine si convinceva lui stesso di essere colpevole delle malefatte ascritte. Lo stesso massacro di verità, attuato nell’Unione Sovietica anni Trenta, con la messinscena delle grandi purghe descritte nel suo “Buio a Mezzogiorno” dallo scrittore dissidente Arthur Koestler. Lo schema mentale è ancora e sempre lo stesso, seppure riproposto in maniera farsesca. Difatti – a quanto ne so – la presunta adepta del Satana-Pizzarotti non intende aderire a nessuna altra lista per le prossime amministrative genovesi, annichilita da quello che i suoi carnefici morali potrebbero eccepire al riguardo. Anche se – a quanto si dice – starebbe valutando di tutelare il proprio onore battendo la strada che più di tutte lo Staff M5S paventa: l’azione giudiziaria con richiesta di danni.

Ma è lo spirito aleggiante sull’intera vicenda che andrebbe combattuto con forza (non strumentalizzato, come dimostrano di voler fare le code di paglia lunghe un chilometro dei renziani). Per questo bisognerebbe recuperare lo spirito battagliero di un Voltaire (non quello totalitario di un Rousseau, cari Casaleggi), contro la caccia alle streghe e l’oscurantismo. Le rinascenti superstizioni secolarizzate.

“Il superstizioso sta un furfante come lo schiavo al tiranno” scriveva nel suo Dizionario filosofico il grande illuminista.

 

 

TERREMOTO DEVASTA IL CENTRO ITALIA: OLTRE 70 MORTI    Diretta  Molti bimbi tra vittime, decine i dispersi  /   Tweet degli inviati   Un piccolo chiede aiuto da sotto le macerie. Si scava per salvarlo Più colpiti: Amatrice, Accumoli, Arquata    mappa      foto   -   Live tv

Dai successi MS a Torino e Roma, al crollo del centro-sinistra renziano col clamoroso fallimento della controriforma costituzionale targata Loggia P2 e Jp morgan. Il disastro della prima giunta Raggi ed il nuovo "codice" del leader maximo beppe Grillo. TERREMOTO DEVASTA IL CENTRO ITALIA: OLTRE 270 MORTI 24agosto2016 e 0 ottobre


Latina, trasparenza e lotta al cemento
la lista civica sp

STORIA DI LIBIALIA

LA PROGRESSIVA CADUTA DI LIBIALIA

DALLE DUE SPONDE DEL  Mediterraneo alla RIDOTTA DI    MEDIASET; STA FINENDO UN'EPOCA

Il 20 ottobre 2011 cosi' l'ex Cavaliere stigmatizzava l'uccisione del suo amico Gheddafi: Sic Transit Gloria Mundi. Valeva per gli altri naturalmente non per lui. Poi arrivo' lo SPREAD a 575, l'orlo del default Italiano, le dimissioni da Premier, la condanna definitiva nel 2013 a 4 anni di carcere, la decadenza da senatore, l'affidamento ai servizi sociali,il passaggio all'opposizione, il fallimento del Patto del Nazzareno che doveva resuscitarlo con la salita al Quirinale di Mattarella, il crollo dei sondaggi di Forza Italia, il crollo della squadra di calcio, la perdita di iniziativa dopo vent'anni, l'inizio dell'assedio al suo impero: SKY, NETFLIX ed ora il feroce BOLLORE' dall'interno....

L'Impero sognato nel 2008 dal Califfo Nostrano, che doveva abbracciare le due sponde del Mediterraneo con la benedizione di Putin, ormai ai titoli di coda. La squadra di calcio ed il partito non "tirano" più, le televisioni non riescono più a fare da cinghia di trasmissione tra "idee del centro" e parco buoi. I figli sono in guerra per spartirsi i beni ed il Re del Bunga Bunga ha capito che i 150 milioni di euro versati al San Raffaele per l'elisir d'immortalità non sono valsi ad un cazzo. Piano piano tutti escono di scena: Fede, Geronzi, Dell'Utri ( in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa), Ligresti, Bondi, Verdini, le Olgettine, tutte le sue troione: Fi, la senatrice Rossi 
lascia il posto di tesoriere
.... Ma il Merdan ad un certo punto si ritrovo' al secondo posto in campionato con una squadra fatta di pagherò e pizzini, ecco che dalla tomba di Arcore riemerge IL MUMMIA.
E con loro il suo presidente, nel calcio e persino in politica, dove è ritornato in auge (mediatica) in vista del referendum. Peccato che sia tutta o quasi una speranza destinata a svanire.

C’è qualcuno che gufa sulla trattativa per la vendita del Milan ai cinesi. No, non sono i tifosi della Juventus, a cui magari sarà venuto qualche brutto pensiero a vedere i rossoneri al secondo posto in classifica, e magari temono che i rivali possano rinforzarsi pericolosamente sul mercato con i capitali dell’est e lottare davvero per lo scudetto. E non sono neppure i cugini dell’Inter, già finiti da tempo nelle mani dei cinesi ma depressi per l’andamento dell’ennesima stagione fallimentare. A tifare contro il closinge la cessione definitiva della società è proprio l’uomo che dovrebbe venderla e incassare complessivamente 740 milioni di euro: Silvio Berlusconi.

Dalla vigilia di Milan-Inter in poi è stata un’escalation di dichiarazioni: da “non so se sarà il mio ultimo derby”, a “se salta il closing potrei tenermi il Milan con molto piacere. Punteremmo su una squadra tutta italiana e molto molto giovane”. Fino ad ammettere candidamente alla confidente Barbara D’Urso: “Quasi quasi me lo auguro”. Rieccoci qua: il Milan è secondo e lui si è ringalluzzito. Tutto parte infatti da quella posizione in classifica, impensabile ad inizio campionato. Il lavoro di Montella, però, l’esplosione di un paio di ragazzini, soprattutto la mediocrità di una Serie A che fa una fatica terribile a trovare un’avversaria credibile per la Juventus (la Roma balbetta, il Napoli non è più lui da quando ha perso Milik, l’Inter è dispersa), hanno resuscitato il Diavolo che sembrava morto e sepolto. Aggiungiamo che i cinesi stanno avendo qualche problema di troppo a chiudere l’affare e non è difficile capire cosa stia passando nella mente del vecchio proprietario.

Il Milan è di nuovo insperato protagonista. Per ora. E con lui il suo presidente, nel calcio e persino in politica. In queste settimane Berlusconi sta vivendo una specie di seconda (facciamo pure terza, o quarta) giovinezza, un’ultima ondata di sovraesposizione mediatica, tra i successi dei rossoneri e la campagna verso il voto del 4 dicembre. E questo ha ravvivato la sua nostalgia per i bei tempi. Il Milanvince? Allora quasi quasi se lo tiene. Arriva il referendum? Magari si ricandida alle prossime elezioni. Come un vecchio che non vuole arrendersi al tempo che passa e mollare l’osso: il suo (costosissimo) giocattolo e il suo lavoro, le due passioni di una vita. I figli lo invitano a vendere, a farsi da parte, godersila meritata pensione. Lui acconsente, la ragione gli dice che è la cosa giusta da fare (infatti il closing, previsto per il 13 dicembre, dovrebbe essere solo rinviato a fine gennaio: la cessione resta la prima opzione, la più sensata). Salvo fare le bizze e puntare i piedi alla prima occasione utile, per la voglia di essere ancora l’uomo che vince “nel pallone e nella vita”.

Peccato che sia tutta o quasi un’illusione. Anche due anni fa di questi tempi (quando c’era Inzaghi in panchina) i rossoneri arrivarono alla sosta in piena corsa per l’Europa, salvo poi crollare nel girone di ritorno. Prima o poi Suso smetterà di essere il Messi della Serie A, Montella dovrà fare i conti con i limitidi una rosa corta, con pochi cambi e diversi buchi in ruoli chiave. E allora riemergeranno tutti i problemi di gestione di una società che non si può mantenere senza investire cifre che la famiglia Berlusconi non può o non vuole più permettersi. Già al prossimo mercato di gennaio, quando allenatore e tifosi reclameranno rinforzi, i nodi potrebbero venire al pettine. Esattamente come, passata la sbornia referendaria che ha regalato a tutti un briciolo di visibilità, saranno gli altri pesci grossi a giocarsi l’eredità del risultato (qualsiasi esso sia). Ma non ricordatelo a Berlusconi: il suo Milan è di nuovo grande, magari tornerà anche Forza Italia. E la musica dance degli Anni Novanta.

Berlusconi? “Corruttore, bugiardo, sadico”
Da Fini a Bondi, il duro ritratto degli ex

Senatori comprati, la morte della politica.

La svolta nel partito col tramonto
del 'cerchio magico' di Berlusconi

•CONDANNA PER FRODE FISCALE: “IDEATORE DEL SISTEMA ILLECITO”

•ASSOLUZIONE PER IL CASO RUBY. GRAZIE A UNA LEGGE CAMBIATA

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•L’ANTICIPAZIONE: LA “CONFESSIONE”NEL LIBRO “BISOGNA SAPER PERDERE”

 

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Il Lazio cambia pelle: 4 sindaci al M5S. In Sicilia il Pd perde quasi ovunque

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COPPE EUROPEE 2016-2017: detentori Real Madrid (11) e Siviglia(tris)

2015-2016 : detentori Barcellona e Siviglia(bis).

http://kassiesa.home.xs4all.nl/bert/uefa/

data/method4/crank2014.html  :per conoscere il ranking Uefa corrente

 

Un italiano alza la coppa col Real Si è imbucato alla premiazione

REP TV / FINALE CHAMPIONS

Un italiano alza la coppa col Real
Si è imbucato alla premiazione
 

Video 'Così ho beffato la sicurezza '
Foto I selfie con trofeo e calciatori

 

MERDOPA LEAGUE 2016-2017

2015-2016

Terzo successo consecutivo del Siviglia: in finale schiantato il Liverpool; per Klopp altra amarezza

La finale di Europa League sarà tra Liverpool e Siviglia

ESTERI 2016-2017

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Leicester, la festa infinita
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Niente 'Remuntada' per il Barça, Supercoppa all'Athletic

 

Niente 'Remuntada' per il Barça, Supercoppa all'Athletic

 

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Inter-Roma 1-0, Medel firma il sorpasso nerazzurro

Inter-Roma 1-0, Medel firma il sorpasso nerazzurro

 

Inter-Roma 1-0, Medel firma il sorpasso nerazzurro

 

Spagna: il Barcellona crolla a Vigo, Celta in vetta con il Real

 

 

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Ferrero, gaffe su Thohir: "Dissi a 
Moratti di cacciare quel filippino del cazzo...."

 

 

 
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DESQUARED DONNA 5

LINK STORIA 1

POLITICA ITALIANA: dal caso Matacena al massacro della finale di Coppa Italia 2014

POLITICA ITALIANA: da Cosentino ad Aldovrandi, lo sfascio della vendita degli immobili pubblici, fuori onda della Gelmini: sono una troiona pazzesca, def e spending review, arresto cosentino, arresto zagaria, silvio crolla angelino scappa, botte da orbi a Roma per il corteo casa.....

POLITICA ITALIANA: il feroce attacco di BeppeGrillo ad Obama,quando Salvini era un COMUNISTA PADANO,bunga bunga, dubai,caso baby squilloe la responsabilità del marito della Mussolini, quella che voleva la castrazione chimica, telefonate ai Ligresti della ministra della giustizia Cancellieri, la nuova vita di Ruby,artigiano du youtube:Italia paese di merda, ascesa e caduta di Cottarelli mister spending rewiev, affari e cosche: dalla Brianza all'Expo, il caso stamina, la fuga di Renzi, l'uscita di scena di D'Ambrosio il capo del pool mani pulite, grazie al suo lavoro venne spazzata via la secolare DC, secessionisti veneti in cescita, mps cede un altro 6%,Veronica Lario vuole 540 milioni di euro per divorziare dal Pagliaccio di Arcore, province addio, i manuali di difesa dall'euro....

POLITICA ITALIANA: dall'interdizione di berlusconi all'arresto della dama bianca

POLITICA ITALIANA: Referendum veneto un segnale a Roma?

POLITICA ITALIANA: chiude il MOndo CORSER

POLITICA ITALIANA: Ferrovie dello Stato,24 miliardi di investimenti ma 15 arrivano dai contribuenti, BPM di Ponzellini, ben 3 milioni di euro alla SATANCHE' senza alcuna garanzia, solo il suo buco del culo plastificato da troiona, o crescita o morte, la Ministra Giannini BATTE in strada, passa il demansionamento delle province di Del Rio, la nuvola di Fucsas: 180 milioni di euro di stronzate, l'impegno della Giannini: sono una troia pompinara, auto blu al via la vendita su ebay,

ESTERI: dalla scomparsa dell'aereo Malaysia all'occupazione russa della Crimea

ESTERI BIS

 

L'INTER IN MANO ALLE BANCHE

MEDIASET SI PRENDE LA COPPA DEI CAMPIONI 2015-2018

ETO HA 39 ANNI

L'ATLETICO MADRID E' CAMPIONE DI SPAGNA DOPO 18 ANNI

CHELSEA-ATELTICO MADRID 1-3

BAYERN M.-REAL MADRID 0-4

IMPRESA ATLETICO. BARCELLONA ELIMINATO

BAYERN CAMPIONE DI GERMANIA A MARZO 2014

STORIA DEGLI AIUTINI ARBITRALI ALLA MERDENTUS NEL 2013-2014

2020 : EURO 2020 ROMA SI CANDIDA

SCOPPIA L'EPOCA DELLO STADIO DI PROPRIETA'

LA ROMA PRESENTA IL NUOVO STADIO DA 300 MILIONI DI EURO

MILAN-PARMA 2-4    2013-2014

VERONA-INTER 0-2   2013-2014

 

 

 

 



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Champions, è ufficiale: dal 2018-19 le italiane saranno quattro

L'esito degli ottavi di finale delle due competizioni europee non ha determinato scossoni nel ranking: la nostra serie A resta quarta, alle spalle di Spagna, Germania e Inghilterra, e dal 2018 avrà un posto in più nella coppa dalle grandi orecchie

23 marzo 2017. Ritorno al passato. Dal 2018 l'Italia avrà di nuovo quattro posti in Champions League. L'ufficialità arriva dalla Uefa, dopo che l'esito degli  ottavi di finale delle due competizioni europee non ha provocato rivoluzioni nelle prime sei posizioni del ranking. L'Italia si conferma infatti al quarto posto - alle spalle di Spagna, Germania e Inghilterra - e precede, nell'ordine, Francia, Russia e Portogallo. Le graduatorie per le edizioni 2018/19 di Champions ed Europa League sono basate sui coefficienti ottenuti dalle federazioni nel corso delle ultime cinque stagioni. La Uefa ha stabilito di revisionare le liste d'accesso a partire dal 2018, concedendo quattro pass alle prime quattro del ranking, mentre quelle al quinto e sesto posto avranno diritto a due squadre ammesse direttamente alla fase a gironi e una ai preliminari.
 
Non sarà necessario, dunque, attendere l'epilogo di Champions ed Europa League: i giochi ormai sono fatti. Nonostante il quinto posto della passata stagione, infatti, il Portogallo è uscito dalle prime sei posizioni e dato che tutte le squadre lusitane sono state eliminate dalle due competizioni non sarà per loro possibile superare né Francia né Russia (tra le prime sei per la prima volta dal 2010). Le nazioni dal settimo al decimo posto del ranking, invece, vedranno approdare una sola squadra alla fase a gironi e un'altra ai preliminari. Attualmente, alle spalle del Portogallo, ci sono Ucraina, Belgio e Turchia.
 
Un traguardo che mancava all'Italia dal 2011, quando Milan, Inter e Napoli staccarono il pass diretto per la Champions e l'Udinese di Guidolin si guadagnò invece l'accesso ai play-off della coppa dalle grandi orecchie. Per quanto riguarda il ranking per club, invece, tutto resterà invariato anche nella prossima stagione. Il Real Madrid continua a guidare la graduatoria davanti al Bayern Monaco, con più di dieci punti di vantaggio, mentre Barcellona, Atletico Madrid e Juventus chiudono la top five. Il Monaco (balzato dal 58esimo al 32esimo) e il Leicester (new entry al 56esimo) sono i club che hanno guadagnato più terreno.

 
CALCIOPOLI, EX-CIRIELLI ED ASSOCIAZIONI A DELINQUERE: DA DEI DELITTI E DELLE PENE ( Beccaria, 1764) A DEI DELITTI E DELLE PACCHE (SULLE SPALLE)
Krz-Attack (The Councelor)

IL MANIFESTO

LEICESTER RE D’INGHILTERRA: RANIERI E I SUOI MEGLIO DEGLI SCEICCHI

AL REAL RIESCE LA REMUNTADA: non gli riusciva dalla Coppa dei campioni 1986/1987 (leggi tutto)

C’era una volta un Real Madrid che vinceva Coppe UEFA grazie a incredibili rimonte compiute nel match di ritorno al Bernabeu, dove l’atmosfera era infernale, le merenguespiù cattive e gli arbitri più accondiscendenti. Era il Real annate 1984/85 e 1985/86, quello di Butragueño, Hugo Sanchez, Valdano, Camacho, Juanito e di quel vecchietto di Santillana che spesso entrava a partita iniziata e segnava il gol vincente. (continua)

 L’Intercontro i bianchi perse due semifinali consecutive (vittoria 2-0 a Milano, sconfitta 3-0 a Madrid il primo anno; vittoria 3-1 a Milano e sconfitta 5-1 ai supplementari il secondo anno) e accumulò tanta rabbia per la biglia che colpì Bergomi nel 1985 e per i due rigori dati ai madridisti l’anno dopo. Le vere imprese, però, quel Real le realizzò agli ottavi: con un 6-1 rovesciò il 3-0 subito dall’Anderlecht a Bruxelles nel 1984/85 e con un 4-0 acciuffato all’88’ grazie al solito Santillana fece fuori l’anno dopo il Borussia Mönchengladbach, che aveva vinto 5-1 in Germania.

24 aprile 1985, Real Madrid-Inter 3-0, Santillana segna il primo gol

24 aprile 1985, Real Madrid-Inter 3-0, Santillana segna il primo gol

I due miracoli che sono protagonisti di questa storia hanno però poco a che spartire con quelli a cui ci aveva abituato quel Real Madrid. perché non sono stati compiuti da grandi club e perché non sono stati frutto di strategia, ma di quella locura che ogni tanto permette a certe partite di entrare dritte nella storia. Unica cosa in comune l’ambientazione anni ottanta.

Leggendaria impresa della Dinamo: rimonta lo 0-3 dell'andata e si impone ai rigori a Liberec.(agosto 2009)

Dario Bonetti è entrato nella storia! Non è bastata una carriera da buon difensore in Italia per metterlo sotto le luci della ribalta, ma una notte a Liberec, durante un match di qualificazione inEuropa League. Già, sembra una pazzia ma non è così. Perché la storia della Dinamo Bucarest ha davvero dell'incredibile. E Bonetti, da giugno nuovo allenatore dei rumeni, ne è la 'penna' illustre.

Tutto comincia una settimana fa: la Dinamo perde 0-2 in casa nel primo turno della vecchia Uefa, quando all'88' un'invasione di campo dei tifosi costa a Niculae&Company una pesante sconfitta a tavolino per 0-3 e una multa di 50mila euro. Il ritorno con lo Slovan Liberec appare proibitivo. Ma, in Repubblica Ceca, avviene l'insperato: i rumeni ci mettono testa e riagganciano gli avversari nello scontro diretto, vincendo per 3-0, e issandosi ai supplementari prima e ai rigori poi. Game, set and match: il 9-8 finale mette i brividi e fa esplodere di gioia il tecnico italiano e la sua nuova squadra. Lo Slovan è al tappeto.

Un'impresa in cui nessuno sperava, a partire da quella frangia di tifo che aveva solo complicato il percorso europeo della Dinamo. Zicu, ex di Parma e Inter, ha commentato così a fine gara: "E' una notte incredibile anche se avrei preferito non trovarmi in una situazione del genere. E' un mix di emozioni impossibile da gestire". Gli fa eco il presidente Borcea: "E' l'impresa più grande che una squadra rumena abbia compiuto in Europa. Nessuno ci sperava più dopo quella decisione a tavolino. Spero che i tifosi si ravvedano e chiedano scusa". L'occasione buona si presenterà domenica, quando andrà in scena il derby con lo Steaua di Cristiano Bergodi. Altro allenatore italiano in terra straniera. Nel nuovo stadio dello Steaua sarà tutto esaurito (28mila posti): le due squadre lottano per il secondo posto in classifica, a un solo punto dal vertice. Per l'occasione, è stata designata una terna arbitrale tutta italiana:Bergonzi dirigerà l'incontro, ad assisterlo Ghiandai e Giodano. E' proprio il caso di chiamarlaItalian Night...

La squadra di calcio inglese dell’Arsenal ha sfiorato un’impresa storica, cioè rimontare contro il Milan la sconfitta per 4-0 rimediata all’andata degli ottavi di Champions League....(leggi tutto)

 
 
 
 
 
La sentenza della Cassazione definitiva del 15 settembre 2015

http://www.altalex.com/documents/news/2015/09/11/calciopoli
cassazione-36350-2015 pdf
cassazione-36350-2015 pdfPDF (9Mb)
cassazione-36350-2015 pdfPDF (9Mb)

http://www.altalex.com/~/media/Altalex/allegati/2015/allegati_free/cassazione-36350-2015%20pdf.pdf

 

L'internazionale degli ultrà

Bilancio di una settimana di violenza ultrà
323 hooligans arrestati, almeno 24 espulsi

Storia e obiettivi dei picchiatori di Mosca

Ultras espulsi, arresti, rischio sanzioni per le federazioni, lettere di accuse al governo francese. E, nei prossimi due giorni, l’allerta hooligans che torna altissimo a Euro 2016. Dopo gli scontri di Marsiglia, infatti, tifosi russi e inglesi si troveranno di nuovo pericolosamente “vicini”: i primi a Lille, i secondi a Lens, a meno di 40 chilometri di distanza.

In serata, le cronahce hanno dovuto registrare nuovi scontri nel centro di Lille, nord della Francia. Lì alcuni hooligan russi hanno attaccato ultras inglesi e gallesi presenti sul posto. I russi, secondo fonti inglesi, avrebbero provocato un gruppo di tifosi avversari nei pressi di un bar vicino alla stazione centrale causando tafferugli. Due persone tra i russi sono state arrestate dalla polizia francese. Gli incidenti sono scoppiati vicino alla stazione di Lille, i russi - alcuni con maglie del Lokomotiv e la scritta 'Fuck Euro 2016' - si sono scontrati con inglesi e gallesi. Tutte e tre le squadre giocano fra Lille e la vicina Lens tra domani e giovedì. Testimoni parlano di risse vicino a un pub attorno al quale sembrano concentrati i disordini. Ai tavolini ci sarebbero stati inglesi e gallesi, i russi sarebbero arrivati e frse dopo una frase di troppo  li avrebbero attaccati. Sono volate sedie, tavoli, bottiglie. La Russia, che gioca domani contro la Slovacchia a Lille, rischia pesanti sanzioni dall'Uefa, che minaccia di espellere la nazionale dall'Euro se i suoi tifosi saranno nuovamente protagonisti di disordini all'interno degli stadi.

Le autorità francesi sono preoccupate per il grande flusso che convergerà in queste ore nel nord della Francia. A Lens sono attesi tra i 40.000 e i 50.000 tifosi per Inghilterra-Galles, e il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha rinforzato il dispositivo di sicurezza, ordinando che 2.400 agenti di polizia siano inviati in città per controllare le aree attorno allo stadio. Greg Dyke, il presidente della Football Association inglese, si è detto “seriamente preoccupato”, anche per la vicinanza con Lille dove mercoledì scende in campo la Russia. Stando ad alcune indiscrezioni, i tifosi inglesi senza biglietto potrebbero decidere di riunirsi a Lille per vendicarsi di sabato. Con una lettera indirizzata alla Uefa, Dyke sottolinea come i video delle telecamere di sorveglianza abbiano però scagionato i tifosi britannici, e critica le misure di sicurezza adottate dalle autorità francesi, il lavoro degli steward e la mancanza di separazione tra le due tifoserie fuori dallo stadio. Proprio Lille nel giorno di apertura di Euro 2016 era stata teatro di tafferugli prima di Germania-Ucraina. La Federal criminal police tedesca lancia ora un appello a chiunque sia stato testimone degli scontri e abbia girato video con il telefonino: “Inviateceli via web, stiamo cercando di identificare gli hooligans tedeschi”.

Le autorità transalpine hanno anche lanciato un'operazione per arrestare circa 40 russi sospettati di essere coinvolti nelle violenze di Marsiglia. Lo ha spiegato il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve. "Mentre parliamo c'è un'operazione di polizia per arrestare alcuni che degli hooligans che potrebbero aver preso parte ai fatti di Marsiglia, in modo che non ripetano più nelle prossime partite le violenze che abbiamo visto", ha detto. "C'erano foto e video. Saranno fermati", ha aggiunto.
 
La prefettura del dipartimento
 des Alpes-Maritimes ha annunciato di aver identificato e perquisito 29 tifosi della Russia che si trovavano a Mandelieu-la-Napoule, ritenendoli “una minaccia per l’ordine pubblico”. Stavano per partire in macchina verso Lille, dove domani la loro nazionale giocherà contro la Slovacchia. Alcuni sono al momento in un centro di detenzione temporanea, e nelle prossime ore saranno accompagnati alla frontiera ed espulsi. Il Cremlino chiede ai suoi cittadini in Francia per seguire gli Europei di "non reagire davanti a nessuna provocazione". Il portavoce di Putin Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda sulle espulsioni in Costa Azzurra, dichiara: "A Marsiglia ci sono state azioni illegali da parte delle tifoserie di diversi paesi, tra cui purtroppo alcuni russi: questo è inaccettabile, noi ci aspettiamo che i nostri fan rispettino le leggi del Paese in cui si trovano". La retata della gendarmeria francese arriva il giorno dopo le prime condanne emesse per la guerriglia di sabato a Marsiglia (35 feriti, di cui uno di nazionalità inglese tuttora in gravi condizioni), prima e durante Inghilterra-Russia. Il tribunal correctionnel ha deciso la pena tre mesi di carcere per sei tifosi britannici (di età compresa tra 21 a 40 anni), tre francesi e un austriaco coinvolti nelle risse al Vieux-Port.
 
L’Uefa, sui fatti di Marsiglia, ha aperto due procedure distinte. La commissione d'inchiesta ha deciso di multare di 150.000 euro la federcalcio russa per la carica dei loro hooligans alle tribune del Vélodrome riservate agli inglesi, mentre la squalifica della squadra da Euro 2016 per il momento è sospesa. Potrebbe essere revocata qualora si ripetano disordini e tafferugli nelle restanti partite. Secondo il procuratore marsigliese Brice Robin, nella tifoseria russa ci sono almeno 150 soggetti “altamente addestrati e preparati per operazioni veloci e violente”.

 

 

La marcia sulla Roma degli ultrà neofascisti. Dopo i Guerrieri Ultras di Sandokan che cannibalizzarono la Curva Sud del Milan nel 2005 è il turno del CUCS giallorosso....

Gli scontri dopo il match di Europa League
Foto Sequestrati paradenti e bastoni

  LA GUERRIGLIA URBANA DEGLI ULTRAS NEO NAZI DELLO SPARTAK MOSCA

 

Pericolo ultrà: in Italia e Europa
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L'internazionale degli ultrà

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