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  • Roma ko a Napoli, Palermo espugna Firenze,come ha fatto l'Inter a perdere?? Lazio prima in classifica in culo al merdaset dell'Alegher...

    Inter, il pareggio fa felice la Lazio

    La squadra di Benitez  pareggia 0-0 con la Juventus e perde la testa della classifica. Bella partita, con occasioni da ambo le parti.

    Allarme Benitez, poco
    rispetto dai giocatori

    I nerazzurri escono da due partite importanti con meno certezze. Anche il rapporto con il nuovo tecnico è da perfezionare, come dimostrano i casi di Chivu, Maicon e Muntari. La squadra paga il contraccolpo di una stagione irripetibile, e lo spagnolo non è un sergente di ferro come Mou


     

    Allarme Benitez, poco  rispetto dai giocatori

     

    MILANO - Un punto in due partite con Juventus e Roma. E zero gol fatti in 180 minuti di campionato, un'arsura offensiva che non si verificava dallo scorso febbraio dal doppio 0-0 con Napoli e Sampdoria. L'Inter esce dalla  doppia sfida con due avversarie di prima fascia (anche se i giallorossi sono a fondo classifica) con qualche certezza in meno. Anche perché all'assenza di successi in questi due big-match, si accompagna la sensazione di un rapporto ancora da perfezionare tra squadra e nuovo allenatore. All'Olimpico era stato Chivu a rivolgersi in modo poco rispettoso a Benitez in panchina, chiedendo maggiore copertura davanti a lui (dove giocava Eto'o), altrimenti avrebbe lasciato il campo. Il rumeno si è scusato al primo allenamento utile alla Pinetina e il caso è finito lì, chiuso anche dalle parole di Eto'o che è tornato sull'argomento al termine della gara con il Werder Brema: "Dopo la gara di Roma, ho detto a Chivu che, se avesse avuto qualcosa da dirmi, avrebbe dovuto farlo direttamente con me. Ma lui mi ha spiegato che le sue critiche erano dirette a tutta la squadra e non a me".

    Ieri sera però sono arrivati altri due episodi che possono destare qualche allarme. Muntari è tornato a casa dopo aver saputo della sua esclusione non solo dall'undici titolare, ma anche dalla panchina: Benitez gli aveva preferito Obi. Il ghanese non ha accettato la tribuna e ha lasciato San Siro imbufalito. E in campo, durante il primo tempo, Maicon si è rivolto alla panchina con chiari gesti

    per invitare ad accelerare la sostituzione di Biabiany, mentre Benitez stava discutendo con Baresi e Pellegrino per decidere il cambio più opportuno. E il brasiliano ha anche invitato Biabiany a dire chiaramente se fosse in grado di proseguire o meno. A ben vedere, si tratta di una situazione simile a quella di Roma con un terzino che invita la panchina a fare qualcosa per ristabilire la copertura sulla fascia davanti a lui. Una condotta meno clamorosa di quella di Chivu, ma comunque
    indice di un certo atteggiamento generale.

    Sono i contraccolpi di una stagione per certi versi irripetibile. Questi giocatori hanno vinto tutto, ma con un altro allenatore che alla fine dei trionfi ha lasciato per volare al Real. E Josè Mourinho è uno dei sergenti di ferro più duri del calcio mondiale. Inevitabile che subentrasse un certo appagamento. "Non c'è più il domatore con la frusta - spiega una fonte del club nerazzurro - e i giocatori hanno meno fame di un anno fa". Anche per questo motivo inizialmente in Corso Vittorio Emanuele avevano pensato a Fabio Capello per sostituire lo Special One. Forse il friulano è l'unico al mondo altrettanto duro nello spogliatoio.

    Benitez è meticoloso, preciso e professionale, tanto quanto Mourinho. E' un maniaco del lavoro, dello studio degli avversari e della capacità di interpretare tatticamente la gara. Ama spiegare calcio e parlare a lungo con
    i giocatori. Ma ha un altro carattere rispetto al predecessore. Questo non è necessariamente un male (anzi). Però lo scarto resta e crea qualche scossa almeno in questa fase iniziale. Lo staff tecnico dei Campioni d'Europa sa che in questo momento occorre lavorare soprattutto sulla testa dei giocatori, ma riesce a farlo fino a un certo punto perché nelle ultime settimane si è giocato ogni tre giorni. E, quando arriva la pausa per le
    Nazionali, lo spogliatoio si svuota.

    A questo occorre aggiungere qualche malumore sul rinnovo del contratto di Sneijder, uno dei leader della squadra. Una vicenda nella quale il giocatore frena, ma il suo agente rilascia periodicamente dichiarazioni incendiarie. Tutte componenti che complicano la transizione da Mourinho e Benitez. Nessuno immaginava che sarebbe stata semplice. E l'Inter comunque è prima nel girone di Champions League e al pari delle rivali dirette in campionato. Ma non ha ancora ritrovato la regolarità della grande squadra. E adesso deve imparare a farlo anche senza il domatore con la frusta.

    leonardo
     

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    MAICON URLA IL CAMBIO
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    Con un bottino di 11 punti in classifica è il peggiore avvio di campionato dal 2005 per l'Inter. Un mercato non di alto livello, gli infortuni ed un inevitabile calo di concentrazione dopo lo storico 'triplete' sono tra le cause di questo inizio zoppicante.

    BENITEZ TROPPO BUONO? -
    Chivu che si sfoga in diretta, Maicon che urla per chiamare il cambio di Biabiany, Muntari che lascia lo stadio furioso per la tribuna.  All'Inter l'impressione è che Rafa Benitez non abbia in pugno lo spogliatoio dopo la partenza di un duro come Mourinho.

    Non vogliamo fare l'ennesimo paragone tra i due ma sicuramente in casa nerazzurra c'è storicamente sempre stato  bisogno di un sergente di ferro cosa che Benitez non sembra essere.

    Fosse solo una questione di carattere, anche qualche decisione tecnica fa storcere il naso ai tifosi. Il piccolo e leggero  Coutinho è ancora acerbo per farsi 90 minuti in campo ed è incomprensibile continuare ad ignorare l'utilizzo del rombo cosa che che allontanerebbe Benitez dai paragoni con l'ingombrante passato e consentirebbe ad Eto'o di giocare molto più vicino alla porta.

    Altro appunto: il Santon visto nel secondo sembra quello di un anno e mezzo fa. Il bambino, come lo chiamava Mourinho, è crescito fisicamente e a sinistrra può essere ben più di una semplice opzione per Chivu che nasce, ricordiamolo, come centrale difensivo, da esterno basso gioca mal volentieri.

    IL NOME DEL FUTURO
    - Detto ciò la dirigenza nerazzurra sta apprezzando il fatto che Benitez stia cercando di migliorare esteticamente il gioco della squadra e si terrà Benitez sino alla fine di questa stagione ma voci insistenti sono convinte che Moratti abbia già il nome del suo sostituto che per logiche ragioni non è potuto arrivare già quest' anno sulla panchina: Leonardo.

    Sarebbe una scelta clamorosa, e la sgarbo ai cugini rossoneri che il patron dell'Inter cova dopo l'acquisto del Milan di Ibra e quello possibile futuro di Balotelli, promesso da Raiola a Galliani anche in un recente incontro tra i due.

    Il feeling tra l'ex tecnico del Milan e il patron nerazzuro è da tempo molto forte. " Se chiamasse Moratti? Noi ci conosciamo da anni - ha dichiarato Leonardo alla Gazzetta -  In nessun’altra lingua esiste un concetto nitido come il vostro mai dire mai...". Parole che lasciano trasparire una certa propensione del tecnico carioca ad assaporare un passaggio sulla sponda neroazzurra e con lui anche Kakà in maglia nerazzura non sarebbe più fantacalcio.


     

    Inter, il pareggio fa felice la Lazio

    ZERO A ZERO per caso al Meazza. A parte i vecchi discorsi sulla gara perfetta quando non genera reti, il confronto tra Inter e Juve è risultato combattuto e gradevole: occhio sempre vigile alla tattica, mai però imperante rispetto alla ricerca del gioco d'attacco. Il pari è giusto, e tutto sommato il bicchiere mezzo pieno lo può vedere più Delneri: tenere il passo ad una corazzata, per una squadra tatticamente in via di definizione, è un segnale incoraggiante anche dal punto di vista psicologico. Anche l'Inter ha giocato una buona gara, ma non ha segnato per la seconda gara consecutiva in campionato e inoltre deve lasciare alla Lazio la vetta solitaria.

    GUARDIANO MARCHISIO - Benitez conferma la squadra che ha affrontato il Werder: un po' perché Milito non ha ancora recuperato la migliore condizione, un po' perché Eto'o nei pressi della porta di questi periodi è letale. Gli scudieri dei camerunense sono i ragazzi Biabiany e Coutinho. Delneri studia una Juve che rinuncia alla spinta in fascia sinistra per limitare Maicon: c'è da quella parte Marchisio, con l'ottimo Aquilani (perfetta la sua regia) inserito accanto a Melo.

    ETO'O SCATENATO - 
    Il primo tempo è caratterizzato da due giocatori su tutti. Eto'o da parte interista. Semina scompiglio sia quando attacca in posizione centrale, sia quando alla mezz'ora fa spazio a Milito (fuori l'infortunato Biabiany) e se ne va a sinistra. Dal suo piede partono le situazioni più interessanti, da un cross 

     

    basso sul quale De Ceglie sfodera una perfetta diagonale su Milito, ad un assist morbido sul secondo palo che lo stesso 'Principè non riesce a indirizzare verso la porta.

    MA KRASIC REPLICA - Da parte juventina, domina Krasic. Il serbo stravince il duello con Chivu, e pur perdendo qualche volta la concentrazione in fase difensiva, porta pericoli in serie: tra questi un cross basso 'sporcatò da Julio Cesar che elude l'arrivo di Iaquinta, il quale quando la prende e mette in rete è in fuorigioco. Altre soluzioni juventine, i palloni alti: parecchi centimetri nell'area interista, con la difesa chiamata alla massima concentrazione. 

    PIU' OCCASIONI NELLA RIPRESA -
     Il duo Eto'o-Krasic dispensa perle anche ad inizio ripresa. L'interista cavalca sulla sinistra, creando praticamente un mezzo pericolo ad ogni incursione, lo juventino scalda le mani a Julio Cesar con un destro dalla media distanza. Entrambi i protagonisti hanno cambiato avversario: Krasic se le vede con Santon, Eto'o con Motta (dentro per gli acciaccati Cordoba e De Ceglie). A squadre lunghe, fioccano più occasioni. Quagliarella, lanciato da Marchisio, si emoziona al cospetto di Julio Cesar. Bene anche Storari, magistrale su un colpo di testa a colpo sicuro di Maicon e graziato da Milito, che fa tutto bene meno che la conclusione a rete. 

    Inter e Juventus 0-0
    Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 6.5, Maicon 6, Lucio, Cordoba 6.5 (1' st Santon 6), Chivu 5, Stankovic 6, Cambiasso 6.5, Biabiany 6 (31' pt Milito 5.5), Sneijder 6.5, Coutinho 6, Eto'o 7.5 (12 Castellazzi, 23 Materazzi, 17 Mariga, 20 Obi, 30 Mancini). All.: Benitez 6.
    Juventus (4-4-2): Storari 6.5, Grygera 6, Bonucci 5, Chiellini 6, De Ceglie 6,5 (1' st Motta 5.5), Krasic 7, F. Melo 6.5, Aquilani 6.5 (35' st Sissoko sv), Marchisio 6.5, Iaquinta 6 (19' st Del Piero 6), Quagliarella 6. (13 Manninger, 33 Legrottaglie, 25 Martinez, 23 Pepe). All.: Delneri 6.5
    Arbitro: Banti di Livorno 6.5.
    Angoli: 12-8 per l'Inter.
    Recupero: 2' e 2'.
    Ammoniti: Bonucci, Chivu, Motta per gioco falloso.
    Spettatori: 78.883.

     

  • IL WERDER BREMA RIANIMA L'INTER SENZA MILITO,PANDEV,ZANETTI,

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  • DISPERSO),E NEL SECONDO TEMPO SENZA J.CESAR E LUCIO INFORTUNATI. ETO'O 11 RETI IN 9 PARTITE. INTER FORTE SOLO CON I DEBOLI?? CALCIOPOLI 2 VICINA...

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    Il presidente dell'Inter non vuole tornare sulle polemiche con la Juventus. E a proposito della vittoria di ieri sera contro il Werder Brema esalta Benitez: «In questa stagione la squadra è stata molto buona anche in altre occasioni. Ieri è arrivata la conferma di un gioco brillante»

 

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