Tutti gli interventi in Cattedrale a Cremona per i suoi 900 anniLo splendore della Cattedrale di Cremona |
E' dal 1980 che si svolge una serie di complessi interventi sul massimo monumento cremoneseLa Cattedrale di Cremona, a partite dalla fine degli anni ‘80, e stata oggetto di numerosi interventi di restauro, inizialmente finalizzati a rendere la Cattedrale splendente in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo il avvenuta nei 1992. Venne restaurata la facciata maggiore, le facciate dei due transetti e, all’interno, l’abside affrescata da Boccaccio Boccaccino e da Antonio e Bernardino Campi, nonché la controfacciata con la maestosa scena della Crocifissione, opera del Pordenone, con le prime due campate terminali, quella sud affrescata dal Pordenone e quella nord opera del Boccaccino. |
COPERTURE - Le numerose fessurazioni presenti nelle muratore sopra le volte che, monitorate da oltre un anno, mostrano variazioni non trascurabili, richiedono la realizzazione di tirantature e di eventuali strutture ausiliarie. Si procederà, inoltre, al rifacimento della piccola orditura ed alla impermeabilizzazione del manto in coppi, in modo da alleviare il carico dello stesso ed ovviare sistematicamente e definitivamente alle diverse infiltrazioni manifestatesi negli scorsi decenni, alle quali, sino ad ora, si è posto rimedio con interventi provvisori.
L’ intervento, che è già stato autorizzato, prevede una spesa di circa € 1.600.000,00.
BERTAZZOLA - L’ impermeabilizzazione delle due logge della Bertazzola ha ormai raggiunto il collasso per cui diverse sono le infiltrazioni che hanno lasciato segni evidenti negli intonaci delle volte sottostanti ed hanno dilavato la facciata con conseguenti formazioni di efflorescenze e panne vegetali. La nuova impermeabilizzazione verrà realizzata con lastre di rame conformate in modo da convogliare l’acqua piovana nei due scarichi presenti in ognuna della logge, senza rifare alcuna pavimentazione. Assicurata la tenuta delle logge, si provvederà al ricupero degli intonaci delle volte dei portici. L’intervento è già stato autorizzato e comporta una spesa di € 44.000,00
IMPIANTO ILLUMINOTECNICO - Ne abbiamo già riferito in premessa. L’impianto elettrico della Cattedrale, frutto di numerosi interventi sostitutivi ed integrativi che si sono succeduti nei decenni, deve essere completamente rifatto in quanto non conforme alle norme di sicurezza vigenti. Il nuovo sistema di illuminazione è basato sulla messa in opera di corpi appesi alle volte i quali provvederanno anche alla diffusione sonora, alla protezione contro le intrusioni ed alla rilevazione di fumi.
Anche quest’opera è stata autorizzata. a spesa prevista è di € 800.000,00.
NAVATE LATERALI - Portato a termine il recupero dei due transetti e della navata maggiore, è ora necessario estendere l’intervento alle navate laterali. Il progetto prevede il consolidamento e la pulitura della decorazione delle volte e di quella parietale posta a sfondo ai sei altari. Con l’occasione si provvederà anche alla pulitura ed ai piccoli interventi manutentivi delle parti lapidee degli altari stessi.
Il progetto è già stato redatto e presentato per la necessaria autorizzazione. E prevista una spesa di € 800.000,00
CAPPELLA DEL SS. SACRAMENTO - La seicentesca decorazione a stucco delle volte e delle pareti, opera di Carlo Natali, è stata profondamente alterata nel diciannovesimo secolo mediante integrazioni con nuovi elementi dorati e, soprattutto, con una scialbatura grigiastra che ha annullato la vivace cromia degli sfondati. Anche il degrado dovuto all’uso ha poi contribuito a rendere difficilmente leggibile il tessuto decorativo a rilievo. Con l’intervento in atto si vuole eliminare la scialbatura ripristinando la cromia originaria e provvedere alla pulitura delle parti lapidee.
L’autorizzazione è stata ottenuta e la spesa è stata preventivata in € 260.000,00
CAPPELLA DELLA MADONNA DEL POPOLO - La decorazione, anch’essa opera del Natali, è di pochissimo più tarda e molto simile a quella esistente nella contrapposta cappella del SS. Sacramento. Similmente a quanto avvenuto nell’altra, nel secolo diciannovesimo, il decoro ha subito una profonda alterazione cromatica.
L’intervento, già autorizzato, è stato programmato con gli stessi criteri ed intenti sopra illustrati. La spesa è prevista in € 317.000,00.
PULPITI - I due pulpiti ottocenteschi vennero realizzati dall’architetto Voghera il quale utilizzò elementi lapidei provenienti dallo smembrato altare dei Martiri Persiani, già collocati nella Cappella Meli, presso San Lorenzo. Tra le parti recuperate spiccano le otto formelle dell’Amadeo illustranti il martirio dei Santi.
Nessun grave difetto è rilevabile sia nelle parti lapidee che in quelle di legno: necessita unicamente un intervento conservativo limitato alla pulitura ed alla stuccatura. Il progetto è in attesa di approvazione e la spesa è prevista in circa € 25.000,00.
ALTARE DI S.MICHELE - L’altare dedicato a San Michele, nel transetto settentrionale, presenta un’ancona in terracotta realizzata, come la tela centrale, da Giulio Campi, il quale firmò sia il dipinto che la parte in cotto, indicando l’anno 1566. Dietro l’altare è rimasta la piccola esedra del precedente, arricchita da affreschi di diverse epoche, tra di loro non collegati da un tema comune. Gli stessi sono suddivisi in diversi registri orizzontali nel mediano dei quali da un ignoto pittore, nei primi anni del ‘400, sono state realizzate tre grandi figure: Madonna in trono con il Bambino, Santa Aquilina e Santa Caterina d’Alessandria.
Sopra queste figure, pur con una estesa e profonda lacuna della muratura, si possono ammirate le allegorie delle virtù cardinali affrescate da Bonifacio Bembo.
Nel registro soprastante si nota la scena di un devoto inginocchiato ai piedi della Vergine incoronata, con Cristo che incorona la Vergine, un angelo ed il demonio, opera di un ignoto del ‘400.
Oltre al restauro dell’ancona deturpata da una scialbatura ottocentesca, sono meritevoli di recupero anche gli affreschi retrostanti i quali si presentano in non buone condizioni di conservazione.
L’intervento è ancora da studiare e definire nei particolari anche nell’ottica di poter dare accesso ai dipinti ora nascosti.
ALTRI INTERVENTI - A completare il recupero delle navate, resta da intervenire sugli altari: di San Nicolò, di Sant’Andrea (in particolare è opportuno il restauro dell’ affresco seicentesco nascosto dalla tela di Antonio Campi), delle Reliquie (limitatamente alla parte verso la navata) e sulla contraffacciata est del transetto settentrionale.
Da ultimo, ma non per importanza, si vuole indicate come urgente il restauro delle tre figure del Presepe: Madonna, Gesù Bambino e San Giuseppe. Del gruppo ligneo, opera degli inizi del cinquecento del milanese Giovanni Angelo del Maino, è stato effettuato un primo consolidamento nel 1992 al quale non è seguito il restauro. L’intervento effettuato, allo stato attuale, si dimostra non più sufficiente a garantire la conservazione di statue di così elevata qualità.
Come celebrare degnamente un evento straordinario come i 900 anni di fondazione di una Cattedrale, evento assolutamente eccezionale? Parma ne dà un esempio con un comitato attivissimo che sta creando un coinvolgimento e dunque una promozione non solo del monumento in questione ma di tutto il territorio. Ecco annunciata una serie di eventi da aprile ad ottobre di assoluto rilievo dai quali Cremona avrebbe molto da imparare. All'imponente serie di manifestazioni già annunciate ed in fase avanzata di organizzazione, se ne aggiunge un'altra.
Nel 2006, da aprile a ottobre, le ventotto pievi romaniche che punteggiano la provincia di Parma saranno teatro di eventi e manifestazioni: concerti, rappresentazioni teatrali, spettacoli per bambini, danza, che le riporteranno all’antica funzione di centro d’aggregazione religiosa e sociale. In questo periodo, inoltre, le pievi saranno aperte per le visite guidate. Con “I percorsi del Romanico in provincia di Parma”, iniziativa promossa dalla Provincia in collaborazione con il Comitato per le celebrazioni del IX centenario della Cattedrale di Parma e d’intesa con le Diocesi di Parma, Fidenza e Piacenza, e con il sostegno di Banca Monte e Fondazione Monte Parma in collaborazione con i Comuni si stimola un tuffo nel passato, che è nello stesso tempo un viaggio nell’anima religiosa e culturale di un territorio dove queste rare bellezze architettoniche si inseriscono in uno straordinario contesto naturale.