Ogni argomento e foto sulla vita comunitaria, sul folklore, sulle vicende storiche, umane e culturali cremonesi


50 anni fa, il 26 novembre 1955, la scomparsa del grande fotografo cremonese
Ernesto Fazioli

Ernesto Fazioli è stato uno dei più grandi fotografi italiani del secolo scorso, attivo per molti decenni in Cremona ove ha colto ogni aspetto della città: la storia, l'arte, il lavoro, i personaggi

 
"Riflessi monumentali" 1938 di Ernesto Fazioli


Ernesto Fazioli scomparve il 26 novembre del 1955, esattamente cinquant'anni fa, ma le sue opere, il suo lavoro, hanno lasciato un ricordo indelebile a Cremona, la sua città che ha descritto nella sua copiosa produzione in tutti gli aspetti lasciandone un ritratto completo di almeno cinquant'anni di storia, sin dal 1917, anno al quale risalgono le sue prime fotografie, primi ritratti eseguiti risentendo dell'influenza del maestro milanese Emilio Sommariva presso il quale aveva svolto l'apprendistato, ma proseguendo poi immeditamente l'attività a Cremona e dimostrando la sua grande completezza e abilità riconosciuta immediatamente anche dal pubblico e dalla critica che gli permise di vincere numerosi concorsi fin dal 1919.




"In cortile" 1935 di Ernesto Fazioli


Da quei giorni sino a quello della scomparsa Ernesto Fazioli ha saputo costruire un archivio immenso che testimonia come fosse in grado di spadroneggiare ogni più recondita possibilità offerta dal mezzo fotografico spaziando dal ritratto al paesaggio, dalla fotografia industriale al reportage, alla cronaca, all'architettura.

 

 

"I portici della Galleria" 1934: di Ernesto Fazioli

Aveva iniziato con una macchina a lastre per poi passare, intorno al 1933 alla prima Rolex e al suo nuovo e rivolyuzionario per quei tempi, formato quadrato, ma non si servì mai del fel formato 24x36 che in quegli anni e soprattutto nel dopoguerra prendeva il sopravvento. Fazioli seguì, negli anni in cui fu attivo, tutte le campagne economiche e ideologiche del regime: le sue immagini, pur prive di retorica sono sempre in sintonia con la propaganada ufficiale e ne sono una lampante dimostrazione, così come lo sono la documentazione dei successi sportivi dell'Unione Sportiva Cremonese, la Battaglia del grano o la raccolta dell'oro per la patria.

Molte delle sue opere venivano commissionate direttamente dal partito, così come avveniva per molti fotografi italiani in quei tempi, e proprio grazie a questo lavoro divenne corrispondente per la Provincia di cremona dell'Istituto Luce (L'Unione Cinematografica Educativa) cretao appositamente da Mussolini poer controllare e organizzare cinema e fotogiornalismo



"Renaioli" 1935. di Ernesto Fazioli

Proprio in seno al fascismo ebbe la possibilità di sviluppare armoniosamente la sua opera ricevendo pienoi riconoscimento sia come professionista quanto come artista essendo profondamente inserito nel tessuto culturale della città attraverso l'amicizia con tutti gli artisti cremonesi del suo tempo. La sua presenza sulla rivista "Cremona" costante e apprezzata con i suoi servizi documentativi e la costante partecipazione ai concorsi contribuiscono a farlo conoscere in tutta Italia soprattutto quando individua un tema che non abbandonerà mai, quello del lavoro.

 

"Paesaggio con nudo" 1935 di Ernesto Fazioli


Il fiume Po, con i suoi panorami aperti, i cieli luminosi, la fitta vegetazione, ma anche la nebbia e le particolari condizioni atmosferiche, così come gli argini, i boschi, gli altri fiumi della provincia, gli offrirono la possibilità di esprimersi nella rappresentazione el pesaggio con fotografie pittoriche che ne esaltarono la sensibilità artistica volte anche a significarne le numerose attività lavorative che vi si svolgevano. Renaioli, ghiaiaioli, contadini furono rappresentati e ripresi nel lla loro fatica quotidiana, nei loro gesti.



"Studio" 1930 di Ernesto Fazioli

Il gregge, il pastore, la stalla, la vicinanza della terra e dell'uomo sono temi ampiamente presenti nella pittura e nell'artre del suo tempo e Fazioli ne vive assisuamente la stagione assieme agli amici artisti cremonesi e come loro introduce spesso nella sua produzione la narrazione della della vita nelle strade e nella città, la cronaca, il documento.



Nella fotografia di Fazioli dunque, il realismo costituisce il riferimento più stabile e l'ispirazione più genuina. E' realismo e documentazione degli eventi del suo tempo. E' comunque uyna evoluzione verso un fotogiornalismo che è solo abbozzato ai suoi tempi e che si amplierà e prenderà forma definitiva solo col neorealismo negli Anni Cinquanta, con la grande diffusione dei giornali e con le esperienze maturate dalla fotografia sociale ed europea in quegli anni.


"Colonia Padana" 1934 di Ernesto Fazioli




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