Rifletterò qui su un argomento
“trasversale” che, pur non riguardando direttamente e solamente il teatro mi
ha fatto riflettere molto in questi tre anni di studi universitari,
lasciandomi spesso pieno di interrogativi (cosa che ritengo sempre
positiva).
Mi riferisco al concetto di
CULTURA e a tutto ciò che gravita
attorno ad esso.
Documentandomi, ho trovato diverse
definizioni di base su cosa si intenda per "cultura".
Il concetto più
ampio è a mio avviso quello antropologico:
cultura è (riprendo la definizione di Taylor) tutto ciò che l'individuo
acquisisce in quanto membro di una società (usi, costumi, idee, arte,
diritto, oggetti materiali). A tale concezione, tornando a riferirmi al
teatro, si potrebbero a mio avviso ricondurre termini spesso usati come
"cultura dell'attore" (l'insieme delle idee, delle tecniche e delle pratiche
proprio degli attori di un dato periodo – Claudio Meldolesi fa notare in
"Teatro e spettacolo nel primo Ottocento” che in questo senso l'antropologia
vede gli attori come una "società" o "comunità" con usi, costumi e leggi e
comunità proprie) oppure "cultura teatrale" (l'insieme degli usi e costumi -
intesi come pratiche, tecniche, usanze - nonché delle idee proprie del
teatro - o meglio di un teatro in un dato periodo storico o in una data
area).
In genere ritengo tale concezione la
più completa ed esaustiva, ed è ad essa che faccio riferimento. Ma mi rendo
conto che i concetti di cultura in gioco sono molteplici.
Prendo ad esempio un'altra
accezione del termine: cultura è spesso sinonimo di "sapere",
un sapere intellettuale acquisito con lo studio e spesso tramandato tramite
dei testi scritti (quindi, si potrebbe dire, un sapere per iscritto). In
questo senso con cultura si intende solamente un corpus di testi scritti che
racchiudono il pensiero intellettuale di un dato periodo e quindi il suo
corpus di concetti, definizioni, nozioni. Cultura dunque come corpus di
scritti. A tale concezione penso si possano ricondurre frasi come "la
cultura a portata di click" o "L'Odissea è il testo fondatore della cultura
occidentale", "Diderot è uno dei protagonisti della cultura illuministica”
(cioè del corpus di scritti che esprimono il pensiero illuministica). E' un
concetto più ristretto di quello antropologico (e forse più datato) ma mi è
stato utile per comprendere alcuni testi, ad esempio di Estetica.
Vengo ora al
nocciolo della questione, accennando a quella che secondo me è un'altra
accezione di "cultura" molto usata: è quella che mi viene in mente quando
sento parlare di "mondo della cultura", o di "ambiente culturale": spesso in
questo caso ci si riferisce solamente ad arte, musica, spettacolo (cinema e
teatro), mostre, convegni. Penso che in
questo caso per "cultura" si intenda l'insieme della "attività culturali",
che cioè (lo dico in parole povere, rischiando forse una semplificazione
eccessiva) formano l'individuo, lo arricchiscono, lo elevano (si potrebbe
dire attività culturali = attività formative ed arricchenti per l'individuo)
e, aggiungerei, dei cosiddetti “beni culturali” che spesso vengono promossi
e hanno a che fare con tali attività. A tale concetto messo in gioco penso
ad esempio parlando del Ministero dei Beni e delle attività culturali, che
si occupa dei Beni culturali, ossia beni artistici di alto valore e delle
attività culturali, cioé arricchenti, intellettuali, artistiche, potremmo
dire "elevate"). In questo senso mi è stata posta la distinzione tra ciò che
è "cultura" inteso come patrimonio di una civiltà ecc., e ciò che è
"culturale" cioé formativo nel senso detto prima - e che spesso si rischia
di confondersi poiché parlando di "cultura" ci si riferisce spesso a ciò che
è "culturale" (es. Bologna la città della cultura = Bologna la città dei
beni e delle attività culturali: arte, musica, cinema, teatro, convegni e
mostre. ).
Ho riflettuto infine
su cosa effettivamente faccia una "associazione culturale": le associazioni
culturali si occupano spesso di cinema, musica, teatro, convegni, mostre. Ma
ho visto anche associazioni culturali dedicate ad esempio ai giochi di
ruolo. Inoltre ci sono associazioni culturali che si occupano ad esempio
della "diffusione della cultura teatrale nel sociale".
Come si
potrebbe dunque definire una "associazione culturale" e a quale dei concetti
di cultura sopra citati fa riferimento?
Queste le conclusioni cui sono giunto:
- un'associazione
culturale si occupa di attività formative e artistiche per l'individuo:
arte, musica, cinema, teatro, convegni, mostre, le "attività culturali" di
cui parlavo sopra (nota: come facevo notare prima, le attività culturali
servono spesso a promuovere i beni culturali stessi). Ma cos'è culturale nel
senso accennato sopra? Qui penso che il concetto possa variare da persona a
persona, e ho sentito parlare di "iniziative culturali" anche per quanto
riguarda i parchi di divertimenti. Dunque la "cultura" (intesa come ciò che
è culturale) può arrivare anche a coincidere con le attività del tempo
libero.
- le associazioni
culturali, occupandosi delle attività sopra accennate, contribuiscono anche
a diffondere la "cultura" di queste attività in senso antropologico (ad
esempio, occupandosi di teatro, considerata un'attività culturale, si
diffonde con corsi e attività anche la "cultura teatrale" intesa come
insieme di abitudini, tecniche, pensiero, concetto che si rifà a quello
antropologico).
Un’ultima nota riguarda l’uso
di termini come “cultura teatrale”: tale
termine non si riferisce solo al concetto antropologico di cultura, bensì
può essere usato per indicare anche l’attività teatrale come parte delle
attività culturali (cioè parte della cultura nella terza accezione sopra
individuata): è ciò che penso si intenda quanto si parla di “necessità di
diffusione della cultura teatrale e della cultura in genere”, dove per
cultura penso qui si intenda tutto ciò che è formativo, tra cui anche il
teatro. L’accezione di “cultura teatrale” varia dunque a seconda del
contesto e del discorso.
Queste le conclusioni a cui sono
arrivato. Mi rendo conto che "cultura" è un termine poliedrico, che ogni
volta va interpretato, ma spero di avere almeno individuato i suoi usi
principali e i campi semantici cui si riferisce. E' un tema che ritengo
molto interessante e imprescindibile, fondamentale anche per propria
formazione personale e per affrontare meglio i testi che si leggono. |