Intorno ai concetti di CULTURA
a cura di Luca Romanelli
(3-1-2004)

 

Rifletterò qui su un argomento “trasversale” che, pur non riguardando direttamente e solamente il teatro mi ha fatto riflettere molto in questi tre anni di studi universitari, lasciandomi spesso pieno di interrogativi (cosa che ritengo sempre positiva).
Mi riferisco al concetto di CULTURA e a tutto ciò che gravita attorno ad esso.
Documentandomi, ho trovato diverse definizioni di base su cosa si intenda per "cultura". Il concetto più ampio è a mio avviso quello antropologico: cultura è (riprendo la definizione di Taylor) tutto ciò che l'individuo acquisisce in quanto membro di una società (usi, costumi, idee, arte, diritto, oggetti materiali). A tale concezione, tornando a riferirmi al teatro, si potrebbero a mio avviso ricondurre termini spesso usati come "cultura dell'attore" (l'insieme delle idee, delle tecniche e delle pratiche proprio degli attori di un dato periodo – Claudio Meldolesi fa notare in "Teatro e spettacolo nel primo Ottocento” che in questo senso l'antropologia vede gli attori come una "società" o "comunità" con usi, costumi e leggi e comunità proprie) oppure "cultura teatrale" (l'insieme degli usi e costumi - intesi come pratiche, tecniche, usanze - nonché delle idee proprie del teatro - o meglio di un teatro in un dato periodo storico o in una data area).
In genere ritengo tale concezione la più completa ed esaustiva, ed è ad essa che faccio riferimento. Ma mi rendo conto che i concetti di cultura in gioco sono molteplici.
Prendo ad esempio un'altra accezione del termine: cultura è spesso sinonimo di "sapere", un sapere intellettuale acquisito con lo studio e spesso tramandato tramite dei testi scritti (quindi, si potrebbe dire, un sapere per iscritto). In questo senso con cultura si intende solamente un corpus di testi scritti che racchiudono il pensiero intellettuale di un dato periodo e quindi il suo corpus di concetti, definizioni, nozioni. Cultura dunque come corpus di scritti. A tale concezione penso si possano ricondurre frasi come "la cultura a portata di click" o "L'Odissea è il testo fondatore della cultura occidentale", "Diderot è uno dei protagonisti della cultura illuministica” (cioè del corpus di scritti che esprimono il pensiero illuministica). E' un concetto più ristretto di quello antropologico (e forse più datato) ma mi è stato utile per comprendere alcuni testi, ad esempio di Estetica.
Vengo ora al nocciolo della questione, accennando a quella che secondo me è un'
altra accezione di "cultura" molto usata: è quella che mi viene in mente quando sento parlare di "mondo della cultura", o di "ambiente culturale": spesso in questo caso ci si riferisce solamente ad arte, musica, spettacolo (cinema e teatro), mostre, convegni. Penso che in questo caso per "cultura" si intenda l'insieme della "attività culturali", che cioè (lo dico in parole povere, rischiando forse una semplificazione eccessiva) formano l'individuo, lo arricchiscono, lo elevano (si potrebbe dire attività culturali = attività formative ed arricchenti per l'individuo) e, aggiungerei, dei cosiddetti “beni culturali” che spesso vengono promossi e hanno a che fare con tali attività. A tale concetto messo in gioco penso ad esempio parlando del Ministero dei Beni e delle attività culturali, che si occupa dei Beni culturali, ossia beni artistici di alto valore e delle attività culturali, cioé arricchenti, intellettuali, artistiche, potremmo dire "elevate"). In questo senso mi è stata posta la distinzione tra ciò che è "cultura" inteso come patrimonio di una civiltà ecc., e ciò che è "culturale" cioé formativo nel senso detto prima - e che spesso si rischia di confondersi poiché parlando di "cultura" ci si riferisce spesso a ciò che è "culturale" (es. Bologna la città della cultura = Bologna la città dei beni e delle attività culturali: arte, musica, cinema, teatro, convegni e mostre. ).
Ho riflettuto infine su cosa effettivamente faccia una "associazione culturale": le associazioni culturali si occupano spesso di cinema, musica, teatro, convegni, mostre. Ma ho visto anche associazioni culturali dedicate ad esempio ai giochi di ruolo. Inoltre ci sono associazioni culturali che si occupano ad esempio della "diffusione della cultura teatrale nel sociale".
Come si potrebbe dunque definire una "associazione culturale" e a quale dei concetti di cultura sopra citati fa riferimento? Queste le conclusioni cui sono giunto:
- un'associazione culturale si occupa di attività formative e artistiche per l'individuo: arte, musica, cinema, teatro, convegni, mostre, le "attività culturali" di cui parlavo sopra (nota: come facevo notare prima, le attività culturali servono spesso a promuovere i beni culturali stessi). Ma cos'è culturale nel senso accennato sopra? Qui penso che il concetto possa variare da persona a persona, e ho sentito parlare di "iniziative culturali" anche per quanto riguarda i parchi di divertimenti. Dunque la "cultura" (intesa come ciò che è culturale) può arrivare anche a coincidere con le attività del tempo libero.
- le associazioni culturali, occupandosi delle attività sopra accennate, contribuiscono anche a diffondere la "cultura" di queste attività in senso antropologico (ad esempio, occupandosi di teatro, considerata un'attività culturale, si diffonde con corsi e attività anche la "cultura teatrale" intesa come insieme di abitudini, tecniche, pensiero, concetto che si rifà a quello antropologico).

 

Un’ultima nota riguarda l’uso di termini come “cultura teatrale”: tale termine non si riferisce solo al concetto antropologico di cultura, bensì può essere usato per indicare anche l’attività teatrale come parte delle attività culturali (cioè parte della cultura nella terza accezione sopra individuata): è ciò che penso si intenda quanto si parla di “necessità di diffusione della cultura teatrale e della cultura in genere”, dove per cultura penso qui si intenda tutto ciò che è formativo, tra cui anche il teatro. L’accezione di “cultura teatrale” varia dunque a seconda del contesto e del discorso.

Queste le conclusioni a cui sono arrivato. Mi rendo conto che "cultura" è un termine poliedrico, che ogni volta va interpretato, ma spero di avere almeno individuato i suoi usi principali e i campi semantici cui si riferisce. E' un tema che ritengo molto interessante e imprescindibile, fondamentale anche per propria formazione personale e per affrontare meglio i testi che si leggono.

 

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