KLAUS KINSKI: BIOGRAFIA

Nato a Zoppot (Polonia), il 18 Ottobre 1926.

Dopo mille lavori occasionali si trasferì in Germania con la famiglia, si arruolò nell' esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale ma venne presto catturato e passò l'intero periodo di naja in un campo di prigionia inglese, dove si dice allestisse anche opere teatrali.

Finita la guerra lasciò il teatro per il cinema, dove fino agli anni sessanta recitò in piccolissimi ruoli di contorno, addirittura nel classico "Il Dottor Zivago", del 1956. A Monaco venne ingaggiato successivamente per un ciclo di gialli ispirati ai racconti di Edgar Wallace. Prendeva sempre più forma il suo talento recitativo, prestato soprattutto in ruoli di cattivo, maniaco, e chi più ne ha più ne metta. E' inoltre da ricordare il suo enorme apporto dato agli spaghetti western, che lo videro prestare il suo talento in innumerevoli pellicole (tra cui anche "Per un pugno di dollari", di Sergio Leone).

A metà degli anni settanta cominciò la collaborazione con il regista tedesco Werner Herzog, che lo vide protagonista in cinque dei suoi film.

Divenne sempre più noto al grande pubblico per il suo carattere difficile e per la sua eccentricità, e continuò fin'oltre la metà degli anni ottanta a recitare in pellicole veramente di qualsiasi tipo. Nel 1989 firmò la sua unica, devastante regia, un delirio di onnipotenza ed egocentrismo che prese forma nello stranissimo "Paganini".

In seguito si ritirò nella sua villa da eremita di Lagunitas (California), dove morì nella primavera del 1991.


L' hanno chiamato pazzo, depravato, squilibrato, seriamente disturbato... per fortuna, in questi casi, salta fuori anche la parola genio. Nessuno sa con esattezza la verità, molti lo odiano, tanti, come noi, lo amano, e sono certi di aver colto qualcosa di bellissimo... la poesia del cinema? Perchè no? Kinski E' il cinema, un insieme selvaggio di emozioni, le luci della ribalta, i soldi, la rabbia, il furore della recitazione, il coraggio della diversità... Molti di coloro che hanno lavorato con lui lo ricordano con dolcezza... l'uomo prende forma oltre la leggenda... Un uomo capace di sorridere e esplodere nella violenza più cieca , ma con un imperativo categorico: c'è un momento per il sorriso e un momento per la violenza. solo i veri pazzi confondono le due cose... Kinski ha dato la vita al cinema, soprattutto nei cinque film che ha girato con Herzog, in cui entrambi sono riusciti, miracolosamente, a travalicare il confine tra realtà e finzione, in un esercizio di stile che puntava, come una missione suicida (il cinema mette in gioco anche la nostra vita) verso qualcosa che alcuni chiamano illuminazione, altri arte, altri cinema, altri ancora la felicità dei sogni. Kinski ci ha dato molto in termini di personaggio ambiguo, di eccesso, di maledetto, e ha forse voluto nasconderci la sua natura più dolce... ogni madre è pronta a sfoderare le armi per difendere il proprio figlio... Lui ha fatto lo stesso, e forse, per i posteri, è meglio ricordarlo così: una bestia selvaggia e perfetta, anarchica e piena di vita !

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