Agli
inizi della sua carriera cinematografica, Mariangela Melato sfoggio un
look tutto nero ed aggressivo per impedire a Maria Grazia Buccella di
usurparle il trono di prima soubrette d'avanspettacolo nel film di Luciano
Salce Basta guardarla (1971). Una commedia divertente dove gia dimostrava
le sue doti di attrice brillante, che avrebbe in seguito usato per tartassare,
tutta bionda e un po' meno aggressiva, Giancarlo Giannini in Travolti
da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (Lina Wertmuller, 1974).
Ma prima di quel film si era gia imposta a teatro nel ruolo di Olimpia
nell'Orlando furioso, diretto da Luca Ronconi.
Nata a Milano il 19 settembre 1943, da giovanissima studia pittura all'Accademia
di Brera, disegna manifesti e lavora come vetrinista alla Rinascente per
pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Non ancora ventenne
entra a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli con il quale esordisce
in Binario cieco di Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano.
In seguito matura la sua formazione artistica sotto la guida di registi
come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Debutta nel cinema con
un film di Pupi Avati (destinato a rimanere praticamente sconosciuto),
Thomas (Gli indemoniati) del 1969 e dopo essere stata salvata dal veleno
di una vipera da Nino Manfredi (Per grazia ricevuta, 1971), ottiene un
grande successo con la sua interpretazione di Fiore, l'amante milanese
di Giancarlo Giannini, fedigrafo Mimi metallurgico ferito nell'onore (Lina
Wertmuller, 1972). Contemporaneamente dimostra di saper affrontare (anche
sul grande schermo) ruoli drammatici, come quelli che interpreta accanto
a Gian Maria Volonte in La classe operaia va in paradiso (1971) e Todo
modo (1976), entrambi di Elio Petri, o quello di Mara in Caro Michele
(Mario Monicelli, 1976).
Attrice versatile dagli infiniti talenti, e anche un'eccellente ballerina,
cosi come dimostra sul palcoscenico del Sistina interpretando Belcore
di Alleluja, brava gente. Oppure, al cinema, in Aiutami a sognare (Pupi
Avati,1981) o in Domani si balla (Maurizio Nichetti, 1982).
Nel corso della sua carriera riceve molti riconoscimenti sia in veste
di interprete teatrale che cinematografica. Se sul palcoscenico recita
un'indimenticabile Orestea di Eschilo diretta da Ronconi, sul grande schermo
si ritrova con Ugo Tognazzi tra i fasti della Belle epoque, Il Petomane
(Pasquale Festa Campanile, 1983) e poi viene trasportata tra le anime
burlone di un cimitero (Mortacci, Sergio Citti, 1989).
Negli anni ?90 si dedica soprattutto al teatro ma non rinuncia a comparire
nell' affollato cast di I panni sporchi (Mario Monicelli, 1999). Molto
attiva anche sul piccolo schermo, dopo il successo dei primi due episodi
del film televisivo Una vita in gioco, rispettivamente diretti da Franco
Giraldi (1991) e Giuseppe Bertolucci (1992), compare in Due volte vent'anni
(Livia Giampalmo,1993), tratto dall?omonimo romanzo di Lidia Ravera Uguale
successo riscuote con il serial <B< delle>(Andrea e Antonio Frazzi,
1997), mentre al cinema torna a varcare l'aula di un tribunale per interpretare
la sorella di Enzo Tortora in Un uomo per bene (Maurizio Zaccaro, 1999).
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