Nata
a Roma, ma di origini calabresi, Paola Senatore trascorse la sua adolescienza
in un collegio di suore, che lasciò a vent'anni per intraprendere
la carriera cinematografica.
Inizialmente, come per tante delle sue colleghe, il prezzo da pagare
era inevitabilmente "il nudo". A ventisette anni Paola scoprì
di essere incinta, ma fu costretta all'aborto dal suo compagno col quale
era legata da diversi anni.
Tra le sue pellicole girate fino a quel momento, vanno ricordate "l'assassino
ha riservato nove poltrone '74" e "il ginecologo della mutua
'77".
Oltre ad un paio di collaborazioni con Tinto Brass che la vedevano interpretare
ruoli non da protagonista, fu grazie ad una luga serie di servizi fotografici
che Paola riesce a farsi notare al grande pubblico. Anche in questi
casi fu sempre merito del suo magnifico corpo se le sue foto apparirono
sulle riviste: nel 1974 diventò "la ragazza del mese di
febbraio" in Playmen.
Nonostante tutto, la carriera di Paola Senatore come attrice sembrò
non voler decollare e iniziò a profilarsi per lei la via della
tossico dipendenza che segnò per sempre la sua esistenza. La
sua fama, all'epoca, era quella di attrice erotica/hard merito anche
di film come "Emanuelle in America" e di "immagini di
un convento".
Gli anni 80 per lei rappresentarono il declino non soltanto cinematografico,
ma anche fisico. Non riuscendo più a imporsi in ruoli principali
si limitò a delle comparse in pellicole scollacciate come "l'infermiera
di notte" e "la dottoressa preferisce i marinai".
La seconda gravidanza arrivò a trentaquattro anni, in un periodo
veramente infelice nel quale la droga rappresentava il problema maggiore
per lei e i soldi non erano sufficienti a far fronte a questa situazione.
Di conseguenza Paola accettò di posare in foto hard per riviste
come "le Ore" e "Men" per passare sucessivamente
e definitivamente al cinema a luci rosse.
Anche se oggi viene ricordata come un'attrice porno, va sottolineato
che girò un solo film hard e che, tra l'altro, le scene di sesso
dovevano essere in teoria girate col suo compagno d'allora Claudio Campiglia,in
realta'quest'ultimo davanti alla macchina da presa non riusciva a 'partecipare
attivamente'agli atti sessuali richiesti;per sopperire a cio',al suo
posto la Senatore interagi'con Giuliano Rosati,noto pornoattore degli
anni'80,presente tra l'altro in svariate pellicole di Marina Frajese,diva
dell'hard di quel tempo.
Le cronache d'allora dicevano che si era deciso di ricorrere,al posto
di Campiglia,ad un'amico comune'suo e dell'attrice,per facilitare l'approccio:altro
errore,in quanto dalle stesse parole della Senatore in un Panorama di
quegli anni(siamo nel 1986,ma non escludiamo che l'intervista possa
esser datata anche qualche tempo dopo)si evince che lei Rosati non lo
conosceva per niente.
Per verificare quanto affermato,basta leggere la recensione che Marco
Giusti dedica al film nel suo volume Stracult-Dizionario dei film italiani,che
a sua volta rimanda alle notizie scritte nel volume Moana e le altre,edito
dalla Gremese.
Il risultato, comunque, fu di uno squallore unico, con una protagonista
vistosamente ingrassata e sciupata. Suscitò tuttavia notevole
interesse.
Nel 1985 la Senatore fa parlare di se' per l'ultima volta, quando viene
arrestata per spaccio di stupefacenti.
Attualmente di lei non si sa più nulla di ufficiale.
La realizzazione di questa biografia è stata possibile
grazie al prezioso contributo di "Alec Empire".
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