Nel 1972 interpreti il primo di una lunga serie di decamerotici.
Il film Il Decamerone proibito di Carlo Infascelli. Raccontaci quanti
più aneddoti e curiosità possibili su questo film. vero
che Dado Crostarosa era un ragazzo di nobile famiglia? Carlos De Carvalho
chi era? In quel film c'erano anche Malisa Longo e Gabriella Giorgelli
a formare con te uno straordinario trio: c'era rivalità tra
voi oppure eravate amiche e non c'era competizione rappresentando
ognuna di voi un ideale di bellezza femminile diverso dall'altro?
Ci vorrebbe l'intero spazio di un libro per raccontare tutti gli
aneddoti e le curiosità dei vari Decameroni a cui ho partecipato
e poi, sai, i ricordi si confondono e si sparpagliano chissà
se questo successo in quello o quell'altro film! Voglio dire che era
come girare a catena di montaggio: se ne finiva uno e se ne iniziava
un altro e noi attori ci rincontravamo spesso I Decameroni li abbiamo
fatti in molti, erano il nostro pane di allora. E comunque ci divertivamo
da matti, tranne quando le condizioni climatiche erano troppo rigide
e le ore di lavoro veramente tante, anche sedici ore a volte. Che
ossa ci siamo fatti con quei film! Noi attrici ci guardavamo in cagnesco,
vedevamo nell'altra quella che prima o poi ci avrebbe fregato la parte
in un altro film. Dado Crostarosa, perchè credo ci sia ancora,
uno di "buona famiglia" che si trovato a fare l'attore più
per gioco che per il "sacro fuoco" dell'arte. Carlos, di
lui so ancora meno, era di lingua spagnola e credo fosse figlio di
un diplomatico. Come vedi sul set se non nascono storie d'amore -
e spesso succede invece - non si stringono rapporti tali da approfondire
la reciproca conoscenza: si vive in superficie, di sensazioni, emozioni
tutto si esaurisce in quel momento. Si maligna su quel regista, su
l'amichetta del produttore che la protagonista in quel film e non
lo merita, e così via.
A questo primo decamerotico fecero seguito Decameroticus di
Pier Giorgio Ferretti alias Giuliano Biagetti e Le Calde notti del
Decameron di Gian Paolo Callegari. C'era imbarazzo da parte
tua nel girare scene di carattere erotico?
Certo che la prima volta in cui mi sono spogliata davanti alla macchina
da presa e dovevo girare parti erotiche, ero imbarazzata. Ma le scene
cosiddette erotiche erano trattate in modo talmente paradossale che
quello che ti ritrovavi a fare era più o meno un balletto grottesco
su un giaciglio di fieno, su un letto e così via.