Luigi Bongiorno
Küsten Land, la finestra sull'Adriatico, è un romanzo storico autobiografico che ho cominciato a scrivere a quattordici anni, e che ho continuato a riscrivere fino adesso.
I fatti che narro sono accaduti per lo più tra il 1943 e il 1945, soprattutto nell'Italia dell'est, dove si trovava il Küsten Land tedesco. Ci sono però alcune osservazioni da fare: gli italiani, forse, conoscono la storia della Resistenza ufficiale, mentre ignorano la storia della vera Resistenza; inoltre, per motivi politici, i memorialisti degli anni '50 e '60 hanno parlato diffusamente della resistenza in Piemonte, sottacendo quasi gli eventi accaduti nel Friuli Venezia-Giulia. Certo, esistono centinaia di libretti scritti sulla guerra partigiana nell'Italia dell'est e nel litorale adriatico, ma in genere gli autori si sono limitati a parlare delle loro esperienze personali, spesso gonfiate da una retorica dilettantesca, quasi che non cercassero di giungere a una verità ma solo di guadagnare una medaglietta offerta da qualche dubbio comitato di liberazione nazionale locale, con tanto di Presidente, Segretario, ed ex combattente.
Mi chiedo: se la cronaca storica è ovviamente immutabile, perché hai riscritto il libro decine e decine di volte? Rispondo: la cronaca storica è immutabile, ma la sua interpretazione ha subito continue modifiche, così sono passato dall'iniziale entusiasmo a una lenta dolorosa riflessione che ha rettificato per esempio il mio punto di vista in merito al ruolo che ha avuto il titoismo nel Küsten Land.
Per tutto il resto, dato che per capire i temi che ho affrontato nel mio romanzo non basta forse l'intera vita, mi appello alla sensibilità e alla cortesia del lettore.* * *
"Ho letto il tuo racconto-resoconto con emozione e dolore. Fui anch'io un garibaldino, ma sull'Appennino emiliano e, di fronte a delitti così atroci, provo un sentimento di rivolta. Del resto, da quando seppi della Malga di Porzus, non ho più partecipato a cerimonie commemorative.
Hai fatto bene a raccontare quei fatti, nella loro ferocia, nudamente."Vico Faggi
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