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Carlo Stuparich (Trieste 1894 - in guerra sul monte Cengio, Altipiano di Asiago 1916)

Fra gli scrittori e poeti della Venezia Giulia, come Italo Svevo, Carlo Michelstaedter, Scipio Slataper, Umberto Saba, si caldeggia il ricordo dei fratelli Stuparich, che con Slataper si trasferirono a Firenze per ragioni di studi, e furono collaboratori della "Voce". Allo scoppio della prima guerra mondiale Carlo si sentì in dovere di arruolarsi volontario; nel 1916, mentre difendeva una trincea sul monte Cengio, si tolse la vita per non cadere vivo nella mani degli austriaci. Omodeo, raccogliendo le lettere dei caduti, rivelò, a proposito di Carlo Stuparich, quanti ideali mazziniani si ritrovassero "alle profonde radici della vita morale di tanti dei nostri combattenti". I suoi scritti furono raccolti postumi dal fratello con il titolo Cose e ombre di uno, 1919. Accanto a versi toccanti, stanno frammenti di racconti e lettere, e questo e quello mettono in luce qualità di viva intelligenza e grande sensibilità poetica.

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