Stefan Zweig (1881-1942)
Iniziò la propria attività letteraria come poeta, ma fu la prosa che gli procurò una notevole notorietà, e le sue biografie romanzate. Pacifista convinto, durante la prima guerra mondiale fondò in Svizzera con Romain Rolland un cenacolo letterario che asseriva la fratellanza spirituale europea. Messo all'indice dal regime nazista, dopo l'Anschluss Zweig fu costretto a fuggire dall'Austria. Andò in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Brasile, dove, disperando in una rinascita dei valori morali cui la sua generazione aveva creduto, si tolse la vita insieme alla giovane moglie Lotte.
Theodor Herzl (1860 - 1904)
Ebreo ungherese nato a Budapest e morto a Vienna, fu il fondatore del sionismo. Nel 1891 andò come corrispondente del Neue Freie Presse a Parigi, dove fu colpito dall'ondata di antisemitismo che aveva accompagnato l'affare Dreyfus. Nel 1896 pubblicò la sua opera più nota e pragmatica, Lo stato ebraico, dove preconizzava la costituzione di una Society of Jews, laica, ampiamente tollerante, e neutrale nei rapporti internazionali, in Argentina o in Palestina, allora sotto dominio ottomano.
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