I RACCONTI DI SCHIAPPUTER
L'UOMO CHE PARLAVA ALLE MOTO

Domenica 9 novembre 2003

Teresa è ormai fuori rodaggio da qualche giorno; posso metterla alla frusta. L'altro ieri, in sardostrada tedesca tra i caselli di Miland e Brixen, ero impegnato allo spasimo a percorrere il curvone di Bergheim a oltre 180 all'ora col ginocchio per terra, quando mi si affianca a sinistra il Uebmastro Gippiolo Forward Loop che, tenendo con una sola mano il manubrio del suo nuovo GS, si toglie il sigaro di bocca e con il suo vocione mi saluta: "UE' Birra & SalCiccia Schiappo" e rimesso il sigaro in bocca accellera e si allontana tra uno scintillar di paracilindri per terra.
Sbalordito e ferito nell'orgoglio da cotanta perizia di guida, mi spalmo sul serbatoio di Teresa, deciso a riagguantare F.Loop e intanto sbircio rapidamente il tachimetro digitale: 205... 208... 209... quando d'improvviso a destra mi appare il Gillo, con la maglietta di IHMS, 2 borse della spesa sui gomiti, casco Jet su un'Area 51 evidentemente modificato Polini e bofonchia (il Gillo non l'Area 51): "il pesce l'ho preso, il saloro pure... cazzo manca il vino!!! Ehi ciao schiapp!!! Che piacere... scusa se non mi fermo ma sto andando a preparare una cena a base di pesce dal Marra... sai devo comprare la pelliccia nuova alla Silvia e mi servono gli eurozzi... to' guarda il menù se ti piace..." e mi appiccica un post-it sulla visiera per poi allontanarsi in monoruota...
Un po' sorpreso dal Gillo, un po' cecato dal post-it sulla visiera mi scompongo e il ginocchio destro si allarga mentre il tachimentro segna i 217... come sbattere contro un muro... chiudo gli occhi mentre Teresa si sposta violentemente a destra saltando 2 corsie e rallenta di colpo... riapro gli occhi e mi ritrovo prono nel mio letto; la mano sx stringe il piumone, la destra l'angolo del cuscino. Davanti al mio naso il naso di Davide il mio terzogenito che mi chiede: "Papi cosa fai?" "Sto guidando la moto Davide... non preoccuparti..."

No cazzo... non si può avere un rapporto così con la moto... la moto va vissuta... respirata con tranquillità... trotterellando per ammirare il panorama... tra l'altro sono preoccupato. Ormai ho Teresa da 15 giorni e non mi ha ancora parlato...
Ho deciso: in barba al pessimo meteo che annuncia nubifragi mi vesto e parto senza cartine nè GPS... itinerario francescano... lui parlava agli animali e io alle moto; qualche assonanza c'è. L'idea è Gubbio Assisi Perugia Roma e ritorno zigzagando per l'Italia a guardare scorci di pianeta ancora sconosciuti.
Parto sotto un diluvio universale... la scena che vedo fuori sembra un po' quelle che si vede da piccoli incollando il naso all'oblò di una lavatrice... acqua... acqua... acqua... dopo un po' sento freddo al petto... mi fermo... noooooo non ho chiuso bene la zip della Dainese e si e' bagnato il maglione... infilo il cappellino di lana tra maglietta e pelle per tamponare la situazione e riparto... Teresa protegge bene, solo dalle spalle in su si prende aria, ma senza vortici e si può viaggiare veloci nel massimo confort... Supero un furgone della Polizia Penitenziaria... mi si stringe il cuore a vedere le sbarre e a pensare che c'è gente trasportata dentro...
"Teresa si sentirà sola" penso verso Bologna... "non abbiamo incrociato neanche una moto..." Ma per fortuna 5 minuti dopo supero altri 2 temerari biruotati. Pare Teresa abbia un fremito nel superarli... chi dice che le moto non hanno un'anima? Verso Cesena mi fermo per il pieno... 21 km/litro... non male! Lubrifico la catena il che è un bene per Teresa, ma non per le mie mani che si fanno il resto del viaggio bagnate... le punte delle dita dolgono un po' per il freddo... mi fermo a mettere i sottoguanti... alla mia età è meglio non correre strapazzi.
A Cesana esco dalla sardostrada... ho usato il telepass e funziona benissimo.
Via verso Gubbio dove mi fermo giusto un attimo per fare 2 foto, poi verso Assisi. I luoghi sono bellissimi... viaggio con un filo di gas e i miei occhi non si saziano mai di gardare il panorama... mi sento un bambino che scopre il mondo.

Perugia non è lontana... ci entro... cerco sulla porta della città il campanello di Vincio ma non lo trovo... sicuramente l'ha tolto per motivi di privacy. Oramai è quasi buio. Continuo il viaggio verso sud... a Terni chiamo Pino The Pool: "Pino ndo stai? a Guidonia?" "Si sto al buling a festeggià er compleanno dei gemelli" "Me offri naperitivo tra noretta? Ma ndo sta guidonia? Io piglio perroma poi te chjamo..."
Giungo a Guidonia dopo le 19 dopo una bella corsetta e Pino gentilissimo (ho un po' di sensi di colpa perchè gli capito addosso in un momento poco opportuno - il compleanno dei gemelli - e sono terrorizzato perchè temo miinviti a dormire a casa sua... ZZZZZZzzzzzzZZZZZZzzzzz e non ho portato i tappi antirumore... ) mi raggiunge in Zafira (poi vi spiego il perchè). Mi rilasso appena vengo a sapere che ha a casa i suoceri e quindi non mi può ospitare per il pernotto.

Alberghetto... a distanza di sicurezza dalla segheria di Guidonia. La portinaia: "Se vuole può portare il motorino in garage" ...AAAAARGGGHHHH IL TDM UN MOTORINOOOOOOO?!?!?!?!?!?!? "C'ha bagaglio?" Quello che c'ho è tutto addosso... evito di dirle dei pidocchi e delle taccole perche temo mi faccia pagare un supplemento. Doccia e poco dopo arrivano Pino e Annalisa a prelevarmi in Zafira per una pizza e birra...
Bella serata... ottima compagnia... è bello vedere che quando ti trovi con persone con cui stai bene riesci a parlare di tutto trovando ogni argomento piacevole... una simpatia a pelle insomma... si chiacchiera di tutto e a lungo. Pino è orgoglione del gruppo IHMS di Roma che sta crescendo bene ed il giorno dopo organizza 'na gita sui monti di Capranica... Il tempo è tiranno... verso mezzanotte gli occhietti "pesano i pom" come si dice a Berghem e si va a nanna...

Il mattino dopo parto presto (l'appuntamento coi romani per il giro è alle nove) e ne approfitto per entrare in Roma con Teresa...seguo la Tiburtina e arrivo fino alle Mura di Roma... vedo un immenso squarcio nelle mura... un cartello indica "Breccia di Porta Pina"... c'è un netturbino. Gli chiedo: "ma non era di Porta Pia la breccia?" "No Dotto'... quella sta da nartra parte... questa l'hanno nomata accussì in onore del tizio che l'ha fatta... io lo so perchè c'ero... 'na mattina arriva uno co no scuter nero sicuramente elabborato Malossi che pijja 'a curva troppo veloce e nun me va a sbatte de schiena contro le mura?!?!!?? 'NA CULATA!!! Mi precipito p'aiutallo ma questo prende il cellulare e chiama "ANNALISA PREPARA NA VASCA DE BAGNO DE LASONIL C'HO PRESO NARTRA CULATAAAA. MO ARRIVOOOOOOOO!!!" "E nun me rimonta in sella con le ginocchia e me riparte in impennata... pareva un ragazzino assatanato" "Annuisco silenzioso capendo che ho molta strada da fare sul percorso della follia e dopo la foto di rito alla breccia di porta Pina riprendo la strada per il rendez vouz coi romani.

Qui trovo Vincio (partito la sera prima da Perugia per arrivare puntuale... del resto c'ha un burg150...) Alfio e Acar e l'onnipresente Pino sempre in auto per ovvie ragioni. Benzina e poi si parte ad andatura "merimasto1solopuntodellapatenteenunmelovogliofrega'propriooggi"
Bei posti... belle montagne... Acar ci conduce nella grotta ove l'ectoplasma di Sua Entità ha mostrato per la prima volta la Sacra Reliquia (il pistone del Maj di Schiapp) agli IHMSisti romani e dove essi si radunano settimanalmente in estatica venerazione.


Belle curve... qualche piega... tante mucche dalle grandi corna... i motociclisti della zona non rispondono al saluto... e verso le 11.30 seppure a malincuore abbandono la simpatica compagnia per inziare il rientro sotto uno splendido sole...
Viaggio a caso, badando a tenere l'ombra della moto davanti alla ruota, così sono sicuro di procedere verso nord... mi ritrovo in Sabina... bella... bella... bella... dolci colline... mucche... cavalli... oliveti... e quando piombo nella piana di Terni resto quasi sconcertato alla vista di industrie e civiltà dopo tanti panorami agresti.
Continuo verso nord... il sedere ogni tanto fa male e mi alzo dalla sella per dargli sollievo... viaggio tranquillo ma si sta facendo tardi... entro in sardostrada e via velocissimo verso nord.
A Roncobilaccio ho la pessima idea di farmi i passi della Futa e Raticosa: nebbia da incubo... visiera su... occhiali appannati... vi risparmio le litanie e le bestemmie...
A Sasso Marconi rientro in sardostrada e arrivo a casa come un colpo di fucile. Non c'è nessuno... meglio... ho voglia di star solo per assaporare i ricordi del bellissimo weekend. Un solo cruccio mentre scendo dalla moto: Teresa non m'ha parlato... "E sfido io - dice una voce che pare quella di Bud Spencer - col nome che m'hai dato? Non t'hanno insegnato che esistono le moto femmine e i moto maschi??? Io so' maschio, mica femmina e quando m'hai chiamato Teresa ho deciso di tenerti il broncio! Però non l'hai fatto apposta... non sei cattivo, l'ho capito quando m'hai ingrassato la catana infracicandoti tutte le mani... Ormai sto nome m'hai dato e sto nome me tengo, però famme' nu piacere Schiapp... nun famme più monta' da quegli energumeni del Babbalubba, Condor, Satan e compagnia bbella... tu vabbe'... sei il mio padrone, ma dietro solo chiappette di belle figliole...ah n'ultima cosa Schiapp... ieri e oggi t'ho visto felice... impara... e va dove ti porta il cuore... la vita è una scala di pollaio, lo sai..."
Silenzio ... mi asciugo una lacrima... una carezza a Teresa e un grazie per i 1700 km in 2 giorni.
Anche lei uscirà dalla mia vita prima o poi... è inevitabile, ma mi ha già dato tanto.

Schiapp e Teresa


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