In ricordo del prof. Antonio Piromalli
 
Per il prof. Antonio Piromalli
 
Desidero qui ringraziare per la Sua squisita cortesia l'arch. Lanfranco Piromalli.
 
 
Da "La ragazza di Ferrara", Roma 1997

Il nome ignoto

Tornare a quei rampari è un sottile supplizio,/
un profumo sottile di cosa che non esiste/
ma sopravvive, un'essenza che alita come indizio/
e non dà pace: un sorriso, un'ombra che resiste./

Vivere per mesi, giorni e notti, in urna di cristallo,/
sulle mura; udire i soffi di vento svariante sui pioppi,/
sepolti nell'erba verde, ascoltare i folti galoppi/
tra acque e foglie di San Giorgio a cavallo./

Vedere sorgere e cadere Orse, Luciferi, Carri,/
silenzi di sogni, fuori da quando, da dove, da come,/
vivere di luna sorgente e calante, gli sbarri/
del Po al ponte, senza avere mai conosciuto il tuo nome./

Così fu; dove i pioppi finiscono ai rampari/
traspare il tuo sorriso sopra l'erba e le croci;/
ma tutto è lontano, e triste come una perduta cosa:/
il tuo nome non esiste neanche nella Certosa./
Roma, 27 luglio 1995
 
 
 
Antonio Piromalli, nato il 3 settembre del 1920 e morto il 7 giugno del 2003, e' stato professore ordinario di letteratura italiana nelle Universita' di Salerno e Cassino, dopo esser passato per tutti i gradi della pubblica istruzione, da docente a preside di liceo, a ispettore centrale del Ministero della P.I., a libero docente universitario sino all'ordinariato.
Insignito con croce di guerra, e' stato nominato nel 1980 Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e gli e' stato conferito nel 1989, con decreto del presidente della Repubblica, il Diploma di medaglia d'oro dei Benemeriti della Scuola della Cultura, dell' Arte.
La sua competenza e profondita' di studioso e' fuori discussione.
Tra i suoi numerosi lavori cito, come notissimi al mondo della ricerca letteraria: La cultura a Ferrara al tempo di Ludovico Ariosto (Firenze 1952, II ed. Roma 1975); Aurelio Bertola nella letteratura del Settecento (Firenze 1959, II ed. ivi 1998); La letteratura calabrese (Cosenza 1965, II ed. Rubettino 1984); Gioacchino da Fiore e Dante (Ravenna 1966, II ed. Rubettino 1984); Giuseppe Parini ( Firenze 1966); Carlo Michelstaedter (Firenze 1968); Grazia Deledda (Firenze 1968); Ariosto (Padova 1969); Ideologia ed arte di Guido Gozzano (Firenze 1973); Guido da Verona (Napoli 1976); Albino Pierro (Cassino, 1979; Letteratura e cultura popolare (Firenze 1983); Letteratura illuministica e altri studi (Cassino 2000).

Antonio Piromalli merita pero' di essere qui ricordato non soltanto per la sua cultura e la sua valentia di studioso e polemista (vedi da ultimo, ad esempio, i suoi magistrali articoli nella rubrica "lettere vanitose" di Letteratura e Societa', la bella rivista da lui fondata nel 1999 e fino all'ultimo diretta con grande entusiasmo); bensi' per il suo animo di artista e di poeta, che lo colloca ben al di la' dell'accademismo professorale.
Della sua attivita' poetica cito le opere da cui riportero' prossimamente saggi in questo spazio:
-Poesie, Reggio Calabria, 1945
-Poesie, Cittadella Veneta, 1961
-Sei tu il bolero, Forli' 1991
-Ti estraggo dai tifoni, Milano, 1993
-Da un'altra stanza, Torino, 1996
-La ragazza di Ferrara, Roma, 1997
-Mottetti per Maria in Arcadia.

La poesia di Antonio Piromalli presenta temi complessi.
Senz'altro e' intanto possibile cogliere due costanti.
Una e' quella della presenza femminile, delicatissima, malinconica, spesso associata ad un senso di ineluttabile perdita e di romantica rievocazione.
L'altra e' quella della passione civile, che presta al Piromalli una capacita' epigrammatica degna di Marziale.
Le due brevi poesie piu' sotto riportate, che fanno parte della raccolta "Da un'altra stanza" sono dell'uno e dell'altro motivo esempi egregi.

LE TUE PAROLE

Le tue parole avevano il ritmo
delle onde del Po
quando sono vicine alla tracima,
dense, salienti ma sapienti.
Ora, in sogno, le sento come una rima
elusa, come sangue
quando si arresta nelle vene,
come soffio che filtra dalle porte
e mi invita a passare dentro,
nella morgana della morte

GIORNALISTA

Con quella tua testa grossa
e vuota com'e' vuota una grotta
come hai fatto
a uscire da una potta?
Uscito, sei uscito;
ma, riducendo tutto a carnevale,
con quella testa sei entrato
nel luogo naturale:
in un giornale.

DICHIARAZIONE DI POETICA

"...(la poesia) dovrebbe servire a ricompattare la società depredata, sbocconcellata, sterilizzata; la contestazione astratta è stata sconfitta, la misteriosa caduta del socialismo reale determina sempre più il trionfo della reazione delle polizie, delle guerre, delle allenze internazionali. Siamo in mano ai nemici (ai nemici della cultura viva, vera): sono pessimista. Dire ad ognuno di coltivare il suo orticello è uno svilire la funzione intellettuale; ma gli intellettuali non danno bella prova con le loro integrazioni nell'asservimento. Per quanto mi riguarda sarò sempre all'opposizione di fronte alla grande tirannide del capitale"

Questa dichiarazione di poetica, redatta nel 1991, è anche un programma d'impegno civile. L'una e l'altro possiamo tranquillamente considerare nostri. Il pessimismo di Piromalli all'epoca della guerra del golfo suona profetico, oggi, 2 giugno 2004, alla vigilia della visita di Busch junior in Italia.

Ecco anche, da "Il bolero sei tu" ( 1991), una poesia degna di essere citata per l'occasione (e non solo).

BLOOD FOR OIL

Era la sosta dell'inverno,
Ascoltavamo corolle di musica da Luis,
Pescavamo pesci con le mani;
un uomo si lanciava dal ponte nel fiume.
Hai brindato a me (o a te?) con serena pietà.

E vennero i passi veloci del ricompattato delirio,
delle euforie anche dei gallozzanti poeti,
del divo Arnett affascinato dalla guerra,
dei top guns, dei Rambo,
dello scientifico Busch nella stanza dei bottoni
con i cocker Ranger e Millie accovacciati ai piedi,
del fosforo bianco inestinguibile
che rende puntini i corpi umani,
delle anatroccole televisive,
della pietà per il furore
e di tante, tante altre pietà
unte con la morchia del petrolio.
 
Balthus, Portrait de Rosabianca Skira
 
Qui comperiranno presto altri commenti in onore di Antonio Piromalli.
 
foto da me scattata durante la temuta (da Berlusconi & C.) manifestazione pacifista
del 4 giugno 2004.
VIVA LA PACE
ABBASSO IL TERRORISMO, LA GUERRA E LA TORTURA, OGGI E SEMPRE.