AEROSILURANTI BUSCAGLIA

Il 1° Aprile 1942 agli ordini del Magg. Carlo Emanuele BUSCAGLIA.

Due Squadriglie che componevano il Gruppo la 278^ e la 281^. Entrambe avevano operato sino alla costituzione del Gruppo come "Squadriglie Autonome A.S." in tempi diversi, Comandate dal Cap. BUSCAGLIA. All'inizio del conflitto, quella degli Aerosiluranti era, per la Regia Aeronautica, una specialità assolutamente nuova: un nucleo di velivoli SM79 (RSAS), tentava un'azione di siluramento per la prima volta, nell'agosto del '40 (contro le navi alla fonda del porto di Alessandria). Il Reparto Sperimentale Aerosiluranti nei mesi di agosto e settembre del '40, composto di soli sei velivoli, effettuava oltre 40 missioni di siluramento, causando alle navi britanniche nel Mediterraneo più danni di quanti ne fossero loro causati dal resto della Regia Aeronautica. Lo stesso Nucleo sperimentale veniva poi trasformato, agli ordini del Cap. Dequal prima, del Cap. Erasi poi e successivamente del Cap. Buscaglia, nella 278^ Squadriglia Autonoma Aerosiluranti".

La necessità di portare l'attacco con il siluro, costringeva gli equipaggi a volare a bassissima quota ed a breve distanza dagli obbiettivi, esponendosi al temibile fuoco contraereo delle fitte formazioni delle navi attaccate. Ciò nonostante gli equipaggi aerosiluranti, con il velivolo SM79 (detto dai marinai inglesi il "gobbo maledetto"), effettuavano con successo numerosi attacchi alle navi alleate nel Mediterraneo.

Successivamente troviamo gli equipaggi delle due Squadriglie e, dal marzo del '42, anche il 132° Gruppo Autonomo", rischierati su varie basi (Egeo, Africa Settentrionale), nel maggio del 1942 in Sicilia e nel gennaio del 1943 in Sardegna, impegnati nelle più importanti battaglie aeronavali del Mediterraneo. A termine del conflitto sarebbero stati ben 10 gli appartenenti al gruppo decorati di Medaglia d 'Oro al Valor Militare.

Nel settembre del 1943, successivamente all'armistizio, il 132° Gruppo, assorbendo equipaggi e squadriglie superstiti di altri gruppi di aerosiluranti raggiungeva l'Aeroporto di Lecce dove veniva impiegato come gruppo da trasporto, sino alla costituzione dello Stormo Baltimora nel quale veniva inquadrato il 1° Luglio 1944. Il 1° marzo 1954.

Breve biografia del Fondatore di questa squadriglia

Carlo Emanuele Buscaglia è nato a Novara il 22 settembre 1915.
Destinato ai reparti aerosiluranti dopo una breve esperienza in reparti da bombardamento, ha subito modo di esprimere la sua principale caratteristica: il carattere forte e tenace che lo porta ad affrontare con straordinaria determinazione compiti difficilissimi e missioni "impossibili".
Dopo le prime vittorie, viene citato così spesso nei bollettini di guerra, che il suo nome diventa famoso anche tra la gente comune. Un giornale del tempo diceva di lui: "la fantasia popolare predilige questo giovanotto piemontese di 25 anni che sfiora con il suo apparecchio i poderosi fianchi delle navi nemiche, si infila tra i fumaioli, valica gli sbarramenti della caccia e non sembra conoscere ostacoli al suo avanzare verso la gloria."
E la gloria non è stata avara con lui: una Medaglia d'Oro al VM, sei Medaglie d'Argento al V.M., una Croce di Ferro (decorazione tedesca).
Promosso maggiore per meriti di guerra., il 1° aprile del 1942, a soli 27 anni, assume il comando del neocostituito "132° Gr. Autonomo Aerosiluranti".
L'idea del suo straordinario valore è resa dall'impressionante serie delle principali missioni di guerra alle quali, da solo (con il suo altrettanto coraggioso equipaggio) o con altri aerosiluranti, ha partecipato tra l'agosto del 1940 e l'ottobre del 1942:
15 agosto 1940 azione notturna contro la base di Alessandria, prima azione di siluramento compiuta da velivoli della Regia Aeronautica;
27 agosto 1940 all'ultima avvenuta il 15 giugno 1942 nel complesso furono 21 le azioni di siluramento.
Viene decorato di Medaglia d'Oro al V.M., alla Memoria, perché dato per morto nel corso di un'azione compiuta il 12 novembre 1942, alla testa di sei SM79 della 278^ e della 281^ Squadriglia, contro delle navi ancorate nella munitissima rada algerina di Bougie.
Siamo nei terribili giorni che seguono la sconfitta di EI Alamein (4 novembre) e l'ingresso nel Mediterraneo dell'imponente dispositivo aeronavale Statunitense impegnato nelle operazioni di sbarco in Marocco e nella conquista delle coste algerine (8 novembre).
Il giorno precedente, l'11 novembre, in un'altra azione condotta sempre da Buscaglia sullo stesso obiettivo, era stato abbattuto un SM79 del 132° e, con il suo equipaggio, aveva perduto la vita un suo caro amico, il Cap. Angelucci.
Buscaglia è consapevole della china che hanno preso gli avvenimenti e confida al suo Aiutante di Campo – il Ten. PiI. Martino Aichner, una delle 11 Medaglie d'Oro del Gruppo - di pensare che, per il successivo Natale, saranno tutti morti.
E tuttavia, con quella determinazione che gli era caratteristica, non rinuncia alla lotta e, quel 12 novembre, ritenta l’attacco alle navi ancorate a Beugie: 10 piroscafi (l'obiettivo dell'attacco) difesi da 15 navi da battaglia, da svariate postazioni antiaeree costiere e dai caccia già rischierati nelle basi dell'entroterra. Sull'obiettivo i sei SM79 sono attaccati proprio da velivoli da caccia, dei P40 che concentrano il fuoco sul primo velivolo, il suo.
Colpito quasi subito, l'aeroplano si incendia (I' armiere – 1° Av. Walter Vecchiarelli - e il marconista - M.llo Edmondo Balestri - vengono subito uccisi), ma Buscaglia continua l'attacco.
Viene nuovamente colpito mentre sta superando, scavalcandole, le navi di scorta disposte attorno ai mercantili. Riesce ugualmente, a lanciare un siluro contro un piroscafo alla fonda (Il piroscafo, colpito anche dal velivolo del Ten. Pfister, in ala destra a Buscaglia, affonderà di lì a poco).
Immediatamente dopo l'aeroplano tocca l'acqua ed esplode.
Muoiono così altri due uomini del suo equipaggio (il 2° pilota, Serg. Magg. Francesco Sogliuzzo e il 1° Av. Motorista Vittorio Veronesi).
Un quinto, ferito, morirà a sua volta due giorni dopo. Come Buscaglia, anche quest'ultimo, il 1° Av. fotografo Francesco Maiore, sarà decorato di Medaglia d'Oro al V.M.. Pur ferito nell'azione del giorno precedente, aveva a lungo insistito per non essere lasciato a terra.
Dato per morto, il magg. Buscaglia, sbalzato fuori dal velivolo, gravemente ferito e ustionato, viene raccolto, fatto prigioniero e curato per essere successivamente internato in un campo di concentramento negli Stati Uniti.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, chiede ed ottiene di essere riammesso a combattere per il suo Paese. Il 15 luglio 1944 gli viene assegnato il comando del 28° Gruppo dello Stormo "Baltimore" (Il comando del "suo"132° Gruppo era già stato assegnato al più anziano Magg. Erasi).
Il suo fisico, per le gravi ferite riportate non è lo stesso di prima. Ma Buscaglia, alle prese con l'addestramento sul Baltimore, non accetta i consigli alla prudenza dei compagni più affezionati, è probabilmente per dimostrare a se stesso e agli altri che non aveva bisogno di nessuno che, nonostante il divieto dei superiori, vuole tentare da solo il decollo con un velivolo difficile che non conosce ancora a sufficienza.
Durante la corsa di decollo il velivolo imbarda sulla sinistra, esce di pista e si incendia. Il giorno successivo, il 24 agosto 1944, Buscaglia, gravemente ferito, muore nell'ospedale inglese di Napoli.