Junio Valerio Borghese

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Nato a Roma nel 1906. Di famiglia nobile, frequenta il liceo a Londra e l'Accademia navale a Livorno. Nel 1928 è guardiamarina specializzato in armi subacquee. Della X Mas, la neocostituita flottiglia di mezzi d'assalto della Marina, è prima responsabile del settore armi subacquee, poi, dal 1° maggio 1943, comandante generale (dopo essere stato insignito della medaglia d'oro nel 1941 per l'affondamento di due corazzate inglesi nel porto di Alessandria d'Egitto). L'8 settembre 1943 offre ai suoi ufficiali la possibilità del congedo illimitato, ma sceglie di restare al suo posto. Nei 600 giorni di Salò opera, con la X Mas, alle dipendenze delle SS naziste, occupandosi anche della repressione antipartigiana. Nominato sottosegretario della Marina della RSI, manifesta un'indipendenza che irrita i vertici del partito, subendo, nel 1944, l'arresto per due settimane. Il 25 aprile 1945 si barrica nel comando della X Mas di Milano e si arrende solo l'indomani a Raffaele Cadorna, che gli tributa l'onore delle armi e lo fa condurre a Roma travestito da ufficiale americano. È processato e condannato nel 1949 a 12 anni, poi ridotti a 3, e immediatamente rilasciato. Nel dopoguerra è attivo nelle file del MSI, di cui è nominato presidente onorario nel 1951; appoggia Almirante, ma poi rompe con il partito e si avvicina alla destra extraparlamentare. Dopo aver fondato nel settembre 1968 il Fronte nazionale, nel 1971 viene accusato di un tentativo di colpo di stato, avviato e poi sospeso nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970. Muore a Cadice (Spagna) nel 1974.