Premi il tasto "H" della tastiera per tornare in Home Page
Jacopo Bellini
Translation
this page in english:
via Google

Jacopo Bellini (Venezia 1396? – 1470?) è stato un pittore italiano. È il padre di altri due noti pittori: Gentile e Giovanni Bellini.

Bellini fu allievo di Gentile da Fabriano tra il 1421 e il 1425, nel 1423 è a Firenze, come aiuto di Gentile da Fabriano e qui poté conoscere le opere dei novatori fiorentini: Brunelleschi, Donatello e Masaccio.
Nel 1424 è citato a Venezia, dove apre la sua bottega, in cui, dopo il 1450 entrarono i figli Gentile e Giovanni
Del 1430 circa è la tavola con la Madonna col Bambino, dell'Accademia Carrara, in passato attribuita a Gentile da Fabriano, la tavola è l'elemento centrale di un complesso disperso; gli arabeschi in oro su nero del fondo sono stati aggiunti in seguito, forse per riprodurre la decorazione originaria. La scena rappresenta il Bambino mentre gioca con un pettirosso, simbolo, per la macchia rossa sul petto, della sua futura morte.
È a Verona, dove nel 1436, esegue la Crocefissione per il Duomo, andata perduta.
A Ferrara, dove assieme a Leon Battista Alberti è al servizio di Lionello d'Este, realizza, nel 1441, il ritratto di Lionello d'Este, perduto, di questo periodo rimane La Madonna dell'Umiltà adorata da un principe della casata Estense, datata al 1440 circa, il donatore è stato sempre identificato con Lionello d'Este, ma secondo un proposta recente, che si basa su ragioni fisiognomiche, possiamo individuarlo in un fratello del Marchese, Ugo o Meliaduse.
Un rinnovamento, verso forme rinascimentali, si deve alla mediazione dell'opera di Masolino da Panicale, a Venezia tra il 1435 e il 1440, assimilata attraverso Antonio Vivarini: si può vedere questo cambiamento nella Madonna col Bambino della Pinacoteca di Brera, datata al 1448, in cui il parapetto e il libro aperto sono in prospettiva e nelle figure si accentua la monumentalità, stilema ravvisabile anche nella Madonna col Bambino degli Uffizi, del 1450 e nella Madonna col Bambino della Galleria dell'Accademia di Belle Arti Tadini di Lovere.
A Venezia lavora alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista nel 1452 e alla Scuola Grande di San Marco nel 1466, opere entrambe perdute.
Del 1455 circa è la Madonna col Bambino benedicente e cherubini delle Gallerie dell'Accademia a Venezia.
Del 1459 è lo scomparto laterale di un perduto polittico con Sant'Antonio Abbate e san Bernardino da Siena, conservato alla National Gallery of Art di Washington.
Soggiorna a Padova, dove indirizza ai problemi prospettici e al classicismo il giovane Andrea Mantegna, nel 1460 realizza, insieme ai figli la cappella del Gattamelata, perduta.
Del 1465 circa è la Madonna col Bambino del LACMA di Los Angeles.
All'ultima fase dovrebbero appartenere sia il rovinato Crocefisso del Museo di Verona, opera costruita con una rigorosa prospettiva, sia l' Annunciazione in Sant'Alessandro a Brescia.
Nei disegni raccolti in due album, primo esempio di disegno autonomo e utilizzati come repertorio di modelli per la sua bottega, rispettivamente conservati al Louvre di Parigi (1430 - 1450 circa) e al British Museum di Londra (1450- 1460 circa), la costruzione prospettica, appresa dai fiorentini è utilizzata per evitare la frammentazione della scena e dargli coerenza legando insieme i vari episodi sparsi nella composizione: nelle sue architetture immense sono inserite le piccole figure umane che hanno unicamente un ruolo accessorio, da questo modo di costruzione deriva una ricostruzione fantastica del mondo antico, dove il pezzo antico è preso singolarmente, decontestualizzandolo e accostandolo arbitrariamente, processo già usato dal Pisanello.


Vedi il Quindicesimo Secolo