EUGENIO CURIEL

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Chi era Eugenio Curiel

EUGENIO CURIEL: (Trieste 1912 - Milano 1945)

Uomo politico italiano. Laureato in fisica a Padova (1933) e assistente presso quella università (1934), nel 1936 prese contatto a Parigi con gli ambienti dell'emigrazione antifascista e quindi con il Centro interno socialista di Milano.

Redattore della pagina sindicale del giornale degli studenti universitari padovani "Il Bô" (1937-38), ne fece uno strumento di larvata azione antifascista; nel 1938, in seguito all'entrata in vigore delle leggi razziali, venne esonerato dall'insegnamento per le sue origini ebraiche. Arrestato nel 1939 e condannato a cinque anni di confino a Ventotene, aderì in questo periodo al Partito comunista.

Liberato nell'agosto 1943, durante la resistenza promosse la creazione del Fronte della gioventù (organizzazione unitaria che raggruppava i movimenti giovanili antifascisti e partecipò alla lotta di liberazione anche con proprie formazioni) e fu uno dei dirigenti del PCI e tra i principali redattori dell'"Unitá" clandestina e della rivista "La nostra lotta", dalle cui colonne sostenne la tesi della lotta armata contro i nazifascisti come prima fase di un generale processo rivoluzionario mirante alla creazione di una democrazia progressiva che distruggesse le radici economiche e politiche del fascismo e affermasse il ruolo dirigente della classe operaia e delle altre classi lavoratrici. Individuato da un delatore, fu ucciso da una squadra di fascisti nel febbraio 1945; nel 1946 gli venne conferita la medaglia d'oro alla memoria.

I suoi scritti, di cui i più significativi erano stati pubblicati nei volumi Classi e generazioni nel secondo risorgimento (!955) e Dall'antifascismo alla democrazia progressiva (1970), sono stati raccolti nel 1973 nel volume Scritti 1935-1945; tra essi figura un votevole saggio filosofico che, sulla base di una critica al materialismo positivistico di N.I. Bucharin, ripropone un materialismo dialettico connesso con il sapere scientifico.