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Federico II
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Federico II nato a Iesi nel 1194, sotto la tutela del papa Innocenzo III, fu da questo riconosciuto re di Sicilia, ma scartato dalla successione imperiale a vantaggio di Ottone IV di Brunswick, che prometteva benefici e protezione alla Chiesa.
Venuto meno Ottone IV alle promesse e scomunicato, Innocenzo III patrocinò l'elezione di Federico II a re di Germania e dei Romani, ma gli impose di rinunciare al regno di Sicilia a favore del figlioletto Enrico (1212). Incoronato a Magonza e garantiti i diritti e i possessi della Chiesa in Italia (costituzione di Eger), lo Svevo s'impegnò con Filippo II Augusto di Francia nella lotta contro Ottone IV e, dopo che questi, sconfitto nella battaglia di Bouvines (1214), scomparve dalla competizione politica, fu incoronato per la seconda volta re di Germania ad Aquisgrana (1215) e rinnovò la sua professione di devozione al papa, promettendo anche di condurre al più presto una crociata. Ma, morto Innocenzo III e succedutogli Onorio III (1216- 1227), Federico II cominciò a svolgere una politica personale sempre più indipendente dal papa: fermo nell'idea, del tutto nuova, di trasferire il centro dell'Impero dalla Germania in Italia, e di dare a esso uno sviluppo mediterraneo, mentre rinviava di anno in anno la crociata, si stabiliva in Sicilia dedicandosi alla riorganizzazione del regno; eludendo la promessa fatta a Innocenzo III di non unire mai il regno di Sicilia a quello di Germania, fece eleggere re dei Romani il figlio Enrico; ottenne infine da Onorio III la corona imperiale (Roma, 1220).
La crociata, insistentemente sollecitata da Onorio III, subì continui rinvii: nel 1225, quando pareva imminente, fu di nuovo rimandata da un aspro conflitto scoppiato tra l'imperatore e i Comuni lombardi, che vedevano, a ragione, in Federico II la reincarnazione di Federico I Barbarossa e, sentendosi minacciati nelle loro libertà, si erano uniti intorno a Milano nella seconda Lega lombarda (1226). Il conflitto non assunse per il momento grandi proporzioni grazie alla paziente mediazione di Onorio III e, alla sua morte, all'energica presa di posizione di Gregorio IX (1227-1241), che impose a Federico II di partire per la crociata e, di fronte a ulteriori tergiversazioni dell'imperatore, lo scomunicò (1227). Giunto finalmente in Terrasanta, Federico evitò la guerra e riuscì con abili negoziati a ottenere dal sultano d'Egitto, in discordia con quello di Damasco, la restituzione ai cristiani di Gerusalemme e di altri luoghi sacri alla tradizione cristiana e, accampando i diritti della moglie Iolanda o Isabella di Brienne, fu anche incoronato re di Gerusalemme (1229).
Al suo ritorno in Italia, dovette invece combattere per liberare il Mezzogiorno, che il papa, sempre più fermo nel condannarlo, aveva fatto invadere dalle sue truppe. Incontrò Barbarossa; di nuovo il papa si fece patrono degli avversari dell'imperatore, che costituirono allora il partito guelfo italiano, contrapposto a quello imperiale o ghibellino. La fortuna di Federico II cominciò a tramontare quando fu eletto papa Innocenzo IV (1243-1254) che, dopo aver tentato invano di venire a seri negoziati con lui, lasciò Roma e, recatosi a Lione, vi tenne, sotto la protezione di Luigi IX di Francia, quel concilio che Gregorio IX aveva convocato invano, e che ribadì la scomunica e pronunciò la deposizione dell'imperatore (1245). L'anno dopo i principi tedeschi elessero come suo successore Enrico Raspe, langravio di Turingia, e, morto costui, Guglielmo, conte d'Olanda (1247). Federico II da quel momento non conobbe che sventure: mentre si accingeva a una spedizione in Francia, gli si ribellò Parma, il caposaldo delle sue forze nella Val Padana, e la sua azione per riconquistarla finì in un disastro (1248); suo figlio Enzo, in uno scontro alla Fossalta, fu fatto prigioniero dai Bolognesi (1249) e non più messo in libertà; i suoi alleati, amici e collaboratori si diradarono, alcuni lo tradirono o furono da lui sospettati di tradimento e ferocemente puniti, come Pier della Vigna.
Qualche successo, di suo figlio Corrado in Germania, contro Guglielmo d'Olanda, e di suo genero Ezzelino da Romano in Italia, contro i guelfi del Veneto e della Lombardia, non valsero a consolidare la sua posizione, né a confortarlo; morì improvvisamente a Fiorentino di Puglia circondato dagli Arabi divenutigli devotissimi (13 dicembre 1250) e fu poi sepolto nella cattedrale della sua prediletta Palermo.Federico II fu una grande e complessa figura, radicato nel medioevo per la sua concezione universalistica e sacrale dell'Impero, ma già aperto alla modernità per la visione dello Stato monarchico amministrativo, realizzato in Sicilia, per la sua tolleranza religiosa, per la sua versatilità culturale, che spaziava dalla scienza musulmana al diritto romano, ed era non meno sensibile alle tradizioni tedesche che alle innovazioni letterarie provenzali e italiane (compose egli stesso rime d'amore di elegante fattura), per la sua magnificenza di costruttore (si pensi a Castel del Monte in provincia di Bari) e di mecenate, fondatore dell'università di Napoli e animatore di quel convegno di poeti, di filosofi e di scienziati che fu la sua corte, la Magna Curia, di Palermo, nella quale già Dante, che spesso fa di lui menzione nei suoi scritti, riconobbe la più alta manifestazione di civiltà dell'Italia duecentesca (De vulgari eloquentia, I, XII, 4). Egli stesso compose uno dei più celebrati trattati di falconeria del medioevo, De arte venandi cum avibus. La sua lotta col papato accreditò la fama, non comprovata, che fosse eretico, o quanto meno agnostico, e la leggenda che incarnasse nella sua persona l'Anticristo.


Vedi il Dodicesimo Secolo