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Gioia Tauro
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Il disastro ferroviario del 22 Luglio 1970 non è mai stato chiarito, le indagini, molto blande e condotte nella solita esasperante lentezza non hanno individuato colpevoli o responsabili della tragedia di quel 22 Luglio di 35 anni fa. Morirono sei passeggeri e ne rimasero feriti oltre 50.

Nei pressi di Gioia Tauro il macchinista sente un sobbalzo della locomotiva che in quel momento viaggiava a 100km/ora, avverte il pericolo e aziona il meccanismo di frenata rapida, le prime cinque carrozze del lunghissimo convoglio (17 carrozze) si comprimo una su l’altra riducendo la velocità. La sesta purtroppo no, infatti deraglia portandosi dietro le altre 12, infine dopo circa 500 metri il convoglio si spezza. Il disastro appare subito nella sua gravità, vengono estratti 6 corpi senza vita e 66 feriti,di cui ben 12 in gravissime condizioni. Cosa ha provocato il sobbalzo della locomotiva.?

Perché il capo stazione ha sentito distintamente” un boato e del polverone”che si alzava dalla parte degli scambi?

Tutte domande che fino ad oggi non hanno avuto risposte.

Una commissione d’inchiesta stabilirà che si tratta di un incidente, anche se diversi bulloni che fissano i binari sulle traversine, verranno trovati allentati o addirittura svitati. Quattro ferrovieri verranno incriminati per il deragliamento del treno.

Secondo una versione corrente, ma mai suffragata da elementi di prova, la matrice dell’attentato di Gioia Tauro è da collegare con la rivolta di Reggio Calabria, scoppiata appena otto giorni prima, il 14 luglio, alla notizia che è Catanzaro la città designata quale sede dell’appena eletta assemblea regionale. Nata dalla collera popolare, innescata dallo stato di abbandono in cui versa il meridione d’Italia, la rivolta di Reggio Calabria sarà presto egemonizzata dalla destra estrema.