I bombardamenti alleati sulla provincia di Parma (1944-1945)

I parmigiani pensano che a loro non succeda. Nascono così delle leggende, attorno alla possibilità di eventuali bombardamenti sulla città, che la stampa locale riporta attraverso slogan PARMA ROSSA NON SI TOCCA e ancora GLI AMERICANI NON BOMBARDANO LA PATRIA DI TOSCANINI


Invece...

Il Palazzo della Prefettura colpito dai bombardamenti alleati il 13 maggio 1944 (foto di Oreste Battioni - Archivio Isrec Parma). La notte del 23 aprile 1944 il primo bombardamento di Parma miete le sue vittime: quindici militari della Scuola d’Applicazione di Fanteria. Due giorni dopo, un nuovo attacco dei bombardieri alleati colpisce il centro storico dell’Oltretorrente, causando centotrentatre morti e circa centocinquanta feriti. Il 2 maggio, durante un’incursione sugli impianti della stazione ferroviaria, viene centrato un rifugio antiaereo al Cornocchio provocando la morte di quasi tutti gli occupanti, centocinquanta persone tra abitanti del luogo e viaggiatori di passaggio.
Il 13 maggio una nuova ondata di fortezze volanti anglo-americane sgancia su Parma e Fidenza una cascata di ferro e di fuoco: il centro è ingombro di macerie fino a Barriera Garibaldi, vengono colpiti monumenti storici importanti come il complesso della Pilotta e il monumento a Verdi; anche un’ala del carcere di San Francesco è distrutta. Malgrado le pesanti devastazioni, il bilancio delle vittime - una cinquantina - è più contenuto del precedente bombardamento. Per Fidenza è invece la più grave delle ventiquattro incursioni aeree alle quali verrà sottoposta. Nel giro di appena un quarto d’ora centootto apparecchi scaricano oltre mille bombe sulla città e sulle frazioni circostanti, provocando la morte di centotredici persone (centosessantadue saranno le vittime a fine guerra), nonostante la parziale evacuazione preventiva della città.

Via Trento e la zona della stazione dopo i bombardamenti alleati (foto di Oreste Battioni - Archivio Isrec Parma). Il 17 maggio viene bombardato per la prima volta anche il centro di Borgotaro che il 5 giugno, durante la terza incursione, avrà quindici vittime tra gli abitanti. Il giorno seguente Fornovo Taro, importante nodo ferroviario e stradale oltre che sede di una raffineria petrolifera, viene bombardato a tappeto: è la prima delle duecentosei incursioni subite, fortunatamente con un limitato numero di perdite umane.
Nel mese di luglio vengono bombardati i centri di Ghiare di Berceto, Sala Baganza, Collecchio e la polveriera di Ponte Scodogna con numerose vittime civili.
Il 12 novembre aerei alleati bombardano a Sant’Andrea Bagni la sede del comando militare tedesco dove è alloggiato il comandante delle forze germaniche in Italia Kesselring. Una settimana dopo Collecchio subisce il più grave bombardamento della guerra con quattordici morti. Il 20 novembre la stessa sorte tocca a Busseto: una vittima.

Piazza Garibaldi colpita dai bombardamenti alleati del 13 maggio 1944 (foto di Oreste Battioni - Archivio Isrec Parma). Il 15 dicembre a Parma un’incursione provoca la morte di cinque persone e il ferimento di altre undici all’ingresso del cimitero della Villetta.
Il 23 gennaio 1945 Terenzo subisce un attacco dal cielo che causa sette vittime tra cui i componenti di un’intera famiglia in località Bosso. Nel febbraio, ripetuti mitragliamenti aerei alleati sulla città di Parma e sui comuni circostanti provocano diverse morti (a Felino il 24) e numerosi feriti tra la popolazione.
Il 20 marzo le bombe colpiscono la ferrovia e il deposito di carburante nel giardino comunale di Colorno facendo tre giovani vittime. Ancora il giorno 30 un’incursione aerea su Costamezzana (Noceto) causa cinque morti e il 1° aprile viene bombardato Busseto, con diverse vittime tra gli abitanti.
Nei primi venti giorni di aprile tutta la fascia rivierasca del Po è sottoposta a ripetuti spezzonamenti e bombardamenti che provocano numerosi morti tra la popolazione e fra i soldati tedeschi in ritirata. Il 17 aprile un nuovo attacco aereo su Collecchio provoca nove vittime tra la popolazione. Fino alla vigilia della liberazione si susseguono su Parma le incursioni dal cielo, tanto che il 25 aprile si devono ancora registrare le ultime due vittime.



(Tratto da Enciclopedia di Parma. Dalle origini ai giorni nostri, a cura di M. Dall’Acqua, Franco Maria Ricci, Parma, 1998.)