Luigi XIV di Francia
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Luigi XIV (Louis-Dieudonné) (5 settembre 1638-1 settembre 1715), regnò come Re di Francia e Re di Navarra dal 14 maggio 1643 alla sua morte. Non aveva ancora compiuto cinque anni quandò ereditò il trono di Francia; e non prese realmente in mano il governo fino alla morte del suo capo ministro, il Cardinale Mazarino, avvenuta nel 1661. Luigi, che è noto anche come il Re Sole (in Francese: Le Roi Soleil) e come "Luigi il Grande" (Louis le Grand), governò sulla Francia per oltre settant'anni, più di qualsiasi altro monarca francese e di tutti i principali monarchi europei.

Luigi tentò di aumentare il potere della Francia in Europa, combattendo quattro importanti guerre - la Guerra di Devoluzione, la Guerra Olandese, la Guerra della Grande Alleanza e la Guerra di successione spagnola. Lavorò per la creazione di uno stato assolutista e centralizzato; viene spesso citato come un esempio di despota illuminato. Gli vengono spesso attribuite le frasi, "L'état, c'est moi!" ("Lo Stato sono io!"), "Après moi, le déluge" ("Dopo di me, il diluvio!"), ma si tratta molto probabilmente di frasi apocrife. Al suo nome è legata la costruzione della reggia di Versailles.

Fra i suoi vari demeriti quello di aver separato dal popolo l'aristocrazia, facendo in modo che i privilegi, acquistati in controparte ai servizi resi alla collettività, finissero per essere il prezzo di una sterile parata al cospetto del sovrano; quello di non aver visitato sistematicamente tutte le parti del regno per mantenere un legame personale con i suoi sudditi; quello di non aver mai convocato nessuna assemblea rappresentativa non foss'altro che per illustrare i grandi progetti in cantiere; quello di aver considerato la religione solo in funzione del rafforzamento della sua autorità; quello d'aver revocato l'editto di Nantes, incoraggiando l'intolleranza e la reazione; quello di aver seminato il panico tra gli stati vicini di Olanda e di Germania, provocando un'inimicizia ereditaria che che ritornerà come un boomerang nei secoli successivi, dalle guerre di Napoleone, di Bismarck e Guglielmo I fino a Hitler.

Fra i suoi grandi meriti quello d'aver dotato la Francia, grazie a Colbert, di una amministrazione che divenne il nerbo di una nazione moderna.