MARTIN BORMANN
Bormann fu
accusato di "persecuzione della religione" e di molti altri gravi crimini.
Il suo avvocato, il dott. Bergold, rilevò, alludendo all'Unione Sovietica,
che molti paesi moderni sono apertamente atei, perciò le disposizioni che
impedivano ai sacerdoti di accedere alle cariche del partito nazista non
si potevano definire "persecuzione". Il dott. Bergold aggiunse:
"Il Partito è descritto come un'organizzazione criminale, come una
cospirazione. E' dunque un crimine impedire a certe persone di diventare
membri di una cospirazione criminale? E' un crimine questo?" Furono
presentati documenti nei quali Bormann non solo proibiva ogni forma di
persecuzione religiosa, ma permetteva apertamente l'educazione religiosa .
Un aspetto importante delle sue disposizioni in materia religiosa era che
il testo biblico doveva essere utilizzato integralmente: amputazioni,
manipolazioni o distorsioni del testo erano proibite. Inoltre le chiese
ricevettero sussidi governativi fino alla fine della guerra. Le
restrizioni relative alla stampa colpirono non solo i giornali religiosi,
ma tutti i giornali, perché erano dovute alla scarsezza di carta durante
la guerra . L'avvocato di Bormann non ebbe difficoltà a dimostrare che il
suo difeso non avrebbe potuto essere condannato secondo le leggi di alcun
paese, perché gli stenografi non sono evidentemente responsabili di tutti
i documenti che firmano. Non fu chiaro fino a che punto Bormann avesse
agito come semplice stenografo o segretario, ma ciò per l'accusa fu
irrilevante e Bormann fu condannato all'impiccagione. La sentenza doveva
essere eseguita immediatamente, ignorando le esaurienti testimonianze
secondo le quali Bormann era rimasto ucciso nell'esplosione di un carro
armato; sarebbe stato molto difficile trovare un solo pezzo del suo corpo,
e ancora più difficile impiccarlo!
LE ORGANIZZAZIONI
CRIMINALI
Le
prove della difesa riguardo alle presunte "organizzazioni criminali"
consistevano nelle testimonianze verbali di 102 testimoni e in 312.022
dichiarazioni giurate autenticate. Il termine "criminale" non fu mai
definito;. Non fu mai stabilito esattamente neppure quando queste
organizzazioni sarebbero diventate "criminali". Lo stesso partito nazista
sarebbe diventato criminale fin dal 1922 oppure dal 1938 o addirittura
mai. Le 312.022 deposizioni giurate autenticate furono presentate a
una "commissione", ma la trascrizione di queste testimonianze non appare
negli atti del processo di Norimberga. L'Archivio Nazionale di Washington
non possiede una copia delle trascrizioni delle testimonianze rese dinanzi
a questa "commissione", non ne ha mai sentito parlare, non ne sa nulla e
non è in grado di dire dove si trovino. Delle 312.022 dichiarazioni
giurate solo poche decine furono tradotte in inglese, perciò il Tribunale
non poté leggerle. Il Presidente del Tribunale, Sir Geoffrey Lawrence,
non conosceva il tedesco, al pari del procuratore Robert Jackson. A
causa di un "cambiamento dei regolamenti" effettuato all'ultimo momento,
molte altre deposizioni furono respinte per la loro presunta "non
conformità". La "commissione" preparò "sommari" che furono presentati
al Tribunale (migliaia di dichiarazioni giurate che affermavano il
trattamento umano dei prigionieri, ecc.). Questi "sommari" non furono
considerati come prove. Il Tribunale promise di leggere tutte le 312.022
dichiarazioni giurate prima di pronunciare il verdetto , ma 14 giorni dopo
fu annunciato che le 312.022 deposizioni non erano veritiere. Allora
si pretese che una sola dichiarazione giurata dell'accusa avesse
"confutato" 136.000 dichiarazioni giurate della difesa. I 102
testimoni furono obbligati a presentarsi a testimoniare davanti alla
"commissione" prima di presentarsi a testimoniare davanti al Tribunale. A
29 di questi testimoni , o, secondo un' altra fonte, a 22, fu permesso di
apparire davanti al Tribunale, ma le loro testimonianze non dovevano
essere "cumulative", cioè essi non dovevano ripetere le deposizioni rese
davanti alla "commissione". Indi si pretese che 6 dichiarazioni
giurate presentate dall'accusa avessero "confutato" le testimonianze di
tutti i 102 testimoni. Una di queste dichiarazioni era in polacco,
perciò la difesa non poté leggerla. Un'altra fu firmata da un ebreo
chiamato Szloma Gol, che affermò di aver esumato e cremato 80.000
cadaveri, incluso quello di suo fratello.Quando questa dichiarazione fu
esibita, l'accusa aveva già terminato la presentazione delle prove.
L'accusa affermò poi, durante la sua requisitoria finale, che nel
corso del processo erano state presentate al Tribunale e prese in
considerazione 300.000 dichiarazioni giurate, dando l'impressione che si
trattasse di documenti dell'accusa. In realtà, l'accusa finì il
processo con non più di qualche dozzina di dichiarazioni giurate veramente
importanti. Solo 5! Nei numerosi processi relativi ai campi di
concentramento, Le trascrizioni delle testimonianze davanti alla
"commissione" di Norimberga si trovano al Palazzo della Pace de L'Aia e
riempiono per metà una cassaforte a prova d'incendio che si innalza dal
pavimento fino al soffitto. La testimonianza di ciascun testimone fu
dattilografata con una impaginazione che cominciava dalla pagina 1, poi
ridattilografata con una impaginazione consecutiva che giunge a molte
migliaia di pagine. La prima stesura e la copia riveduta di queste
testimonianze sono state archiviate insieme in cartelle cucite con punti
metallici, su carta fragilissima, con cuciture metalliche arrugginite. Non
c'è alcun dubbio che questo materiale, a L'Aia, non è mai stato letto da
nessuno. Nelle perorazioni della difesa, il materiale concernente la
testimonianza dei 102 testimoni è stato stampato in massima parte a
caratteri piccoli nei volumi XXI e XXII degli atti del processo di
Norimberga. I caratteri piccoli significano che questi passi furono
cancellati dalle perorazioni della difesa (altrimenti, secondo l'accusa,
il processo sarebbe stato troppo lungo). Tutto questo materiale, che
ammonta a molte migliaia di pagine, è stato cancellato fino all'ultima
parola dagli atti delle udienze pubblicati in Inghilterra. Nell'edizione
americana, a pagina 594 del volume XXI, sono scomparse 11 pagine fra i
paragrafi 1 e 2. Nella versione tedesca, queste 11 pagine appaiono alle
pp. 654-664 del volume XXI. A parte ciò, sembra che le edizioni americana
e tedesca siano più o meno complete.
I DOCUMENTI
Secondo la versione corrente degli avvenimenti, gli Alleati
avrebbero esaminato 100.000 documenti, tra i quali 1.000 sarebbero stati
selezionati e presentati al Tribunale. I documenti originali sarebbero
stati depositati al Palazzo della Pace de L'Aia. Tutto ciò è alquanto
inesatto. I documenti utilizzati come prove al processo di Norimberga
erano, per la maggior parte, "fotocopie" di "copie." Molti di questi
"documenti originali" erano scritti interamente su carta normale da
persone sconosciute, senza alcuna intestazione stampata o contrassegno
manoscritto. Occasionalmente, si trova una iniziale o una firma illegibile
di una persona più o meno sconosciuta che asserisce di aver "autenticato"
il documento come "copia conforme". Talvolta ci sono timbri tedeschi,
talvolta non c'è niente. Molti documenti sarebbero stati "trovati" dai
Sovietici, o "autenticati" da "commissioni sovietiche per i crimini di
guerra." Ad esempio, il volume XXXIII contiene 20 interrogatori o
dichiarazioni giurate, 12 fotocopie, 5 copie non firmate, 5 documenti
originali con firma, 4 copie di materiale stampato, 3 copie ciclostilate,
3 documenti telescritti, 1 copia di microfilm, 1 copia firmata da altri e
1 non specificata. Il Palazzo della Pace de L'Aia possiede pochi
documenti originali dell'epoca della guerra, se mai ne possiede qualcuno;
esso ha molte dichiarazioni giurate rese nel dopoguerra, la trascrizione
delle testimonianze rese davanti alla "commissione" del Tribunale e molto
materiale importante della difesa; vi è inoltre conservato il "sapone
umano," che non è mai stato sottoposto ad analisi chimica, nonché la
"ricetta originale per la fabbricazione di sapone umano," che è un falso;
ma, a quanto pare, non c'e nessun documento originale tedesco dell'epoca
della guerra o anteriore. Il Palazzo della Pace possiede copie
fotostatiche negative dei documenti processuali su carta fragilissima
cucita con punti metallici. Per fotocopiare queste copie fotostatiche
bisogna togliere le cuciture, poi, dopo la fotocopiatura, ricucirle con
punti metallici, il che produce ulteriori forature. La maggior parte di
questi documenti non sono stati fotocopiati con molta frequenza. Secondo i
funzionari del Palazzo, sono rarissimi i visitatori che vogliono vedere i
documenti. L'Archivio Nazionale di Washington afferma che i documenti
originali sono a L'Aia; il Palazzo della Pace, a sua volta, dichiara che i
documenti originali si trovano all'Archivio Nazionale di Washington.
Anche l'Archivio di Stato di Norimberga e l'Archivio Federale di
Coblenza non possiedono alcun documento originale del processo di
Norimberga; essi asseriscono entrambi che i documenti originali sono a
Washington. Dato che i documenti originali, nella maggior parte dei casi,
non sono altro che "copie," molto spesso non c'è nessuna prova che i
documenti in questione siano mai esistiti. Il procuratore Robert
Jackson iniziò il processo in modo impareggiabile, citando molti documenti
falsificati o comunque senza valore. Un documento vorrebbe essere la
"copia" di una "traduzione" di una "lettera" del generale Fritsch alla
baronessa von Schützbar-Milchling. Successivamente, la baronessa firmò una
dichiarazione giurata nella quale affermò di non aver mai ricevuto la
lettera in questione. Questa lettera fu riconosciuta falsa dal Tribunale
durante il processo e non è inclusa nel volume dei documenti in cui
dovrebbe apparire. Tuttavia, Jackson non fu ammonito dal Tribunale. A
quanto pare, gli zelanti Americani hanno falsificato 15 "traduzioni" di
tali "lettere", dopo di che i "documenti originali" sarebbero tutti
scomparsi misteriosamente.
KARL DÖNITZ
Dönitz fu
condannato per "guerra sottomarina illegale" contro gli Inglesi. Nel
diritto internazionale, tutto è basato sulla reciprocità e sulle
convenzioni internazionali, che possono essere imposte soltanto con la
reciprocità. In guerra, la migliore difesa contro un' arma è una forte
controffensiva con la stessa arma. Gli Inglesi, grazie alla loro
supremazia sul mare, combatterono le due guerre mondiali mediante blocco
navale e il cosidetto sistema "Navicert." Tutte le navi neutrali venivano
fermate con la forza in mare aperto e costrette ad entrare in porti
britannici, dove erano ispezionate secondo formule complesse: se un paese
neutrale importava più cibo, lana, cuoio, gomma, cotone, fertilizzante,
ecc. della quantità ritenuta necessaria dagli Inglesi al suo consumo, si
presumeva che la differenza fosse destinata alla rispedizione ai Tedeschi.
Risultato: la nave e l'intero carico venivano confiscati e venduti
all'asta, il che violava anche le clausole di tutti i contratti
assicurativi marittimi britannici. I neutrali, inclusi gli Stati
Uniti, si lamentarono di questa violazione della loro neutralità, ma vi si
assoggettarono ugualmente, in violazione della loro neutralità. Una
nazione che permette la violazione della propria neutralità può essere
considerata belligerante. Nel 1939, i Tedeschi avevano soltanto 26
sommergibili adatti al servizio antlantico, la quinta parte della sola
flotta sottomarina francese. Inoltre, i sommergibili tedeschi erano molto
più piccoli di quelli di altre nazioni. Un controblocco contro
l'Inghilterra era possibile soltanto diffidando i neutrali dal navigare
nelle acque territoriali britanniche. Per gli Inglesi, questo era un
"crimine." Di questi 26 sommergibili, molti avevano bisogno di
riparazioni continue, sicché ci furono mesi nei quali soltanto 2 o 3 erano
in grado di navigare. E'ovvio che i sommergibili non possono eseguire le
operazioni di arresto e di perquisizione come una nave di superficie. Un
sommergibile, una volta emerso, è quasi completamente senza difesa contro
la più piccola arma di un nave commerciale, per non parlare di radio,
radar e aereoplani. A Norimberga gli Inglesi pretesero che i Tedeschi
avrebbero dovuto emergere, notificare alla nave la loro intenzione di
perquisirla, attendere che la nave cominciasse le ostilità, indi
affondarla, presumibilmente con le sole armi del ponte, poi prendere tutte
le decine o le centinaia di superstiti a bordo del sommergibile (dove
sarebbero stati molto più in pericolo che in un canotto di salvataggio) e
infine trasportarli tutti a terra nel luogo più vicino. Ma se fossero
arrivati aerei britannici e avessero affondato il sommergibile, uccidendo
tutti i superstiti che erano stati presi a bordo, questi sarebbero stati
considerati "assassinati dai Tedeschi." Nessuna convenzione
internazionale esige una tale procedura e nessun paese ha mai combattuto
in questo modo. Poiché il salvataggio dei superstiti rappresentava un
pericolo per il sommergibile e molto spesso aveva come conseguenza la
perdita del sommergibile stesso e del suo equipaggio, Dönitz proibì
qualunque atto di salvataggio. Ciò fu definito dagli Inglesi "un ordine di
uccidere tutti i superstiti". Ma questa accusa non fu confermata nella
sentenza. Dönitz fu accusato anche di avere incoraggiato il popolo
tedesco alla resistenza disperata, un crimine commesso anche da Winston
Churchill. Dönitz replicò: "Era molto doloroso per noi che le nostre città
fossero bombardate fino alla distruzione e che, a causa di questi attacchi
continui, si perdessero molte vite. Queste perdite ammontano a circa
300.000-400.000 vittime, la maggior parte delle quali si ebbero
nell'attacco alla città di Dresda, che non era giustificato dal punto di
vista militare e perciò non poteva essere
previsto.
HANS FRANK
Frank fu accusato
di aver fatto centinaia di dichiarazioni antisemitiche nel suo cosiddetto
"diario," un documento di 12.000 pagine. Il "diario" contiene soltanto una
sola pagina firmata da Frank, e centinaia di dichiarazioni umanitarie, che
furono ignorate (XII 115-156 [129-173]). Le dichiarazioni antisemitiche
furono selezionate e stampate dai Sovietici in un documento molto breve,
il PS-2233, che fu presentato al Tribunale e fu chiamato il "diario di
Frank." Il vero "diario" di 12.000 pagine consta di sommari (non di
trascrizioni letterali o resoconti stenografici) di conferenze nelle quali
molto spesso cinque o sei persone parlavano tutte insieme nello stesso
tempo in circonstanze di grande confusione; non è chiaro a chi alcune
dichiarazioni debbano essere attribuite. Frank aveva consegnato il suo
"diario" agli Americani credendo che lo avrebbe discolpato: egli aveva
protestato contro le illegalità di Hitler in discorsi pubblici a suo
grande rischio e aveva tentato di dimettersi 14 volte. Frank si
convinse della realtà delle atrocità tedesche dopo aver letto alcuni
articoli sul processo sovietico di Majdanek "nella stampa straniera".
Auschwitz non era situato nel territorio sotto il controllo di Frank.
Frank considerava sua missione la creazione di una magistratura
indipendente in uno stato nazionalsocialista, una missione che si rivelò
impossibile. In un discorso di 19 Novembre 1941, egli disse: "La legge non
può essere degradata fino a diventare un oggetto di commercio. La legge
non può essere venduta. O esiste o non esiste. La legge non può essere
commercializzata in Borsa. Se la legge non trova nessun aiuto, lo Stato
perde il suo sostegno morale e decade nelle profondità della notte e del
terrore." Le illegalità di Hitler non giunsero mai alla promulgazione
di una legge ex-post facto; in tre casi, le punizioni furono aumentate
retroattivamente. L'imputazione di "saccheggio di tesori d'arte" mossa
a Frank sarà discussa nel paragrafo dedicato a Rosenberg.
WILHELM FRICK
Frick fu impiccato
per la "germanizzazione" degli abitanti di Posen, di Danzica, della
Prussia occidentale, di Eupen, di Malmedy, del territorio dei Sudeti, del
territorio di Memel e dell'Austria. A eccezione dell' Austria, tutte
queste regioni erano state in precedenza parti dell'impero prussiano, ma
erano state tolte alla Germania dal Trattato di Versailles. La regione di
Malmedy è francofona; tutte le altre sono germanofone. L'Austria non era
riuscita a sopravvivere come unità economica indipendente dopo il 1919, e
aveva chiesto di essere unita alla Germania per mezzo di un plebescito. I
vincitori democratici risposero con la minaccia di bloccare ogni
importazione di viveri. Un altro presunto crimine imputato a Frick,
secondo il "rapporto" di una "commissione per i crimini di guerra"
cecoslovacca, fu l'uccisione di 275.000 malati di mente. A Frick, come
a Göring, fu attribuita la responsabilità dell'esistenza dei campi di
concentramento. Nella sua difesa, si fece rilevare che l'"arresto
preventivo" era anteriore all'assunzione del potere da parte dei
nazionalsocialisti, sia in Germania sia in Austria, dove si chiamava
"Anhaltehaft," e fu utilizzato per imprigionare migliaia di
nazionalsocialisti. L' "arresto preventivo" esiste tuttora in Germania,
dove si chiama "U-haft." Nella sentenza del processo del campo di
concentramento di Dachau, uno dei più importanti processi per crimini di
guerra, appare la frase seguente: "Nel caso del campo di
concentramento di Mauthausen . . . le circonstanze fondamentali erano
identiche Questa è forse una ammissione del fatto che a Dachau non
esisteva alcuna camera a gas? Secondo i "Law Reports of Trials of War
Criminals", nessuno dei processi celebrati a Dachau ha mai "dimostrato"
l'esistenza di una camera a gas a Dachau. Al processo di Norimberga,
una "copia conforme" della sentenza del "Trial of Martin Gottfried Weiss
and Thirty Nine Others" con questa frase soppressa fu presentata al
Tribunale come documento, insieme con altri tre documenti che asserivano
stermini mediante gas a Dachau. Frick fu accusato dal firmatario della
dichiarazione giurata concernente gli "stermini in massa mediante camera a
gas a Dachau". Frick respinse quest'accusa e chiese di salire sul banco
dei testimoni per deporre in propria difesa in presenza di Blaha.
Questa richiesta fu rifiutata. A quanto pare, Frick si rassegnò:non
testimoniò mai. Il firmatario, il dott. Franz Blaha, un comunista, fu
presidente dell'Associazione internazionale di Dachau nel 1961, pur avendo
asserito di aver visto stermini in massa in una camera a gas e di aver
fabbricato calzoni e altri articoli con pelle umana. Il processo
contro Martin Gottfried Weiss è disponibile in 6 bobine di microfilm
all'Archivio Nazionale di Washington, D.C. Gli elementi di prova
preliminari relativi a una "camera a gas a Dachau", non furono mai
presentati davanti al tribunale di Dachau e sono scomparsi dagli elementi
di prova processuali finali . La trascrizione delle udienze non accenna
mimimamente ad alcuna camera a gas a Dachau, ad eccezione di qualche frase
della testimonianza del dott. Blaha. La pretesa "pelle umana" proveniva
dai topi.
HANS FRITZSCHE
Fritzsche si
convinse, grazie ad una lettera che aveva ricevuto, del fatto che in
Russia venivano commesse delle atrocità, e cercò di verificarlo, ma non
riuscì a trovare alcuna prova. Fritzsche è un testimone importante,
perché nel suo caso si ammise che la stampa straniera faceva circolare
numerose false notizie relative alla Germania . Tuttavia questi stessi
articoli di stampa e rapporti della radio costituivano quei "fatti
generalmente noti" che non era necessario dimostrare. Nella difesa di
Fritzsche si accennò al fatto che non esisteva nessuna convenzione
internazionale che regolasse la propaganda o le storie di atrocità, vere o
false che fossero, e che solo la legge di un solo paese (la Svizzera)
proibiva di insultare i capi di Stato stranieri. Il fatto che Fritzsche
non fosse colpevole di alcun crimine a Norimberga fu del tutto
irrilevante, perché si ritenne indesiderabile celebrare un "processo" nel
quale tutti gli imputati fossero dichiarati colpevoli. Nella
contrattazione che precedette il giudizio finale, si decise che Fritzsche
poteva essere assolto.
WALTER FUNK
Funk era un
pianista classico di famiglia molto rispettata, sposato da 25 anni
all'epoca del processo ed ex redattore finanziario. Come la maggior parte
degli imputati, Funk fu accusato di avere commesso "azioni immorali" che
dimostravano la sua "partecipazione volontaria al progetto comune", come
aver accettato regali da Hitler il giorno del suo compleanno Funk fu
accusato di avere cooperato con le SS all'uccisione dei prigionieri dei
campi di concentramento per finanziare la produzione industriale durante
la guerra coll'estrazione dei loro denti d'oro. I denti sarebbero stati
conservati in una cassaforte della Reichsbank, insieme con corredi da
barba, penne stilografiche, grandi sveglie e altra roba vecchia più o meno
senza valore. La testimonianza di Rudolf Höss, secondo la quale i denti
d'oro sarebbero stati fusi ad Auschwitz , fu dimenticata. Frank
testimoniò che le quantità e i tipi di bottino erano "assurdi" e rilevò
che le SS fungevano anche da polizia doganale, facendo rispettare le
disposizioni relative al controllo del cambio, le quali proibivano, tra
l'altro, qualunque forma di proprietà di oro, argento, monete o biglietti
di banca stranieri. Era del tutto normale che le SS, come istituzione
governativa, possedessero dei conti finanziari, e che questi conti
contenessero anche oggetti di valore. Anche il popolo tedesco conservava i
suoi oggetti di valore nelle casseforti della Reichsbank, alle quali essa
non aveva accesso, perché si trattava di depositi di sicurezza privati.
Coll'intensificarsi dei bombardamenti, alle camere di sicurezza della
banca furono affidati da cittadini privati tedeschi sempre più oggetti di
valore. Alla fine, dopo un attacco che provocò seri danni alla banca, gli
oggetti furono ritirati e depositati in una miniera di potassio in
Turingia. Lì gli oggetti furono trovati dagli Americani, che falsificarono
un film riguardo ad essi. Funk e il suo avvocato dimostrarono la
falsità del film escutendo un testimone ostile nella deposizione e nel
controinterrogatorio forse più astuti di tutto il processo. Presto fu
demolita anche l'assurda dichiarazione giurata di Oswald Pohl , nella
quale Funk fu accusato di avere discusso ad un pranzo, alla presenza di
decine di invitati, perfino dei camerieri, dell'utilizzazione dei denti d'
oro degli Ebrei massacrati per finanziare lo sforzo bellico. Questa
dichiarazione giurata fu redatta in tedesco e firmata da Robert Kempner
come testimone. Pohl fu in seguito condannato per avere "ucciso Ebrei
tramite vapore" in 10 "camere a vapore" a Treblinka, e di aver fatto
zerbini con i loro capelli. A Norimberga Funk, al pari di altri
coimputati, credeva che fossero stati commessi dei crimini, ma sosteneva
di non saperne niente personalmente. Tuttavia il fatto che egli credesse
alla realtà dei crimini non dimostra che questi crimini fossero reali.
KURT GERSTEIN
Kurt Gerstein viene
citato molto spesso come "testimone" dell'olocausto, ma ciò non è esatto.
Per "testimone" si intende normalmente qualcuno che abbia visto qualcosa e
che appaia in tribunale per testimoniare sulla sua conoscenza personale,
ma Gerstein non lo fece mai. Egli fu un firmatario non giurato, cioè il
suo nome e cognome appare alla fine di una deposizione scritta a macchina
in francese che non si sa se sia stata scritta da lui. Una delle
storie che circolano su Gerstein riferisce che egli avrebbe scritto la
deposizione nella prigione parigina di Cherche-Midi e che subito dopo si
sarebbe suicidato. Il cadavere sarebbe scomparso misteriosamente e senza
traccia. E' molto più probabile che la deposizione sia stata scritta
in francese da un interrogatore-interprete ebreo-tedesco, e che alcune
delle contraddizioni contenute nel testo (per esempio, l'inverno nel mese
di agosto, o lo stare in macchina in una frase e in treno nella frase
seguente) siano dovute a una trascrizione difettosa in forma di
deposizione degli appunti dell'interrogatorio. Nei processi minori per
crimini di guerra e in quelli giapponesi, tali dichiarazioni non giurate
sono molto frequenti, secondo la teoria che esse hanno un "valore
probante," ma meno "peso" delle dichiarazioni giurate. E'anche possibile
che Gerstein sia morto a causa delle ferite che gli furono inflitte nel
corso degli interrogatori; forse si impiccò con il nastro della macchina
da scrivere. Più tardi, questo documento fu citato per esteso al
processo di Oswald Pohl, nel quale fu "dimostrato" che Treblinka, nello
stesso campo e nello stesso tempo, aveva posseduto 10 "camere a gas" e 10
"camere a vapore."
G.M. GILBERT Uno dei resoconti più noti riguardo al comportamento e alla
psicologia degli imputati al processo di Norimberga è quello dello
psicologo di origine tedesca G.M. Gilbert nel suo libro Nuremberg Diary.16
Molto di questo materiale consiste in "conversazioni" tenute dagli
imputati o altre persone sia con Gilbert sia fra di loro stessi (!).
Gilbert avrebbe poi scritto tutto a memoria. Tuttavia il confronto tra
queste presunte "conversazioni" e gli atti delle udienze mostra
chiaramente che gli imputati non parlavano nello stile attribuito loro da
Gilbert. Egli non prendeva appunti e nessun altro era presente.
Gilbert credeva che gli imputati avessero gasato milioni di Ebrei; se
essi non si sentivano colpevoli, ciò dimostrava che erano "schizoidi."
E'ovvio che tale convinzione da parte di Gilbert influenzava in una certa
misura le sue percezioni e la sua memoria, anche se riferiva ciò che
ricordava come verità. Se mentiva, non era l'unico "Americano" a
Norimberga che lo faceva. Telford Taylor, per esempio, era incapace di
ripetere fedelmente la dichiarazione più semplice. La migliore prova
della disonestà di Gilbert è l'annotazione del 14 Dicembre 1945 che appare
a p. 69: "Il maggiore Walsh continuò a leggere delle prove documentarie
sullo sterminio degli Ebrei a Treblinka e ad Auschwitz. Un documento
polacco dichiara: 'Tutte le vittime si dovevano togliere i vestiti e le
scarpe, che poi venivano raccolti; indi tutte le vittime, per primi le
donne e i bambini, venivano spinti nelle camere della morte. . . i bambini
piccoli venivano semplicemente gettati dentro." Queste "prove
documentarie" sono semplicemente un "rapporto sui crimini di guerra"
comunista, e le "camere della morte", naturalmente, sono le presunte
"camere a vapore".
HERMANN GÖRING Göring fu accusato di aver creato il sistema dei campi di
concentramento e di aver ordito una "guerra di aggressione" contro la
Polonia. La sua linea difensiva fu che la Germania era uno Stato sovrano,
riconosciuto da tutti i governi del mondo; che Hitler era stato eletto
legalmente; che qualsiasi nazione ha il diritto di legiferare e di
organizzare i suoi affari come meglio crede; che il generale von
Schleicher aveva tentato di assumere illegalmente il potere, in violazione
della costituzione, senza l'appoggio dei nazionalsocialisti; che la
Germania nel 1933 era sull'orlo della guerra civile; che i campi di
concentramento furono inventati dagli Inglesi durante la guerra dei Boeri
e che l'internamento degli stranieri e dei nemici politici era stato
praticato anche dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti durante seconda
guerra mondiale. L'ordine di creare i campi era incontestabilmente
legale: esso era fondato su una disposizione d'urgenza della costituzione
di Weimar e fu firmato da Hindenburg in base all'articolo 48, comma 2,
della costituzione di Weimar . Secondo un documento presentato
dall'accusa, nel 1939, in tutti i campi di concentramento tedeschi, vi
erano complessivamente 21.400 prigionieri; nello stesso periodo, nelle
prigioni normali erano detenute 300.000 persone. Un anno dopo la fine
della guerra, 300.000 Tedeschi erano ancora detenuti nei campi
d'internamento alleati in base alle clausole di "detenzione automatica"
delle convenzioni alleate. La maggior parte dei prigionieri dei campi
di concentramento tedeschi erano comunisti o criminali comuni. Durante
la guerra, a causa del blocco alleato, il sistema dei campi di
concentramento fu esteso per utilizzare la mano d' opera di cittadini di
paesi nemici, criminali, testimoni di Geova e comunisti. Si rilevò che
anche l'America aveva imprigionato 11.000 testimoni di Geova. La Gran
Bretagna aveva fatto le due guerre in dispregio del diritto
internazionale, riducendo la Germania e tutti i territori occupati alla
fame per mezzo del blocco navale. Proprio ciò aveva reso necessaria
l'introduzione di requisizioni e del lavoro obbligatorio nei territori
occupati, che era legale anche secondo l'articolo 52 della quarta
convenzione de L'Aia sulla guerra terrestre del 18 Ottobre 1907; ciò rese
le popolazioni dei territori occupati felici di poter lavorare in Germania
e inviare i loro salari alle famiglie (fra 2 e 3 miliardi di marchi
durante la guerra). Gli "schiavi" pagavano tasse tedesche sui loro
salari ed erano puniti con multe, che non potevano superare il salario di
una settimana. In caso di gravi infrazioni disciplinari, potevano essere
inviati in un campo di lavoro (ma non in un campo di concentramento) per
un periodo che non poteva superare i 56 giorni. Era severamente proibito
picchiarli o maltrattarli. I prigionieri di guerra potevano essere
rilasciati dai campi di concentramento offrendosi come lavoratori
volontari per l'industria; in questo caso, erano trattati come qualunque
altro lavoratore industriale , ma perdevano la protezione garantita ai
prigionieri di guerra dalla convenzione di Ginevra. Tuttavia essi non
potevano essere costretti a lavorare nell'industria. Il regime di
Vichy in Francia ottenne la liberazione e il rimpatrio immediato di 1
prigionero di guerra per ogni 3 lavoratori inviati in Germania per
lavorare con un contratto per un periodo di sei mesi. Non era possibile
violare la convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra costringendo i
prigioneri di nazionalità francese, belga o olandese a partecipare alle
ostilità contro i loro paesi, perché i loro paesi non combattevano più.
Per quanto riguarda l' attacco contro la Polonia, la crisi polacca
esisteva già più di un anno prima del patto Molotov-Ribbentrop e
dell'attacco tedesco e sovietico. In tutto questo periodo, i Polacchi non
fecero mai appello a una procedura imparziale di arbitrato internazionale,
né alla Società delle Nazioni, perché non desideravano una soluzione
giusta. Essi erano contenti di poter continuare a violare i loro accordi
internazionali con l'espulsione di cittadini polacchi di origine tedesca,
nonché di centinaia di migliaia di Ebrei. Secondo molti imputati e
testimoni della difesa, l'influenza degli Ebrei polacchi sulla Germania
era stata la causa immediata dell' antisemitismo tedesco. Gli Ebrei
polacchi erano stati implicati in numerosi scandali finanziari e progetti
truffaldini, come l'affare Barnat-Kutitsky. Riguardo alla
"cospirazione per fare la guerra in violazione del diritto
internazionale", furono gli Inglesi ad agire così con i loro bombardamenti
in massa delle città. I soldati tedeschi andavano in battaglia con
istruzioni dettagliate, secondo le quali i beni privati dovevano essere
rispettati, i prigionieri essere trattatti con umanità, le donne con
rispetto, ecc. Le forze armate tedesche celebrarono molti processi con
frequenti condanne a morte contro propri membri accusati di stupro o di
saccheggio, anche se il valore degli oggetti rubati era insignificante.
Secondo la convenzione de L'Aia, la requisizione della proprietà di un
governo era legale. L'Unione Sovietica non aveva sottoscritto questa
convenzione. Comunque nei paesi comunisti non c'era proprietà privata.
Göring disse che era stato in Russia e che il popolo russo non aveva nulla
che potesse essere rubato. Inoltre gli Alleati allora stavano facendo
tutto ciò che rimproveravano ai Tedeschi. Göring demolì l'accusa
relativa agli "esperimenti medici in camere a pressione," dicendo che ogni
aviatore doveva provare le sue reazioni alle alte quote; non c'era niente
di sinistro in una cosiddetta "camera a pressione". Gli Americani
conducevano esperimenti medici mortali anche durante lo stesso processo di
Norimberga . Il Tribunale asserì, non senza ironia, che la "guerra
difensiva" comportava un attacco preventivo, oppure un attacco per
proteggere i cittadini di un paese straniero dal loro stesso governo, ma
ciò non valeva per i Tedeschi . Le obiezioni secondo le quali i Tedeschi
avevano fatto proprio questo principio furono ignorate. I Sovietici
avevano concentrato 10.000 carri armati e 150 divisioni lungo la frontiera
orientale della Polonia, aumentando il numero degli aereoporti nella loro
zona di occupazione polacca da 20 a 100. Poi furono trovate carte
geografiche dettagliate che non potevano servire per scopi puramente
difensivi. Da parte tedesca si riteneva che attendere un attacco sovietico
contro le zone petrolifere della Romania o quelle carbonifere della Slesia
sarebbe stato un suicidio. Sembra molto improbabile che delle nazioni
con enormi imperi coloniali (la Gran Bretagna, la Francia) o che
rivendicavano la sovranità su interi emisferi (gli Stati Uniti) potessero
accordarsi su una definizione di "guerra aggressiva" che fosse attuabile
nella pratica. Nella sentenza di Norimberga si ammise che i termini
"difesa", "aggressione" e "cospirazione" non erano stati mai definiti.
Sembra che la "guerra difensiva" non sia altro che il "bellum justum"
medievale riciclato in un gergo liberale.
RUDOLF HESS Secondo la relazione di Robert H. Jackson (citata dal
giudice Bert. A. Röling, del Tribunale di Tokio),18 a Norimberga gli
Inglesi, i Francesi e i Sovietici non avevano nessuna voglia, per ovvie
ragioni, di accusare i Tedeschi del crimine di "guerra di aggressione".
Quest' accusa fu inventata dagli Americani con un solo scopo, esplicito e
confessato: giustificare le loro numerose violazioni del diritto
internazionale.
Queste azioni
illegali comprendono il Lend Lease Programme; il servizio di scorta
e riparazione per le navi da guerra inglesi già da due anni prima di
Pearl Harbor; il permesso dato alle navi da guerra inglesi di
camuffarsi da navi americane sebbene gli Stati Uniti fossero ancora
ufficialmente neutrali; la dichiarazione illegale di un limite delle
acque territoriali di 300 miglia; l'occupazione dell' Islanda; i
rapporti agli Inglesi sui movimenti dei sommergibili tedeschi e
italiani; gli attacchi ai sommergibili tedeschi e italiani con
bombardamenti e collisioni a partire dal Luglio 1941, e altri chiari
atti di "guerra di aggressione." |
Dunque Hess fu tenuto in
carcere per 46 anni non soltanto per delle azioni che non erano illegali
(il suo tentativo eroico di mettere fine alla guerra, salvare milioni di
vite umane e impedire la distruzione dell' Europa e dell'impero
britannico), ma per dei "crimini" che furono inventati per nascondere i
crimini dei suoi accusatori. A Norimberga non si asserì che la
Germania avesse commesso un' "aggressione" contro l'Inghilterra e la
Francia, ma rimase in sospeso se l'Inghilterra e la Francia avessero
commesso un'"agressione" contro la Germania. Hess fu accusato di aver
tentato, d'accordo con Hitler, di far uscire l'Inghilterra dalla guerra in
modo che Hitler potesse attaccare l'Unione Sovietica. La sua linea
difensiva fu che la sua azione era stata sincera, pura: egli non sapeva
niente dell'attacco all'Unione Sovietica.
RUDOLF HÖSS
Rudolf Höss
fu il comandante di Auschwitz. Le sue presunte "confessioni" avrebbero
"dimostrato" che Hitler fece gasare sei milioni di Ebrei (o cinque
milioni, cifra normalmente citata al processo di Norimberga). La sua
"confessione" più conosciuta è quella citata da William L. Shirer in The
Rise and Fall of the Third Reich. La "dichiarazione" scritta alla
presenza di una sola delle parti fu un importantissimo strumento
dell'accusa nei processi di stregoria medievali. Questo strumento
scomparve poi per parecchi secoli, per riapparire ai processi spettacolari
comunisti e ai processi per crimini di guerra. Questi documenti
costituiscono un' infrazione di numerose regole di procedura penale
normale, per esempio, la regola contro la formulazione di domande che
suggeriscano le risposte, la regola contro l'introduzione di dichiarazioni
anteriori concordanti (cioè la fabbricazione di prove per ripetizione;
normalmente tali documenti venivano presentati soltanto quando
contraddicevano dichiarazioni fatte più tardi); il diritto dell'imputato
di essere messo a confronto con il suo accusatore e di controinterrogarlo
e la prerogativa contro l'autoaccusa. Le "prove" addotte ai processi per
crimini di guerra non erano ammissibili neanche davanti a una corte
marziale. Ancora nel 1946, la presentazione a una corte marziale, da parte
dell'accusa, di dichiarazioni scritte, in casi di importanza capitale, era
proibita dall' articolo 25 del codice penale militare di guerra americano.
L'articolo 38 esigeva l'impiego delle regole di prova procedurali federali
(Federal Rules of Evidence). A Norimberga non si pretese mai che Höss
avesse scritto questo documento personalmente. Se fosse così, il documento
non direbbe "Io capisco l'inglese come è scritto sopra", bensì "Io ho
scritto questo documento personalmente." Nei processi per crimini di
guerra di minore importanza (Hadamar, Natzweiler), è molto facile trovare
"confessioni" scritte completamente in inglese con la calligrafia dell'
interrogatore, con un paragrafo finale in tedesco, con la calligrafia del
prigionero, che asserisce che le dichariazioni riportate sopra sono state
rese da lui e che egli è soddisfatto della loro traduzione in inglese!
Un'altra formula, redatta da Sir David Maxwell-Fyfe, si trova a pagina
57 del volume relativo al processo di Hadamar della raccolta War Crimes
Trials: "I certify that the above has been read to me in German, my native
tongue (Certifico che quanto sopra mi è stato letto in tedesco, mia lingua
materna)." Si affermava che il prigioniero era stato interrogato da un
interrogatore in forma di domande e risposte, ma poi le domande venivano
soppresse e le risposte raggruppate in forma di dichiarazione giurata,
normalmente da una persona diversa dall'interrogatore che aveva posto le
domande. Al processo Belsen, per esempio, tutte le deposizioni furono
scritte da un unico ufficiale, il maggiore Smallwood. In questo processo,
una specie di processo Auschwitz-Belsen insieme, gli avvocati della
difesa, inglesi e polacchi non-comunisti designati dal Tribunale,
demolirono completamente le ragioni dell'accusa Dopo la stesura della
dichiarazione giurata da parte dell'ufficiale addetto a questo compito, il
documento veniva presentato al prigioniero per la firma. Se rifiutava di
firmare, la dichiarazione giurata veniva presentata ugualmente al
Tribunale come prova. Nel gergo dei processi dei crimini di guerra, le
obiezioni vertevano sul "peso" del documento, non sulla sua
"ammissibilità". Il documento PS-3868, citato da Shirer, nella stesura
in inglese reca tre firme, ma nella "traduzione" in tedesco di tre giorni
dopo non appare alcuna firma. Il documento contiene una variazione
insignificante siglata da Höss, con una "h" e un'intera frase nella
calligrafia dell'interrogatore (ciò appare evidente dal confronto delle
"W" maiuscole) non siglata da Höss. La sigla serve ovviamente a
"dimostrare" che Höss ha "letto e corretto" il documento. Il contenuto di
questa frase manoscritta è stato respinto altrove. Quando la
dichiarazione giurata veniva presentata al prigioniero, spesso era stata
ampiamente corretta, il che portava all'esistenza di due più versioni
dello stesso documento. In questi casi, le versioni più lunghe sono quelle
che vengono "citate," mentre quelle più corte sono andate "perdute." Un
esempio di questa prassi è il documento D-288, citato da Shirer alle
pagine 1443-1444 dell'opera menzionata sopra (traduzione ialiana), la
dichiarazione giurata di Wilhelm Jäger (vedi il paragrafo dedicato a
Albert Speer). Jäger testimoniò di aver firmato 3 o 4 copie dello
stesso documento, una delle quali molto più breve. La dichiarazione
giurata più breve fu originariamente presentata contro Krupp padre, prima
che le accuse contro di lui fossero lasciate cadere. Nella versione più
lunga, la traduzione inglese reca una data anteriore a quella che
accompagna la firma sull'"originale". L'apparizione di Jäger davanti al
Tribunale fu un disastro completo, ma ciò è stato dimenticato. Se il
firmatario si presentava per testimoniare, contraddiceva regolarmente la
sua dichiarazione giurata, ma le contraddizioni vengono ignorate. Altri
firmatari di dichiarazioni giurate la cui apparizione davanti al Tribunale
si rivelò catastrofica, sono, tra gli altri, il general Westhoff, che
contraddisse la sua "dichiarazione" non giurata 27 volte; e un "esperto in
guerra batteriologica," Schreiber . Paul Schmidt era stato l'interprete di
Hitler; la sua dichiarazione giurata, , gli fu presentata per la firma
quando era troppo malato per leggerla attentamente ed egli in seguito la
ripudiò parzialmente ; tuttavia essa fu utilizzata ugualmente contro Von
Neurath . Ernst Sauckel firmò una dichiarazione giurata coatta prima dal
suo arrivo a Norimberga sotto la minaccia che sua moglie e i suoi dieci
figli fossero consegnati ai Polacchi o ai Sovietici. Dato che i
firmatari scrivevano molto raramente le loro "dichiarazioni" (se mai le
scrivevano), è molto facile trovare frasi o paragrafi identici o quasi in
documenti diversi, perfino quando si pretende che siano stati redatti da
persone diverse in date diverse, per esempio, le dichiarazioni giurate 3 e
5 di Blaskovitz e Halder. Tra le altre dichiarazioni giurate firmate
da Höss c'è un documento, del quale prima fu redatta una versione in
inglese, con ampie interpolazioni, aggiunte e correzioni e con due
differenti stesure delle pagine 4 e 5, che poi fu tradotta in tedesco e
firmata da Höss. Dunque il "documento originale" è la traduzione, e la
"traduzione" è il documento originale. La "confessione" citata da Sir
David Maxwell Fyfe il 1° Aprile 1946, nella quale Höss avrebbe
"confessato" l'uccisione di 4 milioni di Ebrei, invece dei 2, 5 milioni
del 5 Aprile 1946, se non si tratta di un pesce d'aprile, non è mai
esistita o è andata "perduta" subito. Non è vero che la testimonianza
di Höss al processo di Norimberga abbia constituito, per la maggior parte,
una conferma delle affermazioni da lui fatte nella sua "dichiarazione
giurata;" ciò è vero solo per il suo controinterrogatorio condotto dal
colonnello John Amen, dell'esercito degli Stati Uniti. Al contrario,
Höss apparve per testimoniare, e, come al solito, contraddisse
continuamente la sua dichiarazione giurata e sé stesso . Per esempio,
laddove la dichiarazione giurata afferma: "Sapevamo quando le vittime
erano morte, perché cessavano di gridare". La sua testimonianza verbale in
risposta alle domande dell'avvocato difensore di Kaltenbrunner, che
miravano ovviamente ad ottenere determinate risposte, asserisce che le
vittime cadevano inconsce, perciò non si spiega come egli avesse "saputo"
quando erano morte. Sembra che egli abbia dimenticato di accennare al
fatto che l'uccisione degli insetti con lo Zyklon B richiedeva due giorni,
fatto che menziona altrove Con un veleno che agisce in modo così lento, le
vittime sarebbero morte per soffocamento. Höss pretende che l'ordine di
uccidere gli Ebrei europei gli fu impartito verbalmente , mentre gli
ordini di mantenere il secreto sulle uccisioni gli sarebbero stati dati
più volte per iscritto. Egli pretende inoltre che le vittime ad Auschwitz
furono cremate in profonde fosse, in un terreno notoriamente acquitrinoso;
i denti d'oro venivano fusi sul posto; ma egli dichiara anche che
l'evacuazione dei prigionieri per evitare la loro cattura da parte dei
Sovietici avrebbe condotto a morti che si potevano evitare; e che quasi
non c'era stato alcun programma di sterminio! Vale la pena di citare
questo passo: "Fino all'inizio della guerra, nel 1939, nei campi le
condizioni relative al vitto, all'alloggio e al trattamento dei
prigionieri erano le stesse di ogni altra prigione o istituto di pena del
Reich. I prigionieri erano trattati severamente, certo, ma non esistevano
percosse o maltrattamenti metodici. Il Reichsführer impartì ripetutamente
ordini secondo i quali qualunque soldato SS avesse maltrattato un
prigioniero sarebbe stato punito, e infatti molto spesso dei soldati SS
furono puniti per questo motivo. In questo periodo il vitto e l'alloggio
erano pienamente conformi alla normativa valida per tutti gli altri
prigionieri sotto amministrazione giudiziaria. In questo periodo
l'alloggiamento, nei campi, fu sempre normale, perché non era ancora
cominciato l'afflusso in massa che ci fu durante la guerra. All'inizio
della guerra, quando cominciarono ad arrivare in massa i detenuti
politici, e successivamente, quando giunsero i partigiani dei territori
occupati che erano stati catturati, gli edifici e l'estesione dei campi
non bastavano più per il numero dei detenuti che arrivavano. Nei primi
anni della guerra, questo problema si poté risolvere sempre con misure
improvvisate; ma in seguito, a causa delle restrizioni imposte dalla
guerra, ciò non fu più possibile, perché non si disponeva quasi per niente
di materiali da costruzione." ... "Ciò portò al fatto che i detenuti nei
campi non avevano più alcuna capacità di resistenza contro le epidemie che
si svilupparono gradualmente..." Lo scopo non era quello di avere il
maggior numero di morti possibile, o di annientare il maggior numero di
detenuti possibile. Il Reichsführer era costantemente alle prese con il
problema di impiegare tutte le forze possibili nelle industrie degli
armamenti ... Questi presunti maltrattamenti e torture nei campi di
concentramento, storie che furono divulgate dappertutto fra il popolo, poi
soprattutto dai detenuti liberati dagli eserciti di occupazione, non
furono atti metodici, come si suppone, ma eccessi di comandanti, graduati
o soldati semplici che li trattarono con violenza ... "Se venivo a
conoscenza di un tale fatto, il colpevole veniva naturalmente esonerato
dal suo posto e trasferito altrove, sicché, anche se non era punito perché
non c'erano prove sufficienti per dimostrare la sua colpevolezza, veniva
comunque esonerato ed assegnato a un altro incarico ..." "La
situazione catastrofica alla fine della guerra fu dovuta al fatto che, in
conseguenza della distruzione delle ferrovie e dei bombardamenti continui
delle fabbriche industriali, non si poté più garantire il regolare
approvvigionamento di queste masse Il numero dei malati cresceva
smisuratamente. Non c'erano quasi più medicine e dappertutto infuriavano
epidemie. I detenuti abili al lavoro furono utilizzati costantemente. Per
ordine del Reichsfüher, anche i malati leggeri dovevano essere impiegati
in qualunque posto dell'industria potessero lavorare, sicché qualunque
luogo nei campi di concentramento fosse disponibile per l'alloggiamento,
era pieno di detenuti malati e moribondi ... Alla fine della guerra,
esistevano ancora 13 campi di concentramento. Tutti gli altri punti
segnati su questa carta geografica, indicano i cosidetti campi di lavoro
annessi alle fabbriche d'armamenti situate lì . Se poi ci furono
maltrattamenti di detenuti da parte delle guardie... Avevamo miglaia
di guardie provenienti da tutti i paesi del mondo che si erano arruolati
come volontari in queste unità e che parlavano appena il tedesco; o uomini
più anziani, tra i 50 e i 60 anni, che non avevano alcun interesse nel
loro lavoro, perciò un commandante doveva preoccuparsi continuamente che
questi uomini adempissero perfino le norme più elementari dei loro doveri.
E'ovvio che tra di essi c'erano elementi che maltrattavano i detenuti, ma
tali maltrattamenti non furono mai tollerati. Inoltre non fu più possible
far dirigere queste masse di persone dai soldati SS al lavoro e nei campi,
sicché fu necessario delegare dei detenuti per dare istruzioni ai detenuti
e farli lavorare, e costoro avevano l'amministrazione del campo quasi
esclusivamente nelle loro mani. Senza dubbio ci furono molti
maltrattamenti che non si poterono evitare perché all'interno dei campi,
di notte, non n'era quasi nessuna SS. Agli uomini delle SS non era
consentito entrare nei campi se non in casi specifici, perciò i detenuti
erano più o meno esposti ai detenuti con incarichi di controllo.
Domanda (fatta dall'avvocato difensore delle SS, dott. Ludwig Babel):
"Lei ha già accennato ai regolamenti relativi alle guardie, ma c'era
anche un ordinamento valido per tutti i campi. In quest' ordinamento dei
campi erano stabilite le punizioni per i detenuti che commettevano
infrazioni ai regolamenti dei campi. Quali erano queste punizioni?".
Risposta (di Höss): "Anzitutto, trasferimento a una "compagnia di
punizione" (Strafkompanie), cioè, lavoro più duro e restrizioni
nell'alloggio; poi incarcerazione nel blocco delle celle di detenzione in
una cella buia; in casi molto gravi, incatenamento o legamento. La
punizione del legamento (Anbinden) fu proibita dal Reichsführer nel 1942 o
1943, non ricordo esattamente quando. Poi c'era la punizione che
consisteva nello stare sull'attenti (Strafstehen) all'entrata del campo,
infine la bastonatura. Nessun comandante poteva infliggere questa
punizione di sua iniziativa, ma poteva soltanto proporla." Sembra che
Höss abbia avuto l'intenzione di proteggere sua moglie e i suoi due figli,
e di salvare altri imputati, affermando che soltanto 60 persone avevano
saputo degli stermini in massa. Höss tentò di salvare Kaltenbrunner
implicando Eichmann e Pohl, che non erano ancora stati catturati. (Per un
caso simile, vedi la deposizione di Heisig, che tentò di implicare Raeder.
Höss fu un "testimone della difesa," e il suo controinterrogatorio da
parte dell'accusa fu interrotto bruscamente dall'accusa stessa. Forse gli
accusatori temevano che Höss facesse crollare il loro castello di
menzogne. La famosa "autobiografia" di Höss, Kommandant in Auschwitz,
probabilmente preparata in forma di domande e risposte nel corso degli
interrogatori come una "deposizione" gigantesca, poi redatta per essere
copiata con la calligrafia di Höss, non è migliore della sua testimonianza
a Norimberga. In questo libro, le fiamme delle cremazioni erano visibili
da molti chilometri (p. 179 del testo tedesco), il puzzo era percettibile
da chilometri di distanza (p. 179). Tutti nella regione erano a conoscenza
degli stermini (p. 179), ma la sua famiglia non ne aveva mai saputo nulla
(pp. 139); le vittime sapevano che sarebbero state gasate (p. 130, 133),
ma era possibile ingannarle (p. 133). Höss fece le sue "confessioni" sotto
l'effetto dell'alcool e della tortura (p. 149). Non è esatto che in
questo libro (p. 126 del testo tedesco) sia scritto che i cadaveri
venivano estratti dalle camere a gas dai Kapos mangiando e fumando e senza
maschere antigas; il testo non dice questo. La "traduzione" polacca di
questo libro, pubblicata prima del "testo originale" tedesco, sembra
concordare con il testo tedesco, ma mancano i nomi dei luoghi e delle
date; il testo polacco probabilmente fu scritto prima e questi dettagli
furono poi inseriti in quello tedesco. Il testo integrale non
espurgato delle "opere complete" di Rudolf Höss (in polacco) sono
disponibili tramite prestito blibliotecario internazionale ("Wspomnienia
Rudolfa Hoessa, Komendanta Obozu Oswiecimskiego").
ALFRED JODL
Jodl fu
impiccato per la sua complicità nel "Kommandobefehl," l' ordine di
fucilare i soldati inglesi che combattevano in abiti civili e
strangolavano i loro prigionieri di guerra. La linea difensiva di Jodl
fu che il diritto internazionale è inteso a proteggere gli uomini che
combattono come soldati. Esso esige che i soldati portino le armi
apertamente, che abbiano insegne o uniformi chiaramente riconoscibili e
che trattino i prigionieri con umanità. La guerra partigiana e le attività
dei commandi inglesi erano proibite dal diritto internazionale. Il
processo e la condanna a morte di tali commandi erano legali se conformi
all'articolo 63 della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra del
1929.25 Per la verità, ben pochi uomini furono giustiziati in base a
quest'ordine (secondo Sir David Maxwell-Fyfe, 55 nell'Europa occidentale).
L'intenzione era quella di dissuadere i nemici dal combattere in questo
modo, affinché non credessero di potersi semplicemente arrendere dopo le
loro azioni di guerriglia. Un altro "crimine" di Jodl fu la
comunicazione al comandante in capo dell' esercito che Hitler aveva
ripetuto un' ordine, che aveva già impartito in precedenza, secondo il
quale non si doveva accettare un'offerta di resa di Leningrado. Come
tanti altri crimini tedeschi, anche questo restò un' idea senza
conseguenze, poiché non fu mai ricevuta alcuna offerta di resa.
L'intenzione era di indurre la popolazione a ritirarsi, poiché era
impossibile alimentare milioni di civili e di prigionieri ed evitare le
epidemie. Nelle linee tedesche all'Est furono lasciati dei corridoi per
permettere alla popolazione di ritirarsi. Kiev, Odessa e Kharkov si erano
già arrese, ma i Sovietici prima di abbandonarle le minarono, uccidendo
migliaia di soldati tedeschi con bombe a scoppio ritardato. I complessi
portuali erano necessari per scopi militari; le ferrovie russe avevano uno
scartamento diverso da quello delle ferrovie tedesche e non era possibile
trasportare all'interno gli approvvigionamenti per alimentare milioni di
prigionnieri o di Ebrei affamati. La menzogna sovietica che i Tedeschi
uccisero milioni di prigionieri di guerra sovietici può essere presa sul
serio soltanto da chi non conosce le cause della mortalità di questi
prigionieri. "Assassinio e rivoluzione. In tempo di pace, questo
avrebbe significato la guerra civile; in tempo di guerra, il crollo
immediato del fronte e la fine del Reich. Egli avrebbe dunque dovuto
gridare: Fiat iustitia, pereat patria? Sembra che l'accusa sia veramente
dell'opinione che si potesse esigere una tale condotta dagli imputati. Che
trovata stupefacente! Se mai assassinio e rivoluzione possano essere
giustificati moralmente, si dovrà lasciare ai filosofi e ai teologi.
Comunque, noi giuristi non possiamo nemmeno discuterne. Essere obligati
sotto pena di punizione ad uccidere il capo dello Stato? Un soldato
dovrebbe far ciò? E per di più durante la guerra? Coloro che hanno
commesso tali crimini sono stati sempre puniti, ma punire per non averli
commessi sarebbe davvero una novità". In un altro punto, il dott.
Exner disse: "In una sola pagina del trial-brief (fascicolo del processo)
anglo-americano si legge sei volte: "Jodl was present at" (Jodl era
presente a). Che cosa significa questo dal punto di vista legale?" .
Uno dei procuratori sovietici, il colonnello Pokrovsky, chiese a Jodl:
"Sa che le truppe tedesche . . . impiccavono i prigionieri di guerra a
testa in giù e li arrostivano allo spiedo? Lo sapeva?" Jodl gli
rispose: "Non soltanto non lo sapevo, ma neppure lo
credo".
Tutto il vasto campo dei processi di crimini di guerra è riassunto
in queste tre frasi !
ERNST KALTENBRUNNER A Kaltenbrunner, nel corso del suo controinterrogatorio, fu
chiesto con indignazione come potesse avere la sfacciataggine di
pretendere che lui solo diceva la verità e che 20 o 30 testimoni mentivano
tutti. I "testimoni," naturalmente, non apparivano davanti al
Tribunale; si trattava di nomi scritti su pezzi di carta. Uno di essi è
Franz Ziereis, comandante del campo di concentramento di Mauthausen.
Ziereis "confessò" di aver gasato 65.000 persone, di aver fatto dei
paralumi di pelle umana e di aver contraffatto denaro. Inoltre, stilò una
complicata tabella di informazioni statistiche contenente una lista del
numero esatto di prigionieri in 31 campi di lavoro differenti. Infine egli
accusò Kaltenbrunner di aver dato l'ordine di uccidere tutti i detenuti
del campo di Mauthausen all'avvicinarsi degli Americani. Ziereis era
già morto da 10 mesi alla data della sua "confessione;" questa non fu
redatta da lui, ma fu "ricordata" da qualcun altro, che non apparve
neanche lui davanti al Tribunale, la cui firma però appare sul documento:
l'ex detenuto Hans Marsalek. Il testo delle pagine da 1 a 6 di questo
documento è scritto tra virgolette (!), inclusa la tabella statistica che
dichiara, per esempio, che a Ebensee c'erano 12.000 prigionieri, a
Mauthausen 12.000, a Gusen I e II 24.000, a Schloss-Lindt 20, a
Klagenfurt-Junkerschule 70, ecc., per tutti i 31 campi della tabella.
Il documento non è stato firmato da nessuno che asserisca di essere
stato presente alla presunta "confessione"; nessuna delle informazioni
presuntamente prese all'epoca è stata annessa al documento. Il documento
reca soltanto due firme: quella di Hans Marsalek, il prigioniero, e quella
di Smith W. Brookhart Jr., dell'esercito degli Stati Uniti, e la data
dell'8 Aprile 1946. Ziereis morì il 23 Maggio 1945. Si pretese dunque
che Ziereis allora fosse troppo malato per firmare un documento (egli morì
per le ferite prodotte da colpi di fucile allo stomaco), ma sarebbe stato
in salute tanto buona da dettare questo lungo e complesso documento,
"ricordato" poi letteralmente in modo perfetto da Marsalek per dieci mesi
e mezzo. Naturalmente Marsalek non aveva alcun motivo per mentire. Il
documento è scritto in tedesco. Brookhart era uno scrittore fantasma di
confessioni, che scrisse anche le confessioni di Rudolf Höss e quella di
Otto Ohlendorf . La "confessione" di Ziereis continua tuttavia ad
essere presa più o meno sul serio da Reitlinger, Shirer, Hilberg ecc.
Kaltenbrunner affermò che durante la guerra esistevano 13 campi di
concentramento centrali o "Stammlager". Il totale generale di 300 campi di
concentramento asserito dall'accusa era stato ottenuto inserendo nella
lista campi di lavoro del tutto normali. Il tredicesimo campo, Matzgau,
nei pressi di Danzica, era un campo speciale: i suoi detenuti erano
guardie SS e uomini della polizia che erano stati condannati per delitti
contro i detenuti loro affidati: maltrattamenti fisici, malversazioni di
fondi, furti di effetti personali, ecc. Questo campo, con la sua
popolazione di prigionieri SS, alla fine della guerra cadde nelle mani dei
Sovietici. Kaltenbrunner dichiarò che le sentenze dei tribunali SS e
della polizia erano molto più severe di quelle dei tribunali ordinari per
le stesse infrazioni. Le SS processarono frequentemente i loro membri
imputati di delitti contro i detenuti o di infrazioni alla
disciplina. Gli interrogatori di "terzo grado" erano permessi dalla
legge al solo scopo di ottenere informazioni riguardo alle attività future
di resistenza; tali metodi erano proibiti al fine di ottenere confessioni.
Questi interrogatori richiedevano la presenza di un medico, e consentivano
un totale di 20 colpi di bastone sulle natiche nude, ma soltanto una
volta; poi questa procedura non si poteva più ripetere. Altre forme di
"tortura nazista" legale erano, fra le altre, la detenzione in una cella
buia o lo stare in piedi durante lunghi interrogatori. Kaltenbrunner e
molti altri testimoni della difesa affermarono che tali metodi erano
praticati dalle polizie di tutto il mondo; e che rispettabili ufficiali di
polizia stranieri avevano visitato la Germania per studiare i metodi
tedeschi . Le prove della difesa su ciò e su argomenti connessi
ammontano a migliaia di pagine, fra la trascrizione delle udienze del
tribunale, le deposizioni davanti alla commissione e 136.000 dichiarazioni
giurate. Kaltenbrunner fu condannato per concorso nel linciaggio degli
aviatori alleati che avevano eseguito bombardamenti in massa della
popolazione civile. I linciaggi sarebbero stati giustificati, ma non
ebbero mai luogo. Numerosi aviatori alleati furono salvati dalle folle di
civili ad opera di ufficiali tedeschi. I Tedeschi si rifiutarono di
considerare tali metodi, temendo che avrebbero portato ad un massacro
generale degli aviatori che si lanciavano con il paracadute. Come tanti
altri crimini tedeschi, anche questo restò un'idea senza conseguenze.
Un altro crimine imputato a Kaltenbrunner fu la sua responsabilità nel
cosiddetto "Kugelerlass" (decreto pallotola), cioè il presunto ordine di
fucilare i prigionieri di guerra per mezzo di un dispositivo di
misurazione (un congegno insensato molto probabilmente inspirato all'
assurda "macchina di Paul Waldmann" per spaccare le teste con un martello
azionato da un mecchanismo a pedale) . Il termine "Sonderbehandlung"
("trattamento speciale," sempre interpretato come uccisione) è un esempio
del brutto gergo utilizzato da ogni burocrazia; sarebbe meglio tradurlo
"trattamento su base individuale" (in effetti, è un'espressione comune che
si trova spesso nei contratti di rapprasentanza commerciale).
Kaltenbrunner riuscì a dimostrare che, in un caso specifico, la parola si
riferiva al diritto di bere dello champagne e di prendere lezioni di
francese. L'accusa aveva scambiato una stazione di sport invernali con un
campo di concentramento.
WILHELM KEITEL Keitel fu impiccato per la sua responsabilità nelle
atrocità presuntamente perpetrate in Russia, per l'"ordine relativo ai
commissari" sovietici (Kommissarbefehl) e per il "decreto notte e nebbia"
("Nacht-und-Nebel"-Erlass). Le prove contro Keitel consistevano per la
maggior parte in "rapporti" di "commissioni sovietiche per i crimini di
guerra" . Si tratta di sommari con giudizi, conclusioni e generalizzazioni
non sostenuti da prove o documenti annessi. In questi rapporti, uffici
militari sono menzionati con nomi falsi e confusi fra
loro.
CONSTANTIN VON NEURATH Von Neurath fu vittima di una falsificazione
grottesca. I Cechi presero un documento autentico, lo riscrissero a
macchina con ampie alterazioni e interpolazioni, e presentarono al
Tribunale una "fotocopia" della loro "copia" (con firme scritte a
macchina) . Il documento originale era in Cecoslovacchia. In questo
documento quasi tutto è inesatto: la burocrazia tedesca era estremamente
complessa. Numerosi documenti dell' accusa recano indirizzi falsi,
riferimenti falsi e procedure false che non sono immediatamente evidenti.
Riguardo a questo documento, von Neurath disse: "Mi dispiace di dover
dire che Lei sta mentendo" . Von Neurath fu condannato per aver chiuso
le università ceche (cosa che, per il diritto internazionale, non è un
crimine quando venga fatta da un governo d'occupazione), e di aver fatto
fucilare nove studenti cechi dopo una dimostrazione. Questo crimine fu
"dimostrato" con una serie di documenti: , una "copia conforme"
certificata dai Cechi, il "rapporto" di una "commissione per i crimini di
guerra," che "cita" le presunte affermazioni di Karl Hermann Frank
(naturalmente non annesse al rapporto), e una "dichiarazione giurata" di
Karl Hermann Frank presuntamente firmata 33 giorni prima della sua
esecuzione. Le dichiarazioni attribuite a Frank nel rapporto della
commissione per i crimini di guerra non sono firmate né datate. Si asserì
che i documenti originali fossero in Cecoslovachia. Numerose "prove"
contro von Neurath, Schacht, von Papen, Raeder e altri provenivano dalle
dichiarazioni giurate di un vecchio diplomatico americano residente in
Messico. Si affermò che questo diplomatico, Messersmith, era troppo
vecchio per apparire davanti al Tribunale (II 350 [387]), ma si negò che
fosse un vecchio rimbecillito. Le "prove" consistevano nelle opinioni
personali di Messersmith sulle motivazioni e sul carattere di altre
persone.
FRANZ VON PAPEN Von Papen fu accusato di aver cospirato per indurre
Hindenburg ad assumere Hitler al governo come cancelliere del Reich.
Secondo quest'accusa, von Papen ingannò Hindenburg facendogli credere che,
se non lo avesse fatto, sarebbe scoppiata la guerra civile. Il
cancelliere del Reich allora in carica, il generale von Schleicher, aveva
tentato per un po' di tempo di governare illegalmente e in violazione
della costituzione senza l'appoggio dei nazionalsocialisti, che avevano la
maggioranza più grande della storia del Reichstag. Molte illegalità di
Hitler risalgono infatti al periodo del governo di von Schleicher. Questa
era l'unica alternativa al caos di 41 partiti politici, ciascuno dei quali
rappresentava qualche interesse finanziario privato. I vincitori
democratici, nel 1946, pretendevano che von Papen, nel 1933, prevedesse
l'intenzione di Hitler di intraprendere una "guerra di aggressione" e che
collaborasse con von Schleicher per governare con una dittatura militare.
Von Schleicher fu fucilato più tardi durante il "Putsch" di Röhm.
Queste esecuzioni furono considerate legali da Hindenburg, come risultò da
un telegramma in cui egli si congratulava con Hitler. Anche von Papen
riteneva che l'esecuzione di Röhm e dei suoi accoliti fosse giustificata
dallo stato di necessità , ma, nello stesso tempo, credeva che fossero
stati commessi anche molti assassinii ingiustificati e che Hitler avesse
avuto il dovere di condurre una indagine e di punire i responsabili. Ciò
non fu fatto. A Norimberga l'accusa ammise che il programma del
partito nazionalsocialista non conteneva niente d'illegale, ma era al
contrario quasi lodevole . I nazionalsocialisti erano stati dichiarati
legali dalle autorità di occupazione della Renania nel 1925 , alla Corte
suprema tedesca nel 1932 , dalla Società delle Nazioni e dal Ministro
Generale di Danzica nel 1930. Nel 1933 non era chiaro se l' esercito
avrebbe appoggiato unanimamente von Schleicher contro i
nazionalsocialisti, che godevono del pieno diritto di governare; fu il
rifiuto di Hindenburg di violare la costituzione a rischio di una guerra
civile che portò Hitler al governo in modo perfettamente legale. Von
Papen fu accusato di avere commesso "atti immorali per favorire il
progetto comune", come l' aver dato del tu al ministro degli esteri
austriaco Guido Schmidt nelle conversazioni(!). Von Papen replicò: "Sir
David, se Lei fosse stato una sola volta in Austria nella sua vita,
saprebbe che quasi tutti si danno del tu" . Azioni di von Papen che
non si potevano definire "criminali" furono utilizzate per dimostrare la
sua "duplicità." Ai suoi atti fu attribuita una intenzione sulla base di
una interpretazione a posteriori. Talvolta si afferma che le
assoluzioni di von Papen, Fritzsche e Schacht sono la prova del fatto che
il processo di Norimberga è stato un "processo giusto." Naturalmente il
processo di Tokio e i numerosi altri processi per crimini di guerra nei
quali non ci fu nessuna assoluzione non costituiscono la prova contraria.
Si dimentica inoltre che nei processi alle streghe del XVII secolo ci
furono il 5 - 10% di assoluzioni.
ERICH RAEDER Raeder fu accusato di aver "cospirato" con i Giapponesi per
attaccare gli Stati Uniti. Altri crimini commessi da Raeder furono, fra
gli altri, la sua presenza a discorsi e conferenze, la sua conoscenza di
piani contingenti e la sua accettazione di regali di compleanno da parte
di Hitler (cioè, la "conoscenza del progetto comune"). Raeder dimostrò
che gli Americani erano al corrente dell'attacco a Pearl Harbor con 10
giorni di anticipo, mentre i Tedeschi non ne sapevano nulla. La sua
discussione dello stato di preparazione militare tedesco e dei discorsi di
Hitler sarà trattata insieme con quella di von Ribbentrop.
JOACHIM VON RIBBENTROP Von Ribbentrop fu impiccato per la sua firma al
Patto Molotov-Ribbentrop, che precedeva e permetteva l'attacco alla
Polonia!!!! Ribbentrop si difese asserendo che, in circa venti anni,
un milione di Tedeschi erano stati espulsi dai territori polacchi con
numerose atrocità. Le proteste presentate alla Corte Internazionale di
Giustizia de L'Aia e alla Società delle Nazioni erano state ignorate per
tutto questo tempo. Le vittime erano dei "Volksdeutsche" con nazionalità
polacca residenti nei territori assegnati al nuovo stato di Polonia in
conformità con il Trattato di Versailles. Il 23 Ottobre 1938
Ribbentrop fece ai Polacchi un'offerta che l'ambasciatore britannico
riconobbe ragionevole, definendola un' "offerta nel puro stile della
Società delle Nazioni"; Ribbentrop chiedeva un plebiscito nel corridoio
polacco; il ritorno di Danzica (città tedesca al 100%) al Reich; la
costruzione di una ferrovia e di una autostrada extraterritoriali
attraverso il corridoio fino alla Prussia orientale, che era stata
tagliata fuori dal resto della Germania in conformità con il Trattato di
Versailles e si poteva raggiungere soltanto per mare. In compenso, i
Polacchi avrebbero ricevuto un vantaggioso accordo finanziario: la
garanzia dell'utilizzazione degli impianti portuali a Danzica e lo sbocco
per i prodotti polacchi attraverso il porto di questa città. Il futuro del
corridoio avrebbe dovuto essere deciso secondo il principio
dell'autodeterminazione; i Polacchi avrebbero ricevuto uno sbocco al mare,
e gli accordi tedesco-polacchi (firmati da Hitler nel 1934 malgrado la
forte opposizione tedesca), sarebbero stati rinnovati per un periodo
ulteriore. Per l'accusa ciò fu invece il "progetto nazista per la
conquista del mondo" che servì agli Alleati come prestesto per tutta la
guerra, inclusi, più tardi, Pearl Harbor, Hiroshima e Yalta. I
Polacchi replicarono affermando che qualunque cambiamento nello stato
giuridico di Danzica avrebbe comportato la guerra con la Polonia. Fu
ordinata la mobilitazione generale. Le espulsioni continuavano, rimpiendo
i campi di rifugiati lungo la frontiera con la Polonia. Il 31 Agosto
1939 l'ambasciatore polacco, Lipski, dichiarò che conosceva molto bene le
condizioni della Germania, avendovi prestato servizio per molti anni.
Nessuna nota o offerta tedesca gli interessava. In caso di guerra, in
Germania sarebbe scoppiata la rivoluzione e l'esercito polacco avrebbe
marciato trionfalmente fino a Berlino. Ribbentrop affermò che una tale
attitudine da parte dei Polacchi rendeva la guerra inevitabile; bisognava
risolvere il problema del corridoio e delle espulsioni; per Hitler e
Stalin, i territori in questione erano stati perduti per entrambi i paesi
dopo una guerra disastrosa seguita da trattati di pace altrettanto
disastrosi . Per i Tedeschi a Norimberga ci fu una sola spiegazione: i
Polacchi e gli Inglesi erano in contatto con la cosiddetta "resistenza"
tedesca, la quale aveva esagerato enormemente la propria
importanza. L'interprete di Hitler, Paul Schmidt, apparve come
testimone e dichiarò che i Tedeschi non potevano credere che gli Inglesi
sarebbero entrati in guerra dopo che il loro ambasciatore aveva
riconosciuto che erano i Tedeschi ad aver ragione. Secondo questo
testimone, all'arrivo della notizia della dichiarazione di guerra
britannica, ci fu un minuto intero di silenzio; indi Hitler si rivolse a
von Ribbentrop e gli chiese: "Adesso che cosa faremo"? La
testimonianza di Schmidt fece luce anche su un'affermazione attribuita a
von Ribbentrop, secondo la quale gli Ebrei dovevano essere uccisi o
internati in campi di concentramento. Ciò che accadde, secondo Schmidt ,
fu che Hitler aveva esercitato delle pressioni su Horthy affinché
prendesse misure più energiche contro gli Ebrei. Horthy chiese: "Che cosa
posso fare? Non posso certo ucciderli." Ribbentrop, che era di pessimo
umore, replicò: "Ci sono due alternative: Lei può fare così, oppure essi
possono essere internati." Questa affermazione fu riportata nella
trascrizione della conferenza nel modo seguente: "Il Ministro degli Esteri
disse che gli Ebrei dovevano essere uccisi o internati in campi di
concentramento." Quest'affermazione fu utilizzata contro von Ribbentrop e
tutti gli altri imputati per tutto il processo, malgrado la dichiarazione
di Schmidt (un uomo rispettabile, non nazista) che la trascrizione non era
esatta . A detta di Ribbentrop, Raeder, Göring e tutti gli imputati,
ad eccezione di Schacht, i Tedeschi non erano preparati per una guerra e
non avevano progettato alcuna "aggressione" . L'invasione del Belgio,
dell'Olanda e della Francia non costituivano un' "aggressione," perché era
stata la Francia a dichiarare guerra alla Germania, mentre il Belgio e
l'Olanda permettevano agli aereoplani inglesi di sorvolare i loro paesi
tutte le notti per bombardare la Ruhr; i Tedeschi avevano protestato per
iscritto 127 volte .
Göring, Raeder, Milch, e molti altri
testimoniarono che la Germania, nel 1939, aveva soltanto 26 sommergibili
per il servizio atlantico, a paragonare di 315 sommergibili nel anno 1919,
e un numero insufficiente di bombe definito da Milch "ridicolo" . Nel
Maggio 1939 Hitler informò Milch che non c'era bisogno di produrre bombe a
pieno regime, perché non ci sarebbe stata nessuna guerra. Milch replicò
che la produzione di bombe a pieno regime avrebbe richiesto parecchi mesi,
perché ci voleva tempo per arrivare al pieno regime. L'ordine di
cominciare la produzione di bombe a pieno regime non fu impartito prima
del 12 o 20 Ottobre 1939. L'aviazione tedesca era progettata per il
bombardamento di precisone di punti determinati; fino al 1938, i Tedeschi
avevano cooperato con gli Inglesi e i Sovietici nello scambio
d'informazioni tecniche. I Tedeschi non avevano costruito neppure il
numero di navi da guerra e, in particolare, di sommergibili che era loro
consentito in base all'accordo anglo-tedesco del 1935 . Questo accordo
rappresentava il riconoscimento da parte degli Inglesi del fatto che il
Trattato di Versailles era antiquato. Si trattò dunque di una limitazione
dell'armamento navale intrapresa volontariamente dai Tedeschi .
All'inizio della guerra, molte navi da guerra tedesche erano ancora in
costruzione e dovettero essere smatellate, perché ci sarebbero voluti anni
per terminarle. Quando scoppiò la guerra, la Gneisenau, una delle navi da
guerra tedesche più grandi Hitler era un millantatore cui piaceva
terrorizzare i politici con discorsi grossolanamente illogici e
contraddittori in sé stessi e reciprocamente. Proprio per questo motivo
non furono mai prese note stenografiche esatte delle sue dichiarazioni
prima del 1941. Molti "discorsi di Hitler" sono parzialmente o totalmente
falsi. I Tedeschi non si ritenevano più vincolati dal Trattato
di Versailles, perché i suoi termini, in particolare il preambolo alla
Parte V, erano stati violati dagli Inglesi, e ancor più dai Francesi. Il
disarmo tedesco doveva essere seguito da un disarmo generale. Hitler
aveva offerto di disarmarsi "fino all'ultima mitragliatrice," a condizione
che gli altri paesi facessero la stessa cosa; ma la Germania non poteva
restare per sempre in una condizione di debolezza ad aspettare di essere
invasa e distrutta in qualunque momento. La rioccupazione della Renania
diede alla Germania una frontiera naturale che proteggeva la Ruhr; sarebbe
stata un' azione normale per qualsiasi governo. L'Europa orientale era in
subbuglio per conflitti fra stati poderosamente armati; la Prussia
orientale era indifendibile; i Polacchi chiedevano apertamente parti
dell'Alta Slesia.
Gli
accordi sovietico-francesi del 5 Dicembre 1934 avevano già violato il
patto di Locarno, ma a Norimberga la sua violazione fu attribuita ai
Tedeschi.
Non era chiaro se l'occupazione del resto
della Cecoslovacchia avesse violato gli accordi di Monaco. Ciò fu fatto
perché i Sovietici avevano costruito degli aereoporti nel resto della
Cecoslovacchia, con la cooperazione dei Cechi, per trasformare il paese in
una "portaerei" dalla quale la Germania potesse essere attaccata.
Roosevelt aveva proclamato che gli interessi americani si estendevano
al mondo intero; gli Inglesi rivendicavano il dominio su mezzo mondo;
forse gli interessi tedeschi si potevano estendere fino alla
Cecoslovacchia. Da Praga a Berlino c'è una mezz'ora di aereo; le azioni
ceche rappresentavano un'aperta minaccia per la Germania. Non esistono
trattati al mondo che durino per sempre; normalmente diventano antiquati e
vengono sostituiti da altri trattati. Questo fatto è normalmente previsto
dal trattato stesso con la formula "rebus sic stantibus" ("stando così le
cose," cioè "finché le cose stanno così"). Dopo il 1935, i trattati di
Locarno e Versailles erano già antiquati.
ALFRED ROSENBERG E FRITZ SAUCKEL Come Frank, Rosenberg fu accusato di
aver "saccheggiato" e "rubato" opere d'arte. Entrambi gli imputati,
Rosenberg e Frank, rilevarono che la Germania, ai sensi della quarta
convenzione de L'Aia sulla guerra terrestre, aveva l'obbligo di proteggere
le opere d'arte; ciò richiedeva il trasferimento delle opere fuori del
teatro delle ostilità. Le opere d'arte furono accuratamente imballate,
valutate e restaurate. Se i Tedeschi avessero avuto l'intenzione di
"saccheggiare" o di "rubare," non sarebbe stato necessario catalogare
tutti questi oggetti coll'annotazione esatta del nome, cognome e indirizzo
del proprietario, quando era conosciuto. Alcune opere d'arte erano
state prese da Göring, ma non per suo uso personale, bensì per un museo
che Hitler intendeva creare a Linz. Rosenberg aveva protestato contro
questo abuso, perché era suo dovere conservare queste collezioni intatte
sino alla fine della guerra, nella speranza che, nel trattato di pace, si
potesse arrivare ad un accordo riguardo a questi oggetti. Rosenberg fu
inoltre accusato di aver rubato migliaia di vagoni ferroviari pieni di
mobili. I mobili appartenevano agli Ebrei che avevano abbandonato le loro
residenze all'arrivo dei Tedeschi a Parigi. Gli appartamenti ebraici
furono sigillati per 90 giorni; poi il loro contenuto fu confiscato,
perché sarebbe stato impossibile assicurarne la custodia. Alla fine i
mobili furono usati per aiutare i Tedeschi che erano rimasti senza tetto a
causa degli attachi aerei alleati. Ancora una volta, i Tedeschi avevano
avuto l'intenzione di arrivare a un accordo su questi oggetti in un
trattato di pace. Il ministero di Rosenberg ricevette molte lamentele,
riguardo alle quali furono svolte indagini. Molte di queste lamentele si
rivelarono infondate. A Norimberga, si assunse semplicemente che tutte le
lamentele fossero "vere". Alcune lettere indirizzate a Rosenberg furono
utilizzate come prove a suo carico, sebbene le sue risposte fossero andate
perdute. Lamentele e lettere furono usate per dimostrare la sua presunta
"partecipazione volontaria al progetto comune". Rosenberg fu accusato
di aver cospirato con Sauckel per ottenere degli "schiavi" per l'industria
tedesca. Rosenberg, Sauckel, Speer, Göring e Seyss-Inquart protestarono
tutti che, se non ci fosse stato il blocco alleato, "saccheggi" e
"schiavitù" non sarebbero stati necessari; il blocco marittimo era
illegale e aveva provocato disoccupazione in massa nei territori
occupati;ai sensi della quarta convenzione de L'Aia sulla guerra
terrestre, ai governi d'occupazione era consentito chiedere il pagamento
in servizi. Gli "schiavi" ricevevano la stessa paga degli operai tedeschi,
i quali erano soggetti allo stesso modo al lavoro obbligatorio. Funk
dichiarò che gli "schiavi", durante la guerra, mandarono alle loro
famiglie due miliardi di marchi di salario. Seyss-Inquart asserì che in
Olanda, in conseguenza del blocco, ci furono 500.000 disoccupati; se non
si fosse dato lavoro. Fritzsche e altri imputati dichiararono che gli
"schiavi" si potevano muovere liberamente in tutte le strade di tutte le
città tedesche, avevano molto denaro e controllavano il mercato nero.
Inoltre, centinaia di migliaia di questi "schiavi", dopo la fine della
guerra, si rifiutarono di lasciare la Germania, sebbene i loro paesi
fossero stati "liberati" e la Germania fosse devastata . Per di più, gli
"schiavi", alla fine della guerra, non si ribellarono. Sauckel
testimoniò che il reclutamento dei "lavoratori schiavi" in Francia era
eseguito dal governo francese e dalle organizzazioni collaborazioniste.
Molti operai preferivano essere "obbligati" onde evitare rappresaglie da
parte della resistenza; ma tutti ricevevano la stessa paga e godevano
delle stesse condizioni contrattuali e delle stesse indennità sanitarie e
di previdenza sociale dei lavoratori tedeschi. Lungi dal "saccheggiare" i
territori occupati, era stato necessario portarvi grandi quantità di
equipaggiamenti di grande valore. In Russia, i Sovietici stessi, durante
la loro ritirata, distrussero tutto; quando i Tedeschi, durante la loro
ritirata, riportarono via tutti i loro equipaggiamenti che vi avevano
portato, ciò fu definito "saccheggio". Un esempio di una lamentela che
divenne un "crimine" fu il caso dei "frequentatori di teatro razziati e
inviati in schiavitù." Sauckel indagò per vari mesi e scoprì che si
trattava di un imprenditore che aveva interrotto una riunione dei suoi
operai per trasportarli in un altro posto di lavoro. A causa del
peggioramento della situazione, si resero necessarie sempre maggiori
coercizioni. Se gli Alleati avevano il diritto di confiscare i beni dei
neutrali in mare aperto, i Tedeschi avevano il diritto di utilizzare le
risorse dei territori occupati sulla terraferma. Un' accusa
strettamente connessa fu quella della cosiddetta "azione fieno", nella
quale, secondo l'accusa, erano stati "sequestrati" 50.000 bambini per
lavorare come "schiavi." Sia Rosenberg sia von Schirach dichiararono che
si trattava in realtà di un programma di apprendistato al fine di
rimuovere gli orfani di guerra dal teatro delle ostilità : se non lo
avesse fatto il ministero di Rosenberg, lo avrebbe fatto l'esercito.
Un' altra accusa che rientra in questo contesto fu quella relativa
all' organizzazione "Lebensborn," il cui scopo, secondo l'accusa, era
quello di sequestrare dei neonati
HJALMAR SCHACHT Schacht è un imputato anomalo, perché le accuse contro di
lui contraddicono quelle contro gli altri imputati. Mentre gli altri
imputati furono accusati di "atti immorali" che dimostravano la loro
"partecipazione volontaria al progetto comune" Le spiegazioni di
Schacht circa la necessità di mentire sono state spesso invocate come
prova della duplicità nazista, però si è dimenticato che la vittima delle
sue menzogne fu Hitler. Schacht mise in ridicolo queste accuse con una
serie di spiritosaggini, mostrandosi ancor più sarcastico di Göring; ma al
procuratore Jackson mancava la perspicacia per rendersi conto che Schacht
lo prendeva in giro. La menzogna di Jackson secondo la quale egli
costrinse Schacht "ad ammettere che aveva mentito" è stata presa sul serio
da molte persone, le quali dovrebbero sapere che Jackson mentiva
abitualmente .
BALDUR VON SCHIRACH
Von Schirach
fu accusato di aver cospirato con milioni di bambini per conquistare il
mondo in uniformi simili a quelle dei Boy Scouts. Nella sua difesa fu
rilevato che il concetto di una cospirazione che comprenda milioni di
membri è logicamente assurdo. Per realizzare questo fine, i
cospiratori si dedicavano a esercitazioni di tiro al bersaglio con fucili
calibro 22 , cantando canzoni a volte vecchie di 300 anni . A
Norimberga si scoprirono crimini dappertutto. Nel caso delle SA, per
dimostrare la loro "intenzione di impegnarsi in una guerra di aggressione
"fu citato un articolo sulla cura dei piedi!!. Schirach fu accusato da
Hans Marsalek di essere stato a conoscenza di alcune atrocità. Hans
Marsalek è il testimone il cui "ricordo" della "confessione" di Ziereis (6
pagine di citazioni alla lettera un anno dopo la morte di Ziereis) fu
utilizzato contro Kaltenbrunner. Un altro crimine commesso da Schirach
fu quello di essere "basso e grasso" (Un capo studentesco "basso e grasso"
aveva fatto un discorso anti-semitico). Schirach respinse quest'accusa.
Si pretese che Schirach avesse ricevuto dei rapporti degli
"Einsatzgruppen" nel suo ufficio a Vienna. Questi documenti sono
"fotocopie" di "copie conformi" su carta normale, senza intestazione né
firma, redatti da sconociuti e trovati. Si asserì che i Tedeschi
avevano ucciso 22.000.000, o 12.000.000 di persone , poi avevano cremato i
cadaveri e seppellito i documenti. Ma i documenti sono molto più
combustibili dei cadaveri! Schirach e Streicher furono ingannati
entrambi da una "fotocopia" di un documento di Hitler nel quale egli
avrebbe "confessato" degli stermini in massa. Poiché Hitler era un genio ,
e i genii non uccidono milioni di persone con i gas di scappamento di
motori Diesel e con insetticidi che richiedono 24 ore per uccidere le
tarme, sembra che il significato di questo documento sia stato
sopravvalutato. Infatti tipico di Hitler è un linguaggio pieno di
violenza, ma povero di contenuto e aderente ai fatti. Non è neppure chiaro
se Hitler, nel 1945, fosse ancora sano di mente. La "confessione" di
Hitler è una fotocopia "certificata".
ARTHUR SEYSS-INQUART Seyss-Inquart è un esempio del modo in cui azioni
perfettamente legali furono ritenute "crimini" quando venivano effettuate
dai Tedeschi, mentre azioni identiche, o azioni criminali secondo lo
statuto stesso del Tribunale di Norimberga (come i bombardamenti di
Dresda, illegali secondo l'articolo 6) furono considerate inconvenienti
senza importanza di una grande crociata per sradicare il Male. I
governi d'occupazione possono reclutare entro certi limiti i lavoratori,
confiscare i beni pubblici e imporre tasse per coprire le spese
dell'occupazione. Non sono obbligati a tollerare la resistenza armata, gli
scioperi, la pubblicazione di giornali ostili, o ad impiegare ufficiali
locali che non ubbidiscono agli ordini. Firmare documenti e far circolare
ordini non sono crimini per il diritto internazionale. Alla fine della
guerra Seyss-Inquart evitò molte distruzioni che sarebbero state illegali.
In qualità di Reichskommissar per l'Olanda, Seyss-Inquart trasmetteva
gli ordini di esecuzione dei membri della resistenza dopo la loro condanna
per atti di sabotaggio o resistenza armata. Ma le sentenze di morte
venivano eseguite solo dopo ulteriori atti di sabotaggio. Ciò fu definito
dal Tribunale una "esecuzione di ostaggi." Tuttavia, in questo caso, la
definizione "ostaggio" non è corretta . L'accusa, discutendo la
questione dal punto di vista del diritto internazionale, ammise la
legalità di queste azioni , e riconobbe che i membri della resistenza
potevano essere fucilati.
ALBERT SPEER Albert Speer fu condannato per aver "ridotto in schiavitù"
milioni di persone per lavorare nelle industrie di armamenti tedesche,
dove si asseriva che fossero costrette a dormire in orinatoi, e torturati
in "scatole di tortura" camuffate da normali guardaroba (questi
"camuffamenti" strampalati servivano all'accusa per presentare oggetti
ordinari come "prove" di atrocità) . Riguardo a quest'accusa, Speer
dichiarò: "Considero questa dichiarazione giurata una menzogna ! Non è
possibile trascinare il popolo tedesco nel fango in questo modo" .
Speer era il tipo di uomo che ha successo sotto ogni regime.
Egli affermò di non sapere niente di "stermini," aggiungendo che, se dei
detenuti fossero stati cremati mediante bombe atomiche (un' allucinazione
del procuratore Robert Jackson, , egli l'avrebbe saputo. Speer affermò
di aver ordito un complotto per assassinare Hitler per mezzo un gas
nervino molto sofisticato. Il complotto fallì perché il gas si sviluppava
soltanto a temperature molto alte. Infatti, lo Zyklon B (l'insetticida
col quale si pretende che i Tedeschi abbiano gasato gli Ebrei) presenta un
problema simile, nel senso che il liquido deve evaporare, il che avviene
molto lentamente, a meno che non sia riscaldato. Il genio tecnico dei
Tedeschi e il loro avanzato sviluppo industriale rendono insensata
qualsiasi nozione di un "olocausto ebraico" con insetticidi o gas di
scappamento di motori Diesel. Se non ci fossero state persone come Albert
Speer, sarebbe stato più difficile "trascinare il popolo tedesco nel
fango".
JULIUS STREICHER Streicher fu impiccato per "incitamento all'odio razziale,"
un crimine che sembra ritornare di moda. Il caso Streicher è importante
perché nazioni che predicavano la separazione tra Stato e Chiesa, nonché
la libertà di parola e di stampa, cospirarono con Ebrei e comunisti allo
scopo di far impiccare un uomo per aver espresso delle opinioni la cui
inesattezza non fu neppure discussa. Uno dei crimini commessi da
Streicher fu la pubblicazione di un supplemento sugli "assassinii rituali
ebraici" nel suo giornale "Der Stürmer". L'accusa ammise apertamente che
le illustrazioni del giornale erano autentiche e che l'articolo era
provvisto di riferimenti corretti. Tra i riferimenti di Streicher c'era
almeno uno studioso di fama, il dott. Erich Bischof di Lipsia, nonché
procedimenti penali moderni . A parere del Tribunale, esaminare il valore
dei riferimenti di Streicher avrebbe prolungato troppo il processo. Il
Tribunale non affermò che l'articolo fosse inesatto, ma praticò una specie
di telepatia: Streicher fu impiccato per opinioni e per le intenzioni
attribuitegli dal Tribunale. Un altro crimine di Streicher fu di aver
definito il Vecchio Testamento un "romanzo criminale orribile" e di aver
dichiarato che "questo 'libro santo' è pieno di assassinii, incesti,
frodi, furti e indecenze." Quest' affermazione non fu confutata con alcuna
prova. Streicher è famoso come "collezionista di pornografia,"
"pervertito sessuale" e "truffatore." La "collezione di pornografia,"
esaminata più accuratamente, si rivelò essere l'archivio giudaico del suo
giornale. L'accusa delle "perversioni sessuali," fortemente sottolineata
dai Sovietici, ebbe origine dal cosiddetto rapporto Göring, un
procedimento disciplinare del Partito avviato da uno dei numerosi nemici
di Streicher. Quest' accusa fu lasciata cadere durante il processo di
Norimberga e cancellata dalla trascrizione delle udienze. Streicher fu
informato che non doveva rispondere a nessuna domanda relativa a quest'
accusa. Anche la "truffa immobiliare" deriva dal rapporto Göring e si
riferisce a un solo caso, quello delle Mars-Werke. Il responsabile delle
accuse contenute nel rapporto fu, per una curiosa coincidenza, anche il
responsabile dell'acquisto. Il rapporto afferma che le azioni furono
restituite e che il denaro che Streicher aveva pagato per le azioni, 5000
marchi, gli fu rimborsato dopo le indagini. Streicher aveva dato ai
suoi amministratori pieni poteri per agire come volevano, dicendo loro:
"Non mi seccate con i vostri affari di denaro. Ci sono altre cose più
importanti del denaro." Egli affermò che il suo giornale fu pubblicato
fino alla fine della guerra in una casa in affitto; il suo giornale non
era un organo del Partito; Streicher non aveva niente a che fare con la
guerra. Uno degli impiegati di Streicher apparve come testimone e
affermò: "Chiunque conosca Herr Streicher come me, sa bene che Herr
Streicher non ha mai preso nulla a un Ebreo". La seconda moglie di
Streicher, Adele, testimoniò: "Io considero totalmente impossibile che
Julius Streicher abbia acquistato delle azioni in questo modo. Io credo
che non sappia nemmeno come è fatta un' azione". A Norimberga non si
affermò che Streicher avesse scritto tutti gli articoli del suo giornale
personalmente. L'articolo "Trau keinem Fuchs auf grüner Heid, und keinem
Jud' bei seinem Eid" (non ti fidare di una volpe nella brughiera, né di un
Ebreo quando giura), tradotto in inglese dall'accusa con "Don't Trust a
Fox Whatever You Do, Nor Yet the Oath of Any Jew" (XXXVIII 129), trae il
titolo da Martin Lutero. "Der Giftpilz" (Il fungo velenoso) fu scritto da
uno dei redattori di Streicher ispirandosi a una famosa serie di crimini
sessuali contro bambini commessi da un grande industriale ebreo, Louis
Schloss. In seguito Schloss fu assassinato a Dachau e ciò divenne
un'altra "atrocità nazista." Nella discussione dell'assassinio di Schloss
da parte dell'accusa, non fu mai accennato che Schloss era stato un
pervertito pericoloso che aggrediva i bambini; fu invece tacitamente
insinuato che era stato ucciso per il semplice fatto di essere ebreo.
Non fu mai dimostrato alcun nesso di causalità tra le "opinioni
antisemitiche" di Streicher, Frank, o Rosenberg e la perpetrazione di un
delitto; non fu dimostrato neppure che il crimine in questione, cioè il
cosiddetto "olocausto ebraico" avesse mai avuto luogo. Questo fu
semplicemente supposto, e si suppose che gli scritti di Streicher avessero
contribuito a "provocarlo." Streicher fece alcune osservazioni "molto
improprie" che furono soppresse dalla trascrizione delle udienze e per le
quali fu ammonito dal Tribunale coll'approvazione del suo avvocato, il
dott. Marx. Una di queste osservazioni soppresse si trovava a pagina 310
del volume XII della trascrizione delle udienze, dopo il quinto paragrafo,
ma si può leggere alle pagine 8494-5 della trascrizione delle udienze
ciclostilata. Streicher disse: "Se potessi terminare con una descrizione
della mia vita, sarebbe con la descrizione di una esperienza che vi
mostrasse, signori del Tribunale, che, anche senza il consenso del
governo, possono accadere delle cose che non sono umane, che non sono in
accordo con i principi di umanità. "Signori, sono stato arrestato e,
durante la mia detenzione, ho sperimentato cose simili a quelle imputate a
noi, alla Gestapo. Sono rimasto senza vestiti in una cella per quattro
giorni. Mi sono state fatte delle bruciature. Sono stato gettato sul
pavimento e incatenato. Ho dovuto baciare i piedi a carcerieri negri che
mi sputavano sul viso. Due negri e un ufficiale bianco mi hanno sputato in
bocca, e quando non la potevo aprire più, me l'aprivano con un bastone di
legno; e quando chiedevo dell'acqua, venivo portato alla latrina e mi si
ordinava di bere lì. "A Wiesbaden, signori, un medico ha avuto pietà
di me, e io dichiaro qui che un'Ebreo, direttore di un ospedale, si è
comportato correttamente. Dico qui, per non essere frainteso, che gli
ufficiali ebrei che ci sorvegliano qui nella prigione hanno agito
correttamente; anche i medici con i quali ho avuto a che fare sono stati
rispettosi. E da questa dichiarazione potete vedere il contrasto tra
quella prigionia e questa qui." Un'altra "osservazione impropria"
soppressa era a pagina 349 del volume XII dopo il primo paragrafo, ma si
trova nella trascrizione delle udienze ciclostilata, a pagina 8549: "Per
evitare ogni malinteso, devo dire che a Freising sono stato picchiato, per
giorni e senza vestiti, così duramente che ho perduto il 40% della mia
capacità uditiva, e la gente ride quando faccio domande. Non ci posso far
niente se sono stato trattato così. Perciò chiedo che mi si ripeta la
domanda. Il tenente colonnello Griffith-Jones replicò: "Posso
mostrarvelo, e ripeteremo la domanda forte quanto volete." Dato che si
trattava di conoscenza personale di Streicher e non di sentito dire,
risulta difficile capire perché le osservazioni furono soppresse, mentre
il sentito dire favorevole all'accusa fu conservato (infatti,le prove
dell'accusa constano quasi completamente di sentito dire scritto e orale).
Se gli accusatori non credevano alla testimonianza di Streicher relativa
al fatto che era stato torturato, erano liberi di controinterrogarlo per
individuare contraddizioni e dimostrare che mentiva. Invece fu
semplicemente ammonito e le sue osservazioni furono soppresse.
Streicher affermò che le sue richieste di "sterminio" degli Ebrei
erano state provocate per la maggior parte dai bombardamenti alleati e
dagli appelli allo sterminio del popolo tedesco da parte alleata. "Se
in America un ebreo chiamato Erich Kauffman può chiedere pubblicamente che
tutti i Tedeschi capaci di generare figli debbano essere sterilizzati allo
scopo di sterminare il popolo tedesco, allora io dico: occhio per occhio,
dente per dente. Si tratta di una questione puramente teorica e
letteraria.".
PROCESSI DEI CRIMINI DI GUERRA GIAPPONESI Mentre gli imputati tedeschi stavano
per essere condannati per avere fabbricato il "sapone umano," (cosa presa
sul serio nella settima edizione del prestigioso International Law di
Oppenheim & Lauterpacht, vol. II, p. 450), gli imputati giapponesi
stavano per essere condannati per aver preparato la "zuppa umana." Non
si tratta qui di un semplice errore di stampa ("Soap/Soup"); al contrario,
nel 1948 fu considerato un "fatto provato" che i Giapponesi erano una
razza di cannibali abituali, ai quali era proibito sotto pena di morte di
divorare i cadaveri dei propri soldati, ma che erano incoraggiati
ufficialmente a mangiare quelli degli Americani. I cadaveri degli
Americani venivano serviti fritti o in zuppa; i cadaveri venivano divorati
anche quando erano disponibili altri cibi. Perciò i Giaponesi si erano
dati al cannibalismo per libera scelta piuttosto che per necessità. Le
parti del corpo preferite dal punto di vista culinario erano il fegato, il
pancreas, e la vescica biliare; i Cinesi venivano inghiottiti in pillole!
I processi nei quali questa accusa fu "dimostrata" sono, fra gli
altri, U.S. vs. Tachibana Yochio and 13 others, Mariana Islands, 2-15
Agosto, 1946; Commonwealth of Australia, vs. Tazaki Takehiko, Wewaki, 30
Novembre 1945; Commonwealth of Australia vs. Tomiyasu Tisato, Rabaul, 2
Aprile 1946, e il più complicato di tutti i processi per crimini di guerra
della storia, l'"International Military Tribunal for the Far East"
(IMTFE), personalmente controllato da Douglas Mac Arthur, che si svolse
dal Maggio 1946 al Dicembre 1948.29. I 25 imputati che sopravvissero
al processo furono tutti condannati; 7 furono impiccati. I crimini ad
essi attribuiti sono i seguenti: Preparazione, inizio e attuazione di
una "guerra di aggressione" contro l'Unione Sovietica (l'Unione Sovietica
attaccò il Giappone due giorni dopo Hiroshima, in violazione di un patto
di non aggressione; lo stesso giorno fu firmato l'accordo di Londra, in
base al quale fu celebrato il processo di Norimberga); preparazione,
inizio e attuazione di una "guerra di aggressione" contro la Francia (la
Francia si trova in Europa); blocco marittimo illegale e bombardamento
indiscriminato della popolazione civile (processo contro Shimada), dunque,
ciò che gli Inglesi facevano in Europa, se lo facevano i Giapponesi, era
criminale; processo illegale contro "criminali di guerra" davanti a un
tribunale militare (processo contro Hata e Tojo; vedi anche U.S. vs.
Sawada, probabilmente l'accusa più ipocrita di tutte; le vittime furono 7
Americani che avevano bombardato indiscriminatamente la popolazione civile
giapponese bruciando vive 80.000 donne e bambini); infine, cannibalismo.
Non fu asserito che gli imputati avevano mangiato qualcuno
personalmente.
Ecco alcune delle
"prove":
- rapporti di commissioni sovietiche per i crimini di
guerra;
- rapporti di commissioni cinesi per i ccrimini di
guerra;
- rapporti sovietici basati su documentii giapponesi non
annessi ai rapporti;
- sommari delle aggressioni militari
giaapponesi in Cina (redatti dai Cinesi);
317 Judge
Advocate General War Crimes Reports (rapporti di commissioni di crimini di
guerra americane, lunghezza totale: 14.618 pagine); questi rapporti
"citano" presunti documenti giapponesi "catturati," come diari personali,
confessioni di cannibalismo, ordini di commettere degli stermini in massa,
ordini di gasare i prigionieri in isole lontane nel sud-Pacifico, ecc. ; i
resunti documenti "catturati" non furono mai annessi ai rapporti né fu mai
pretesa la prova della loro autenticità o della loro
esistenza;
- dichiarazioni
giurate di soldati giapponesi prigonieri in Siberia;
-
dichiarazioni di soldati giapponesi chhe si riferiscono ai Giapponesi come
al "nemico";
- dichiarazioni giurate di ufficiali delll'Armata
Rossa;
- dichiarazioni giurate di aborigeni anaalfabeti di isolette
del Sud- Pacifico;
- ritagli di giornali americani (prove
aammissibli per l'accusa, ma normalmente non per la difesa; cioè, gli
avvenimenti in Cina furono provati mediante citazioni dal Chicago Daily
Tribune, New Orleans Times-Picayune, Sacramento Herald, Oakland Tribune,
New York Herald, New York Times, Christian Science Monitor, ecc.); -
la dichiarazione giurata di Marquis Taakugawa (redatta in inglese e mai
letta a lui in giapponese); - le dichiarazioni di Okawa (Okawa fu
diichiarato pazzo e internato in un manicomio, ma le sue dichiarazioni
furono utilizzate come prove); - la testimonianza di Tanaka (un
testimoone professionista pagato dagli Americani; Okawa, quando era
ubriaco, confessava qualunque cosa a Tanaka; Tanaka "il mostro" Ryukichi
era presuntamente responsibile di milioni di atrocità, ma non fu mai
imputato; al contrario, viaggiava liberamente per tutto il Giappone);
- il diario personale di Kido (il fior ffiore dei pettegolezzi su
tutti quelli che a Kido non piacevano); - le memorie di Harada (Harada
era statoo vittima di un attacco cerebrale, perciò il testo da lui dettato
era incomprensibile; fino a che punto fosse capace di ricordare e che cosa
avesse voluto dire esattamente, Dio solo lo sa; le traduzioni furono delle
mere congetture; molte "copie" furono "corrette" da varie persone diverse
da quelle alle quali egli aveva dettato e che non erano neppure state
presenti; a ciò si aggiunge il fatto che egli aveva una reputazione di
bugiardo abituale). La "Risposta dell'accusa alle argomentazioni della
difesa" alla fine del processo respinse tutte le prove della difesa,
affermando che i documenti erano i testimoni i migliori. Quando l'accusa e
la difesa citavano lo stesso documento, la citazione della difesa era
pretesamente sempre estrapolata dal contesto, la citazione dell'accusa non
lo era mai. Il sentito dire aveva valore di prova; i ritagli di giornale
avevano valore di prova; le testimonianze dei testimoni della difesa non
avevano alcun valore di prova; i controinterrogatori erano una perdita di
tempo. Cinque degli undici giudici, l'australiano William Webb, il
filippino Delfin Jaranilla, l'olandese Bert A. Röling, il francese Henri
Bernard e l'indiano R.B. Pal dissentirono. Pal mise per iscritto il suo
dissenso in un'opera di 700 pagine nella quale definiva le prove
dell'accusa relative alle atrocità come "per la maggior parte senza
valore," rilevando sarcasticamente che sperava che uno dei documenti fosse
scritto in giapponese. Una particolarità dei processi per crimini di
guerra è che, lungi dal provare alcunché, essi si contraddicono tutti. Al
processo di Tokio si assunse che i Cinesi avevano avuto il "diritto" di
violare i trattati "ingiusti", e i tentativi giapponesi di far rispettare
questi trattati, appunto perché erano "ingiusti," costituivano una
"aggressione." Quando furono sganciate le bombe atomiche, Shigemitsu
tentava di negoziare una capitolazione già da quasi undici mesi, cioè dal
14 Settembre 1944. Naturalmente ciò fu distorto in un nuovo crimine:
"prolungamento della guerra per mezzo di negoziati"! Le "prove" delle
attività cannibalesche giapponesi si possono trovare in JAG Report 317,
pp. 12.467-468 della trascrizione ciclostilata delle udienze, elementi di
prova 1446 e 1447, pp. 12.576-577; elemento di prova 1873, pp. 14.129-130,
ed elementi di prova 2056 e 2056A et B, pp. 15.032-42. |