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Riccardo I Cuor di Leone
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Riccardo I Cuor di Leone Re d'Inghilterra dal (1189-1199), terzo figlio maschio di Enrico II e di Eleonora d'Aquitania.
Duca d'Aquitania dal 1169, passò la giovinezza combattendo per salvare il ducato contro i baroni ribelli e, per istigazione del re di Francia Filippo II Augusto, contro lo stesso suo padre che, alla morte del fratello maggiore Enrico il Giovane, l'aveva designato come successore al trono d'Inghilterra (1183), a patto che cedesse l'Aquitania al fratello minore Giovanni Senza Terra. Re d'Inghilterra (1189) all'indomani del trattato di Azayle-Rideau in cui Filippo II aveva strappato a Enrico II, indebolito dalla ribellione dei figli, grosse concessioni, Riccardo perse l'appoggio di Filippo II che brigò con Giovanni Senza Terra.
Riccardo dovette però partire immediatamente per la terza crociata (1190), assolvendo un impegno già preso, per tener fede al quale dovette indebitarsi gravemente, attingendo al tesoro di Enrico II. Raggiunto Filippo a Vézelay, partì da Marsiglia con 8.000 uomini.
Durante il viaggio fece un diversivo in Sicilia, dove costrinse Tancredi d'Altavilla conte di Lecce a liberare sua sorella Giovanna (vedova di Guglielmo II il Buono), che questi teneva prigioniera, e a pagargli un'indennità; a Messina s'incontrò nuovamente con Filippo II con cui tentò un accordo per la crociata e stipulò un trattato. Dopo aver suscitato una rivolta dei Messinesi, da lui duramente oltraggiati, ripartì per l'Oriente il 10 aprile 1191. Si fermò anche a Cipro, che tolse a Isacco Comneno, vendette ai Templari e rivendette a Guido di Lusignano. Raggiunta la Palestina, vi riportò alcuni brillanti successi: conquista di San Giovanni d'Acri e di Ascalona, vittoria sul Saladino (Arsur, od. Arsuf, 1191), conquista di Giaffa, piano d'attacco a Gerusalemme. Filippo II Augusto, però, adducendo a pretesto una malattia, ma in realtà per curare i suoi interessi nella Fiandra e nei feudi plantageneti in Francia e per suscitare nemici a Riccardo, di cui era divenuto rivale, abbandonò la crociata e dalla Francia diede il suo appoggio a Giovanni Senza Terra, che intendeva trasformare la reggenza in possesso definitivo. Riccardo dovette quindi concludere una tregua col Saladino e tentare un rapido rimpatrio (1192).
Durante la crociata però si era creato molte inimicizie, fra cui quella del duca Leopoldo V di Babenberg, da lui oltraggiato a San Giovanni d'Acri, giacché sosteneva Corrado del Monferrato contro Guido di Lusignano. Sulla via del ritorno, impossibilitato a sbarcare in Francia, il re fu costretto ad attraversare i territori del duca e, benché travestito, fu riconosciuto, catturato e consegnato a Leopoldo (fatto che, trattandosi di un crociato, destò generale commozione in Europa).
Il duca successivamente consegnò il sovrano all'imperatore Enrico VI, anch'egli ostile a Riccardo, il quale lo rilasciò nel 1194 contro un oneroso riscatto. Giunto in Inghilterra, Riccardo sconfisse Giovanni e i feudatari ribelli e, lasciato il governo all'arcivescovo di Canterbury, Hubert Walter, passò immediatamente in Francia per recuperare i territori appartenenti alla Corona inglese. Nel corso di questa guerra, che si svolse in due fasi tra il 1194 e il 1198, Riccardo vinse a Fréteval (1194) l'avversario, che accettò una tregua; si alleò poi con vari signori feudali (tra cui Baldovino di Fiandra). Filippo, sconfitto a Ypres (1197) e a Courcelles (1198), dovette restituire i feudi e accettare la mediazione di papa Innocenzo III (1199). Riccardo però morì lo stesso anno, colpito da una freccia mentre assediava il castello di Châlus, dal cui feudatario pretendeva la consegna di un tesoro che si diceva fosse stato rinvenuto nella zona. Privo di qualità politiche, Riccardo Cuor di Leone fu un audace soldato e un modello di cavaliere d'avventura, dotato di coraggio e di grande forza fisica, non privo di gusto poetico, com'è provato da alcuni suoi componimenti, ma assai lontano da quell'aura leggendaria che nei secoli ha circondato la sua figura, fino a farne un perfetto eroe romantico. Durante il suo regno i provvedimenti politici più saggi, come le concessioni fatte alle classi medie, specialmente ai cittadini, furono presi da Walter.
D'altronde Riccardo nei dieci anni del suo regno passò solo quattro mesi in Inghilterra, cui antepose costantemente i suoi interessi francesi, al punto da non conoscere neppur bene la lingua del paese su cui regnava. Dopo aver rifiutato di sposare Alice, sorella di Filippo di Francia, e a lui promessa prima che egli salisse al trono, si era unito in matrimonio con Berengaria di Navarra.


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