Lo Sbarco in Sicilia

Nel canale fra la Tunisia e la Sicilia, l’isola di Pantelleria era base nemica di aerei e motosiluranti. Nel gennaio 1941 gli Alleati ne avevano progettato l’attacco e l'occupazione, ma passò l’occasione ed essa rimase come una spina nel fianco per tutto il periodo più duro dell’assedio di Malta. Ora si rendeva necessario conquistarla e poi utilizzarla come base della loro potente aviazione.
Una volta conquistata Tunisi, gli Alleati cominciarono a bombardare Pantelleria sino a quando, nel giugno dello stesso anno, fu chiesta la resa incondizionata da parte delle forze dell'Asse. Questa fu respinta, e uno sbarco fu attuato l’11 giugno, protetto da un massiccio bombardamento dal cielo e dal mare.
S’era fatto in precedenza un gran parlare dell’entità e dei pericoli di questa impresa.
La quale fu coronata da un pieno successo, senza alcuna perdita da parte alleata. Oltre 10.000 prigionieri caddero nelle loro mani. Da Pantelleria attaccarono e conquistarono in pochi giorni le isole di Lampedusa e Linosa . Poco più tardi iniziarono pesanti attacchi aerei sulla Sicilia. I caccia Italiani furono costretti alla difensiva e i bombardieri a largo raggio a ritirarsi sul continente italiano.
Quattro delle cinque navi-traghetto operanti attraverso lo stretto di Messina furono affondate. Quando i convogli britannici e americani si stavano avvicinando all’isola la superiorità aerea s’era saldamente affermata e le forze aero-navali dell’Asse non fecero nessun serio tentativo di opporsi al nostro sbarco. Nel periodo successivo gli Alleati puntarono a confondere la residua resistenza tedesco-italiana sul punto di sbarco in Sicilia.
Il generale americano Eisenhower stabilì il suo comando a Malta. Il 10 luglio era il giorno stabilito. La mattina del 9 luglio le due grandi flotte conversero dall’est e dall’ovest a sud di Malta, e fu quello il momento per tutti di dirigersi verso le spiagge di Sicilia. Intanto le forze aeree alleate martellavano le linee di comunicazione e gli aeroporti del nemico nell’Italia meridionale, e il porto di Napoli.
Il 19 luglio una grossa formazione di bombardieri americani attaccò gli scali ferroviari e l’aeroporto di Roma.
I danni furono notevoli e il colpo accusato. Nella stessa Sicilia gli americani avanzavano senza posa sotto la guida entusiasta del generale Patton. Il 22 luglio i capi di Stato Maggiore britannici invitarono i colleghi americani a studiare l’attacco diretto su Napoli dato che portaerei e naviglio supplementare sarebbero stati a disposizione.
Da lì a poco gli Alleati risalirono la penisola, trovando un valido aiuto nei partigiani e cacciando le truppe naziste.