ROMMEL LA VOLPE DEL DESERTO

Immagini del generale ROMMEL

A Rommel viene affidato il comando della settima divisione corazzata del XV corpo, che costituisce la colonna di punta dell'esercito tedesco nelle operazioni sul fronte occidentale.
La settima divisione combatte sulla Mosa, ad Arras, a Lilla, sulla Somme, ed è la prima a raggiungere la Manica. Il 6 febbraio 1941 Rommel è a casa in licenza da due giorni, quando un aiutante del quartier generale del Führer bussa alla porta e gli consegna un messaggio urgente: Hitler vuole vederlo subito. Ha deciso di mandare in soccorso di Graziani due divisioni della Wehrmacht. Rommel dovrà assumere il comando generale di questo corpo africano e recarsi immediatamente in Libia.
Sul finire del 1940 Hitler affida dunque a Rommel il comando dell' Afrikakorps, la nuova armata costituita per contrastare in Africa Settentrionale lo strapotere britannico ed aiutare appunto gli alleati italiani, allora in gravi difficoltà. L'Afrikakorps, sbarca in Libia nei primi mesi del 1941, il 1° Aprile, Rommel dà il via al primo attacco contro gli inglesi.
In breve, Rommel grazie a nuove strategie rivoluzionarie ed ai suoi ingegnosi piani, riesce a raccogliere numerose vittorie ed a ribaltare la situazione sul fronte africano a favore dell'Asse (per questo si meritò il soprannome di "volpe del deserto"). Il 28 Giugno 1942, dopo aver espugnato il campo trincerato di Marsa Matruh, viene nominato da Hitler Feldmaresciallo. Grande stratega, infligge agli inglesi gravi perdite. Di lui Churchill dice davanti alla Camera dei Comuni: «Abbiamo di fronte a noi un avversario molto audace e abile e, se posso dirlo al disopra delle stragi di guerra, un grande generale». A fronteggiarlo si succedono i migliori generati britannici: Wavell, Auchinleck, Cunningham, Ritchie e infine Montgomery, colui che riuscirà a piegarlo.
Anche il suo genio tattico, infatti, è alla fine sconfitto dalla superiorità di uomini e mezzi del generale Montgomery nella lunga e terribile battaglia di El Alamein (ottobre 1942), che sancì la definitiva perdita dell'Africa del Nord per le forze dell'Asse Roma-Berlino. Hitler, benevolmente, non lo ritiene responsabile di queste sconfitte ma anzi gli offre altri incarichi. Viene così richiamato in Patria, dove gli viene affidato il comando delle Armate B in Normandia.
Agli inizi del 1944, però, resosi conto che la guerra era ormai perduta, Rommel inizia a porsi delle domande sul come evitare al suo paese ulteriori, inutili perdite, ma, fedele al Reich e al suo Fuhrer, continua a combattere fino a che non viene gravemente ferito in Francia nel luglio 1944, proprio pochi giorni prima dell'attentato a Hitler compiuto dal conte Claus von Stauffenberg. Terminato in un bagno di sangue il complotto contro Hitler (persero la vita sia il conte che i suoi complici), anche Rommel fu indagato dalla Gestapo e, ritenuto ingiustamente colpevole di avervi partecipato, venne indotto al suicidio.
La sua morte fu ufficialmente attribuita a cause naturali (data la grande popolarità di cui godeva nel paese) e gli furono tributati solenni funerali di stato a Ulma. Nemmeno un anno dopo, la guerra finisce con la dissoluzione del Reich e la vittoria degli Alleati, fermando così il progetto di Hitler di erigere un ipocrita monumento al "grande condottiero caduto in disgrazia".