ISOROKU YAMAMOTO

Isoroku Yamamoto (Nagaoka, Giappone, 4 aprile 1884 – Isole Salomone, 18 aprile 1943), fu un ammiraglio giapponese. Era figlio di Teikichi Takano; fu adottato dalla famiglia Yamamoto, da cui prese il nome.

Nel 1904, uscito da pochi mesi dall'Accademia navale di Yetajuna, prese parte alla guerra nautica russo-giapponese, (1904-1905). In seguito fu addetto navale presso l’ambasciata nipponica negli U.S.A. (1925). Fu delegato alle conferenze navali di Londra sugli armamenti navali, dal 1929 al 1934.
Nel 1936 fu vice ministro della marina; nel 1939, venne nominato comandante in capo della flotta militare giapponese. Nello svolgere questo incarico, si impegnò intensamente al potenziamento della flotta nipponica, cercando di eguagliarla, invano, a quella degli Stati Uniti.
Benché non fosse favorevole all'entrata in guerra del Giappone al fianco delle potenze dell'Asse, il 7 dicembre del 1941, Yamamoto guidò l'imponente attacco aereo del Sol Levante contro la base militare statunitense di Pearl Harbor.
L'aver portato a termine con successo questa operazione, permise a Yamamoto di divenire il comandante generale delle operazioni navali giapponesi nell'Oceano Pacifico, contro la marina militare degli U.S.A.. Inizialmente, la Marina Imperiale Giapponese, al comando dell’ammiraglio Yamamoto, seppe infliggere diverse sconfitte alle squadre navali americane; ben presto la situazione mutò, a partire dalla strabiliante vittoria degli Stati Uniti presso le isole Midway (1942). Quello che doveva essere il colpo di grazia che i giapponesi dovevano sferrare alla marina militare statunitense, ormai logorata dalle numerose perdite, si trasformò nella più grande vittoria navale che gli U.S.A. avessero mai ottenuto durante la Seconda guerra mondiale.
Durante i combattimenti presso le isole Salomone, gli americani, i quali avevano saputo dell’arrivo sull’isola di Bougainville dell'ammiraglio Yamamoto, riuscirono ad intercettare l’aereo che lo trasportava raggiungendolo in poco tempo e abbattendolo.
La morte di Yamamoto segnò l’inizio dell’inarrestabile declino dell'Impero Giapponese; tale declino si concluderà con la capitolazione delle forze militari nipponiche, avvenuto in seguito al drammatico sgancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.