BOMBARDAMENTI AEREI

I BOMBARDAMENTI AEREI sono stati oggetto di controversia e perfino di rimorso per i vincitori; in particolare, è stata rimproverato alla RAF l'uso indiscriminato dell'arma del terrore.

6 settembre 1942

Gli inglesi ignorano che cosa sia la cavalleria in guerra. Dobbiamo ripagarli della stessa moneta... l'impiccagione di una mezza dozzina di generali britannici potrebbe scuoterli. Sono realisti, privi di scrupoli e gelidi come ghiaccio. Sono stati gli inglesi a cominciare le incursioni aeree. Noi ci siamo trattenuti per quattro mesi. Il tedesco è sempre frenato da scrupoli morali...


Secondo Hitler, i bombardamenti erano incominciati per istigazione dei britannici, stirpe di demoni dal cuore di pietra chiusi ad ogni considerazione di pietà e ad ogni scrupolo. Non rimaneva dunque che porsi sul loro stesso piano, calpestando tutte le convenzioni di guerra. Ogni volta che gli portavano notizia di un attacco aereo particolarmente violento da parte della RAF, Hitler commentava che 'il terrore si può combattere solo con il terrore'. Non sapremo mai come i suoi consiglieri siano riusciti a distoglierlo dal proposito di massacrare i prigionieri inglesi.

A dispetto delle convinzioni del Fùhrer sulla natura criminale degli inglesi, non vi possono essere molti dubbi sul fatto che al bombardamento indiscriminato di obiettivi civili avessero dato inizio, in entrambe le guerre mondiali, proprio i tedeschi. Era stata infatti proprio l'esperienza della Prima Guerra Mondiale a sconsigliare ai britannici di cominciare i bombardamenti, per replicare all'annientamento di Varsavia da parte dei nazisti nel 1939. I britannici erano rimasti molto impressionati dagli effetti che le incursioni dei bombardieri Gotha su Londra nel 1917-1918 avevano avuto sul morale della nazione. Inoltre, la RAF costituiva un corpo militare del tutto nuovo ed indipendente in seno alle forze armate, e stava crescendo grandemente in importanza: sosteneva addirittura di poter condurre alla vittoria la Gran Bretagna anche senza l'assistenza delle truppe di terra. D'altra parte, il numero dei bombardieri inglesi era nettamente inferiore a quello della Luftwaffe, e questa semplice cqnsiderazione sarebbe stata sufficiente a scoraggiare i britannici dall'intraprendere una campagna di bombardamenti.

Del loro canto, i tedeschi confidavano di fiaccare il morale del nemico concentrando le incursioni aeree sulle città: prima Varsavia nel 1939, poi Rotterdam nel 1940, si erano piegate solo dopo aver provato gli orrori dei raid aerei. I nazisti però facevano male i loro conti con gli inglesi: gli effetti del bombardamento di Rotterdam, molto esagerati, invece di ispirare timore nei britannici, ne aumentarono solo l'indignazione, questo sarebbe servito più tardi per giustificare moralmente le rappresaglie dei bombardamenti Alleati sulle città tedesche. Il 15 maggio, il giorno dopo l'incursione aerea su Rotterdam, la RAF ricevette l'ordine di colpire obiettivi industriali in Germania. Malauguratamente, le vicende del 1939 avevano dimostrato che le incursioni aeree in pieno giorno esponevano a rischi eccessivi, per cui la RAF fu costretta ad intraprendere una campagna di offensive notturne: l'imprecisione di mira, dovuta all'oscurità, aumentava vertiginosamente il pericolo di un bombardamento indiscriminato.

Per qualche tempo, i tedeschi si attennero alle norme sui bombardamenti, tanto più che, all'epoca della battaglia d'Inghilterra, le loro città erano ancora immuni dal fenomeno, e le incursioni inglesi si concentrarono sui porti. I raid aerei compiuti in questo periodo della guerra sulla Germania probabilmente produssero vantaggi strategici più importanti di qualsiasi altro bombardamento posteriore, non tanto per le conseguenze sull'industria o il morale tedeschi, ma a causa dei loro effetti su Hitler. Essi infatti mandarono il Fuhrer su tutte le furie, fino a strappargli, il 4 settembre 1940, l'inconsulta promessa di 'radere al suolo le città inglesi'. Poco più tardi, cominciarono i bombardamenti indiscriminati, che avrebbero prodotto vittime civili in gran numero fra la popolazione britannica e la completa devastazione delle città. Queste spietate offensive sarebbero servite, anche, a quietare le coscienze inglesi quando, verso la metà del 1941, ci si rese conto che solo un decimo delle bombe sganciate dalla RAF cadevano entro un raggio di cinque miglia rispetto al bersaglio prestabilito: ormai il Comando Aereo Britannico si era rassegnato a bombardare le città tedesche con il solo intento di seminare il panico fra la popolazione civile.

Il 1941 portò una stasi nelle operazioni aeree in occidente. Il nerbo della Luftwaffe era impegnato in Russia, mentre la RAF era sempre drammaticamente a corto di buoni bombardieri. A ciò si aggiungeva la crescente efficacia delle difese tedesche, i caccia notturni, in particolare, facevano uso di un sistema di stazioni radar. La concomitanza di questi fattori rese assolutamente velleitario l'ardore con il quale gli inglesi desideravano rifarsi sui tedeschi, tuttavia non vi fu mai un vero disimpegno: la RAF confidava che giungesse, prima o poi, il momento propizio per saldare il conto con i nazisti.

Agli inizi del 1942, Hitler avvertì nettamente che la collera britannica stava per abbattersi sulle sue città, ma si aggrappò ad ogni possibile pretesto pur di mantenere il grosso della Luftwaffe sul fronte orientale. Il suo calcolo era che nessuna delle parti disponeva dei mezzi sufficienti per raggiungere i rispettivi obiettivi, per cui era opportuno concentrare le forze dove esse erano maggiormente utili, e nell'inverno 1941-42 i bombardieri della Luftwaffe erano necessari per soccorrere le guarnigioni tedesche assediate in Russia, per esempio i 90.000 uomini della 16a Armata a Demiansk.

Il 14 febbraio 1942, le istruzioni impartite al Comando dell'Aviazione ufficializzava il terrore: l'obiettivo dichiarato dei bombardamenti era di 'fiaccare il morale della popolazione civile del nemico'. Questo poco edificante atteggiamento era il risultato della depressione in cui era piombata l'Inghilterra, la RAF rappresentava praticamente la sola arma offensiva britannica, e il comando non usò l'accortezza di assegnarle obiettivi specifici. Proprio in quella stessa epoca, Hitler esprimeva paradossalmente la convinzione che la precisione aumentasse l'efficacia dei bombardamenti.

9 febbraio 1942

Diecimila bombe sganciate a caso su una città non sono altrettanto efficaci di una sola bomba lanciata senza possibilità di errori contro una centrale elettrica o un'acquedotto. Il problema dei bombardamenti meriterebbe di essere considerato in termini logici.


Per una volta, Hitler aveva fatto un'analisi sobria e ragionevole della situazione. Egli era un uomo estremamente incostante e la sua propensione alla violenza lo aveva indotto ad ordinare la distruzione delle città inglesi e a decretare che Mosca e Leningrado fossero 'cancellate dalla faccia della terra', tuttavia era capace anche di pensieri più lucidi ed articolati. Se è però condivisibile il parere che una maggiore precisione avrebbe reso le incursioni più efficaci, la RAF sosteneva, sic et simpliciter, che fosse impossibile conseguire questo risultato.

L'apice dell'offensiva della RAF nel 1942 fu la famosa 'incursione dei 1.000 bombardieri'. Nel maggio del 1942, il comando dell'aviazione britannica disponeva soltanto di 416 aerei di prima linea, ma il nuovo comandante in capo, Maresciallo d'Aviazione A. T. Harris, vi aggiunse le squadriglie di seconda linea e di addestramento, fino a raggiungere il numero di 1046 bombardieri, quelli che presero appunto parte alla grande incursione su Colonia del 30 maggio. L'incursione devastò completamente 600 acri della città. Analoghe offensive vennero lanciate su Essen il 1° giugno e su Brema il 26 giugno ma, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, gli effetti furono meno distruttivi. Questi tre raid furono il momento culminante di un anno di attività dei bombardieri britannici: l'esperienza non risultò certo piacevole per i tedeschi, tuttavia neanche i britannici ne uscirono indenni.

I proiettori e l'artiglieria contraerea tedeschi erano efficacemente guidati dai radar, tuttavia il vero punto di forza erano i caccia notturni. Grazie a nuove installazioni radar, introdotte nel 1942, essi potevano infatti essere diretti verso la loro preda con grande precisione, si ricordino qui i radar Wuerzburg Reise e il Lichtenstein che, collocato a bordo, consentiva di controllare la rotta dei bombardieri scelti. Questa attrezzatura specializzata fu installata soprattutto sui caccia tedeschi a due posti; sullo scorcio del 1942, la forza dei caccia notturni nazisti ammontava a 389 aerei (per la maggior parte ME110, con pochi Ju88 e Do217). Contro queste apparecchiature, i bombardieri della RAF si dimostrarono impotenti: lo attestano anche le pesanti perdite. Durante un'incursione su Brema, fu abbattuto quasi il 5% dei bombardieri, una percentuale allarmante: in pratica, un bombardiere britannico non sopravviveva mediamente a 20 missioni.

Mentre questa battaglia proseguiva, Hitler non si trovava già più in Germania occidentale, assorbito com'era dalle alterne vicende della battaglia di Stalingrado, che seguiva dai suoi quartieri generali in Ucraina e Prussia orientale. Senza dubbio riseppe qualche cosa dei bombardamenti inglesi sulle città tedesche, ma i capi della Luftwaffe minimizzavano i danni, non era piacevole essere latori di cattive notizie al Fiihrer. Quando le cose parvero prendere ad est una piega per lui buona, Hitler, di ottimo umore, tornò a volgere la sua attenzione allo scenario occidentale.

28 agosto 1942

Alcune città tedesche devono essere protette a tutti i costi, mi riferisco a Weimar, a Norimberga, a Stoccarda. Le fabbriche possono sempre essere ricostruite; le opere d'arte sono insostituibili.


Le offensive contro le città tedesche non lo toccarono nel vivo: quando si riferisce ai bombardamenti, mostra di non avere una chiara nozione del fenomeno, le difese tedesche erano ottimamente organizzate, non certo infallibili.

In settembre, l'atteggiamento del Fùhrer intorno alla questione era mutato: parlava di impiccare, per rappresaglia, i capitani marittimi delle navi mercantili presi prigionieri. Queste grossolane minacce attestano che l'offensiva aerea inglese aveva lasciato il segno nell'animo del Fuhrer, se non in quello dei tedeschi, i suoi effetti sul potenziale militare erano minimi. Nel 1942, la produzione bellica del Reich aumentò del 50% circa, mentre il numero di caccia diurni e notturni nei cieli occidentali cresceva in modo sinistro. Non per niente la RAF aveva perso 1291 bombardieri in un anno. Il generoso sacrificio degli aviatori inglesi però (gettati allo sbaraglio in un'impresa di dubbia efficacia) non aveva granché scalfito il morale tedesco.

12 dicembre 1942

Mi ha molto irritato che all'inizio della guerra, e poi ancora in altre occasioni, i rapporti inviatimi dall'aviazione certificassero che i bombardamenti inglesi avevano provocati lievi danni: poi son venuto a sapere che erano stati invece molto ingenti, specialmente a Colonia... Preferisco conoscere la più cruda delle verità, piuttosto che ricevere rapporti consolanti e menzogneri.


Hitler sosteneva che il popolo tedesco avrebbe potuto meglio sopportare la 'più cruda delle verità' se fosse stato informato con correttezza dalle autorità. Del resto, è strano che i britannici, che tanto bene avevano retto ai bombardamenti aerei del 1940 e 1941, immaginassero ora di spezzare il morale dei tedeschi con le stesse armi.

Nel 1943, il Comando dell'Aviazione Britannica aveva deciso di stringere i tempi in vista dell'arrivo della Ottava AirForce statunitense che, se non avrebbe fatto ricorso agli stessi metodi indiscriminati degli alleati britannici, però avrebbe tentato, con più redditizi bombardamenti mirati, di ostacolare la produzione bellica e i rifornimenti strategici del

Purtroppo per gli americani, nel 1943 una massiccia ed accurata offensiva aerea poteva essere sferrata solo nelle ore diurne. In virtù dei loro ben equipaggiati bombardieri, che volavano ad alta quota in formazione compatta, gli americani erano certi di poter stroncare l'opposizione dei caccia tedeschi, ma le cose andarono diversamente, e i loro attacchi si trasformarono presto in azioni suicide. Ne l'introduzione dei caccia di scorta Thunderbolt migliorò le cose: il loro limitato raggio d'azione obbligava i bombardieri ad affrettarsi sull'obiettivo comunque privi di protezione. Se il 1943 fu disastroso per gli americani, questi almeno fecero fronte alla avversa realtà con maggiore acume dei britannici, e si prepararono a contendere ai tedeschi la supremazia diurna nei cieli europei con l'introduzione di nuovi caccia a più ampio ed adeguato raggio d'azione.

Per il comando della RAF, il 1943 fu, nello stesso tempo, un anno di trionfi e di disastri. La navigazione era stata migliorata nel 1942 con l'introduzione dei nuovi Oboe e H2S; le incursioni erano precedute dalla forza scelta Pathfinder, con il bombardiere leggero Mosquito, che, volando ad alta quota, era in grado di indicare il bersaglio ai sopraggiungenti bombardieri pesanti. Nel 1943 comparvero i magnifici bombardieri Lancaster, con i loro enormi raggio d'azione e carica esplosiva; anche le difese erano molto migliorate. Tutti questi fattori ebbero il loro peso nella 'battaglia della Ruhr', che la RAF ingaggiò fra marzo e luglio del 1943 in una serie di 43 incursioni principali. La precisione era stata molto accresciuta; i danni inflitti agli impianti industriali e alle città furono pesanti, però bisogna aggiungere che i britannici si dimostrarono incapaci di condurre bombardamenti precisi su qualsiasi scala. Inoltre, non sempre gli inglesi furono in grado di sfuggire alle strette maglie della difesa tedesca: nella campagna persero ben 872 aerei.

Gli scienziati alleati giocarono ancora una carta, che servì, per un breve periodo, a disorientare i difensori tedeschi. Il 24 luglio, 791 bombardieri diedero inizio alla 'battaglia d'Amburgo'; avvicinandosi alla città, lasciavano cadere al suolo lamine di metallo allo scopo di confondere i radar tedeschi. Questo espediente prese il nome in codice di 'Window': quando fu usato per la prima volta, scatenò un vero inferno. Amburgo venne letteralmente bombardata giorno e notte dalla RAF e dall'aviazione americana per un paio di giorni; tra luglio e novembre i bombardieri compirono 17.000 missioni. Hitler montò su tutte le furie.

25 luglio 1943

II terrore si combatte col terrore. Che attacchino i campi dell'aviazione non mi impressiona più di tanto. Ma che bombardino le nostre città nella Ruhr!... Posso vincere la guerra solo distruggendo un numero di città nemiche superiore a quelle che distruggono a noi.


Hitler è stato spesso accusato di indifferenza per le sofferenze del suo popolo, però almeno il calvario di Amburgo sembrò destare in lui una vera angoscia. Era stato già turbato, certo, dalle incursioni sulla Ruhr, ma fu il bombardamento di Amburgo a scuoterlo. Il Fuhrer, allora, invocò l'unico rimedio che gli fosse noto, la vendetta. Ordinò alla Luftwaffe di radere al suolo le città inglesi, di far provare alla popolazione civile tutti gli orrori della guerra, ma i bombardieri della Luftwaffe non furono all'altezza del compito.

Le perdite della RAF durante l'inverno 1942-43 furono trascurabili, se paragonate a quelle dei bombardieri tedeschi. La causa principale di questo fallimento era che la Wehrmacht non poteva fare a meno del supporto della Luftwaffe negli spazi sterminati della Russia che ostacolavano ogni tipo di comunicazione, mentre le necessità vitali dei soldati non venivano certo meno col maltempo; per di più, la Luftwaffe dovette far fronte alle avverse condizioni meteorologiche e alla scarsità di piste d'atterraggio, oltre che, naturalmente, all'artiglieria antiaerea e ai caccia sovietici. I tre mesi che durò il ponte aereo vide la distruzione di 1200 fra bombardieri e aerei da trasporto. C osi duramente impegnata ad est, è comprensibile che la Luftwaffe potesse compiere solo incursioni leggere e sporadiche sulla Gran Rretagna.

La Luftwaffe tutavia manteneva ancora un numero sufficiente di caccia ad ovest per fornire un'adeguata assistenza ai pochi bombardieri rimasti. Quando quelli americani si avventuravano durante ore diurne al di là del raggio d'azione dei caccia che li scortavano, il loro destino era ormai segnato; intanto, i caccia notturni tedeschi avevano trovato una contromisura a 'Window'. Un cambiamento delle frequenze radio consentiva alle nuove installazioni radar tedesche SN-2 di operare al di fuori dell' area disturbata da 'Window', mentre le nuove radiobussole Naxos e Flensburg usavano le stesse emissioni radio dei britannici. Le emittenze di disturbo rendevano ancora difficile l'individuazione di un singolo bombardiere, comunque i caccia notturni tedeschi potevano sempre intercettare i bombardieri nelle vicinanze degli obiettivi. Dopo il primo traumatico impatto con 'Window nella 'battaglia di Amburgo', le perdite dei bombardieri della RAF ricominciarono a salire.

Nel novembre del 1943, il comando della RAF spostò il suo obiettivo da Amburgo a Berlino, città sulla quale si concentrò fino al marzo 1944. Questo non significa che le altre città tedesche fossero risparmiate: il 1943 registrò anzi un aumento delle incursioni e degli obiettivi. Se il popolo tedesco mostrò di sopportare pazientemente questi violenti assalti, Hitler e molti ufficiali nazisti ne rimasero alquanto scossi.

27 dicembre 1943

L'altro giorno abbiamo subito uno scacco a Kassel. Non possiamo dire che non fosse successo nulla a Berlino o Amburgo: al contrario... ma a Kassel è stato un disastro.


I gauleiter nazisti si trovarono alle prese con lo sgradito compito di porre un riparo ai danni, alle perdite e alle evacuazioni dalle aree colpite dai bombardamenti. Perfino Karl Kaufmann, il gauleiter di Amburgo, considerato dallo stesso Hitler uomo duro e risoluto, stentò a far fronte alla situazione, e Goebbels notò che, dopo un'incursione su Amburgo, aveva del tutto perduto il controllo dei nervi.

Un aiuto morale per i tedeschi veniva senza dubbio dal continuo rinvenimento dei rottami dei bombardieri britannici disseminati un pò ovunque sul territorio del Reich. La lunghezza del tragitto fino a Berlino e ritorno dava, infatti, qualche possibilità in più ai caccia notturni nazisti: la percentuale di perdite medie da parte della RAF superò addirittura l'agghiacciante 5% delle campagne precedenti. Il 30 marzo 1944, su un totale di 795 bombardieri impiegati per un'incursione su Norimberga, 94 andarono persi e 71 risultarono danneggiati. Del resto, pretendere dai piloti che continuassero a rischiare la vita una notte dopo l'altra alla ricerca di un obiettivo sfuggente era insensato: in aprile, il Maresciallo dell'Aria Harris richiese una copertura di caccia notturni che, però, non potè essergli fornita. Fortunatamente per la RAF, giunse l'ordine di cessare le missioni nei cieli della Germania per ostacolare invece i collegamenti in Francia, in preparazione dello sbarco in Normandia. Questa manovra diversiva fece del tutto dimenticare che i bombardieri della RAF erano stati sconfitti.

Ora gli americani si gettavano nuovamente nella mischia: le loro tecniche avanzatissime, questa volta, avrebbero garantito agli Alleati la completa e definitiva supremazia aerea. Durante l'inverno 1943-44, caratterizzato dal perdurante maltempo, avevano interrotto le loro incursioni suicide e si erano dotati dì un'adeguata copertura. In realtà, a capovolgere le sorti della guerra aerea non fu tanto l'aumento dei caccia Thunderbolt e Lightning, quanto le tecnologie del P51 Mustang, un aeroplano di fabbricazione americana equipaggiato con un motore inglese, dotato di nuove e migliori candele e con un raggio d'azione sufficiente a scortare i bombardieri fino ai confini orientali della Germania: non aveva nulla da invidiare ai caccia tedeschi. Quando, il 19 febbraio 1944, l'ottava AirForce statunitense ricominciò le operazioni, ebbe luogo una serie di grandi battaglie aeree contro i caccia della Luftwaffe, che si protrasse per parecchie settimane.

L'azione americana fu diretta principalmente contro fabbriche di aeroplani e installazioni petrolifere; gli attacchi contro Berlino cominciarono in marzo. Gli effetti dei bombardamenti non furono probabilmente devastanti, ma le battaglie aeree stroncarono la Luftwaffe. Entro poche settimane, i Mustang guadagnarono il completo controllo diurno dei cieli della Germania e, invece di scortare i loro bombardieri, potevano scorazzare in lungo e in largo alla ricerca dei caccia tedeschi. I tedeschi avevano già da tempo perso il controllo diurno sulla Francia del nord, dove gli Spitfire e i Tempest, numerosissimi anche se di più ristretto raggio d'azione, operavano a sciami fin dal 1941. Con la liberazione della Francia, questi superbi caccia britannici poterono operare da basi sufficientemente vicine per unirsi ai Mustang nelle quotidiane scorribande nei cieli della Germania. Alla fine del 1944, la Luftwaffe si manteneva ancora all'altezza della situazione solo con i suoi caccia notturni: lo conferma il fatto che la RAF limitava le offensive alle ore di luce.

Questa gravissima situazione indusse Hitler, nell'autunno del 1944, a rivolgere nuovamente la sua attenzione al fronte occidentale. Hitler non era folle al punto da trascurare gli effetti che la supremazia aerea Alleata avrebbe avuto sull'esito della guerra. Vincendo tutte le difficoltà, riuscì a racimolare 1.000 caccia e quasi altri 400 aerei offensivi per sferrare un attacco a sorpresa parallelamente a quello dei mezzi corazzati nelle Ardenne. Questi piani prevedevano, in primo luogo, di paralizzare i campi d'aviazione alleati per impedire la reazione dei cacciabombardieri alleati contro i panzer lanciati nella marcia attraverso il Belgio. Hitler pensava che, se tutto fosse andato bene, i caccia nemici con il più corto raggio d'azione sarebbero stati ricacciati al di là delle frontiere tedesche, mentre gli ultimi tipi di aereo della Luftwaffe (che includevano anche degli aerei a reazione) avrebbero sopraffatto i Mustang. Questa ultima offensiva aerea invernale però si risolse in un disastro. Il maltempo trattenne a terra gli apparecchi della Luftwaffe fino al 1° gennaio 1945, quando la marcia dei panzer già era stata arrestata, e, quando poterono entrare in azione, i risultati non furono abbastanza buoni. Tantissimi aerei Alleati furono distrutti al suolo, ma potevano essere sostituiti rapidamente, mentre i caccia tedeschi perduti o danneggiati non potevano venir recuperati. Inoltre, i piloti Alleati addestrati erano molto più numerosi di quelli tedeschi, questo svantaggio non avrebbe mai potuto essere colmato e l'attacco a sorpresa del nuovo anno non fece che peggiorare la situazione.

Nei mesi finali della guerra, i bombardamenti Alleati raggiunsero un'intensità tale da vanificare gli estremi tentativi tedeschi. Fino ad allora, le incursioni aeree più importanti erano state compiute contro le installazioni petrolifere dell'Asse, e avevano prodotto una disperata scarsità di carburante; la Luftwaffe aveva dovuto sospendere perfino i voli di addestramento. L'industria tedesca aveva potuto continuare la lotta perché abbastanza dispersa sul territorio, ma nel 1945 la totale supremazia aerea alleata mise definitivamente in ginocchio la Germania nazista. Questo era, precipuamente, il risultato della concentrazione delle offensive angloamericane sulle vie di comunicazione tedesche: strade, ferrovie, canali e ponti. In queste condizioni, la guerra non poteva continuare a lungo, e anche la maggior parte dei tedeschi se ne rendeva conto. Purtroppo Hitler tardò ad ammettere la sconfitta, anche nella guerra aerea.

Rinchiuso nel suo bunker, così come emanava ordini diretti ad armate ormai inesistenti, il Fuhrer continuava freneticamente a progettare la costruzione di nuovi tipi di aeroplano e immaginava, estrema aberrazione, di utilizzare un ampio vialone di Berlino come pista di decollo e atterraggio per i suoi caccia. Rifiutò ostinatamente, fino a poco prima del suicidio, di vedere nella pioggia di bombe che precipitava su Berlino qualcosa di più e di peggio di una mortificazione temporanea.