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FRITZ HABER
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Fritz Haber (1868-1934) chimico fisico tedesco, vinse il premio Nobel per la chimica nel 1918 per la scoperta di un processo di sintesi per la produzione di ammoniaca a partire dai suoi componenti base, azoto e idrogeno.

Le ricerche sviluppate da Haber (1905-1911) sull’equilibrio tra azoto, idrogeno ed ammoniaca, consentirono di determinare, temperatura, pressione, catalizzatore ottimali per il processo di sintesi dell’ammoniaca stessa. Lo sviluppo industriale di questo processo fu poi realizzato da Carl Bosh.
L’efficienza del processo Haber-Bosh, essendo l’ammoniaca essenziale per la produzione dell’acido nitrico, componente base nella formulazione di numerosi esplosivi, fu determinante nell’assicurare la massima funzionalità alla macchina da guerra tedesca. Il coinvolgimento di Haber nelle vicende belliche fù in realtà assai più diretto. Haber divenne il referente scientifico della “guerra chimica”, tanto da dirigere personalmente nel 1915 a Ypres il primo attacco militare in cui vennero impiegati gas tossici (Fosgene).
Il suo patriottismo non riuscì però a metterlo in salvo dall’odio di Hitler e della Germania nazista verso tutti gli ebrei.

STORIA DEL PROCESSO HABER

All’inizio del ‘900 la richiesta mondiale di fertilizzanti a base di azoto comincia a divenire superiore rispetto alla capacità produttiva dell’epoca. La fonte esclusiva di approvvigionamento di nitrato di sodio, unico costituente allora disponibile per tale produzione, era infatti costituita da depositi di origine biologica (Guano) localizzatati esclusivamente lungo le coste del Cile.
Nasce quindi nella comunità scientifica mondiale, grazie ad una forte spinta del mondo economico-produttivo, una febbrile attività mirata alla ricerca di una fonte naturale, illimitata, di azoto e composti azotati. Fritz Haber (1904) effettuò così uno studio sistematico sulla reazione tra azoto ed idrogeno in presenza di un catalizzatore al variare della temperatura. Le sue conclusioni iniziali furono però negative, essendo tale reazione esotermica ma essendo nel contempo la velocità di reazione assai ridotta a base temperature.
La temperatura non è però l’unico parametro che regola l’equilibrio di questa reazione.
Nel 1906 W.H. Nerst studio gli effetti combinati della pressione e della temperatura su questo processo e su quest’ultimo parametro giunse a conclusioni diverse da quelli di Haber tanto da criticarlo pubblicamente in una disputa accademica. Haber accettò la sfida, verifico di nuovo i risultati dei suoi esperimenti introducendo come ulteriore parametro del processo, la pressione.
Così riuscì infine a definire un processo capace di produrre su larga scala ammoniaca partendo da reagenti poco costosi ed illimitati quali idrogeno ed azoto che trovo successivamente un’applicazione industriale (1913) grazie a Carl Bosh.

La maggior parte del suo lavoro ebbe luogo fra il 1911 e 1933 presso l'Istituto di Fisica e Elettrochimica di Berlino, da cui diede le dimissioni quando i nazisti promulgarono le prime leggi xenofobe. In quanto ebreo fu costretto ad emigrare in Palestina della cittadina di Rehovot (ora Israele).

Nel periodo fra le due guerre mondiali si interessò di pesticidi e mise a punto il procedimento per la sintesi di un gas tossico, denominato Zyklon B, che fu tristemente usato nella camere a gas dei campi di sterminio tedeschi.




Clara Immerwahr

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Nasce il 21 giugno 1870 a Polkendorf, Slesia muore il 2 maggio 1915 a Berlino chimica e pacifista tedesca.
Nata in una famiglia della grande borghesia ebraica, Clara Immerwahr è la prima donna laureata in chimica fisica dall’università di Breslavia, nel 1900. Un anno dopo, sposa il chimico (e futuro premio Nobel) Fritz Haber.

La speranza di potersi dedicare alla ricerca, pur assolvendo anche i compiti di moglie e madre, non si realizza: Fritz fa una grande carriera e Clara deve assumersi l’ingrato ruolo della consorte del professore, con funzioni di rappresentanza, di accudimento ma anche di collaborazione.
All’inizio del maggio 1915, quando già infuria la Grande guerra, poco prima di compiere quarantacinque anni Clara Haber si uccide sparandosi: è un atto di protesta contro il primo sterminio chimico di massa – la cui realizzazione era stata affidata al marito – e le imprevedibili conseguenze che esso può avere. Due settimane prima che Clara scelga di darsi la morte, oltre diciottomila soldati francesi sono miseramente periti a Ypern, avvelenati dal cloro.
Prima di compiere quel passo estremo, deciso dopo lunga riflessione – un gesto che si cercherà di “addomesticare” attribuendolo a una presunta tendenza al suicidio presente nella famiglia d’origine - Clara aveva ripetutamente protestato con ogni mezzo contro i preparativi della guerra chimica messi in atto dal marito.
Ebreo, Fritz Haber è soggetto a molte discriminazioni sul lavoro ed è escluso dalla carriera di ufficiale; per questo, si sforza di controbilanciare la sua “pecca” con prestazioni eccezionali. Ora, rinfaccia a Clara di colpire alle spalle lui e tutti gli eroici combattenti per la patria.