Le trasformazioni del '700
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Le trasformazioni che, nel corso del '700, intervennero sia nel settore produttivo sia nel settore della cultura influenzarono profondamente le teorie economiche. È infatti di questo periodo la trasformazione dell'agricoltura, che determinò l'aumento demografico. Non è un caso dunque che la più diffusa teoria economica del XVIII secolo fosse la FISIOCRAZIA (dal greco physis significa «natura»).

Secondo la FISIOCRAZIA il perno di tutta l'attività economica è l'agricoltura. Ogni sviluppo doveva per questo passare attraverso un incremento della produzione agricola, favorita dall'abolizione di tutti i vincoli quali pesanti tariffe doganali, i privilegi feudali, gli usi comuni delle terre, rendendo così di fatto la libertà di commercio.
Così il libero commercio dei grani venne opposto ai divieti di esportazione ed ai calmieri dei prezzi, con i quali si tentava di far fronte alle carestie. Solo il libero mercato avrebbe distribuito razionalmente il prodotto granario, facendo crescere la produzione e garantendo il giusto prezzo.
La parola d'ordine di questa nuova politica economica divenne perciò LAISSEZ FAIRE, LAISSEZ PASSER (lasciate fare, lasciate passare). Coerentemente con questi principi, gli economisti si opposero ai monopoli di stampo mercantilistico ed a tutte le pratiche che sottraevano la terra alla libera circolazione sul mercato.

L'europa delle riforme

A partire dall'inizio del decennio 1740/1750 l'Europa conobbe un lungo periodo di generale sviluppo economico. Fu proprio lo squilibrio esistente fra la vivacità economica e la rigidità delle istituzioni politiche che causò nel continente un'ondata riformistica.
Ai sovrani la via dello sviluppo economico parve la maniera migliore per incrementare l'imposizione fiscale; fu in questo periodo che vide la nascita il catasto.
Furono questi i motivi per cui i sovrani settecenteschi furono i maggiori promotori delle riforme, tanto che gli storici poterono in seguito coniare l'espressione di DISPOTISMO ILLUMINATO.
I tratti comuni nell'attività legislativa svolta dai diversi stati europei riguarda diversi aspetti:

- la politica ecclesiastica e religiosa, volta ad attaccare in maniera radicale la proprietà terriera ecclesiastica, ridurre l'entità numerica del clero regolare, sciogliere quegli ordini mendicanti che erano ritenuti parassitari. Fu questa fine che fece l'ordine dei gesuiti, definitivamente sciolto dal Papa nel 1773;
- la costruzione di strade, bonifiche, disboscamenti, abolizione dei vincoli alla circolazione interna dei grani;
- accrescimento dell'assolutismo statale;
- interventi nel campo del diritto civile, volti anche a mitigare i limiti imposti dal diritto penale alla libertà religiosa.

I risultati concreti del riformismo furono spesso superficiali. Maggiore fu l'efficacia delle riforme in Lombardia ed in Toscana, ma nei loro altri possessi gli Asburgo dovettero alla fine piegarsi a compromessi con le classi privilegiate.