Maria Luisa d'Austria



Maria Luisa d'Austria (12 dicembre 1791 - 17 dicembre 1847) fu Imperatrice dei francesi (1810 - 1814), poi duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla (1815 - 1847).

Sua Altezza Imperiale e Reale, Maria Luisa Leopoldina Franziska Theresia Josepha Lucia, Principessa Imperiale e Arciduchessa d'Austria, Principessa Reale di Ungheria e Boemia, Principessa di Toscana, Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla era figlia di Francesco II d'Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero (1792-1806), poi Imperatore d'Austria come Francesco I, e pronipote della regina Maria Antonietta d'Austria, ghigliottinata dai rivoluzionari francesi.

Nel frattempo Napoleone aveva divorziato da Giuseppina Beauharnais perché non era in grado di dargli una progenitura, e accettò la proposta dell'Imperatore d'Austria, costretto dai francesi alla pace dopo la sconfitta di Wagram. «Sposo un ventre!», soleva dire Napoleone per giustificarsi.
Nel 1810 Maria Luisa dovette sposare per motivi politici Napoleone I, vale a dire l'uomo che fino allora era considerato l'arcinemico non solo degli Asburgo ma anche delle dinastie regnanti in tutta Europa. Malgrado la natura politica del matrimonio e lei rischiasse di diventare un'odiata "austriaca" per i francesi (che invero non l'amarono molto) come era successo a sua zia Maria Antonietta, tra lei e Napoleone nacque una certa specie di vero amore, anche se lei avrebbe avuto più di un motivo per lamentarsi delle corna che lui le faceva portare. Fu lui comunque a svegliare in lei, giovanissima e completamente ignara di sesso, quell'accesa sensualità che poi l'accompagnò per tutta la vita. La caduta di Napoleone provocò la fine immediata dell'amore di Maria Luisa verso di lui, che ormai non era più il potente condottiero mediterraneo che l'aveva sedotta appena qualche anno prima ma solo un uomo stanco e esiliato in uno degli angoli più remoti della terra. Nei due esili di Napoleone (1812, Isola d'Elba; 1815, isola di Sant'Elena) Maria Luisa non lo seguì, tornando provvisoriamente in Austria.
Dopo il Congresso di Vienna fu designata a reggere a vita il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Metternich le mise a fianco, per consiglio e controllo, il conte Adam Adalbert Neipperg, uomo della diplomazia austriaca. Molto lodato fu il modo in cui Maria Luigia amministrò il suo ducato. Fu governante saggia, pragmatica e liberale (ovviamente secondo gli standard dell'epoca), non si macchiò di gravi colpe (come fecero certi suoi colleghi) nella lotta contro i patrioti italiani, mantenne il Codice napoleonico ed eccelse nella protezione delle arti.
Lo splendore della corte dà lustro al Ducato e i parmensi diventano orgogliosi della loro piccola patria. Prese corpo un vasto piano di opere pubbliche. Acquistò prestigio la rinnovata Biblioteca Civica (che vanta un antichissimo codice sul quale son riprodotte le "parmae", gli scudetti rotondi delle legioni alpine romane: anche il nome della città è derivato dalla sua forma vagamente circolare). La massima vetta fu raggiunta nel 1829 con l'inaugurazione del Teatro Ducale (ora Regio) di Parma, ancora oggi gloria della città.
L'ancor giovane Maria Luisa divenne presto l'amante di Neipperg, ne ebbe due figlie, per divenire più tardi, morto Napoleone, sua moglie morganatica dall' 8 agosto 1821. In suo nome, il conte di Neipperg governò il ducato con particolare moderazione.
Nel 1834 Maria Luisa sposò successivamente, in terze nozze, il suo gran ciambellano, Charles-René, conte di Bombelles.
Alla sua morte il 17 dicembre 1847 il titolo di Duca di Parma passò al principe Carlo II di Parma, nipote dell'ultimo regnante prima di Maria Luisa, ma quello di Duca di Guastalla passò al duca Francesco V d'Este.
Una delle maggiori colpe di Maria Luigia é quella di aver "abbandonato" il figlio avuto da Napoleone, quel re di Roma e poi duca di Reichstadt che morì di tubercolosi nel (1832) poco più che ventenne nella dorata ma triste "prigionia" presso il nonno materno a Vienna. Dato che ovvii motivi politici impedivano che il figlio la raggiungesse a Parma, in pratica essa rinunziò al figlio in cambio di una corona ducale e del potere effettivo che ne conseguiva.
E a suo sfavore c'é da dire che se fosse rimasta a Vienna con il figlio, non le sarebbero certo mancati i mezzi di sostentamento!
Fu invece ottima madre per i due figli avuti da Neipperg