I moti del '20 - '21 in Italia - Il 1830 e il nuovo assetto europeo - Le rivoluzioni del 1848 - Prima Guerra d'Indipendenza - L'unità d'Italia
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I moti del '20 - '21 in Italia

1820

A Milano vengono arrestati alcuni carbonari, tra di essi vi sono Silvio Pellico e Piero Maroncelli incarcerati nella fortezza dello Spielberg in Moravia (1° luglio) Un'insurrezione a Napoli (Nola) per iniziativa di due ufficiali, Morelli e Silvati, obbiga il re Ferdinando I a concedere la costituzione.

1821

(Gennaio) Si riunisce a Lubiana nuovo congresso delle potenze europee. Ferdinando I su consiglio di Metternich invoca l'intervento dell'Austria (Marzo) Un esercito austriaco invade il regno di Napoli e rovescia il governo costituzionale.

(13 Marzo) Un moto liberale organizzato dai carbonari piemontesi, capeggiati dall'ufficiale Santorre di Santarosa induce il re di Sardegna, Vittorio Emanuele I, ad abdicare in favore del fratello Carlo Felice, assente da Torino. Il principe Carlo Alberto di Savoia-Carignano, nominato reggente, concede lo Statuto. Dieci giorni dopo il nuovo re Carlo Felice sconfessa l'operato di Carlo Alberto, gli ingiunge di lasciare Torino e fa appello all'Austria affinché lo aiuti a reprimere il moto liberale.

(8 Aprile) L'esercito rivoluzionario piemontese viene battuto presso Novara da forze austriache e realiste. Carlo Felice rientra a Torino e restaura il regime assolutista.

Il 1830 e il nuovo assetto europeo

1830

(25 Luglio) Le elezioni per il rinnovo del parlamento francese portano ad un nuovo successo dei liberali. Carlo X emette allora le quattro ordinanze di luglio, che sciolgono la camera appena eletta, istituiscono un rigido controllo governativo sulla stampa e modificano il regolamento elettorale. (27-29 Luglio) In risposta alle manovre autoritarie della corte, il popolo parigino prende le armi. La folla degli insorti, fra cui prevalgono gli operai di sentimenti repubblicani, assalta l'Hotel de Ville e si impadronisce della municipalità.

(9 Agosto) Con l'appoggio della della borghesia liberale, Luigi Filippo d'Orleans viene dichiarato re dei Francesi. Rimane in vigore la costituzione del 1814, modificata in alcuni punti. Le speranze degli ambienti popolari e repubblicani restano deluse.

(25 Agosto) Sull'onda degli avvenimenti di Parigi anche in Belgio scoppia la rivoluzione.

1831

(Febbraio) Scoppiano moti liberali nei ducati di Modena e Parma e nello Stato Pontificio (in particolare in Emilia-Romagna, dove viene creato l'effimero Stato delle Provincie Unite Italiane). L' intervento delle truppe austriache consente ancora una volta una facile repressione. Il duca di Modena Francesco IV fa giustiziare i capi della ribellione, Ciro Menotti e Vincenzo Borelli. Facendo tesoro dell'esperienza fallimentare della carboneria e delle società segrete, il patriota Giuseppe Mazzini fonda una nuova organizzazione rivoluzionaria, la Giovine Italia, inspirata agli ideali dell'unità, della repubblica e della fratellanza universale.

Le rivoluzioni del 1848

1848

(12 Gennaio) Scoppia a Palermo un moto insurrezionale; i liberali siciliani, guidati da Rosolino Pilo, mettono in fuga le truppe borboniche e formano un governo provvisorio che adotta la costituzione spagnola del 1812. Di fronte all'estendersi dell'insurrezione e non potendo contare sull'aiuto dell'Austria, poiché il papa Pio IX aveva vietato l'attraversamento dei propri territori, il re delle Due Sicilie Ferdinando II si vede costretto a cedere agli insorti ed a promulgare una Costituzione ispirata a quella Francese del 1830. Pochi giorni dopo (11 Febbraio) anche il granduca di Toscana Leopoldo concede una Costituzione.

(22 Febbraio) A Parigi, una manifestazione per la riforma elettorale viene attaccata dalla polizia. La popolazione, esasperata per la grave crisi economica, dà man forte ai dimostranti ed eleva barricate; Il 24 Febbraio gli insorti (sostenuti dagli operai parigini e dalla guardia nazionale, che era passata dalla loro parte) sono ormai padroni di Parigi. Luigi Filippo viene deposto e la sera stessa viene proclamata la Repubblica. Anche i socialisti guidati dal giornalista Louis Blanc, sono rappresentati nel nuovo governo provvisorio, presieduto da A. de Lamartine.

(3 Marzo) Le notizie provenienti da Parigi suscitano grande agitazione in tutto l'Impero asburgico. I liberali ungheresi, guidati da Kossuth, reclamano l'autogoverno, formando quindi un governo liberale presieduto dal conte Lajos Batthyàny.

(4 Marzo) Il re di Sardegna Carlo Alberto promulga, come concessione dall'alto, uno Statuto, che rimarrà in vigore anche nel Regno d'Italia. E' poi la volta dello Stato Pontificio(14 Marzo), che istituisce un consiglio di deputati elettivo col compito di affiancare la gerarchia ecclesiastica nell'attività legislativa.

(13 Marzo) L'ondata rivoluzionaria raggiunge Vienna, dove la folla (prevalentemente piccoli borghesi e studenti) scende nelle strade e si scontra con la polizia. Metternich è costretto ad abbandonare il paese. L'Imperatore abolisce la censura e promette la convocazione di un Assemblea Costituente.

(18-22 Marzo) Alla notizia della insurrezione di Vienna, esplode la rabbia dei Milanesi, che in cinque giornate di lotta accanita costringono le truppe austriache del generale Radetzky a ritirarsi nelle fortezze del cosidetto quadrilatero (Peschiera, Mantova, Verona, Legnano).

(21 Marzo) Il duca di Modena Francesco V è costretto a fuggire dallo Stato, dove viene creato un nuovo governo provvisorio. Anche il duca di Parma e Piacenza Carlo II Ludovico viene cacciato dal ducato (20 Marzo), che dopo un plebiscito viene ammesso al regno di Sardegna (29 Maggio).

(23 Marzo) A Venezia, insorta il 17 Marzo contro l'occupante austriaco, viene restaurata la Repubblica Veneta. A capo del governo provvisorio è posto Daniele Manin.

Il re di Sardegna, Carlo Alberto, approfittando dei moti popolari di Milano, dichiara guerra all'Austria ed invade la Lombardia. Ha inizio la

Prima Guerra d'Indipendenza

A seguito delle insurrezioni di Berlino e Vienna la rivoluzione si estende nel marzo anche all Polonia, specie alla Posnania, a Cracovia, alla Galizia.

In Aprile truppe di tutti gli stati italiani si uniscono ai Piemontesi nella guerra all'Austria. L'esercito sabaudo coglie alcuni successi a Goito (8 Aprile) e a Peschiera (30 Aprile). Per un istante l'entusiasmo dei patrioti ha la meglio sulla prudenza dei governi, ma il clima unitario è di breve durata: il 29 Aprile il papa dichiara di non avere nulla contro la "cattolicissima Austria" e richiama le proprie truppe; il suo esempio sarà seguito dagli altri Stati.

(15 Maggio) Con un colpo di mano, il re delle Due Sicilie, Ferdinando II, scioglie il parlamento democratico e forma un ministero composto esclusivamente da elementi conservatori. Il generale Guglielmo Pepe, comandante del corpo di spedizione inviato nell'Italia settentrionale per combattere al fianco dell'esercito del Regno di Sardegna, richiamato a Napoli, disobbedisce e si trasferisce a Venezia per cooperare alla sua difesa.

(30 Maggio) I Piemontesi sconfiggono nuovamente gli Austriaci a Goito, ma non approfittando del successo concedono all'Austria il tempo di riorganizzarsi. (29 Giugno) Il Piemonte decide di annettersi la Lombardia, confermando così i sospetti di quanti ritengono che la casa di Savoia persegua esclusivamente i propri fini dinastici e destando stupore e sconforto negli ambienti democratici, che si erano distinti come i più decisivi nel voler portar avanti la guerra.

(23/25 Settembre) Poco dopo, la battaglia di Custoza rovescia le sorti della prima guerra d'Indipendenza:i Piemontesi sono pesantemente sconfitti e sono costretti a chiedere un armistizio.

1849

(7 Febbraio) Il granduca di Toscana Leopoldo II fugge dal granducato e si rifugia a Gaeta. A Firenze si forma un governo provvisorio rovesciato da elementi aristocratici e moderati il 9 Aprile (12 Marzo) Il re di Sardegna, Carlo Alberto, cedendo alle pressioni dei liberali piemontesi, denuncia l'armistizio con l'Austria. Il 23 Marzo l'esercito piemontese, sotto la guida del generale polacco Chrzanowski, viene nuovamente sconfitto dagli austriaci.

(29 Marzo) A Roma viene insediato un triumvirato, composto da Mazzini, Armellini e Saffi, la cui politica di conciliazione non vale ad impedire un intervento armato della Francia in soccorso del papa.

(29/30 Aprile) I francesi sferrano un attacco contro i volontari repubblicani che difendono Roma, ma vengono respinti dagli uomini del generale Garibaldi.

(7 Maggio)Il liberale moderato Massimo D'Azeglio viene nominato capo del governo piemontese.

(15 Maggio)Le truppe del Regno di Napoli riconquistano la Sicilia ed occupano Palermo.

(30 Giugno)Le autorità della Repubblica Romana sono costrette a cedere ai Francesi e i triumviri si dimettono.

(20 Novembre)In Piemonte, Vittorio Emanuele II scioglie il parlamento che manifesta resistenza ad approvare la pace di Milano.

L'unità d'Italia

1850

(9 Aprile) In Piemonte, il minstro Siccardi introduce una legge che restringe notevolmente i poteri della Chiesa cattolica, abolisce i tribunali ecclesiastici ed il diritto di asilo. Viene così comfermata la volontà del governo D'Azeglio di riprendere la strada delle riforme. (12 Aprile) Il papa Pio IX fa ritorno a Roma sotto la protezione delle truppe francesi. Viene abbandonata la costituzione del 1848 e si adotta una politica decisamente reazionaria, ispirata dal cardinale Antonelli.

In novembre il conte Camillo Benso di Cavour , leader della destra moderata, entra nel gabinetto D'Azeglio occupando i dicasteri dell'agricoltura, del commercio estero e della marina.

1851

Il governo piemontese, influenzato dalle idee liberali-scambiste del Cavour, che ha assunto il ministero delle finanze, conclude una serie di trattati commerciali con la Francia e con l'Inghilterra. Viene poi approvata una riforma delle tariffe doganali per molti prodotti e li elimina per altri (cotone, lana, concimi, etc.).

1852

(2 Febbraio) Cavour annuncia al governo piemontese la costituzione di una nuova maggioranza uscita dalla alleanza fra centro-destra e centro-sinistra, nota in seguito col nome di "connubio", che preclude ad una nuova fase, più moderna e dinamica, nella vita politica del Regno di Sardegna.
(4 Novembre) Dopo le dimissioni del gabinetto D'Azeglio in seguito ad un contrasto col re per un progetto di legge che introduce il matrimonio civile, il conte di Cavour assume la carica di capo del governo.

1853

In Piemonte Urbano Rattazzi, leader del gruppo di centro-sinistra, entra a far parte del ministero Cavour in qualità di ministro di Grazia e Giustizia. Sotto la spinta riformatrice del Cavour, il governo piemontese riorganizza le proprie finanaze, approva una nuova legislazione sulle banche, le società cooperative ed il credito agrario, e promuove lo sviluppo industriale della regione e la costruzione di ferrovie.

1854

(26 Marzo) Viene assassinato il duca di Parma Carlo III Ferdinando di Borbone, cui succede il figlio minorenne Roberto, sotto la reggenza della madre Maria Luisa.

1855

In Piemonte, la presentazione del progetto di legge Rattazzi per la soppressione delle corporazioni religiose che non svolgano funzioni assistenziali o di insegnamento provoca la reazione dei vescovi ed un conflitto politico tra il re Vittorio Emanuele II ed il governo, intransigente nel difendere il progetto. Dopo le temporanee dimissioni di Cavour, che ottiene una nuova investitura, il progetto viene approvato.
In gennaio il Piemonte aderisce all'alleanza anglofrancese contro la Russia ed li 26 gennaio stipula un accordo militare con gli alleati che prevede la partecipazione di truppe piemontesi alla guerra di Crimea. L'intervento è voluto da parte di Cavour, nonostante l'opposizione di una parte del Parlamento, con lo scopo di permettere al Piemonte di partecipare ad un futuro Congresso di pace al fianco delle maggiori potenze europee e di servirsi dell'appoggio anglo-francese in funzione anti-austriaca.

1856

In Sicilia, scoppia un moto insurrezionale, prontamente represso, contro il regime borbonico. Francia ed Inghilterra rompono le relazioni diplomatiche con il Regno delle Due Sicilie.
(21 Febbraio) Il governo piemontese manda un memorandum a Napoleone III° in cui si propone che la "questione italiana" figuri all'ordine del giorno del Congresso di Parigi che sta per riunirsi.

(25 Febbraio) Si apre il Congresso di Parigi tra le potenze partecipanti alla guerra di Crimea, con l'intervento anche della Prussia. Il Piemonte, rappresentato da Cavour, protesta per la presenza di truppe straniere(austriache) sul territorio dello Stato Pontificio e riscuote molte simpatie presso gli alleati inglesi e francesi.

1857

Un gruppo di patrioti italiani, fra cui molti ex-mazziniani, decide di fondare un'associazione tendente ad indurre il governo piemontese a patrocinare la causa dell'unità d'Italia. A capo della nuova Società nazionale vi sono Daniele Manin, Giuseppe la Farina e Giorgio Guido Pallavicino Trivulzio.
In giugno scoppia un nuovo tentativo insurrezionale dei mazzianiani a Genova, prontamente represso. Di fronte a questi continui fallimenti, alcuni elementi repubblicani, fra cui Garibaldi, si avvicinano alla Società nazionale di Manin, la cui linea politica appare più realistica.

In giugno un gruppo di patrioti italiani guidati da Carlo Pisacane si impadronisce di un piroscafo, sbarca a Ponza, dove libera trecento ergastolani, e si dirige alla volta di Sapri dove viene affrontato dalle truppe borboniche.

1858

(14 Gennaio)Un repubblicano italiano, Felice Orsini, attenta alla vita dell'imperatore Napoleone III. Cavour ne approfitta per ricordare all'imperatore i pericoli di un movimento rivoluzionario in Italia e lo induce ad affrettare i tempi dell'alleanza militare franco-piemontese.
(20 Luglio) Napoleone III e Cavour si incontrano a Plombières; l'imperatore acconsente a partecipare a fianco del Piemonte alla futura guerra contro l'Austria a condizione che il conflitto sembrasse causato da quest'ultima. Il 10 dicembre Francia e Piemonte stringono un formale trattato di alleanza.

1859

(23 Aprile) L'Austria invia un ultimatum al Piemonte e ne intima il disarmo entro tre giorni. E' l'occasione pazientemente aspettata da Cavour per provocare la Seconda Guerra d'Indipendenza. Sei giorni più tardi gli austriaci al comando del generale Gyulai iniziano l'invasione del Piemonte, ma la loro lenta avanzata consente alle truppe francesi di affluire in massa a rinforzo dei piemontesi.

(30 Maggio) Dopo aver sconfitto gli austriaci a Palestro, le truppe franco-piemontesi varcano il Ticino ed entrano in Lombardia. Il 4 giugno, dopo una confusa battaglia contro i francesi, gli austriaci si ritirano da Magenta; quattro giorni più tardi Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrano in Milano.

(8 Giugno)Napoleone III preoccupato per i costi e la cresciente impopolarità della guerra in Francia, e temendo una troppo rapida espansione del Piemonte, conclude con l'Austria l'armistizio di Villafranca. Tre giorni più tardi Napoleone III si incontra a Villafranca con l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, con il quale conclude un accordo in base al quale l'Austria cede la Lombardia, tranne Mantova, alla Francia, e questa a sua volta consegna la regione al Piemonte. L'Austria conserva il Veneto ed ed i principi italiani debbono venir reintegrati nei rispettivi possessi. Cavour che mirava a ben altro, si dimette in favore di La Marmora.

In agosto e settembre assemblee costituenti riunitesi a Parma, Modena, in Toscana ed in Romagna, decretano la caduta dei vecchi sovrani e reclamano l'annessione al Piemonte. Vittorio Emanuele II prende tempo temendo di andare incontro all'opposizione del governo francese.

1860

(4 Aprile) Fallisce a Palermo un moto insurrezionale contro i Borboni; la rivolta prosegue nelle campagne siciliane e nei centri minori.

(5 Maggio) Dopo aver raccolto un migliaio di volontari, Garibaldi si imbarca da Quarto alla volta della Sicilia per sostenere la rivoluzione anti-borbonica. Garibaldi e i suoi sbarcano a Marsala l'undici e iniziano la marcia verso l'interno raccogliendo l'appoggio delle popolazioni locali.

(6 Giugno) Dopo aver sconfitto i Borbonici a Calatifimi, i garibaldini occupano Palermo e vi instaurano un governo provvisorio diretto da Francesco Crispi. Il 20 luglio le truppe borboniche sconfitte presso Milazzo sono costrette ad abbandonare la Sicilia. (7 Settembre) Garibaldi entra a Napoli accolto trionfalmente dalla popolazione. Il 18 i piemontesi, al comando dei generali Fanti e Cialdini, sbaragliano le truppe pontificie presso Castelfidardo.

(26 Ottobre) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrano a Teano e si accordano su un pacifico trapasso dei poteri. 1861

(18 Febbraio) A Torino si svolge la prima riunione del nuovo Parlmento Italiano, che ratifica l'avvenuta unificazione del paese.