Mörser Gerät 040 041karl

Obice da assedio semovente

Gli obici della serie Karl, ideati originariamente come armi contro-cemento per la distruzione delle fortificazioni della linea Maginot e simili, vennero prodotti negli anni Trenta sulla base di molti studi matematici e teorici effettuati negli anni Venti, ma il lavoro di costruzione vero e proprio cominciò nel 1937 e i primi esemplari furono pronti per il 1939. La serie Karl comprende i più grandi pezzi d'artiglieria mai prodotti. Le versioni furono due: il Mörser Gerät 040 60 cm con bocca da fuoco di 60 cm e il Mörser Gerät 041 54 cm con bocca da fuoco calibro 54 cm. Essi impiegavano speciali proiettili capaci di perforare il calcestruzzo e avevano rispettivamente la gittata di 4500 m e di 6240 m. Entrambi i proiettili potevano penetrare nel calcestruzzo, prima di esplodere, per circa 2,5-3,5 m, conseguendo così il massimo effetto possibile. Ambedue gli obici Karl erano ordigni enormi e, benché tecnicamente semoventi, la loro mobilità era limitata dal peso e ingombro e gli affusti cingolati servivano giusto per i piccolissimi spostamenti. Per il trasporto a grande distanza venivano imbragati fra due speciali vagoni ferroviari, mentre i movimenti più brevi erano effettuati smontando la bocca da fuoco dall'affusto e caricando bocca da fuoco e affusto su distinti rimorchi speciali trainati da trattori pesanti. Montaggio e smontaggio venivano effettuati a mezzo di speciali gru mobili. I Karl apparvero troppo tardi per essere utilizzati contro la linea Maginot, che cadde, come il resto della Francia nel 1940; il loro primo e vero impiego fu nell'assedio di Sebastopoli, dove svolsero il preciso compito al quale erano destinati. A seguito dell'esito positivo di quell'assedio altri Karl vennero impiegati nel corso della sollevazione di Varsavia per demolire il centro della città e schiacciare i partigiani polacchi. Le operazioni sempre più mobili dell'ultimo anno di guerra non offrirono al Karl alcuna opportunità di dimostrare la loro potenza distruttiva e la maggior parte di essi su distrutta dagli equipaggi nelle ultime fasi della guerra.