Russi al potere nella Seconda Guerra Mondiale
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Josif Vissarionoviè Džugašvili - STALIN -

Lev Davidoviè Trotzkij

Figlio di ebrei russi, entrò in politica nel 1896 aderendo al Movimento socialdemocratico operaio a Nikolaev, la città dove aveva compiuto gli studi. Ben presto abbracciò la dottrina marxista e cominciò a organizzare l'Unione russa meridionale dei lavoratori, ma nel 1899 venne arrestato e deportato in Siberia, da cui riuscì a fuggire nel 1902, riparando in Europa; a questo periodo risale l'adozione dello pseudonimo di Trotzkij. A Londra si unì a Lenin, Martov (pseudonimo di Julij Cederbaum), Georgij Plechanov e altri socialdemocratici russi riuniti intorno alla rivista "Iskra" (La scintilla), e riuscì a mettersi in luce grazie alle doti di implacabile polemista e di brillante oratore. Al secondo congresso del Partito socialdemocratico russo tenutosi a Londra (1903) si allontanò da Lenin e dai bolscevichi, schierandosi con la corrente minoritaria dei menscevichi. Nel 1905, allo scoppio della prima rivoluzione, accorse in Russia per unirsi ai ribelli, e acquistò un'esperienza pratica nella direzione del Soviet (Consiglio) operaio dei lavoratori di San Pietroburgo. Fu incarcerato nel dicembre del 1905 e deportato di nuovo in Siberia, da dove riuscì nuovamente a fuggire nel 1907; trascorse i successivi dieci anni in Europa e quindi negli Stati Uniti facendo propaganda tra gli emigrati. Quando scoppiarono i primi moti rivoluzionari nel 1917 Trotzkij si trovava a New York, dove aveva fondato il giornale russo "Novyj Mir" (Nuovo Mondo). Rientrato in Russia nel maggio successivo, aderì al Partito bolscevico e fu eletto nel Comitato centrale. Nel settembre fu chiamato a presiedere i Soviet degli operai e dei soldati di Pietrogrado e si schierò con Lenin sulla necessità di rovesciare il governo provvisorio con una sollevazione armata dei bolscevichi. Si impegnò in una capillare opera di propaganda fra le masse di lavoratori e soldati, e infine diresse le operazioni della Rivoluzione d'ottobre. Diventato commissario del popolo per gli Affari esteri nel governo che si formò all'indomani della rivoluzione, trattò la pace separata con la Germania a Brest-Litovsk. Assunto il commissariato della Guerra, creò l'Armata Rossa, il corpo militare a cui andò il merito della vittoria durante la guerra civile (1918-1921) che oppose le forze bolsceviche alle Armate bianche controrivoluzionarie, ma quando Lenin si ritirò dalla politica attiva (maggio 1922), Trotzkij non riuscì a subentrargli, e il potere venne assunto dalla troika formata da Zinov'ev, Kamenev e Stalin. Già prima della morte di Lenin, Trotzkij entrò in contrasto con Stalin, oppositore dell'idea trotzkiana di "rivoluzione permanente", secondo la quale il modello russo doveva essere solo l'inizio della grande rivoluzione mondiale. Il contrasto fra le due posizioni si fece insanabile, e nel 1925 Trotzkij venne rimosso dalla carica di commissario del popolo; nel 1926 fu estromesso dal Politburo e infine, nel 1929, venne espulso dall'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche, accusato di essere un traditore e un nemico del popolo. Riparò inizialmente in Turchia e poi in Francia, dove fondò la IV Internazionale. Più tardi si recò in Norvegia e infine in Messico. Durante questi anni scrisse varie opere per denunciare i nemici della rivoluzione, primo fra tutti, naturalmente, Stalin. Colpito da una condanna a morte in contumacia, il 20 agosto 1940 venne ferito a morte da un sicario di Stalin e morì il giorno seguente.

Andrej Januareviè Vyšinskij

(Odessa 1883 - New York 1954), uomo politico e diplomatico sovietico. Poco prima dello scoppio della Rivoluzione russa aderì al Partito socialista menscevico; nel 1920 si iscrisse al Partito comunista e negli anni successivi si mise in luce come giurista, con la formulazione di principi che trasformavano la legge in uno strumento della politica governativa. Tra il 1936 e il 1938, gli anni delle famigerate "purghe" di Stalin, prese parte come accusatore ai processi contro presunti dissidenti politici, che si conclusero con la condanna di centinaia di persone, fra cui molti membri del partito e generali dell'Armata Rossa. Viceministro degli Esteri nel 1940, Vyšinskij promosse l'instaurazione della Repubblica socialista in Romania (1944-1945); nel 1949 divenne ministro degli Esteri, e rimase in carica fino alla morte di Stalin (1953). Inoltre rappresentò l'URSS all'Assemblea generale dell'ONU.

Vjaceslav Michajloviè Scrjabin -Molotov-

(Kukarka, odierna Sovetsk 1890-Mosca 1986) Nel 1906 s'iscrisse al Partito bolscevico, dove fu più volte arrestato dalla polizia zarista. Nel 1917, partecipa alla rivoluzione d'inverno, sotto la guida di Lenin, conquistando il potere. Dal 1921 ricoprì la carica di segretario del comitato centrale; dopo la morte di Lenin, nel 1924, entra nel Politburo, massimo organo decisionale del Partito comunista dell'Unione sovietica (PCUS), divenendo uno dei più stretti collaboratori di Stalin. Nel 1930 gli viene affidata la presidenza del consiglio dei commissari del popolo, eseguendo puntualmente gli ordini di Stalin, nella persecuzione contro gli oppositori, assume anche la carica di commissario del popolo per gli affari esteri (Ministro degli esteri), dove negozia e conclude con il diplomatico tedesco, J. von Ribbentrop, il patto di non aggressione tedesco-sovietico, durante la guerra svolse un ruolo di primo piano nella diplomazia internazionale, dopo la morte di Stalin, nel 1953, fu vicepresidente del consiglio, nel 1957, viene escluso dal comitato centrale ed espulso,quindi, dal partito, verrà riammesso solo nel 1984, dopo due anni morì nella capitale russa.