Vittorio Amedeo II di Savoia
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Vittorio Amedeo II (Torino, 14 maggio 1666 - Rivoli, 30 ottobre 1732) fu il quindicesimo duca di Savoia. Nato dalle seconde nozze di Carlo Emanuele II con la principessa Maria Giovanna Battista di Savoia, alla morte del padre nel 1675 salì alla guida del ducato sotto la reggenza della madre fino al compimento del diciottesimo anno d'età.

Dopo il Trattato di Utrecht - forte degli esiti del conflitto susseguente alla Guerra di successione spagnola - fu (dal 1713 al 1718) re di Sicilia, ovvero fino alla nascita del Regno di Sardegna, del quale rimarrà a capo fino all'abdicazione avvenuta nel 1730.

Vittorio Amedeo II fu una figura di spicco nel rinnovamento politico e militare del casato sabaudo; alleatosi all'Austria contro la Francia durante la Guerra di successione spagnola, insieme al cugino Eugenio di Savoia liberò nel 1706 la città di Torino duramente assediata.

Con la pace sancita ad Utrecht ottenne, oltre alla Sicilia, importanti territori (Monferrato, Lomellina e Novarese). In politica interna operò importanti riforme riguardanti il sistema scolastico e l'amministrazione dello Stato e del fisco; inoltre pose condizioni che limitarono i poteri della Chiesa. Fu costretto ad abdicare nel 1730 in favore del figlio Carlo Emanuele III e si ritirò, quasi confinato, nel castello di Rivoli, dove morì due anni dopo.

Dal suo matrimonio con Anna D'Orleans nacquero, oltre a Carlo Emanuele III, Maria Luisa Gabriella (futura moglie del re di Spagna Filippo V) e Maria Adelaide, che sposerà il duca Luigi di Borgogna e diverrà madre del re di Francia Luigi XV. Successivamente sposò in seconde nozze Anna Canalis di Cumiana.