PATRIARCATO DI VENEZIA

PASTORALE SPOSI E FAMIGLIA

 

Home ] Su ] PROGRAMMA ] Gli Uffici ] La Commissione ] Formazione al Matrimonio ] Casa Famiglia Pio X ] Assemblea animatori ] La festa della Famiglia ] I  Fidanzati a S. Marco ] Ass. Centro S. Maria M. Domini ]

 

SCHEDE PER LA RIFLESSIONE 

IN PREPARAZIONE ALLA  XIV ASSEMBLEA

S. Barbara - Mestre

17 Ottobre 1999 :

  «Gli sposi? … fossero tutti profeti!»  

 

 

 

 

q Il titolo dell’Assemblea è tratto dalla risposta di Mosè (“Fossero tutti profeti!”, Numeri 11, 27-30) data agli Israeliti che si lamentavano perché alcuni, non autorizzati, profetavano nel nome del Signore.

q Gli sposi profeti al servizio della Parola di Dio. Un errore da evitare: non si deve considerare la Parola di Dio a servizio della famiglia, piuttosto è la famiglia che è a servizio della Parola, la quale è sempre più grande della famiglia. Dobbiamo mirare, cioè, al servizio della Parola di Dio più che al servizio della famiglia.

q Gli sposi profeti della paternità di Dio. Dio nella Bibbia si presenta come un Padre, anzi come Abbà, babbino. È molto vicino all’uomo proprio come un buon papà verso i suoi bambini. Un buon papà può dire che darebbe la vita per i suoi figli: è proprio quello che ha fatto Dio.

q Anche i figli sono profeti per i genitori: il Signore parla anche a loro. Quando noi facciamo degli errori e loro se ne accorgono e celo fanno presente, dobbiamo accettarlo: c’è il Signore in loro.

q La profezia di una nuova vita. I genitori dovrebbero sentire, pur nella libertà, la grande responsabilità di fronte a una nuova vita che sopraggiunge. Dire al Signore: “Sì, Signore, accetto che questa tua creatura venga al mondo”. E il volto felice del bambino nato ci farà capire la bellezza della vita. L’inferno, invece, potrebbe essere proprio il dover immaginare il volto del bambino che non si è voluto far nascere.

q La profezia in famiglia può essere esercitata a partire da una semplice preghiera al mattino (un salmo o le letture della Messa del giorno), a cui i figli si abituano ad associarsi. Anche i semplici ed autentici gesti di amore tra sposi o tra genitori e figli, sono profetici perché raccontano l’amore di Dio per gli uomini. D’altronde Gesù dice:” Qualunque casa facciate al più piccolo di tra voi, l’avete fatta a me”. È bene che i genitori sappiano che quello che fanno per i bimbi, è come lo facessero a Gesù in persona; e quante cose fanno papà e mamma tutti i giorni!

q La profezia della coerenza. Anche nella coerenza c’è un aspetto di profezia: nella famiglia cristiana non possiamo vivere come i pagani, per esempio con l’ostentazione della ricchezza così frequente oggi. I figli seguono l’esempio dei genitori, osservano i gesti, le scelte che essi fanno, più delle parole che dicono.

q La profezia del tempo. Il tempo è un dono che non dovrebbe mancare in famiglia: il tempo per parlarsi tra sposi e poi per ascoltare i figli. Essi fanno molte domande se si vedono ascoltati e quindi attendono da noi delle risposte; altrimenti si rivolgeranno altrove. Se non si ha tempo per i figli, essi capiranno che non si ha molto interesse per loro, che non li si ritiene importanti.

q La profezia del silenzio. Anche il tempo del silenzio è importante in famiglia. Non ci devono essere solo TV e musiche; nel silenzio ci si sente più uniti, si dialoga, ci si confida, ci si comprende; si può fare un segno di croce davanti al piatto della minestra per ringraziare il Signore, del quale solo nel silenzio si può avvertire la presenza.

q La profezia della gioia. Le voci che arrivano ai figli sono molte e non tutte buone. Noi siamo la voce del Signore per loro. Dobbiamo mostrare loro che il Signore ci vuole bene e vuole donarci tanta gioia; dovremo far capire quale grande dono è la vita che Dio ha dato a loro per mezzo nostro. E la gioia si manifesterà facilmente anche tra fratelli: osserviamo come si cercano, si guardano, si consigliano vicendevolmente, con grande senso di responsabilità. A volte i figli, con la loro gioia di vivere, possono arrivare a dire spontaneamente: grazie, papà e mamma, che mi avete messo al mondo.

q La profezia dell’obbedienza. Essere profeti in famiglia a volte può costare molto: per esempio quando bisogna dire di no ad un figlio, anche se tutti, attorno a te, direbbero di sì.

q La profezia del ringraziamento. La fede, in una famiglia, dovrebbe trasparire dai gesti quotidiani più semplici. Il “Rendiamo grazie a Dio” che diciamo nella Messa, dovrebbe essere simile al grazie che si dice in famiglia anche quando ci si fa una semplice cortesia. Noi dovremmo riuscire ad evitare lo sdoppiamento, tanto comune, che i cristiani avvertono tra il momento della liturgia domenicale e la vita pratica di tutti i giorni. Lo stesso spirito di amore, di presenza di Dio, dovremmo sentirlo e testimoniarlo sia in chiesa che a casa.

q La profezia dell’escatologico, della speranza. La fede ci dice ancora che non siamo fatti per restare sempre qui. Il posto che Gesù ci ha preparato può essere già gustato ora vivendo nella sua presenza e nella sua amicizia. Ma dobbiamo tenere presente che la mensa della nostra casa è un po’ simile alla mensa futura, cui dobbiamo credere e pensare con gioia: saremo nuovamente coi nostri cari, alla presenza del Signore. La speranza della vita che verrà è la speranza grande che ci dà la fede. Se la speranza sarà nel nostro cuore, i figli capiranno senza bisogno di tante parole e spiegazioni.  

 

ALL'INIZIO