Storia del vetro di Murano
Giuseppe Zecchin,imprenditore vetrario importante (ma poco conosciuto) a Murano e Venezia nell'OttocentoGiuseppe Zecchin: an important, even if little known glassmaker in Murano and Venice in the XIX century
Giuseppe Zecchin fu uno dei più importanti imprenditori vetrari veneziani dell'Ottocento. Suo padre Lorenzo agli inizi del secolo era stato direttore nella fabbrica muranese di lastre e "quari" di Stefano Motta e poi suo socio. Era una cosa che pochi anni prima sarebbe stata impossibile perché era friulano e in base alle leggi della Serenissima solo i cittadini originari di Murano potevano fare i maestri e padroni vetrari.
Nel 1822 Lorenzo aveva fornace propria e quando morì nel 1827 la lasciò al figlio Giuseppe. Era stata introdotta anche la lavorazione degli specchi, cioè la spianatura e l'applicazione ai "quari" della foglia riflettente, che però soffriva della concorrenza di altri paesi europei dove era stato possibile meccanizzare alcune fasi del lavoro. Giuseppe passò quindi alla lavorazione della canna, smalti e conterie, che era un'attività molto più florida, creando uno stabilimento di grandi dimensioni a Venezia.
Giuseppe Zecchin was one of the most important Venetian glassmaker of the nineteenth century. At the turn of the century his father, Lorenzo, acted as the director of a sheet glass factory in Murano, owned by Stefano Motta. Lorenzo later became a partner in the firm. Only a few years prior, said partnership would have been deemed impossible. Lorenzo Zecchin was from Friuli and - according to the laws of the Serenissima Republic - only citizens born in Murano had the right to become glass masters or to own glass factories. By 1822 Lorenzo managed his own factory and when he died in 1827, is son Giuseppe inherited it.The factory started producing mirrors, working with smoothing techiques and the application of reflective leaf on "quari". However, business suffered due to competition from other European countries where various phases of the process were done mechanically. Consequently Giuseppe began to work with glass rods, glass beads and enamels, creating a very productive business that grew into one of the largest of its kind in Venice
Paolo Zecchin Via Cappuccina 13 Mestre Venezia
Giuseppe Zecchin: an important, even if little known glassmaker in Murano and Venice in the XIX century
Giuseppe Zecchin fu uno dei più importanti imprenditori vetrari veneziani dell'Ottocento. Suo padre Lorenzo agli inizi del secolo era stato direttore nella fabbrica muranese di lastre e "quari" di Stefano Motta e poi suo socio. Era una cosa che pochi anni prima sarebbe stata impossibile perché era friulano e in base alle leggi della Serenissima solo i cittadini originari di Murano potevano fare i maestri e padroni vetrari.
Nel 1822 Lorenzo aveva fornace propria e quando morì nel 1827 la lasciò al figlio Giuseppe. Era stata introdotta anche la lavorazione degli specchi, cioè la spianatura e l'applicazione ai "quari" della foglia riflettente, che però soffriva della concorrenza di altri paesi europei dove era stato possibile meccanizzare alcune fasi del lavoro. Giuseppe passò quindi alla lavorazione della canna, smalti e conterie, che era un'attività molto più florida, creando uno stabilimento di grandi dimensioni a Venezia.
Giuseppe Zecchin was one of the most important Venetian glassmaker of the nineteenth century. At the turn of the century his father, Lorenzo, acted as the director of a sheet glass factory in Murano, owned by Stefano Motta. Lorenzo later became a partner in the firm. Only a few years prior, said partnership would have been deemed impossible. Lorenzo Zecchin was from Friuli and - according to the laws of the Serenissima Republic - only citizens born in Murano had the right to become glass masters or to own glass factories. By 1822 Lorenzo managed his own factory and when he died in 1827, is son Giuseppe inherited it.The factory started producing mirrors, working with smoothing techiques and the application of reflective leaf on "quari". However, business suffered due to competition from other European countries where various phases of the process were done mechanically. Consequently Giuseppe began to work with glass rods, glass beads and enamels, creating a very productive business that grew into one of the largest of its kind in Venice
Paolo Zecchin Via Cappuccina 13 Mestre Venezia
Giuseppe Zecchin fu uno dei più importanti imprenditori vetrari veneziani dell'Ottocento. Suo padre Lorenzo agli inizi del secolo era stato direttore nella fabbrica muranese di lastre e "quari" di Stefano Motta e poi suo socio. Era una cosa che pochi anni prima sarebbe stata impossibile perché era friulano e in base alle leggi della Serenissima solo i cittadini originari di Murano potevano fare i maestri e padroni vetrari. Nel 1822 Lorenzo aveva fornace propria e quando morì nel 1827 la lasciò al figlio Giuseppe. Era stata introdotta anche la lavorazione degli specchi, cioè la spianatura e l'applicazione ai "quari" della foglia riflettente, che però soffriva della concorrenza di altri paesi europei dove era stato possibile meccanizzare alcune fasi del lavoro. Giuseppe passò quindi alla lavorazione della canna, smalti e conterie, che era un'attività molto più florida, creando uno stabilimento di grandi dimensioni a Venezia.
Giuseppe Zecchin was one of the most important Venetian glassmaker of the nineteenth century. At the turn of the century his father, Lorenzo, acted as the director of a sheet glass factory in Murano, owned by Stefano Motta. Lorenzo later became a partner in the firm. Only a few years prior, said partnership would have been deemed impossible. Lorenzo Zecchin was from Friuli and - according to the laws of the Serenissima Republic - only citizens born in Murano had the right to become glass masters or to own glass factories. By 1822 Lorenzo managed his own factory and when he died in 1827, is son Giuseppe inherited it.The factory started producing mirrors, working with smoothing techiques and the application of reflective leaf on "quari". However, business suffered due to competition from other European countries where various phases of the process were done mechanically. Consequently Giuseppe began to work with glass rods, glass beads and enamels, creating a very productive business that grew into one of the largest of its kind in Venice