Nel 1675 un affarista veneziano, che aveva fondato a Genova una
fabbrica di cristalli nella quale un vetraio proveniente dalla Borgogna faceva specchi di grandezza straordinaria
col metodo della colata, chiedeva agli Inquisitori di Stato il permesso di tornare a Venezia con il suo collaboratore.
È un'informazione che ci permette di anticipare di almeno 12 anni l'invenzione degli specchi colati, attribuita a
Perrotto. Probabilmente Perrotto, almeno all'inizio, non voleva impiegare la tecnica per colata nella produzione degli
specchi, ma in quella di piastre di vetro.
I vetrai francesi impararono dai veneziani la tecnica a soffio, ma poi, nel 1693 cominciarono a fare lastre colate.
The tecnica per colata fu poi adottata in Inghilterra e in Germania, ma i vetrai veneziani non abbandonarono mai la
tecnica a soffio, con la quale ottenevano lastre sottili, trasparenti e lisce, ma di piccole dimensioni.
In 1675 a Venetian businessman, who had founded
a glass factory in Genoa, in which a glassworker from Burgundy made sizable mirrors with the casting technique,
asked the Inquisitori di Stato to return to Venice with his worker. This information allows us to advance the date
of the invention of cast mirrors, ascribed to Bernard Perrot, by at least a dozen years. It is possible that Perrot initially sought to employ the casting technique for the production, not of mirrors, but of glass plaques.
French glassworkers learned the blowing technique from Venetians, but in 1693 they began to create cast sheets.
The casting technique was used in England and in Germany, but the Venetian glassworkers never abandoned the blowing
technique. They continued to employ it in the production of small, thin, and smooth transparent sheets.