Storia del vetro di Murano



L'arte veneziana delle conterie portata in Austria nel Settecento

Venetian Beadmaking as practiced in Austria in the 18th Century

Al contrario di quanto era accaduto nei due secoli precedenti, quando le Corti europee avevano cercato di imitare una produzione veneziana che era soltanto di élite (e si ebbe quella splendida produzione di vetri europei che fu chiamata façon de Venise), nel Settecento gli stranieri cercarono di sottrarsi alle enormi spese fatte per importare da Venezia lastre e specchi, ma soprattutto inserirsi nel mercato, floridissimo verso i Paesi di altri continenti, delle “conterie”. Per farlo attirarono qualche maestro veneziano, per lavorare e possibilmente trasmettere agli artigiani locali le sue tecniche. Furono richiesti allora i vetrai esperti di smalti e canna, ma anche i “margariteri” che con canna bucata realizzavano le conterie propriamente dette e i “perleri” che realizzavano ad una ad una le loro perle “a lume”. In base ai documenti conservati all'Archivio di Stato di Venezia, si vuole ora fare un po' di luce su questi artigiani espatriati in Austria nel Settecento.




In the 18th century, the high cost of flat glass and beads made in Venice encouraged foreigners to persuade Venetians to risk punishment by setting up factories abroad. This article focuses on workshops established by Venetians at Graz and Innsbruck, Austria, between 1745 and 1768. Using documents in the Archivio di Stato, Venice, the author traces the activities of numerous Muranese glassmakers abroad and the measures taken by the government of Venice.


Paolo Zecchin Via Cappuccina 13 Mestre Venezia