Come è fatta e come funziona una fisarmonica
La parola fisarmonica tra le sue origini dall'unione di due parole molto antiche e, precisamente, da
physa, parola greca il cui significato è mantice e da
harmonicus, parola latina il cui significato...... credo sia evidente.
Ma come è fatta una fisarmonica? Quanti tipi ne esistono? Come funziona? Cerchiamo di scoprirlo.
Nelle illustrazioni soprastanti, sono rappresentati due modelli di fisarmoniche moderne: la prima definita
a pianoforte o a tastiera, e la seconda definita
a bottoni o cromatica.
Osservandole attentamente, indipendentemente dal sistema preso in considerazione (cromatico o pianoforte),
entrambe presentano:
un mantice collocato nella parte centrale e fissato nelle sue due estremità
alle casse armoniche ( clicka qui per consultare l'apposita pagina);
una cassa armonica sinistra, contenente, nella parte interna non
visibile, dei somieri sopra i quali sono collocate le
ance e, nella parte estena visibile le file dei bottoni dei bassi
( clicka qui per consultare l'apposita pagina);
una cassa armonica destra, contenente, anch'essa, nella parte interna non
visibile, dei somieri sopra i quali sono collocate le
ance e, nella parte estena visibile le file dei bottoni (modello cromatico)
od i tasti della tastiera (modello a pianoforte) ( clicka qui per consultare l'apposita pagina);
una fila di tasti collocati vicino al mantice sia dalla parte destra
che da quella sinistra: questi sono i registri (al canto
lato destro, ai bassi lato sinistro) ( clicka qui per consultare l'apposita pagina);
i punti di appoggio di metallo superiori ed inferiori ai quali debbono
essere fissate le tracolle per poter "indossare" lo strumento; di questi, quelli che particolarmente sono
interessanti sono quelli inferiori; essi, infatti, svolgono anche un ruolo molto importante per il fissaggio
dello strumento sul cavalletto in quanto è in essi che il supporto va ad incastrarsi;
il ferma mantice il cui scopo è quello di bloccare il movimento di
apertura del mantice quando la fisarmonica non viene utilizzata ( clicka qui per consultare l'apposita pagina);
i piedini di appoggio laterale generalmente di gomma e situati nella parte
laterale della bottoniera dei bassi e che hanno lo scopo di permettere lo "stazionamento" della fisarmonica al suolo. Si ricorda
che è molto importante appoggiare lo strumento solo da questo lato utilizzando questi supporti sia per la
stabilità dello strumento stesso durante lo "stazionamento" sia per la sicurezza dello stesso.
Nonostante questa "schematizzazione", vuoi per il fatto che lo strumento "è relativamente giovane", vuoi per
il fatto che essendo uno strumento di "carattere popolare" nel suo sviluppo ha conosciuto moltissimi "padri" ognuno
dei quali le ha lasciato un'impronta, esistono molti,
anzi, moltissimi tipi di fisarmonica ognuna unica solo a se stessa al punto che può essere difficile
procedere ad una classificazione dello strumento.
E' comunque possibile classificare le fisarmoniche:
a seconda del sistema:
a piano, pianoforte o tastiera;
a bottoni o cromatica;
a seconda del tipo di sistema utilizzato per i bassi::
tradizionali orchestrali (quelle in grado di fare gli accordi);
quelle a bassi sciolti;
a seconda del numero dei bassi::
48, 72, 80, 96, 120;
a seconda del numero di ance che suonano al canto ed ai bassi::
in seconda al canto (due serie di ance);
in terza al canto (tre serie di ance);
in quarta al canto (quattro serie di ance);
in quinta al canto (cinque serie di ance);
in quarta ai bassi (quattro serie di ance);
in quinta ai bassi (cinque serie di ance);
in sesta ai bassi (sei serie di ance);
a seconda del modello::
acustica tradizionale ;
elettronica;
"mista"(dotata cioè di una parte acustica tradizionale e di una
elettronica);
a seconda del funzionamento delle ance:
normale o tradizionale ;
diatonica (i suoni emessi in apertura del mantice sono diversi da quelli
emessi in chiusura);
a seconda del "paese" o del "tipo"::
classico ;
jazz;
italiana;
tedesca;
spagnola;
bandoneon;
russa.
Ed ora, infine, vediamo come funziona la fisarmonica. La fisarmonica viene definito come uno strumento musicale
aerofono cioè uno strumento che utilizza l'aria per produrre i suoni.
Nel nostro caso, l'aria viene prodotta dal mantice azionato in espansione (apertura) ed in compressione (chiusura)
dalle braccia del suonatore e viene indirizzata verso le casse armoniche.
Queste ultime sono a tenuta stagna, non permettono cioè all'aria proveniente dal mantice di poter passare se
non attraverso piccole aperture rotonde ognuna delle quali è controllata e "sigillata" da una
valvola.
Quest'ultima, attraverso un sistema di leve e molle viene sollevata quando viene premuto un tasto (o bottone)
della tastiera consentendo all'aria di passare attraverso il foro e di arrivare a
le ance; queste, che sono cosituite da sottili lamine di metallo fissate sulle voci
a loro volta montate sui somieri costituiti di legno, vibrando per
effetto dell'aria, producono il suono.
Il principio sopra esposto, vale naturalmente, sia per la parte destra (canto) che per la parte sinistra
(bassi) con la differenza che, mentre nella parte destra la pressione di un tasto determina l'apertura
di una sola valvola, in quella sinistra i bottoni degli accordi, quando vengono premuti, tramite un complicato
sistema di leve, determinano l'apertura di più valvole che producono il suono degli accordi.
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