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L'impostazione dello strumento

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Parlando dell'impostazione dello strumento andiamo ad affrontare quell'aspetto relativo al modo in cui suonare la fisarmonica; il suo apprendimento ed uso corretto risulterà essere fondamentale.

Per le sue caratteristiche particolari, la fisarmonica, che viene "azionata" dalla mano sinistra (che agisce sui bassi), dalla mano destra (che agisce sulla tastiera del canto) e dal braccio sinistro che agisce sul mantice (aprendolo e chiudendolo per fargli produrre l'aria che fa vibrare le ance), per poter essere suonata deve essere tenuta in una posizione ferma e stabile.

Questo può essere ottenuto solo in uno dei seguenti modi: collocandola su di un apposito cavalletto

Un moderno cavalletto

oppure, impastazione classica o tradizionale, "fermandola" alle spalle della propria persona con delle apposite cinghie che vengono fissate ai supporti superiori ed inferiori della fisa (supporti presenti nella cassa armonica destra).

Due serie di cinghie

Impostazione classica

In questo tipo di impostazione lo strumento viene sostenuto dalle spalle, tenendolo aderente e fermo al torace, con l'ausilio di apposite cinghie che vengono fissate ai supporti metallici superiore ed inferiore presenti nella cassa armonica al lato canto dello strumento.

La prima volta che l'operazione di fissaggio delle cinghie viene effettuato, vi consiglio di:

  • controllare attentamente che il mantice sia chiuso e fissato con gli appositi ferma mantice; questo perchè, con molta probabilità a meno che non siate fortunati od abbiate un occhio particolarmente clinico, dovrete mettervi e togliervi varie volte lo strumento di dosso per regolare la lunghezza delle cinghie;
  • nel caso in cui lo strumento sia di tipo elettronico (vi consiglio caldamente di suonarlo utilizzando il cavalletto) e per ragioni particolari decidiate di suonarlo con "l'impostazione tradizionale", prima di svolgere qualunque operazione controllate attentamente nella parte inferiore e comunque su tutto lo strumento, che non siano collegati cavi e/o spinotti o parti sporgenti della fisarmonica che, durante le operazioni, potrebbero essere "schiacciate" dalla posa della stessa o rimanere agganciati da qualche parte;
  • fissate la cinghia dove andrà ad infilarsi il braccio sinistro regolandola, stringendo o allentando, fino a quando lo strumento non sia abbastanza fisso alla parte sinistra del torace senza però stare troppo stretto;
  • fissate la cinghia dalla parte destra, quella del canto, ripetendo le operazioni viste in precedenza per la parte sinistra. Naturalmente, se può tornarvi più comodo, potete tranquillamente invertire le operazioni;
  • controllate che lo strumento non sia troppo alto cioè troppo sotto il vostro mento così come non risulti essere troppo basso (per intenderci la parte superiore della tastiera destra si trova all'incirca sotto i seni). Nel primo caso, anche se da soli vi renderete conto che non è possibile guardare la tastiera mentre si suona, non avrete la possibilità di vedere nulla piegando il collo verso il basso (cosa che invece risulta essere molto importante soprattutto per quelli che io chiamo i "punti di riferimento)". Nel secondo caso, rischiate di non arrivare bene a premere i tasti dei due lati (bassi e canto), di avere difficoltà di spostamento della mano sinistra lungo la bottoniera, di avere difficoltà nell'azionamento del mantice e di ritrovarvi la fisa inclinata verso il pavimento. Queste indicazioni riguardo al fissaggio ed alla lunghezza delle cinghie, valgono anche nel caso in cui decidiate di suonare seduti: anche se in questo modo una parte del peso dello strumento sarà sostenuto dalle ginocchia e le cinghie possono essere lasciate leggermente più lenti lo strumento dovrà comunque essere sempre il più aderente possibile al torace.

In ultima istanza, vi sconsiglio di togliere e mettere continuamente le cinghie alla fisarmonica: la decisione se suonare usando il cavalletto o l'impostazione tradizionale dovrà essere una di quelle che dovrete prendere a priori sia per voi che per la buona salute del vostro strumento.

Impostazione non classica (uso del cavalletto)

L'uso del cavalletto per suonare può essere una scelta determinata dalle più svariate ragioni: da quelle personali a quelle "fisiche" (eccessivo sforzo per sostenere il peso della fisarmonica), da quelle squisitamente tecniche a quelle più "estrose".

Vi devo dire che però l'uso del cavalletto è fortemente consigliato quando:

  • il vostro strumento è elettronico; in questo modo, ogni volta che smetterete di suonare non avrete l'incombenza di dovervi preoccupare di fili, cavi ecc. quando vi togliete la fisa di dosso;
  • la fisarmonica risulta essere molto pesante e quindi, tenerla sulle spalle per molto tempo, può divenire molto arduo;
  • durante la vostra esibizione, la fisarmonica non è l'unico strumento che suonate;
  • durante la vostra esibizione avete necessità di concentrarvi particolarmente su ciò che suonate e non potete "dedicare energia e concentrazione superflua" a sostenere il peso dello stumento.

Il cavalletto è, generalmente completamente smontabile o comunque, "richiudibile", nel senso che può essere raccolto su se stesso come una normalissima asta microfonica; generalmente, solo la parte del supporto dove viene allocata la fisarmonica deve essere tolta dal "blocco".

Per la sua collocazione, ed il suo uso, iniziate con l'allentare la vite collocata sotto l'asta del cavalletto, distendete successivamente le tre gambe e stringete la vite allentata in precedenza fino a stringere completamente l'inizio delle gambe; regolate quindi la parte dell'asta telescopica. Essa, per rendere agevole l'uso dello strumento, generalmente deve portare la parte bassa del "vano" dove viene allocata la fisarmonica, circa all'altezza della metà del bacino. Sempre per quello che concerne il "vano" che contiene la fisa, esso risulta essere inclinabile da una posizione eretta (a 90 gradi), fino ad una posizione con un angolo ottuso (> di 90 gradi).

Vi consiglio comunque di non esagerare con l'inclinazione della fisarmonica (ed anche con la sua altezza) in quanto, per quanto cerchiate di inclinarla e tenerla bassa, non risuscirete mai a vedere bene la tastiera del canto in un modo chiaro (per intederci, nello stesso modo nel quale si vede la tastiera di un pianoforte) durante l'esecuzione.

La posizione da ottenere è, senza dubbio, quella che è stata descritta sopra nell'impostazione classica con la differenza che invece di avere il peso dello strumento sulle spalle, questo si trova sul cavalletto e che comunque vi consentirà di fissare quelli che io definisco "punti di riferimento".

Voglio infine svelarvi un piccolo stratagemma da me adottato per aumentare la stabilità dello strumento e renderne più agevole l'uso. Una piccola pedana di legno, sulla quale ho fissato, grazie a 4 bulloni le due gambe del cavalletto, sulla quale staziono comodamente con entrambi i piedi e grazie al peso esercitato dal mio corpo su di essa, il cavalletto ( e lo strumento) risulta ancorato a terra consentendo senza possibilità di movimenti inopportuni, l'azione comprimente e decomprimente del braccio/mano sinistra sul mantice.

Fatte queste veloci e semplici riflessioni, vi consiglio comunque di prendere in considerazioni l'evenutalità di acquistare un cavalletto il cui costo, si aggira intorno ai 100 - 150 euro e che è facilmente reperibile nei migliori negozi di strumenti musicali.

Ricordate che al cavalletto in questione, che come abbiamo visto sopra è regolabile in altezza ed in inclinazione, può essere anche applicato uno sgabello che vi potrà consentire di suonare comodamente seduti.

Un moderno cavalletto con seduta

I punti di "riferimento"

Anche se abbiamo più volte detto che non è possibile guardare la fisarmnonica per suonarla, abbiamo pur tuttavia la possibilità di avere dei punti di riferimento ottici o visivi durante l'esecuzione.

Essi sono molto importanti e consentono al musicista di avere delle informazioni sempre pronte a disposizione.

Vediamo come individuarli ed utilizzarli.

Osservando la tastiera al canto una volta che la fisarmonica è pronta per suonare, abbassando la testa per cercare di guardare la tastiera, non riusciremo a vedere che due linee di tasti: una bianca ed una nera (nel caso di una fisa con il sistema a piano) o sei file di bottoni alternativamente bianchi e neri (nel caso di una fisa con il metodo cromatico) che, in ongi caso, non ci peermetteranno di poter saper con precisione la posizione di un DO o di un SOL.

Aguzzando meglio la vista, potremo però notare che con la giusta inclinazione che abbiamo dato allo strumento, siamo in grado di avere un primo punto di riferimento e cioè di vedere bene (e dico bene) almeno la prima ottava (quella dove si trova il DO centrale), i tasti che la precedono ed almeno tre o quattro della seconda ottava (sitema piano) oppure le prime sette od otto file orizzontali di bottoni della bottoniera (sistema cromatico).

Inoltre, come altro punto di riferimento possiamo utilizzare i registri al canto. Infatti, in stretta collaborazione ad essi, possiamo individuare note di altre ottave o file di bottoni (che a loro volta divengono un altro punto di partenza) difficilmente visibili in maniera diretta ed "ortodossa".

Ancora, altro punto di riferimento, è costituito dalla "conta dei tasti neri". Tutti quanti sappiamo che la sequenza delle note alterate nell'ottava è di due nella prima serie di note (fra il DO ed il MI) e di tre nella seconda (fra il FA ed il SI); in questo modo (sistema a piano), partendo dalla prima ottava e scorrendo alternativamente serie di due e di tre tasti neri possiomo individuare facilmente delle note (ad esempio i DO, i MI, i FA, i SI e le altre note presenti nelle loro attigue vicinanze). Nel sistema cromatico, questo punto di rifermimento può essere ugualmente seguito infatti, sapendo che nella prima e nella seconda fila l'alternanza dei bottoni bianchi (note naturali) e neri (note alterate) è di due in due e nella terza fila è di tre/uno (tre bianchi ed uno nero)..... il gioco è fatto !!!!!

Per meglio chiarirci le idee, comunque, guardate la foto sottostante con le indicazioni che io ho preso come "punti di riferimento" per la mia ROLAND FR3- SW (ricordate comunque che ognuno sarà in grado di trovare poi comunque altre personali).

L'impostazione delle braccia e delle mani

Affrontiamo ora l'impostazine che deve essere assunta dalle braccia e dalle mani per sunonare lo strumento individuando i movimenti che devono essere eseguiti.

In merito a questo, possiamo dire che:

  • Dei due arti l'arto destro, e cioè braccio e mano, è quello che lavora "di meno". Il suo compito è infatti quello, tramite la mano, di premere i tasti della tastiera al canto singolarmente o simultaneamente (formazione degli accordi); il braccio nella sua parte finale (avambraccio), ha il compito si muoversi in alto ed in basso lungo la tastiera. Per quello che concerne l'impostazione della mano e del braccio, ricordate che:
    • la mano, rispetto all'articolazione del polso, deve essere tenuta diritta, cioè, non devono essere assunte inclinazioni in basso o in alto facendo "perno" sullo stesso. Ecco di seguito l'impostione corretta.

      Impostazione corretta della mano destra

      Mentre, a seguire, vi propongo due tipiche impostazioni scorrette.

      Impostazione scorretta della mano destra

      Impostazione scorretta della mano destra

      E' possibile che queste impostazioni scorrette, possano, in alcuni casi, essere assunte (ad esempio quando si "cammina" sulla tastiera con le dita; in ogni caso, deve trattarsi di fasi temporanee: l'impostazione standard da avere, deve essere quella della prima foto;

    • il braccio non deve rimanere attaccattato al busto ma leggermente staccato come nella foto: in questo modo la mano rinane in allineamento diritto al polso. Eccovi di seguito l'esempio corretto.....

      Impostazione corretta del braccio destro

      .....e quello scorretto. Anche in questo caso, ricordate che una simile posizione può essere assunta ma si tratta ovviamente, come per la mano, di una fase temporanea: l'impostazione standard da avere, deve essere quella della prima foto.

      Impostazione scorretta del braccio destro

    • le dita della mano deveno essere leggermente arcuate e non tese e diritte come nella foto successiva alla seguente dove viene indicata l'impostazione corretta.

      Impostazione corretta delle dita della mano destra

      Questo consente anche al pollice (che oltre ad essere una delle dita più corte della mano e ad essere collocato notevolmente più indietro sulla stessa rispetto alle altre dita), di riuscire ad arrivare agevolmente alla tastiera; inoltre, in alcuni casi si riesce a limitare il movimento del braccio per raggiungere con le dita i tasti neri riuescendo a farlo, solo distendendo i diti necessari. Da questa posizione arcuata, esse si distenderanno solo quando dovranno premere i tasti neri (quelli delle note alterate) in associazione al movimento del braccio verso il mantice della fisarmonica o quando dovranno "saltare" verso altri tasti. Le unghie della mano devono essere corte, meglio se a zero. Nel caso in cui la fisa non sia l'unico strumento suonato e che l'altro strumento per essere suonato richieda particolarità proprie della mano destra (ad esempio unghie lunghe, necessarie per pizzicare le corde nel caso di una chitarra classica), cercate di far "sposare" le due impostazioni in modo che esse vi consentano di suonare e studiare agevolmente i due strumenti.

      Ritornando all'impostazione della mano, di seguito, ecco una foto dell'impostazione scorretta che evidenzia l'impossibilità di fare quanto sopra enunciato.

      Impostazione scorretta delle dita della mano destra

  • All'arto sinistro, è riservata una gran mole di lavoro specialmente se si suona la fisarmonica nella modalità "completa". Infatti, il braccio, che è infilato nella cinghia collocata sulla parte laterale della cassa armonica, deve muoversi verso l'esterno (aprendo) e verso l'interno (comprimendo) azionando il mantice per produrre l'aria necessaria a far vibrare le ance nonchè in alto ed in basso per spostarsi sulle note / accordi della bottoniera; inoltre, "completamente alla cieca", e senza poter contare su un qualunque punto di riferimento, le dita hanno il compito di premere i bottoni dei bassi per formare la base ritmico armonica.
    • Come visto in precedenza per il braccio destro, anche quello sinistro deve essere leggermente staccato al corpo; l'apertura e la chiusura del mantice deve essere ottunuta con l'avambraccio che ruota sul gomito dall'interno verso l'esterno e viceversa mentre l'apertura/chiusura del mantice "a vu", si ottiene con la rotazione della mano, del polso e dell'avambraccio che fanno perno sul gomito verso l'esterno e verso l'interno;
    • anche in questo caso, le dita della mano sinistra, sono arcuate e non diritte (anche perchè sarebbe praticamente impossibile risuscire a suonare qualche cosa) con le unghie tagliate a zero. Le dita che suonano i bassi sono l'indice, il medio, l'anulare ed il mignolo mentre il pollice, rimane appoggiato sulla parte laterale della cassa armonica "guidando" la mano ed il braccio nel movimento del mantice; la foto successiva chiarirà quanto detto.

      Impostazione delle dita e della mano sinistra

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