Parlando dell'impostazione dello strumento andiamo ad affrontare quell'aspetto relativo al modo in
cui suonare la fisarmonica; il suo apprendimento ed uso corretto risulterà essere fondamentale.
Per le sue caratteristiche particolari, la fisarmonica, che viene "azionata" dalla mano sinistra
(che agisce sui bassi), dalla mano destra (che agisce sulla tastiera del canto) e dal braccio sinistro
che agisce sul mantice (aprendolo e chiudendolo per fargli produrre l'aria che fa vibrare le ance), per
poter essere suonata deve essere tenuta in una posizione ferma e stabile.
Questo può essere ottenuto solo in uno dei seguenti modi: collocandola su di un apposito
cavalletto
oppure, impastazione classica o tradizionale, "fermandola" alle spalle della propria persona con delle apposite cinghie che vengono fissate ai supporti superiori ed inferiori della fisa (supporti presenti nella cassa armonica destra).
In questo tipo di impostazione lo strumento viene sostenuto dalle spalle, tenendolo aderente e fermo al torace, con l'ausilio di apposite cinghie che vengono fissate ai supporti metallici superiore ed inferiore presenti nella cassa armonica al lato canto dello strumento.
La prima volta che l'operazione di fissaggio delle cinghie viene effettuato, vi consiglio di:
In ultima istanza, vi sconsiglio di togliere e mettere continuamente le cinghie alla fisarmonica: la decisione se suonare usando il cavalletto o l'impostazione tradizionale dovrà essere una di quelle che dovrete prendere a priori sia per voi che per la buona salute del vostro strumento.
L'uso del cavalletto per suonare può essere una scelta determinata dalle più svariate ragioni: da quelle personali a quelle "fisiche" (eccessivo sforzo per sostenere il peso della fisarmonica), da quelle squisitamente tecniche a quelle più "estrose".
Vi devo dire che però l'uso del cavalletto è fortemente consigliato quando:
Il cavalletto è, generalmente completamente smontabile o comunque, "richiudibile", nel senso che può essere raccolto su se stesso come una normalissima asta microfonica; generalmente, solo la parte del supporto dove viene allocata la fisarmonica deve essere tolta dal "blocco".
Per la sua collocazione, ed il suo uso, iniziate con l'allentare la vite collocata sotto l'asta del cavalletto, distendete successivamente le tre gambe e stringete la vite allentata in precedenza fino a stringere completamente l'inizio delle gambe; regolate quindi la parte dell'asta telescopica. Essa, per rendere agevole l'uso dello strumento, generalmente deve portare la parte bassa del "vano" dove viene allocata la fisarmonica, circa all'altezza della metà del bacino. Sempre per quello che concerne il "vano" che contiene la fisa, esso risulta essere inclinabile da una posizione eretta (a 90 gradi), fino ad una posizione con un angolo ottuso (> di 90 gradi).
Vi consiglio comunque di non esagerare con l'inclinazione della fisarmonica (ed anche con la sua altezza) in quanto, per quanto cerchiate di inclinarla e tenerla bassa, non risuscirete mai a vedere bene la tastiera del canto in un modo chiaro (per intederci, nello stesso modo nel quale si vede la tastiera di un pianoforte) durante l'esecuzione.
La posizione da ottenere è, senza dubbio, quella che è stata descritta sopra nell'impostazione classica con la differenza che invece di avere il peso dello strumento sulle spalle, questo si trova sul cavalletto e che comunque vi consentirà di fissare quelli che io definisco "punti di riferimento".
Voglio infine svelarvi un piccolo stratagemma da me adottato per aumentare la stabilità dello strumento e renderne più agevole l'uso. Una piccola pedana di legno, sulla quale ho fissato, grazie a 4 bulloni le due gambe del cavalletto, sulla quale staziono comodamente con entrambi i piedi e grazie al peso esercitato dal mio corpo su di essa, il cavalletto ( e lo strumento) risulta ancorato a terra consentendo senza possibilità di movimenti inopportuni, l'azione comprimente e decomprimente del braccio/mano sinistra sul mantice.
Fatte queste veloci e semplici riflessioni, vi consiglio comunque di prendere in considerazioni l'evenutalità di acquistare un cavalletto il cui costo, si aggira intorno ai 100 - 150 euro e che è facilmente reperibile nei migliori negozi di strumenti musicali.
Ricordate che al cavalletto in questione, che come abbiamo visto sopra è regolabile in altezza ed in inclinazione, può essere anche applicato uno sgabello che vi potrà consentire di suonare comodamente seduti.
Anche se abbiamo più volte detto che non è possibile guardare la fisarmnonica per suonarla, abbiamo pur tuttavia la possibilità di avere dei punti di riferimento ottici o visivi durante l'esecuzione.
Essi sono molto importanti e consentono al musicista di avere delle informazioni sempre pronte a disposizione.
Vediamo come individuarli ed utilizzarli.
Osservando la tastiera al canto una volta che la fisarmonica è pronta per suonare, abbassando la testa per cercare di guardare la tastiera, non riusciremo a vedere che due linee di tasti: una bianca ed una nera (nel caso di una fisa con il sistema a piano) o sei file di bottoni alternativamente bianchi e neri (nel caso di una fisa con il metodo cromatico) che, in ongi caso, non ci peermetteranno di poter saper con precisione la posizione di un DO o di un SOL.
Aguzzando meglio la vista, potremo però notare che con la giusta inclinazione che abbiamo dato allo strumento, siamo in grado di avere un primo punto di riferimento e cioè di vedere bene (e dico bene) almeno la prima ottava (quella dove si trova il DO centrale), i tasti che la precedono ed almeno tre o quattro della seconda ottava (sitema piano) oppure le prime sette od otto file orizzontali di bottoni della bottoniera (sistema cromatico).
Inoltre, come altro punto di riferimento possiamo utilizzare i registri al canto. Infatti, in stretta collaborazione ad essi, possiamo individuare note di altre ottave o file di bottoni (che a loro volta divengono un altro punto di partenza) difficilmente visibili in maniera diretta ed "ortodossa".
Ancora, altro punto di riferimento, è costituito dalla "conta dei tasti neri". Tutti quanti sappiamo che la sequenza delle note alterate nell'ottava è di due nella prima serie di note (fra il DO ed il MI) e di tre nella seconda (fra il FA ed il SI); in questo modo (sistema a piano), partendo dalla prima ottava e scorrendo alternativamente serie di due e di tre tasti neri possiomo individuare facilmente delle note (ad esempio i DO, i MI, i FA, i SI e le altre note presenti nelle loro attigue vicinanze). Nel sistema cromatico, questo punto di rifermimento può essere ugualmente seguito infatti, sapendo che nella prima e nella seconda fila l'alternanza dei bottoni bianchi (note naturali) e neri (note alterate) è di due in due e nella terza fila è di tre/uno (tre bianchi ed uno nero)..... il gioco è fatto !!!!!
Per meglio chiarirci le idee, comunque, guardate la foto sottostante con le indicazioni che io ho preso come "punti di riferimento" per la mia ROLAND FR3- SW (ricordate comunque che ognuno sarà in grado di trovare poi comunque altre personali).
Affrontiamo ora l'impostazine che deve essere assunta dalle braccia e dalle mani per sunonare lo strumento individuando i movimenti che devono essere eseguiti.
In merito a questo, possiamo dire che:
Mentre, a seguire, vi propongo due tipiche impostazioni scorrette.
E' possibile che queste impostazioni scorrette, possano, in alcuni casi, essere assunte (ad esempio quando si "cammina" sulla tastiera con le dita; in ogni caso, deve trattarsi di fasi temporanee: l'impostazione standard da avere, deve essere quella della prima foto;
.....e quello scorretto. Anche in questo caso, ricordate che una simile posizione può essere assunta ma si tratta ovviamente, come per la mano, di una fase temporanea: l'impostazione standard da avere, deve essere quella della prima foto.
Questo consente anche al pollice (che oltre ad essere una delle dita più corte della mano e ad essere collocato notevolmente più indietro sulla stessa rispetto alle altre dita), di riuscire ad arrivare agevolmente alla tastiera; inoltre, in alcuni casi si riesce a limitare il movimento del braccio per raggiungere con le dita i tasti neri riuescendo a farlo, solo distendendo i diti necessari. Da questa posizione arcuata, esse si distenderanno solo quando dovranno premere i tasti neri (quelli delle note alterate) in associazione al movimento del braccio verso il mantice della fisarmonica o quando dovranno "saltare" verso altri tasti. Le unghie della mano devono essere corte, meglio se a zero. Nel caso in cui la fisa non sia l'unico strumento suonato e che l'altro strumento per essere suonato richieda particolarità proprie della mano destra (ad esempio unghie lunghe, necessarie per pizzicare le corde nel caso di una chitarra classica), cercate di far "sposare" le due impostazioni in modo che esse vi consentano di suonare e studiare agevolmente i due strumenti.
Ritornando all'impostazione della mano, di seguito, ecco una foto dell'impostazione scorretta che evidenzia l'impossibilità di fare quanto sopra enunciato.