Nella lezione 3 della sezione teorica
(L'intervallo di ottava) e
nella lezione 5 della stessa sezione
(La tonalità),
abbiamo affrontato l'argomento delle scale.
In queste pagine, vediamo "in pratica" come ottenerle ed eseguirle
sulla fisarmonica.
La fisarmonica, naturalmente mi riferisco ad una di quelle con sistema a piano,
presenta da un lato delle forti somiglianze con altri strumenti dotati di "tasti"
quali il pianoforte o l'organo, ma a differenza di questi ultimi delle differenze sostanziali e cioè:
- la tastiera viene suonata solo con la mano destra;
Nella pratica, la conoscenza e la capacità di eseguire una scala,
consente di ottenere due risultati molto importanti:
- quello di irrobustire la muscolatura della mano destra e di
elasticizzarne i movimenti nonché, quello di favorire
"l'apertura delle dita" (cioè, la capacità delle stesse
di aprirsi il più possibile);
- quello di avere un punto di riferimento teorico costante per suonare
una melodia o fare assoli o improvvisazioni (nella fisarmonica questo aspetto
risulta essere particolarmente importante in quanto spesso, molti motivi sono
basati sulla esecuzione / rielaborazione di scale).
Infine, in particolare, ricordate che per quello che concerne il secondo aspetto,
cioè quello relativo all'imrovvisazione (mi riferisco soprattutto alla fisarmonica jazz),
suonare ad orecchio e seguendo l'istinto, è comunque sempre
il sistema migliore.
- un'estensione limitata (al massimo tre ottave);
- dislocazione dei tasti verticali e non orizzontali;
- uso limitato della "funziune" armonica (formazione degli accordi).