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Il mondo MIDI

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Utilizzando una tastiera elettronica di ultima generazione ci imbatteremo senz'altro nella parola "MIDI" che sarà utilizzata nella guida di riferimento della nostra tastiera, nei manuali di altre apparecchiature nonchè nei più svariati materiali informatici di corredo al nostro personal computer per presentarci le potenzialità dello strumento ed indicarci quello che è possibile o non è possibile fare e, soprattutto come.

Troveremo quindi scritto che ".....è possibile salvare su disco rigido o su dischetto in formato MIDI la canzone o l'arrangiamento che avete creato.....", ed ancora che "...... la tastiera può leggere e supporta tutti i formati MIDI esistenti compresi quelli karaoke....." oppure che"...... il programma consente di importare un file MIDI, di poterlo elaborare variando tutti i parametri possibili di ogni traccia, e successivamente, di salvare il risultato in un file MIDI che può essere letto da qualunque periferica....".

Ma in sostanza, che cosa vuol dire MIDI? Come è fatto? A che cosa serve? Come può essere utilizzato?

MIDI, non è una parola, ma in realtà un acronimo , cioè un termine formato dalle iniziali o dalle parti iniziali di altre parole.

In questa fattispecie, esso è formato dalle iniziali delle seguenti parole:

Musical Instrument Digital Interface

la cui traduzione letterale è "interfaccia per strumenti musicali digitali".

Sostanzialmente quindi, il MIDI è un sistema di collegamento che consente ai vari strumenti musicali elettronici (digitali) di poter comunicare gli uni con gli altri oltre che con altre apparecchiature elettroniche quali, ad esempio, i personal computers.

Vediamo ora di capire più dettagliatamente come "è fatto, cosa è e come funziona il MIDI".

1 - Considerando che il MIDI funziona su apparacchiature elettroniche di vario tipo (tastiere e strumenti musicali di vario genere, personal computers e altre apparecchiature elettroniche), per prima cosa risulta evidente che per poter funzionare, è necessario che ogni apparecchiatura sia dotata di un apposito componente hardware cioè di una scheda MIDI;

2 - ogni scheda MIDI (come del resto qualunque altra scheda o componente elettronico), per funzionare viene attraversata dalla corrente elettrica in vari modi;

3 - essendo la scheda MIDI un elemento che deve effettuare il collegamento tra due apparecchiature elettroniche ed essendo la corrente elettrica l'unico "tipo di linguaggio" attraverso il quale le due schede possono colloquiare, organizzando tale linguaggio, è possibile far comunicare e scambiare informazioni fra le stesse.

Fatte queste tre elementari considerazioni possiamo facilmente dedurre che il MIDI è composto da un "hardware" (la scheda che deve essere presente su tutte e due le apparecchiature) e da un software (l'insieme delle istruzioni, rappresentate dagli impulsi elettrici opportunamente organizzati fra di loro, che le schede si scambiano).

Per poter utilizzare le schede MIDI, è necessario unirle attraverso dei cavi di connessione o collegamento che consentono il passaggio delle informazioni da una periferica all'altra; tali cavi vengono inseriti in apposite prese di entrata e di uscita.

Ogni apparecchio MIDI è dotato di:

A) una presa MIDI IN; questa consente l'entrata delle informazioni MIDI inviata da un'altra apparecchiatura esterna e la loro successiva elaborazione, all'interno della periferica;

B) una presa MIDI OUT; questa consente l'uscita e l'invio di informazioni MIDI verso una periferica esterna;

A) una presa MIDI THRU; questa consente allo strumento di ritrasmettere i dati ricevuti dal proprio MIDI IN verso un altro strumento.

Per quello che invece riguarda il "software", cioè le istruzioni, gli impulsi elettrici possono essere eseguiti immediatamente oppure, dopo una opportuna codifica possono "essere tradotti" in sequenze numeriche binarie, memorizzati in files e registrati su un supporto magnetico (cd-rom, hard-disk o floppy disk). Queste sequenze registrate rappresentano i cosiddetti file MIDI o MIDI files .

I files MIDI, che contengono informazioni di carattere musicale, hanno generalmente estensione .MID.

Essi, per essere eseguiti dal sequencer presente nella tastiera, devono essere prima letti e caricati nella memoria della stessa e, successivamente, mandati in esecuzione.

Il MIDI è relativamente "recente". Già prima degli anni ottanta (il primo prototipo di MIDI standard venne presentato proprio all'inizio di questo decennio), alcune fra le marche produttrici più prestigiose di strumenti elettronici, avevano progettato e realizzato degli apparati MIDI (schede e protocolli di comnunicazione) in grado di poter consentire il colloquio fra apparecchiature della stessa marca.

La necessità di far colloquiare però tutte le apparecchiature attraverso un protocollo standard spinse due progettisti americani a creare, appunto agli inizi degli anni ottanta, il primo prototipo di standard MIDI.

Per poter però arrivare allo standard MIDI attuale dovettero passare quasi dieci anni e non poche dispute fra varie associazioni a carattere internazionale.

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